 Niubbo
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| 11 Hammer 1391 Fratello,
ti scrivo dopo… quanto sarà passato ormai? Mesi, sì.
È tutto così frenetico qui a Baldur’s Gate, tutto così diverso, eppure pian piano sta diventando familiare come a casa.
Il mercato, il porto, i negozi… ogni cosa diventa più vicina, più mia.
Non mi pento di essere fuggita anche se, all’inizio, avrei voluto correre dietro i tuoi amici e spingermi ancora più a sud. Mi conosci, sai che mi butto nelle cose senza pensarci, ma in quel momento ero pietrificata davanti all’ingresso della città. Le guardie mi guardavano come se fossi pazza, andavo avanti ed indietro come un animale in gabbia, in preda alle mie emozioni e sì, lo ammetto, alle mie paure. Scrivendo mi viene da ridere, ma lì per lì ero senza speranza.
E all’improvviso è arrivato lui. Non fare facce strane, Falastur, lo so cosa pensi. Stammi a sentire.
Dicevo, è arrivato e mi ha praticamente trascinato a mangiare, mi ha lasciato all’Elmo e il Mantello e si è assicurato che avessi un tetto sopra la testa per dormire per i successivi dieci giorni. Mi ha ricordato te nella sua burbera premura. Forse è per questo che ho lasciato che entrasse nella mia vita. Si è presentato come Garreth Grain, un mago dall’aspetto serio ed a volte fin troppo stanco.
Sto prendendo le cose per come vengono e forse sto esagerando… come mio solito.
Pochi giorni e le mie conoscenze si sono ampliate, sotto la sua ala protettiva, ho incontrato Lyra, una strega come me, l’ho percepito subito. Oh Fal, impazziresti per lei. Per la sua salvaguardia, non te la presenterò mai… Ma è potente e decisamente fa magie con i vestiti. Un po’ troppo appariscenti, mi avresti rincorso con un mantello per tutta Neverwinter se mi avessi vista con un suo abito.
E poi c’è Willin, uno gnomo che sto imparando a conoscere, dice sempre quello che gli passa per la testa, ma non si è arrabbiato quando per sbaglio ho quasi fatto fuori il suo cane, Zelo, giù nelle fogne… Se non lui stesso insieme a Garreth e Leomor, un guerriero un po’ burbero. Sì, sono partita all’avventura e prima di questa siamo andati nella foresta, eravamo un bel gruppo, con noi c'erano Gabriel ed Alexander Tabstar, quest'ultimo è un soggetto interessante, ho avuto modo di andare a casa sua e non ti dico quanti oggetti ha raccolto, credo gestisca un museo, non ricordo. Però è stato estremamente gentile, donandomi oggetti e tessuti chiedendomi di fare altrettanto quando non ne avrò più bisogno. Sono così strani qui.
In ogni caso, ho scoperto di non amare particolarmente i ragni, ho tirato un dardo anche contro Garreth… Non ridere, sono un pericolo ambulante con la balestra. E i ragni sono ovunque.
Durante il giorno vago all'interno delle mura, ho conosciuto tanta gente così. Kenneth Rhys, è tra questi, uno stregone; mi fa ridere, chissà perché penso a te quando sono insieme a lui. Abbiamo un rapporto spensierato e continuiamo a scontrarci per le strade di Baldur’s Gate. Mi ha regalato un intero set per cucinare! Stavo impazzendo, non ho trovato nulla al mercato, eppure è una grande città, probabilmente non so dove guardare. Tornando a lui, non gli ho detto di me, di ciò che sono. Mi ha raccontato di aver aperto una casa, su a Waterdeep, per gli stregoni come lui, bisognosi di imparare o di trovare rifugio. E, nonostante questo, non gliel’ho detto. Non chiedermi perché, non lo so o forse lo so.
Diamine, è già tanto se dico il mio nome, non che sia necessario dire altro.
Ho incontrato Elisea per caso… è una storia buffa, in realtà. Sono partita per una passeggiata, il Signor Grain era impegnato nel suo studio e non avevo voglia di tornare alla locanda. Ho proseguito verso il ponte a sud, volevo mettermi alla prova, sai, solo che mi aspettavo di riuscire a superare il ponte e magari prepararmi mentalmente, invece no. Mi sono trovata un coboldo davanti, volevo lanciare un dardo magico ma non ero concentrata e la balestra è un po’ inutile sulla breve distanza. Ora che ci penso, non riesco a non ridere. Lo so, lo so, LO SO. Sono stata un’incosciente.
Per fortuna lei era lì, mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto mentre mi davo ad una fuga piuttosto rocambolesca lungo il ponte, poi si è offerta di aiutarmi nel mio allenamento di quel giorno, mi ha mostrato le tracce, mi ha portato più a sud. Siamo state accerchiate e mi ha medicato le ferite. Non ti spaventare, ma qui non fanno altro che medicarmi.
Alla fine sono passata alla scimitarra, l’ho trovata per caso pescando (sì sono tornata a pescare come facevamo insieme una volta!), ma ha fatto il suo lavoro e sono riuscita ad uccidere la mia prima creatura.
Ci siamo ritrovate a pensare a quanto fosse strano dare la caccia a questi mostri che, probabilmente, avrebbero voluto essere lasciati in pace, in fondo, sono loro stessi ad attaccarci per primi, quindi abbiamo abbandonato ben presto il pensiero.
Fratello, stanno succedendo cose strane qua al sud. Non morti assembrati su un’isola, paranaturali ed altro che non posso riportare tra queste righe.
Abbiamo incontrato un uomo nella foresta, a qualche giorno di distanza dalla città, Pitor, un druido, vive in una Grande Quercia, un luogo bellissimo, vivo, pieno di persone, ma sono state costrette ad evacuare velocemente essendo state vittime di queste creature. Mi dispiace per loro, sia chiaro, ma non riesco a togliermi dalla testa quanto tutto questo, per quanto terribile, sia affascinante. Non odiarmi, lo sai che è mera curiosità la mia ed andare a fondo a questa storia sta diventando un’ossessione.
I tuoi timori, se mai ne avessi, sono fondati. Ho rischiato molto e continuerò a farlo, nonostante Garreth stia cercando di tenermi a freno. Non mi interessa, io devo vedere, toccare, capire e stare immobile mi uccide, più di quanto non potrebbero fare quei mostri.
I paranaturali, Falastur! Ancora non ho posato gli occhi su di loro, ma come li hanno descritti, deformi, sbagliati, sottosopra… oh, se solo la mia ipotesi fosse vera, sarebbe terribilmente eccitante. Ci pensi? Qualcuno, da un altro mondo, che ci osserva, ma attraverso un velo increspato e distorto: uno specchio d’acqua. Una lenta invasione che non vuole mostrarsi tale, un nemico che invia il proprio esercito sotto forma della nostra gente, dei nostri animali…o almeno, come pensano che siano. Mi tremano le mani.
Il mio potere aumenta, così la mia sete di conoscenza. Non riesco ancora a controllarlo del tutto, ma mi stanno aiutando e non so quanto questo influirà su di me. Vorrei lasciarmi andare completamente, vorrei non avere regole morali, ma temo di perdermi. Cosa potrei diventare?
Sono stata in una biblioteca, ci credi? Proprio io e di mia spontanea volontà. Forse sto cambiando, forse sto aprendo la mente ad un mondo tutto nuovo, forse voglio solo far colpo su qualcuno. Non lo so.
Ho convinto Garreth a partire per un viaggio di settimane, siamo saliti su fino a Waterdeep alla ricerca di risposte, sono diventata sua allieva, sua e di Lyra in realtà, ma siamo partiti solo noi due. Abbiamo incontrato un uomo, il Signor Firenweer, almeno così è stato appellato. Diamine, se parla… Affascinante, interessante e tanti altri “ante”, ma ad ogni parola il mio entusiasmo sprofondava un po’, un mese di viaggio per sentirci dire… Com’è che l’ha definito? Inutile.
Avrei voluto lanciare una palla infuocata, ma avevo promesso di comportarmi a modo all’interno delle mura della Città Splendente.
Che dire, è stato un viaggio lungo e forse inutile, ma ho avuto modo di conoscere il mio compagno di ventura e non lo so, Fal. Non so cosa stia facendo o perché, ma non voglio precludermi nulla. E in questo momento credo sia ciò di cui ho bisogno, forse ne abbiamo bisogno entrambi.
Domani mattina vado da Lyra, mi insegnerà qualcosa. Non vedo l’ora.
Devo andare adesso, ti scrivo appena posso.
Sei sempre nei miei pensieri.
Aeryn.
P.s. So che non mi risponderai mai, perché odi sporcarti di inchiostro, ma spero che tu stia bene. E saluta…beh, lo sai.Edited by Aeryn Kaliska - 11/1/2021, 21:08 |
