Fellibylur venne subito a rapporto al richiamo del capitano Dentosso, e con lei di cui non riuscivano a pronunciare il nome preferendo chiamarla Cavalletta, andarono al palazzo governativo di Baldur's Gate per incontrare re Ozaw I, ma trovarono l'inquietante presenza di Ras Nsi con i suoi modi particolari che facevano impallidire la bellissima strega, e ancor di più la giovane impaurita Cavalletta.
Vedere l'atteggiamento bruto e sicuro del capitano nei confronti di quella specie di essere umano, bastava vederlo in quella veste il suo amato per non cedere al terrore e farsi forza a differenza della compagna, Ras Nsi oltre a dare istruzioni ai presenti le diede uno strano libro in giallo il quale si raccomandava di usarlo nel momento in cui si trovava alle strette, ella senza fare domande intascò il libro e come per una magia obliterante o per una certa diffidenza lo dimenticò sul fondo del sacco.
Quel viaggio poteva designare una svolta verso l'ignoto o fare ritorno nei reami lugubri di Kelemvor, la donna durante il tragitto seppur aveva quel senso di inquietudine se lo teneva ma avanzava con la voglia di chi voleva uscire da quella bolla di terrore regalata "gentilmente" dalle prigioni da cui ne uscì (non) morta, accompagnato da un forte retrogusto amaro di sfiducia in Bhaelros.
No, stavolta non rimarrò ferma a guardare il terrore che con le sue lunghe zampe scheletriche prosciuga la gola in un folle silenzio surreale.
.
Fellibylur combatteva contro se stessa e le sue paure, avanzava e dava segni di scalpitare nell'azione, andare in fondo ad un lago, dove vi sono delle rovine e una zona di magia selvaggia, una voce sembrava dentro di sé parlava con veemenza e confidenza:
Fellibylur oh cara vecchia bella p*ttana furbacchiona! Te di queste due cose non ne temi per nulla affatto! Perché temere qualcosa per cui sei già preparata?
Dentosso di certo non era solo avvinghiato alle tue coscie, si è dato da fare anche per altro, ti ha insegnato a nuotare e ciò t'ha ravvivato il tuo legame sopito con il mare, e di conseguenza anche con l'elemento acqua. Non è forse vero che il Passato abbia bussato alla tua porta, e t'abbia con stupore fatto rivalutare il disprezzo per Umberlee in una presenza possibilmente amica nel presente? Non è forse vero che l'hai sempre avuta dietro di te come fa la Morte con un marinaio in tempesta? Non hai ceduto per lungo tempo alle Sue lusinghe è vero, ma in natura se incateni una belva tentandola di umanizzare, essa nel tempo spezzerà le catene per mangiarti vivo, e tu vuoi essere logorata da questo soffocamento?
Zona di Magia Selvaggia?
*Ride malignamente sprezzante*
Hai l'instabilità di tuo mia cara facendo cilecca con la magia e ne stai uscendo per fortuna, quindi questa cosa ti ha abituato a non farsi prendere dal panico ed avere un certo autocontrollo, al contrario di quando con voce d'arpia gridavi "Bhaelros Akbhar" lanciando palle di fuoco senza ne arte né parte colpendo anche gli alleati. Le acque del mare calme e inaspettate hanno i loro moti e tempi, lascia il totalitarismo distruttivo della furia talossita a chi non ha niente da perdere, abbraccia la lenta corrosione della salsedine e la forza dirompente delle onde che t'é più prossima per via delle tue origini in mare.L'amore e la passione sfrenata per quel mezzorco...
*Seguono flashback licenziosi alternati agli attimi in cui i due erano in situazioni disperate, finché la memoria non le visualizza il momento in cui ha apert gli occhi, ritornando in vita ritrovandosi tra le braccia del capitano che indossava lo "straccio" da campione dell'Ordalia*
Ritornando in sé, buttandosi con sicurezza nelle acque, in cui si trovava a suo agio non temendo le profondità partendo alla volta di quello che appariva come un' intricato complesso labirinto, notava l'eccessiva paura di cavalletta mischiata dalla smania di raccogliere tutte le cose di valore che trovava come conchiglie e cianfrusaglie, così la donnona illuskan la ammonì più volte severamente che non avevano abbastanza tempo per razziare e piú si andava avanti e più il flusso di magia era instabile, Fellibylur armata di fermezza mentale sapeva un po' come muoversi a tale situazione senza troppo agitarsi ma la compagna no, non sapeva come reagire più dell'essere severa, vide la giovane ragazza in cui la magia sua alleata rivoltarsi contro arrecandogli tagli e poi quella misteriosa voce... Una voce che non prometteva nulla di buono e non sapeva da dove esattamente proveniva, il capitano più diceva di non ascoltarla e parlarci e più l'elemento più debole trovò conforto in quel male verbale, quella terribile tentazione di cedere perché le venne meno la forza di resistergli, Cavalletta vedendo i suoi poteri scagliarsi su se stessa cadde, nonostante Fellibylur la cercava di convincere a non cedere in modo materno, Dentosso non aveva mezzi termini e doveva essere un temibile autoritario ma non c'è stato nulla da fare nemmeno mettersi di polso a non lasciarla andare, la Voce usava la forza magica lasciandola abbracciare nei suoi oscuri tentacoli di un piano sconosciuto.
Fellibylur per quanto potesse essere dispiaciuta e amareggiata dal comportamento, non si fece trascinare dalla situazione, la propria forza le fece reggere la perdita dandole modo di andare avanti, durante l'esplorazione sottomarina quella medesima voce si rivolse a Tifone, Dentosso era preoccupato che anche la donna si rivolgeva apparentemente l'interessata, così rispose con quel "Parliamone", sparendo dalla vista dell'unico compagno rimasto, in quel lasso di tempo si diceva tra sé e sé:
Fellibylur hai davvero un piano per questo "parliamone"? Forse, ma è solo dettato dal caos, la curiosità e quella normale dose di paura che mi spingono a porre fine a quel fastidioso chiacchiericcio di sottofondo
Sola, in una stanza con quell'Essere, una presenza che la intrigava ma allo stesso tempo impauriva, d'altronde chi non avrebbe paura dinnanzi a una immagine così.
Egli le si avvicinava e con modi così nobili, quella specie di baciamano lo rendevano digeribile gli occhi della donna.
Desiderare nel mio cuore la distruzione? La Vendetta servita su vassoio d'argento come se fossero quattro monete di rame?
Felli! Non farti fottere il cervello! Ti sta pisciando in c*lo anziché sbo***ndo!
Rammenta qualcosa di importante che vuoi davvero, cos'è che una divinità non potrà mai donarti e la ritiene una cosetta da poco?
Fellibylur chiese solamente di volere tornare da Dentosso e non voleva nient'altro, così la misteriosa Entità fece riunire i due, cercando di tentare entrambe... enunciò quella che suonava come una maledizione ai due mortali ma la cosa non li tangeva più di tanto.
Tornati in superficie incontrarono Ras Nsi per riferirgli l'accaduto, un fiume di parole e informazioni svettava tra le loro labbra, una volta che la donna e l'uomo furono congedati dalla stancante missione, rientrarono a casa provato da ciò che avevano vissuto alché Dentosso gli disse che aveva avuto paura quando era sparita, Fellibylur con un sorriso beffardo disse:
*Il sorriso era ancora più evidente come di chi fieramente abbia affrontato chissà cosa a testa alta e convinta dei suoi pensieri*
Ho chiesto solamente di volerti raggiungere pur sapendone i rischi ma allo stesso tempo ero certa di ciò che chiedevo, perciò ero guidata dal caos, poiché l'amore agli occhi di un "qualcosa di superiore" è considerato una piccolezza. La mia richiesta non ha aperto nessun portale.
Tu furba.... Pazza strega
I due amanti continuarono a parlare per un bel po', per alleggerire la tensione, ripresero il discorso di seguire il culto della Regina delle Sgualdrine, il fiero capitato gli chiese se era pronta a stare in mare a viverci, lei ne era d'accordo ma prima di fare questo passo importante, sentiva che doveva trovare le sue origini, era importante e collegato a questo cambiamento.