Faerûn's Legends

Ritrovare sé stessi

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view post Posted on 12/2/2023, 22:36
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Amareggiata forse delusa se non per quel fatto che i suoi poteri andavano e venivano mettendo a rischio chiunque, la cosa la stava facendo abbacchiare dopo che Dentosso aveva la sfiducia nei suoi poteri, ma d'altronde non era colpa della donna per ciò che le stava accadendo, perciò preferiva incentrarsi più sugli studi che fare danni, sarà anche colpa del velo?
l'ira la riusciva a scaricare sul capitano e lanciare un dardo incantato a D'Ocanera in barca quella volta, facendola credere che era stato solo un fulmine.
Aver preso la casa per usarla come copertura, come aveva detto sin dall'inizio Fellibylur, doveva rimanere con la fedina penale pulita se voleva tenersi quel buco vicino al porto con Dentosso, tutto ciò stava andando in conflitto con la sua fede e non era un bene, era così confusa e concentrata egoisticamente a trovare risposte sulle sue origini.
Quello del comune quando bussò, poteva benissimo dire una bugia e portarlo fuori per maciullarlo insieme a Dentosso, invece si comportò come una cittadina esemplare asserendo al capitano che se no saltava la copertura, non era convinto il mezzorco che la accompagnava a risolvere questa bega burocratica, perciò dopo uscirono per dirigersi alla barca.
Fellibylur e Dentosso stavano camminando sulla solita strada verso le tende, quando la donna vide a terra un corpo di coboldo a terra e alzando lo sguardo un essere rachitico che si nascose nel bosco, il mezzorco non capì ma felli incredula spiego di fare attenzione, quando arrivarono a destinazione loro salirono sulla barca , preparando a mollare gli ormeggi videro la figura a cui si riferiva la donna, l'individuo faceva capocella da dietro la tenda, Fellibylur non attaccò perché la sua paura è quella di incendiare la tenda della ciurma, così Dentosso scese a inseguirlo ma l'essere scomparì, i due ritentano di andare a largo un suono strano forse di artigli che si strisciano sul legno o forse era solamente il rumore delle onde, forse questa cosa poteva risvegliare la donna lasciandosi pervadere dai poteri, così durante la navigazione si ripromisero che avrebbero indagato la questione, quell'entità che aveva allarmato la donna... Sarà forse quella a rianimarla da questa apatia arcana? Intanto si indaga da casa sulla questione cercando di lasciare il meno possibile l'accampamento al suo destino.
 
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view post Posted on 20/2/2023, 06:46
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CITAZIONE

In quelle poche ore che era tornata a casa, frastornata e confusa dalla brutta esperienza, voleva solo buttare nella cloaca più prossima, non vedere nessuno se non le quattro mura e godersi Dentosso.
Le prigioni e i cyriti erano un ricordo troppo vicino, un trauma che l'aveva ulteriormente portata ulteriori dubbi sulle proprie capacità.
Domande esistenziali e anche sulla fede attanagliavano la mente turbata della donna.
La giornata era stata abbastanza pesante e non voleva udire nessuno, spesso quando scendeva dal piano di sopra accarezzava e stringeva la tunica da campione, seppur il mezzorco l'aveva gettata con disprezzo, per lui era solo l'ennesimo straccio con cui tergiarsi le natiche nei momenti di bonaria sulla barca.
Dentosso la vedeva aggirarsi per casa con uno sguardo spento e apatico, e seppur la abbracciava dolcemente le sussurrava che era si sarebbe rafforzata, che è una donna forte poiché era tornata viva, lei negava e ammetteva che aveva fallito quanto la sua magia che faceva cilecca.
Fellibylur nel suo parlare a vanvera si chiedeva perché Bhaelros non aveva risposto né con un terremoto né per folgorare colpendo chiunque capitasse a tiro ne tantomeno lei stessa per porre fine a quell'inferno, quei perché i quali per giorni risuonavano nella dimora come mantra, la sua fede incrollabile cominciava a vacillare.

Tifone vendicati, muoviti fai qualcosa!

Guardava più volte Dentosso mentre la lavava nella vasca, balbettava non sapeva che dire finché un giorno, trovò il coraggio di raccontargli dei cyriti, sottolineando che Bhaelros non era lì, suonava come bestemmia ed incredibilmente triste, ma d'altronde dopo una simile esperienza chi avrebbe pensato il contrario?

(Qualche giorno dopo...)

Fellibylur e il suo ammiraglio andavano al porto spesso, in quei giorni c'era un fermento tra via vai di navi ed i soldati del Pugno Fiammante che ad ogni sbarco ed imbarco controllavano la merce ed il pescato, quel posto in cui la donna andava pescare un tempo il suo luogo di rifugio e mansione, adesso solo un traffico frenetico di gente stressata e che imprecava più del solito, l'aria era tesa come una corda di liuto più del solito e delle abitudinarie risse tra marinai boriosi di cui era spesso scenario. Fellibylur e il suo ammiraglio andavano al porto spesso, lui le stava dietro attaccato alla schiena, appoggiava sulla spalla di lei il suo faccione zannuto ricordandole che é così ardente da fulminare col solo sguardo gli uomini, la teneva stretta a sé come se avesse paura di farsela sfuggire, come se qualche altro evento nefasto l'avrebbe strappata via da lui, così andarono ad una locanda malfamata di li a pochi passi che per loro era un posto "accogliente" tra donne di malaffare e uomini dai lunghi coltelli, un mondo a cui erano abituati che non li spaventava.

Tu appartiene a Lei, tu stata putt***, viene da mare, capricciosa e bella no nega questo! Lei vuole te...! Lei ti sorride di continuo e tu no vede!

Ogni volta che si affrontava QUEL discorso, ella negava, ma stavolta ripeteva poco convinta e distrattamente, sembrava dare contro al discorso più come un gesto involontario che per una logica, soprattutto dopo quello che le era accaduto, mentre Dentosso ammiccante strizzava l'occhietto e tenendole la mano, accarezzandogliela più volte con lentezza, mentre si passa la lingua sulle zanne.

Tu detto che io diventare qualcuno, avere visto legnetti e ossa come fa streghe di mare! Avere fatto maghessa per farlo accadere che io diventavo Campione! Ora io dire Regina di Sgualdrine sapeva che tu brava con maghessa oscura, che tuo occhio vide lontano lontano, e per questo volere te, tu unica a credere che Dentosso finire nave e che avere avuto nave. Quindi tu forte strega di mare, strega di Umberlee! Tu Tifone di mare potente!

Fellibylur sente la mano calorosa del mezzorco molto ruvida sulla pelle, due pelli in contrasto la sua e la propria, non s'aspettava che il compagno poteva fare un discorso così sensato e interessante, aveva stuzzicato la mente stravolta dell'illuskan, una strega di mare....? Umberlee che le sorride? Come poteva averne certezza dell'ultima affermazione?
In quel momento transitorio, confusionario e la mente debole poteva solo affidarsi alla forza bruta e all'esperienza di uomo di mare di Dentosso, unica ancora di salvezza e bussola impazzita tra le trame selvagge di questo mondo.
 
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view post Posted on 25/2/2023, 01:07
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Dammi la mazza, Dentosso!

Dare te mazza in camera

No, io voglio la mazza...quella la!

No, non te la do...!

Un lungo tira e molla dinnanzi a sconosciuti e avventurieri nella locanda de Il Canto dell'Elfa che dava da pensare a una conversazione licenziosa, quel vispo dibattito coinvolse perfino quello che chiamò il capitano come "compare" dopo una disavventura nella tempesta di sabbia che avevano avuto quest'ultimi nell'Anarouch.
Fellibylur non aveva partecipato alla spedizione ma era ancora in quello stato malinconico che sfociava nell'apatia a tratti, poi quando vide l'oggetto desiderato sembrava rinsavire bramosa per l'arma che aveva intravisto in quel sacco, Dentosso non voleva dargli l'arma per paura che gli veniva la fantasia di venir mischiarsi negli scontri perciò faceva il vago, la donna però non demordeva e chiedeva sempre più insistente, alla fine ella spiegò che se si sarebbe trovata alle strette sarebbe tornata utile, gli occhi della dama in quel momento hanno dato quel guizzo di scintilla che fece intendere al mezzorco ad una rispresa.

Se mi accettano il libro che ho consegnato a Candlekeep posso finalmente iniziare le basi per imparare l'Aquan e dovrò stare via un bel po'

Se tu stare via tanto io triste molto, perché no vedere tanto

Quando tu partirai per quel viaggio lungo lungo starò anch'io nelle stesse condizioni, ma in qualsiasi viaggio che intraprendi per conto tuo per mare mi spingerà a rimanere sola per lungo tempo Zuccherino, sarò triste ma non ti faccio pesare questa assenza! Per tanto entrambi facciamo cose che ci servono in ogni caso.

Ella in un periodo del genere certo non era propriamente brava con le parole, aveva tante cose per la testa in primis anche la sorte del figlio e della figlia ritrovata, tutt'un tratto riuscì a incrociare Kristen, l'ammiraglio e l'illuskan presero la palla al balzo per spiegare la situazione con un misterioso umanoide rachitico, Dentosso salì le scale era evidente che era provato e stanco dalla giornata, Felli si sbrigò a terminare il discorso per poi precipitarsi sopra a raggiungerlo, già ben sistemato sul letto sentendola rientrare la prese con forza e la buttò sul giaciglio avvinghiandola e sussurrandogli all'orecchio


Io vede te che stare bene, bella sirenona! Vede tuoi occhi luce bella bella come denti di squalo, io porta te da qualche parte...


Ma no, non è come credi io non...oh so...pron...


Con la manona gli tappa la bocca e gli comincia a parlare in orchesco, sapeva che quella lingua gutturale fatta di grugniti la inebriava pronunciata dalle labbra di lui

Il tuo capitano ti dice di reagire e lo stai facendo, ma non abbastanza! Perciò devi continuare e di non chiuderti in biblioteca per troppo tempo, hai delle responsabilità come capomastro del Canarino Feroce, ti voglio vedere come quando hai bramato la mazza, di quando quel troll mi ha messo alle strette e tu sei intervenuta tempestivamente a salvarmi il culo tirandogli quelle palle di fuoco. Ti voglio così e anche di più!

In quel silenzio la donna bació quella mano, accarezzandogliela perché lui stava facendo il possibile per risvegliarla dal torpore del trauma, Dentosso nell'addormentarsi pronunziò una pungente ma dolce frase

Ti vendicherò per ciò che ti hanno fatto... Vendichiamoci... Vedendicati... Vendetta...

Come nei rintocchi solenni di una campana perpetua i quali risuonano in un eterno suono,
come le parole dell'amante capitano nelle orecchie di Fellibylur, quest'ultima fissava un punto imprecisato del muro, le pupille si dilatarono e ripeté a bassa voce, un segreto che la notte volle accogliere dalle carnose labbra cremesi peccaminose di donna.

vendetta...vendetta... vendetta... vendetta...
 
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view post Posted on 4/3/2023, 17:53
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Fellibylur venne subito a rapporto al richiamo del capitano Dentosso, e con lei di cui non riuscivano a pronunciare il nome preferendo chiamarla Cavalletta, andarono al palazzo governativo di Baldur's Gate per incontrare re Ozaw I, ma trovarono l'inquietante presenza di Ras Nsi con i suoi modi particolari che facevano impallidire la bellissima strega, e ancor di più la giovane impaurita Cavalletta.
Vedere l'atteggiamento bruto e sicuro del capitano nei confronti di quella specie di essere umano, bastava vederlo in quella veste il suo amato per non cedere al terrore e farsi forza a differenza della compagna, Ras Nsi oltre a dare istruzioni ai presenti le diede uno strano libro in giallo il quale si raccomandava di usarlo nel momento in cui si trovava alle strette, ella senza fare domande intascò il libro e come per una magia obliterante o per una certa diffidenza lo dimenticò sul fondo del sacco.
Quel viaggio poteva designare una svolta verso l'ignoto o fare ritorno nei reami lugubri di Kelemvor, la donna durante il tragitto seppur aveva quel senso di inquietudine se lo teneva ma avanzava con la voglia di chi voleva uscire da quella bolla di terrore regalata "gentilmente" dalle prigioni da cui ne uscì (non) morta, accompagnato da un forte retrogusto amaro di sfiducia in Bhaelros.


No, stavolta non rimarrò ferma a guardare il terrore che con le sue lunghe zampe scheletriche prosciuga la gola in un folle silenzio surreale.

.

Fellibylur combatteva contro se stessa e le sue paure, avanzava e dava segni di scalpitare nell'azione, andare in fondo ad un lago, dove vi sono delle rovine e una zona di magia selvaggia, una voce sembrava dentro di sé parlava con veemenza e confidenza:



Fellibylur oh cara vecchia bella p*ttana furbacchiona! Te di queste due cose non ne temi per nulla affatto! Perché temere qualcosa per cui sei già preparata?
Dentosso di certo non era solo avvinghiato alle tue coscie, si è dato da fare anche per altro, ti ha insegnato a nuotare e ciò t'ha ravvivato il tuo legame sopito con il mare, e di conseguenza anche con l'elemento acqua. Non è forse vero che il Passato abbia bussato alla tua porta, e t'abbia con stupore fatto rivalutare il disprezzo per Umberlee in una presenza possibilmente amica nel presente? Non è forse vero che l'hai sempre avuta dietro di te come fa la Morte con un marinaio in tempesta? Non hai ceduto per lungo tempo alle Sue lusinghe è vero, ma in natura se incateni una belva tentandola di umanizzare, essa nel tempo spezzerà le catene per mangiarti vivo, e tu vuoi essere logorata da questo soffocamento?
Zona di Magia Selvaggia?
*Ride malignamente sprezzante*
Hai l'instabilità di tuo mia cara facendo cilecca con la magia e ne stai uscendo per fortuna, quindi questa cosa ti ha abituato a non farsi prendere dal panico ed avere un certo autocontrollo, al contrario di quando con voce d'arpia gridavi "Bhaelros Akbhar" lanciando palle di fuoco senza ne arte né parte colpendo anche gli alleati. Le acque del mare calme e inaspettate hanno i loro moti e tempi, lascia il totalitarismo distruttivo della furia talossita a chi non ha niente da perdere, abbraccia la lenta corrosione della salsedine e la forza dirompente delle onde che t'é più prossima per via delle tue origini in mare.L'amore e la passione sfrenata per quel mezzorco...
*Seguono flashback licenziosi alternati agli attimi in cui i due erano in situazioni disperate, finché la memoria non le visualizza il momento in cui ha apert gli occhi, ritornando in vita ritrovandosi tra le braccia del capitano che indossava lo "straccio" da campione dell'Ordalia*


Ritornando in sé, buttandosi con sicurezza nelle acque, in cui si trovava a suo agio non temendo le profondità partendo alla volta di quello che appariva come un' intricato complesso labirinto, notava l'eccessiva paura di cavalletta mischiata dalla smania di raccogliere tutte le cose di valore che trovava come conchiglie e cianfrusaglie, così la donnona illuskan la ammonì più volte severamente che non avevano abbastanza tempo per razziare e piú si andava avanti e più il flusso di magia era instabile, Fellibylur armata di fermezza mentale sapeva un po' come muoversi a tale situazione senza troppo agitarsi ma la compagna no, non sapeva come reagire più dell'essere severa, vide la giovane ragazza in cui la magia sua alleata rivoltarsi contro arrecandogli tagli e poi quella misteriosa voce... Una voce che non prometteva nulla di buono e non sapeva da dove esattamente proveniva, il capitano più diceva di non ascoltarla e parlarci e più l'elemento più debole trovò conforto in quel male verbale, quella terribile tentazione di cedere perché le venne meno la forza di resistergli, Cavalletta vedendo i suoi poteri scagliarsi su se stessa cadde, nonostante Fellibylur la cercava di convincere a non cedere in modo materno, Dentosso non aveva mezzi termini e doveva essere un temibile autoritario ma non c'è stato nulla da fare nemmeno mettersi di polso a non lasciarla andare, la Voce usava la forza magica lasciandola abbracciare nei suoi oscuri tentacoli di un piano sconosciuto.
Fellibylur per quanto potesse essere dispiaciuta e amareggiata dal comportamento, non si fece trascinare dalla situazione, la propria forza le fece reggere la perdita dandole modo di andare avanti, durante l'esplorazione sottomarina quella medesima voce si rivolse a Tifone, Dentosso era preoccupato che anche la donna si rivolgeva apparentemente l'interessata, così rispose con quel "Parliamone", sparendo dalla vista dell'unico compagno rimasto, in quel lasso di tempo si diceva tra sé e sé:

Fellibylur hai davvero un piano per questo "parliamone"? Forse, ma è solo dettato dal caos, la curiosità e quella normale dose di paura che mi spingono a porre fine a quel fastidioso chiacchiericcio di sottofondo



Sola, in una stanza con quell'Essere, una presenza che la intrigava ma allo stesso tempo impauriva, d'altronde chi non avrebbe paura dinnanzi a una immagine così.
Egli le si avvicinava e con modi così nobili, quella specie di baciamano lo rendevano digeribile gli occhi della donna.


Desiderare nel mio cuore la distruzione? La Vendetta servita su vassoio d'argento come se fossero quattro monete di rame?
Felli! Non farti fottere il cervello! Ti sta pisciando in c*lo anziché sbo***ndo!
Rammenta qualcosa di importante che vuoi davvero, cos'è che una divinità non potrà mai donarti e la ritiene una cosetta da poco?



Fellibylur chiese solamente di volere tornare da Dentosso e non voleva nient'altro, così la misteriosa Entità fece riunire i due, cercando di tentare entrambe... enunciò quella che suonava come una maledizione ai due mortali ma la cosa non li tangeva più di tanto.
Tornati in superficie incontrarono Ras Nsi per riferirgli l'accaduto, un fiume di parole e informazioni svettava tra le loro labbra, una volta che la donna e l'uomo furono congedati dalla stancante missione, rientrarono a casa provato da ciò che avevano vissuto alché Dentosso gli disse che aveva avuto paura quando era sparita, Fellibylur con un sorriso beffardo disse:


*Il sorriso era ancora più evidente come di chi fieramente abbia affrontato chissà cosa a testa alta e convinta dei suoi pensieri*

Ho chiesto solamente di volerti raggiungere pur sapendone i rischi ma allo stesso tempo ero certa di ciò che chiedevo, perciò ero guidata dal caos, poiché l'amore agli occhi di un "qualcosa di superiore" è considerato una piccolezza. La mia richiesta non ha aperto nessun portale.


Tu furba.... Pazza strega


I due amanti continuarono a parlare per un bel po', per alleggerire la tensione, ripresero il discorso di seguire il culto della Regina delle Sgualdrine, il fiero capitato gli chiese se era pronta a stare in mare a viverci, lei ne era d'accordo ma prima di fare questo passo importante, sentiva che doveva trovare le sue origini, era importante e collegato a questo cambiamento.
 
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view post Posted on 26/3/2023, 10:04
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Il sole non aveva ancora baciato la terra umida, i raggi non avevano ancora permeato la fitta nebbia surreale di cui abbracciava la costa dando l'impressione d'una notte senza fine, i primi garriti cominciavano a inoltrarsi tra le crine tempestose di Umberlee, s'arricciavano e si scontravano per raggiungere la scogliera in cui era attraccato il Canarino Feroce, i venti ululavano come ad annunciare una imminente tempesta, la marea si stava alzando e dei passi piegavano i verdi fili d'erba, dei bianchi candidi piedi femminili avanzavano impavidi seguendo saggiamente una via non impervia tra le acuminate rocce.

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Silvia Palmeroni - Fjorder (olio su tela - anno 2014)

Le nuvole erano a pronarsi su se stesse, il tempo stava cambiando e Fellibylur lo sapeva bene che doveva affrettarsi, così scese nella zona meno pericolosa cosa che già stava facendo, completamente senza vesti eccetto il capo, coprendo la sua chioma con un velo blu, le energie non dovevano assolutamente essere "disancorate" ed esser libere di esser prese dalla Dea, forse era l'istinto a guidarla ispirata dal momento solenne della situazione.
A tu per tu con se stessa ma con ciò che stava approcciando in quel lento inizio verso gli abissi, quando era arrivata alla giusta altezza prese dell'acqua e si morse il polpastrello del dito, finché non cominciò a fare gocciare il sangue al suo interno, il caos scarlatto invadeva di lì a poco la cristallina acqua divenendo un tutt'uno per poi essere versato tra i flutti, assicurandosi di non essere spiata mentre Tifone pronunciava queste parole con voce profonda e ripetendo l'operazione rituale per 10 volte:

O grande temibile Madre Umberlee

accogliete il mio sangue tra i vostri domini,

purifica il mio cuore e il mio spirito,

che possa trovare confortevoli le onde

luccicanti, fare del tuo dolce ventre d'una casa,

e cavalcare le tue tempeste contro i nemici.

Che possa possano le mie labbra divenire vostro verbo,

Che i miei occhi possano essere la vostra vista,

Che il mio udito siano le vostre orecchie.

Non sapeva come poteva proseguire le sue preghiere rivolte a Umberlee, ma il tempo era scaduto e l'alta marea aveva ormai divorato gli scogli sommergendoli, era il momento di uscire dalle acque tempestivamente per mettere a riparo il campo e la nave, Fellibylur dovette effettuare una nuotata per raggiungere la terra, durante il tragitto un colpo di vento fece volare via il velo come un pegno di quell'incontro, tra le gambe percepì qualcosa che le accarezzava i ginocchi ed ella pensava fosse qualche innocua foglia d'alga solitaria trascinata dalla corrente, non ci badò molto per poi quando riuscí a mettere piede a terra si voltò e tra le onde vide la sagoma di una murena, poteva essere segno che era stata ascoltata?
 
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view post Posted on 11/11/2023, 03:24
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Così cantava al porto la bella e seducente donna del nord:

Sabbie sinuosue dorate, onde d'argento sinuose,

Che sia di terra o di mare, che sia di vili marinai e coraggiosi pirati,

Nel tuo ventre caldo attraverso le tue fertili caverne abissali,

Amata confortevole Madre delle Onde le tue frivole spume tornano sempre,

I tuoi figli emergono squarciando le tue acque nascendo, facendo ululare i venti di tempesta,

Così ha sentenziato sussurrando nelle spoglie mortali dai denti aguzzi e dai piedi palmati

Sangue del nostro sangue: ciò che è sgorgato confluisce nel nome di Umberlee


Il tempo pareva fermato, come se niente era accaduto, non era tornata sola e questo diede modo di narrare a grandi linee a Dentosso, eppure questo non le ha dato modo di fermarsi il dover gestire più cose assieme, ripensa alle parole di uno degli stregoni del deserto il quale le aveva fatto dono di un tatuaggio di cui si dice porti buona sorte, la chiamó Ukht che in calimshita significa sorella, le raccomandò di non dimenticarsi ciò che aveva appreso, il Gorgoglio era fondamentale affinché potesse comprendere e farsi comprendere, doveva solo seguirlo e continuare a studiare.
Tra le righe del presente e l'aiuto di una nutrice affidabile poteva tornare a studiare e in cuore suo sentiva che il piccolo aveva preso da lei ed era convinta che si sarebbe manifestato presto il Dono, perciò studiava anche per fare da guida al piccino, per non lasciarlo in barba ai poteri come accadde a lei.
Fellibylur aveva avuto la fortuna di avere un nascituro piuttosto silenzioso e calmo perciò le dava modo di non ostacolarla nei piani... ma Dentosso? Non era pronto a queste novità, non era pratico e pensava che i "cuccioli" si tenevano in gabbia o che già da neonati dovevano imparare a sopravvivere e a lottare fra di loro... Scontri clandestini tra neonati? Mmmmh preoccupante come pensiero perciò la bellissima donna doveva tenere sempre gli occhi aperti, Dentosso era più problematico del suo stesso seme, perciò stava approfittando della presenza della nutrice del poter approfondire gli studi sulla natura del Sacro e accelerare i tempi per proseguire nei suoi piani e nel bene stesso della ciurma del suo amato.
 
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view post Posted on 18/11/2023, 00:24
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Fellybilur cominciava ad affidarsi di più alle decisioni del Capitano, poiché nonostante l'apparenza nel caso del bisogno la sua mente caotica diveniva risoluto ed inaspettatamente brillante, date certe questioni spinose e difficoltà che incombevano bisognava affidarsi completamente alle gelide spietate spire della Dea.

Alla fine sei tu il Capitano, non te lo scordare!

Tale pensiero faceva rammentare a Dentosso la sua importanza, e l'affidarsi al Capitano guida e illusione dei mari comportava vederlo come un tramite a Lei, senza togliere nulla sacerdotesse del Santuario,
La scelta non fu facile sia per l'attaccamento del figlio sia per il tipo di persone frequentavano il tempio non dissimile da Calimport: gente losca, anziani con un piede nella fossa e tipi di cui non affideresti nemmeno il cane. Finché quel dubbio, venne spazzato dalla imponente voce del sacerdote e da lì iniziò il vero atto di fede, il fatto che Dentosso era sicuro e deciso nella scelta di abbracciare quegli abissi tanto profondi quanto soffocanti, la aveva infusa di coraggio di oltrepassare la barriera dell'ignoto. La severità in e la spietatezza con cui avveniva quella scena, richiedeva un buon autocontrollo, e così Fellibylur... O meglio Tifone fece quello sforzo in equilibrio sul filo dell'istinto materno e la religione. Il piccolo fu divorato dall'abbraccio delle profondità tra i vagiti disperati per poi "rinascere" nella calma e la gioia delle mani rassicuranti della Regina dei Mari.

Il Dado é tratto

Il Miracolo é avvenuto

Il Patto è stato elargito

Fellibylur non aveva mai assistito a un miracolo di fede nemmeno lontanamente di quella portata seppur poteva apparire roba da poco, il prezzo é stato alto ma la fermezza e la completa fiducia nelle acque marine l'hanno resa incrollabile, in ciò in cui credeva, la rese più convinta nella sua scelta. L'indomani si recò alla prima messa insieme a Dentosso, di lì si sarebbe impegnata con più frequenza il santuario anche come scusa per rivedere la salute del piccolo. Nel frattempo aveva più tempo di dedicarsi agli studi e di allenarsi affinché fosse stata all'altezza di difendere il proprio bambino senza dimenticarsi di sé stessa.

Dentosso! Guarda che tutto questo non ti esime nell'esonerarti dalle lezioni di lettura e scrittura di comune!

io vado a ber... ehm... comprare le sigarette!

Figlio di menestrello stonato! Gaglioffo! Ti folgoro se scappi quant'é vero Oghma!

Dea prendere me povero Dentosso! prega per essere divorato da Kraken...!

* Nella splendida cornice del porto di Baldur's Gate, Fellibylur rincorre furiosa il mezzorco che tenta di sfuggire dalle malvagie grinfie della cultura *
 
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view post Posted on 5/12/2023, 16:50
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Fellibylur frequentava Ran per riappropriarsi delle conoscenze di cui aveva dimenticato in passato, aveva deciso di riprendere bocca sulla lingua elfica e a sfruttare ciò che il proprio sangue poteva offrire, questo scambio culturale stava agendo in un modo da lei inaspettato, quel cerchio tanto ascoltato dalle belle labbra della Pantera Nera lo rapportava e convertiva ai pensieri della sua fede, perché la nordica in passato aveva sentito parlare di druidi vicini alle Furie, perciò Fellibylur poteva soltanto emulare, scimmiottare, adattare gli insegnamenti con il proprio Sangue. E ne venne ciò che un boschivo poteva tuffarsi per omologarsi alla foresta, lei di rimando all'apprendimento, la trama la faceva scomparire del tutto!

Sprofondare, vedere tutto andare a fondo, vedo il fondo sempre più giù.
Mani uggiose hanno denti sulle falanci da quel profondo blu, che s'allungano affamate a seguir come segugi le prede, si confondono a ondeggiar mimando mille linee d'alga danzanti in loschi torrenti.
Confondersi, mimetizzarsi, studiare a cavallo di possenti onde verdi per poi inghiottirli in una spirale senza fine.

L'apprendimento nel verde, prendeva forma plasmandosi nel Grande Blu, brulicante di pesci piccoli e grandi, figure striscianti nel baratro marino temuto a coloro che ignorano il Crudele Freddo Grembo della Dea. Fellibylur sguazzava tra gli scogli priva della pudicità con chiome furenti al vento danzando con la Madre degli Abissi, su quello scoglio ad attendere le sue Parole dalla prossima tempesta poiché l'attuale debolezza sapeva che l'avrebbe spazzata via, perciò era lì ad aspettare per interpretare la Voce del Mare.
 
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