| Igor li raggiunse alla locanda, erano Lord Zeross, Malfurion, Nei e un tizio che non conosceva intorno al tavolo. Li salutò e si sedette anch'egli, per unirsi alla discussione iniziata prima del suo arrivo. Mentre si parlava, si presentò alla soglia della locanda Darkivaron, il quale fu presto invitato a sedere con loro. Zeross tirò fuori delle mappe, poggiandole sul tavolo, e Igor riconobbe l'ubicazione di una delle località ivi segnate, indicandola agli altri col dito.
Furono però interrotti dall'arrivo di un certo Ian, una giovane guardia di Zhentil, il quale fece rapporto a Darkivaron dicendo di essere stato assalito da circa 5 Uthgardth, lungo la strada a nord di Zhentil che conduce ai Grandi Ghiacciai. Quei barbari l'hanno attaccato di sorpresa, immobilizzandolo e strappandogli di dosso il mantello con le insegne delle Nera Città, e poi sono scappati dopo aver tolto la sella dal suo cavallo. Ovviamente il Maestro d'Armi s'alterò venendo a conoscenza dei fatti, e decise di intercettare subito quei barbari per riprendere quel che è di Zhentil. Igor e Zeross offrirono il loro aiuto, in nome dell'alleanza tra il Thay e gli Zhentilar. Pertanto tutti i presenti alla locanda si riunirono all'ingresso della città, apprestandosi a partire, ma il fato volle che incontrassero anche Anthonius, Aiwaz e il capo delle guardie, Imoden. Dopo aver spiegato rapidamente i fatti ai tre, il gruppo, ormai numeroso, e provvisto degli incanti di Zeross e Igor, si diresse verso la Via Nera, il luogo ove con maggiori probabilità avrebbero potuto incontrare i 5 Uthgardth.
Percorsero al galoppo tutta la Via, incontrando solamente un misero mercante, il quale affermava di non aver visto passare nessun barbaro... Giunsero all'altra estremità della Via, ma non proseguirono, in quanto sarebbero entrati in territorio nemico, e avrebbero rischiato di venire sopraffatti dai barbari del luogo. Tornarono dunque all'altro capo della Via Nera, ove si fermarono per riflettere sulle prossime mosse, e proprio lì furono sorpresi dall'improvvisa materializzazione di Ser Clatus.
Igor sapeva ben poco su quell'individuo, Zeross gli aveva dato poche informazioni, quanto bastavano per ordinargli di andare alla ricerca di informazioni alla biblioteca di Candlekeep, e proprio per questo non capì quasi niente di quello che la figura oscura avvolta dalla nebbia stesse dicendo... pedine, araldi, giochi, seguire l'araldo e non contraddirlo, o perire... A un certo punto, cominciarono a spuntare dal nulla degli spettri, ed ebbe un combattimento alquanto breve. Igor si fiondò sulle figure incorporee, insieme agli altri, abbattendole una dopo l'altra, Darkivaron invece caricò direttamente Ser Clatus, cadendo privo di sensi dal proprio cavallo. Anthonius gli intimò di allontanarsi dal corpo di Darkivaron, e lasciarlo curare, ma egli, palesemente compiaciuto dello scontro con gli spettri, si rifiutò. I due ingaggiarono un combattimento, allontanandosi, e dando la possibilità agli altri di soccorrere Darkivaron. Igor corse dietro i due, nel tentativo di dare una mano ad Anthonius, ma tutto fu vano... quei pochi fendenti che riuscì a sferzare contro Clatus passarono attraverso il suo corpo come se fosse stato fatto di sola aria... eppure la sua lama, come quella di Anthonius, era stata incantata appositamente per danneggiare anche gli esseri incorporei...
Alla fine lo scontro si concluse con Zeross, Igor ed Anthonius intrappolati da spesse radici spuntate fuori dal terreno, e Clatus che guardava divertito. Allora Zeross diede sfogo alla sua abile dialettica, accusando Ser Clatus di essere incoerente, e puntando su quelli che parevano essere dei punti deboli nelle azioni e nelle parole del "Valente" Clatus affermava che chiunque si fosse opposto all'Araldo, sarebbe stato punito, eppure gli uomini lì presenti non erano andati contro nessun Araldo, non sapendo del resto chi o cosa fosse... Lo scontro verbale tra i due durò parecchio, ma i toni erano sempre gli stessi, come gli argomenti trattati...tutto ebbe fine quando Ser Clatus svanì del tutto, lasciando soli gli uomini di Zhentil e i Thayan.
Curati i feriti, il gruppo tornò alle porte della Nera Città, ove si soffermarono Igor, Darkivaron e Imoden. Al sacerdote non andava a genio il fatto che ci potessero essere delle spie per conto di Clatus, come egli stesso aveva affermato, ma Darkivaron gli disse che era meglio non saltare a conclusioni affrettate... la preoccupazione maggiore, per i tre uomini, consisteva nell'apparente invulnerabilità dello spirito, alché Igor sviluppò una teoria, e la espose ai presenti. "E, se quella che vediamo, non sia altro che un'immagine della sua vera essenza? Questo spiegherebbe il fatto che persino le nostre lame incantate non lo possono colpire... So di maghi molto potenti che usano magie simili..." "Una sorta di illusione, insomma..." Rispose Imoden "Esattamente." "Ma come fa a colpirci, se quella è solo un'immagine?" Ribatte il capo delle guardie "Può essere che egli attacchi da un'altra parte, facendoci credere che i colpi arrivino dall'immagine... oppure ancora, la sua falce può essere vera, materiale e tagliente, ed egli la controlla con la magia o con qualche altra diavoleria..." "Questo sarebbe un fatto grave... perché se fosse vero, allora egli potrebbe ucciderci tutti pur restando lontano da noi..." Interloquì preoccupato Darkivaron "Ma in fondo anche questa è solo una supposizione... non abbiamo niente di certo.. ancora.."
Gli uomini si divisero, e Igor si diresse alla locanda, ove restò un pò a bere e a parlare delle precedenti apparizioni di Ser Clatus insieme a Nei e Imoden, per poi scendere alle stanze e andare a riposare.
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