Faerûn's Legends

L'ora della Fatalità

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view post Posted on 13/12/2020, 23:33
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Lord Draxler di Gulthmere

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Urla dei capimastri, rumore di attrezzi sparsi, tavole di duro legno che alacremente venivano inchiodate in scheletri di future imbarcazioni.
Ferroso scricchiolio di pulegge e carrucole rozzamente oliate. Striduli di gabbiani affamati in cerca di fresche budella di pesce da dilaniare col becco.
Questo era il panorama che si prospettava per le vie del distretto portuale di Waterdeep, quantomeno in ore diurne.

All’imbrunire il caratteristico ambiente chiassoso lasciava spazio al silenzio.
Vicoli bui e freddi, illuminati in parte dalla fioca luce di lanterne,
annebbiati appena dal vapore di rudimentali stufe e tubi di camino che dai quali si sprigionava in gran parte solo polvere e cenere.
Sui ciottolati lerci, spesso si muovevano passi svelti, di gente che quegli ambienti conosce e vive quotidianamente,
non indugiando lungo le vie, non intromettendosi mai in affari altrui.
L’aria appesantita non sempre dal puzzo di pesce, ma molto più spesso dall’odore acre di muffa, di umidità impregnante
il legno e la pietra che contraddistingueva le abitazioni di quei densi quartieri,
faceva da contorno ad una faccia che Waterdeep da sempre aveva avuto, all’ombra dei quartieri più rigogliosi.

Evan, nato da una modesta famiglia, cresciuto nelle zone limitrofe al quartiere Sud,
era abituato a sapersela cavare tra quei quartieri, mantenendo sempre un basso profilo.
Dal giorno in cui si era iscritto all’Ordine Vigile, era usuale gironzolare spesso con zaini e scarselle dall’aspetto gonfio,
ovviamente di tomi e pergamene.
Questo probabilmente cominciò a suscitare attenzioni di qualcuno,
forse pensando di poter fare un facile bottino notandolo da solo.
Sebbene i tentativi di semplici criminali venissero spesso prontamente fermati,
grazie all’utilizzo di semplici incantesimi, il giovane mago sapeva che doveva sempre guardarsi le spalle.

Crescendo, acquisendo maggior consapevolezza negli studi e diventando un incantatore esperto,
si era sempre più spesso trovato ad intralciare i piani di bande criminali più organizzate,
di gruppi di incantatori e talvolta anche personaggi collusi con entità malvage di altri piani.
Si era addentrato, per il solo scopo di accumulare conoscenze e scoprire nuove cose, anche in
meandri oscuri, di culti sconosciuti, altri mantenuti segreti. Aveva avuto tra le mani oggetti particolari
che gli avevano rivelato informazioni che non avrebbe dovuto sapere.

Tutto ciò sarebbe stato sufficiente presto o tardi, per dare motivo a
qualcuno di ricercare le sue tracce, tentando di annientare quello che sapeva.

Negli ultimi anni Evan aveva acquistato uno stabile esternamente dall’apparenza abbastanza semplice ed anonimo,
luogo che utilizzava per dedicarsi ai suoi studi arcani ed esperimenti alchemici.
Quasi nessuna delle sue presunte amicizie era a conoscenza di quel luogo, mantenuto segreto.
Il ragazzo, per carattere, non era molto restìo a parlare della sua adolescenza e del fatto che la sua fosse una modesta famiglia.
La madre innata lo aveva sempre trattato con superiorità e lui di contro era già diventato
abbastanza autonomo per starsene per fatti suoi, concentrandosi sugli studi arcani.

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Quanto tempo era passato dalla sua iscrizione all’Ordine Vigile dei Maghi Protettori?
Quanto era migliorato e quanto aveva scoperto fino ad allora?
Non era più il ragazzetto che segue i suoi fratelli per le vie del porto e li protegge.

Un incantatore esperto non avrebbe potuto di certo vivere sperando che tutto scorresse sempre serenamente,
d’altronde nemmeno i cronomanti o i migliori esperti divinatori hanno la piena capacità di prevedere alcune incognite.
Quella incognita si palesò molto presto, bussò alla sua porta silenziosamente,
anzi, attese che fu egli stesso a varcare per l’ennesima volta quell’uscio per sorprenderlo.
Chiunque fosse, celato nelle sue sicurezze e nei suoi intenti, lo aveva ferito quasi mortalmente.

Il mago era riuscito a scappare via da quel vicolo che considerava “casa” forse per un pizzico di prontezza di riflessi,
forse per un tentennamento del suo aggressore.

Chi era costui? Cosa ricercava così tanto dal voler strappargli la vita?
Nella mente di colui che si fa chiamare Draxler cominciarono ad annuvolare pensieri su pensieri.
Un nemico? Tre? Innumerevoli?
Quanti di essi potevano ricercare la sua attenzione fatale, dissetando lame e sussurri nascosti?



Presto lo avrebbe compreso.

 
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view post Posted on 1/3/2022, 13:59
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Lord Draxler di Gulthmere

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Il tempo scorre fugace, inesorabile, spesso freddo ma quasi mai rilassandoti come lo stesso Dessarin, con la sua ampia foce nei pressi della Splendente.
Settimane, mesi erano trascorsi dal quasi fatale evento e le parole dell'anziano mago riecheggiavano nella mente del giovane Draxler.

"Siete consapevole che andare avanti in questa ricerca potrebbe portarvi al sapere cose potenzialmente mortali per voi?
- Prendetevi il giusto tempo di pensarci, già gente come noi ha una croce sulla testa per il ruolo che ricopriamo, ma voi potete starne fuori."

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Il volto sfumato di un anziano dal naso prominente e un'altro volto di un uomo dai capelli neri con un diadema argentato iniziarono a volteggiare come una delle peggiori illusioni, miscelandosi insieme mentre una sonora risata sembrava beffarsi di lui.
Riaprì gli occhi, un brivido percorse ogni centimetro del suo corpo, mentre i suoi occhi cercavano appiglio in qualcosa di familiare, per poi tranquillizarsi riconoscendo di trovarsi tra le sue coperte, nel morbido letto nella sua umile casa.
Era sudaticcio, il battito era particolarmente accelerato e la gola era tremendamente secca, quasi dolorante.
Quanto aveva dormito? Quei pensieri lo avevano davvero perseguitato così tanto?

La vita di ognuno è spesso disseminata da momenti difficili, momenti fatti di scelte, momenti fatti di istinto, ma prevale sempre la volontà e il desiderio verso quelle che sono le proprie aspirazioni.
Il cammino di un giovane arcanista era senz'altro disseminato di asperità ma di altrettanti momenti di crescita e questo era uno di questi.
Le sue scelte, i suoi gesti, le sue parole lo avevano portato ad essere in quella situazione e sebbene qualcuno provasse a spingerlo indietro nuovamente sulla sua sedia da studente, lui voleva stare in piedi, voleva essere vivo ed essere il protagonista di quella scoperta.

L'oggetto che aveva rinvenuto nel mare delle Stelle Cadute era di certo qualcosa di peculiare, lo aveva studiato per giorni e ne aveva appreso le sue peculiarità, confermando tra l'altro ciò che erano le dicerie su di esso.
La sua mano accarezzava la "Pietra Sangue" rimanendo per qualche istante imbambolato in quella cupa luce cremisi che essa generava.
Ogni centimetro del suo corpo tremava al solo fatto che quell'oggetto provenisse direttamente dall'Abisso e che prima di lui era stato toccato ed utilizzato da creature potentissime, nei quali riguardi lui non era che una formica.
Ma egli non era interessato ad utilizzarlo. Quell'oggetto era soltanto uno dei tanti su cui molti avrebbero voluto mettere le mani, ma freddamente e nel silenzio lo aveva custodito, portandolo là dove era necessario portarlo.

Tra le mura della Torre dell'Ordine, in una delle segrete stanze si era potuto studiare di più in merito a quell'oggetto,
riuscendo a rivelarne i segreti più oscuri ed il giovane Draxler non si tirò indietro, voleva sapere di più, non c'era altro che egli desiderasse.
Evan accolse dentro di se la delicatezza delle informazioni che da quel giorno sarebbero state parte del suo personale bagaglio, ciò fu per lui come raggiungere la maggiore età una seconda volta.
Con un gioco di sguardi e di simboliche parole da parte del suo esperto interlocutore, egli capì che avrebbe dovuto convivere con una costante sensazione di minaccia o pericolo, da qui tutto cambiò, da allora tutto cambiò.

L'ora della fatalità aveva contribuito alla forse maturità del giovane mago. Non si sarebbe fatto più trovare impreparato, fece tesoro di quanto ora sapeva, aggirandosi per le vie del porto con una nuova consapevolezza.
Il suo cammino era solo all'inizio.
 
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view post Posted on 1/3/2022, 14:26
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Lord Draxler di Gulthmere

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Facce amiche, facce di conoscenti, sguardi indiscreti, finti sorrisi.
Draxler era un ragazzo perspicace ed attento ad ogni piega espressiva che il viso faceva, spesso
rivelante di ciò a cui il suo interlocutore volesse puntare.
Lo studio della psiche umana e lo studio delle emozioni era per lui materia abbastanza centrale,
metodo per il quale si serviva spesso delle sue illusioni e quando non riusciva,
amava prendere qualche appunti su un suo particolare libricino.

Chiunque egli incontrasse era per lui una fonte di apprendimento, inconsapevolmente.
Spesso era una sua peculiarità l'essere indecifrabile, calandosi in una delle maschere anch'egli,
l'amico? Il conoscente? Il finto interessato. Perchè lo faceva?

Era cresciuto nei sobborghi poveri di Waterdeep e per una cosa o un'altra bisognava mostrare la "buona faccia" a coloro che venivano a chiederti il "pizzo" o un favore per il parente, amico del parente.
Era conveniente saper usare la giusta parola al momento giusto e tenersi buoni coloro che potevano rovinarti da un giorno all'altro.
Tuttavia non sempre tutto va come dovrebbe ed in un momento di debolezza o forse di troppa fiducia Evan si rivelò essere ben troppo buono, offrendo una mano a qualcuno che realmente non ne richiedeva.

Ciò non era strettamente del suo fare, perchè fare qualcosa senza averne qualcosa in cambio? Il mondo era troppo crudele e fare opere di bene gratuite non aveva mai ripagato nessuno, davvero.
Almeno questo era ciò che il ragazzo pensò in attimi di tentennamento, teletrasportando nel suo dominio privato qualcuno che lì non ci sarebbe mai dovuto essere.
Ben presto pagò il caro scotto per essere stato così lascivo e quella fù una ulteriore scintilla per capire quanto dalla conoscenza derivino grandi responsabilità.
La sua umile casa al porto, il suo angolo dove ritirarsi in tranquillità non fu più lo stesso perchè egli aveva errato.
Ma la trama porge soluzioni a coloro che ne sanno sfruttare le sue peculiarità,
per tanto quella stanza non fu più lasciata libera da protezioni arcane. Nessuno avrebbe dovuto ficcare lo sguardo nei suoi spazi privati e si sarebbe impegnato con tutto se stesso per rendere la vita difficile a chiunque avesse provato a scrutare nelle pieghe della sua esistenza.

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Ma nonostante gli impegni, un ulteriore segno aveva colto la sua attenzione.
Qualcuno presso la "Piuma Magica" aveva lasciato un monito...
vecchi ricordi riaffiorarono nella mente del giovane, notando il simbolo con cui costui si era firmato.....
 
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