Faerûn's Legends

un passato che ritorna

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GM Undead
view post Posted on 29/10/2007, 13:59




Nella caverna qualcosa aveva destato l'attenzione della creatura.Goffamente si destò e con movimenti lenti e studiati si avvicinò alla luce.Le fiamme semprevive illuminavano lievemente l'interno, permettendo cosi alla creatura di vedere nell'oscurità più totale.Nella sfera poteva osservare una scena molto particolare,due umani erano spaventate da un oggetto che avevano rinvenuto,un oggetto di natura molto antico.Ella sapeva che oggetto fosse ed un sorriso compiaciuto si formò fra le profonde cicatrici che ricoprivano la testa,un pezzo appartenuto ad un passato lontanto per quelle creature che venivano chiamate uomini.Un passato lontano per molti ma non per lui...
Con un ghigno soddisfatto ripiego il corpo su se stesso e tornò a dormire.Molto sarebbe successo ancora,finalmente avrebbe visto uno spettacolo davvero interessante

Edited by GM Undead - 29/10/2007, 14:33
 
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Ilcariot
view post Posted on 29/10/2007, 14:44




- Akrom Truesilver -

"Mastro Fabbro.." disse il Drago Purpureo entrando nella sala del magazzino della miniera di Suzail.
Akrom si volto subito dopo aver posato un ingente quantitativo di materiale dentro il forziere assegnatogli e guardo il soldato con aria interrogativa.
"Mastro Fabbro un contadino sta insistentemente chiedendo di voi...sembra piuttosto preoccupato...vi prego di seguirmi subito" disse l'uomo in armatura facendo cenno si seguirlo.
Il fabbro, scocciato per essere stato interrotto, si diresse tutto trafelato all'esterno seguendo la guardia; varcata la soglia della miniera il soldato indico un uomo con un forcone in mano che camminava su e giu piuttosto nervosamente.
"Primo.." borbotto Akrom osservando il suo servitore "E' tutto apposto Guardia...ci penso io..." continuò rassicurando il Drago Purpureo.
Il fabbro si avvicino al servitore che tutto trafelato si avvicino agitatissimo.
"Signorino Akrom! Padroncino! E' un guaio! E' UN GUAIO!!! Siamo maledetti, siamo maledetti!!!" disse Primo armeggiando con una sacca.
Akrom era stralunato dalle parole del servitore e lo osservava senza capire.
Primo si apparto con il suo padrone ed estrasse da una sacca uno strano corno di pelle e metallo ricoperto di strane rune; il servitore sembrava avere ben cura di non toccarlo direttamente con la pelle delle sue mani, ma lo teneva dentro un panno.
"L'ho trovato mentre aravo il campo Padroncino! E' inquietante....mi mette i brividi e non so cos'e! Ha maledetto la terra! Attirera la sfortuna su di noi!" spiegò Primo con fare preoccupatissimo.
Akrom afferro lentamente con la mano guantata lo strano cornoe subito un senso di calore si propagò dal corno; il fabbro osservo l'oggetto con cura e in effetti si accorse che quel corno aveva qualcosa di inquietante.
I due si diressero al tempio di Tymora sperando di ottenere qualche informazione o qualche aiuto.
Una sacerdotessa li accolse con gentilezza e subito spiegarono la situazione strana e , a dir di Primo, infausta; la donna si fece dare l'oggetto per esaminarlo con cura.
Akrom e Primo rimasero ad osservare a lungo le preghiere della sacerdotessa che alla fine concluse che l'oggetto avesse una qualche provenienza non divina ma arcana.
Probabilmente chi l'aveva creato era in qualche modo collegato a Mystra, dea della Magia.
In realta la donna non fu piu chiara di questo ma aggiunse che doveva essere un segno del destino se quell'oggetto era arrivato in mano loro.
Rimandendo d'accordo sul mettere al sicuro l'oggetto Akrom e Primo si congedarono dalla donna.
Primo torno alla dimora mentre Akrom rimase per strada ad osservare quello strano oggetto.
"Speriamo che sia stata Tymora a mandarci questo...e non Beshaba..."
 
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Biim
view post Posted on 30/10/2007, 23:39




Primo

Il lenzuolo lo stringeva, si rigirava di continuo e più si rigirava e più si sentiva soffocare. Le stanche membra non riuscivano a trovare il meritato riposo e la mente del vecchio correva durante il sonno a quello che era successo ore prima. Primo si rivedeva osservare il campo e non capire come mai dopo tante cure quei fiori continuassero ad ammalarsi sempre di più. Tutto il campo era in ottimo stato ma in quel punto le piante non volevano crescere vigorose, così si mise ad estirparle, lavorarci ancora sarebbe stato inutile. In un attimo sbarbata la pianta si ritrovò ancora quel corno tra le mani, caldo di una strana fattezza metallica che sembrava pelle a prima vista. Le ossa del vecchio si scossero in un brivido mentre continuava ad agitarsi nel sonno e capì ad un tratto il perché quelle piante stavano morendo. Nefasto! Oggetto demoniaco e maledetto! Non poteva essere altro. Una nebbia sfocava il sogno e si ritrovò all'improvviso ancora in casa come quella sera. Si rivide ancora appoggiato con le spalle alla porta, il corno in terra che rifletteva la luce evidenziandone quelle incisioni prima sporche di terra ed adesso sempre più lucide. Emanava calore, molto calore, si sentiva bruciare in quel letto. Sudava, e rigirava il capo sul cuscino prima su un lato e poi sull'altro come se questo lo aiutasse nel suo incubo a non guardare il corno che gli dava così tanta repulsione. Non sapeva il perché ma lo avvertiva benissimo. Poi velocemente le immagini si susseguirono con una grande rapidità. Il forcone che prendeva il corno e lo metteva nel sacco, la corsa dal signorino, l'apertura del sacco e la visita al tempio. Lo sguardo preoccupato di Akrom alle parole del vecchio lo sentiva pesante su di sé, come una colpa. Aveva coinvolto non solo il campo nella maledizione dell'oggetto ma anche il signorino. Non avrebbe mai dovuto farlo, avrebbe dovuto proteggere il suo padrone ed invece non era stato in grado di tenere per sé il corno e di disfarsene. I sensi di colpa facevano affatricare il suo cuore, lo sentiva sempre più debole. L'incubo lo portò di nuovo indietro con i ricordi, quando uscì dai campi e il vecchio scrutava nel buio, qualcuno lo osservava, lo spiava... Il cane! Maledetto randagio! Vattene! Anche questa volta mi hai messo paura ma lo so che non c'è nessuno. Però questa volta l'incubo non era realtà ed il cane ringhiandò si avvicinò sempre di più e diventava sempre più grosso e il suo colore mutava in rosso. Il vecchio scappava con il corno stretto al petto ma questo lo bruciava, lo ustionava eppure non riusciva a liberarsene, avrebbe voluto abbandonarlo ma rimaneva lì stretto nella sua mano. Ad un certo punto prese le fiamme lo circondarono e bruciava. Stava morendo, era la fine. Poi si svegliò di soprassalto. Un incubo, soltanto un incubo. Gli occhi scrutavano nel buio della stanza ma non vedeva niente eppure si sentiva osservato. Si rannicchiò e sapendo che l'incubo non era stato come la realtà strinse gli occhi e cercò di convincersi che tutto andava bene. Ma forse la realtà che lo aspettava insieme al suo padrone era ancora più pericolosa. Tremò per ore sotto le coperte, così terrorizzato dallo sguardo che sentiva su di sè da non riuscire a dormire. Quel corno, quel maledetto strumento, lo stava osservando e Primo non riusciva a sopportarlo tanto al punto da non riuscire a muoversi dal terrore finché il gallo cantò allo spuntare del sole.
 
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Ilcariot
view post Posted on 2/11/2007, 00:15




-Akrom Truesilver-

Akrom aveva finalmente trovato un incantatore disposto ad aiutarlo; sotto suggerimento anche di Primo aveva lasciato un messaggio presso l'accademia dei Maghi da Guerra nella speranza che qualcuno lo leggesse e si interessasse alla cosa.
In effetti Tymora sembrava che dopo il brutto scherzo del corno gli avesse sorriso fornendogli proprio uno di quegli incantatori come cicerone nel mondo dell'arcano.
Dopo che gli ebbe spiegato a grandi linee tutta la storia, il Mago da Guerra condusse Akrom fuori città per degli esperimenti sullo strano oggetto: resa sicura la zona e trovato un posto favorevole, il mago inizio a inscrivere a terra forme geometriche e a tirare polveri di questo e quello in giro per l'aere.
Improvvisamente si accascio quasi a terra in preda a terribili fitte dolorose agli occhi.
Akrom accorse in suo soccorso e lo sostenne finche non fu tutto passato; l'unica scoperta che il mago fece e' che la potenza del corno era davvero reale e di una grande intensita.
La sua indole maligna, caduta nelle mani sbagliate, avrebbe portato solo guai e molto potere a chi poteva usarlo.
Il Mago consiglio ad Akrom di tenere per se l'oggetto finche non avrebbe trovato un modo per sbarazzarsene, distruggerlo o capirci che fare.
Di certo se fosse caduto in altre mani le cose sarebbero andate peggio...
Akrom torno a casa sconsolato.
Ora ne era certo: il suo campo era stato visitato da Beshaba e non da Tymora...

Edited by Ilcariot - 13/11/2007, 21:41
 
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GM Undead
view post Posted on 6/11/2007, 18:43




Il mago era infine giunto nella lontana capitale del Cormyr.Qui era convinto di poter fare ottimi affari comprando e vendendo oggetti magici,un redditizio e renumerativo commercio senza dubbio,un commercio che avrebbe migliorato la sua posizione fra gli altri maghi.In questa città non c'era una loro enclave,non aveva una base su cui appoggiarsi,non gli restava che girovagare per la città e trovare qualcuno a cui vendere quegli oggetti,o anche perchè no qualche oggetto interessante da aquistare.E' strano quanto spesso accade che bifolchi arricchiti possano rinvenire o comprare per gusto personale delle piccole perle,per chi come lui ne apprezzasse e capisse il reale valore.Era tempo di mettersi in affari,era convinto che il cormyr lo avrebbe arricchito.Si,era decisamente iniziata una magnifica giornata
 
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Moon_light
view post Posted on 7/11/2007, 19:31




Akrom aveva parlato con lei ed un sacerdote di nome Martin, mostrandole quello strano corno.
I tre erano andati nel luogo dove era stato ritrovato, e mentre Akrom mostrava l'oggetto a Martin che lo esaminava Moonlight controllava il campo.
Dopo un primo scambio di opinioni, Moonlight chiese il permesso di piantare nel punto esatto dove Primo aveva trovato l'oggetto.
Andarono a prendere alcuni semi, e mentre erano li a cercarli arrivò un uomo che disse di chimarsi Mirleen.
Sentendo che ci sarebbe stata una piccola cerimonia chiese incuriosito di partecipare al rito e non appena Moonlight finì, Akrom avendo scoperto le doti da incantatore dell'uomo gli mostro l'oggetto per avere un parere.
Per tutto il tempo tuttavia, non gli venne detto il luogo del ritrovamento ne null'altro, ma Mirleen sembrava aver capito molto.

Infatti quando rimase solo con Moonlight le disse:
Fossi in voi consegnerei quell'oggetto al primo che mi capitasse , e gli chiederei di portarlo il più lontano possibile.

Moonlight lo guardò e gli chiese se fosse arrivato li casualmente, cosa che lui confermò.
Continuava a scrutarlo come a cercare delle risposte, ma sapeva di non potere essere troppo esplicita.
Gli disse che quel campo la incuriosiva e che avrebbe cercato i suoi vecchi proprietari, così inizialmente lui le suggerì di cercare quei nomi nei registri cittadini, ma subito dopo le disse che non avrebbe trovato nulla su quel corno, visto che riguardava una "storia vecchia."
Poi si congedò dicendole che si sarebbero visti presto...

 
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Ilcariot
view post Posted on 8/11/2007, 11:49




- Akrom Truesilver -

Ora ne era certo: Beshaba lo aveva preso di mira e, non ancora sazia dei suoi scherzi, lo avrebbe tormentato per un po.
Aveva parlato dello strano corno a due persone...una sacerdotessa di Chauntea che gli aveva chiesto di ospitarla nei suoi campi per un qualche rituale [almeno cosi Primo si sarebbe tranquillizzato] e Martin, suo compagno tra i Draghi.
Poi era apparso quel mago strampalato con l'accento dell'est, unico indizio che porto Akrom a pensare quanto quella persona fosse utile; in fondo da quel che sapeva lui nell'Irragiungibile Est la magia era materia di tutti i giorni...
Forse lui avrebbe avuto altre risposte.
Doveva trovare un modo di disfarsi di quel corno senza pero che questo danneggiasse altri al suo posto; Akrom, da buon servo del Guardiano, non poteva permettere che i guai capitati a lui si scagliassero su altri.
Moonlight, la sacerdotessa di Chauntea, si propose di controllare al Catasto Reale se i precendi proprietari della fattoria del Fabbro potessero entrarci qualcosa con quel misterioso corno.
Martin da parte sua decise di controllare qualche vecchio tomo in cerca di leggende da ricollegare all'accadimento.
Akrom infine prese accordi con lo strano mago dell'est per vedere quando questo individuo fosse davvero utile.
C'era un bel po di lavoro da fare...
 
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Moon_light
view post Posted on 8/11/2007, 18:13




Aveva iniziato le ricerche non senza difficoltà.
Mentre cercava una frase le echeggiava nella mente..."io cercherei nel passato, non è storia recente..."
Aveva iniziato a cercare anche nelle altre biblioteche cittadine ma non trovava nulla che le sembrava potesse collegarsi al corno.
Si incontrò con padre Martin che aggiornò sull'incontro del mago e su quella frase del passato.
Non restava che cercare, cercare e sperare di trovare qualcosa al più presto.

Durante una pausa presso il suo tempio a Shadowdale, benedì un simbolo sacro della sua dea che avrebbe donato ad Akrom, per offrigli maggior protezione contro l'ignoto...
 
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Ilcariot
view post Posted on 9/11/2007, 16:59




- Akrom Truesilver -

Il Mago da guerra lo sgridava a gran voce come si fa con un bimbo che ha fatto una marachella, anche se Akrom era oltre l'eta dell'infanzia e se aveva combinato un grosso macello e non una marachella.
Si era fidato di quel Mirleen, pur avendo scoperto che si trattava di un mago thayano, e aveva fatto in modo che esaminasse l'oggetto; ovviamente il thayano aveva interpretato in maniera tutta sua il concetto di "esaminare" dando nuova vita a quel misterioso corno, che dal canto suo fu piu che felice di evocare uno strano buco rosso che emetteva fiamme prima di tornare dormiente.
Akrom cercò di giustificarsi dicendo che voleva solo capire in che guaio fosse finito e se c'era una possibilita di sbarazzarsi del corno senza far danni a qualsiasi altro individuo.
Il Mago da guerra ignorò tale affermazione iniziando a chiedere piu particolari possibili; Moonlight , presente anch'ella all'evento, inizio a raccontare di come il mago avesse esaminato le rune avvolgendole singolarmente di una luce azzurra e di come avesse parlato in una strana lingua gutturale e ribollente che era inconprensibile.
Il corno a quel punto fece il suo numero con il buco e le fiamme.
Il Mago era sempre piu sconvolto e confuso ed inizio a chiedere piu particolari: in effetti, prima della sua dipartita, Mirleen aveva esordito con qualcosa dicendo che solo un vero drago piuttosto antico avrebbe potuto avere un qualche notizia sulla misteriosa legenda del corno....si era inoltre lasciato sfuggire di come questo oggetto fosse stato creato da un uomo e avesse la capacita di connettere due diversi piani d'esitenza.
Ovviamente Akrom non capiva assolutamente nulla di quella roba cosicche lascio spiegare a Moonlight che sembrava piu ferrata.
Alla fine l'uomo con il manto purpureo sembro abbastanza confuso ma soddisfatto delel risposte.
Inizio quindi la fase della risoluzione del problema.
Si doveva capire che razza di diavoleria diabolica fosse il corno e di certo si dovev consultare un saggio; dopo ipotesi strampalate sul visitare anziani draghi rossi o ricercare il misterioro e sfuggente drago purpureo realizzariono che un obbiettivo piu terra terra avrebbe di certo ottenuto risultati migliori.
Cosi Akrom e Moonlight decisero di partire per conferire con un anziano uomo dai tipici caratteri barbarici che risiedeva nella Grande Foresta.
Akrom si ripromise di contattare Kurgas per avere una guida e si separo da Moon per sistemare delle cose al negozio.
In effetti a tutta questa storia mancava la cigliegina sulla torta: Mirleen aveva detto che i "veri padroni" del corno si sarebbero mossi ora che era attivo....che avrebbero cercato di rirpenderlo...e che Akrom sarebbe morto...
Ripendando a tutto Akrom chiuse il negozio borbottando "Io odio i Maghi Rossi..."
 
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Kurgas
view post Posted on 9/11/2007, 17:32




Hala era li con le sue erbe in mano intenta a guardare le fiamme quando i suoi modi di fare si fecero sempre più nervosi e strani.... Kurgas si avvicinò a guardare le fiamme ma non disse nulla, non voleva disturbare la sciamana del suo villaggio mentre era in trance, poi Hala gridò. Lo gnomo corse subito sulle fiamme per cercare di spegnerle aveva capito da subito che qualcosa non andava, Hala si riprese era terrorizzata... guardò Kurgas e gli raccontò cosa aveva visto.
Storie di maghi del passato che utilizzavano un corno per evocare chissà cosa e la sua vecchia fiamma alata li con loro, e ora quel corno era andato nelle mani di un altro mago dalla barba rossa che dal racconto i Hala sembrava evocare bestie feroci... e infine quella bestia a tre teste che nella visione divorava Hala, i due Uthgardt convenirono che in tutto questo centrava Malar.

Kurgas guardò la sciamana e concluse: " Stai tranquilla, troverò il corno e lo distruggerò!! ".

Hala lo abbraccio e gli rispose: " Stai attento Kurgas, è una faccenda molto pericolosa e mi raccomando non ti fidare di lei.... è malvagia e anche se ti dirà che ti ama porterà sventura su te e i tuoi amici. "

Kurgas sorrise e sguainò il coltello che aveva trovato nei sotterranei dove albergava la sfera dell'odio, la luce nei suoi occhi cambiò: " Io sono Kurgas, il guerriero prediletto di Uthgar, nessuno mi può sconfiggere " .

Hala si sedette preoccupata : " Me lo auguro Kurgas, ma nessuno è invicibile!!! "
 
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Moon_light
view post Posted on 10/11/2007, 09:41




La verità iniziava a prendere forma, Martin, Will e Moonligh accompagnarono il povero Akrom a cercare Kurgas, certi che lui conoscesse la persona che li avrebbe aiutati a scoprire la verità.
Infatti era Hala, la sciamana del villaggio che con le sue visioni aveva spiegato a Kurgas cosa stesse cuccedendo e lui lo raccontò ai visitatori dopoaver scoperto che possedevano l'oggetto tanto temuto.
Cosa sarebbe successo ora?
 
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Ariel Khelek
view post Posted on 10/11/2007, 10:05




"ci mancava un'orda di demoni" Martin sospirava pensando queste poche parole.
Il giovane sacerdote si trovava di fronte ad un nuovo nemico, quasi certamente al di sopra delle sue forze. Dai Draghi Purpurei aveva però imparato che la forza di uno deve unirsi alla forza del gruppo; di sicuro non avrebbe lasciato morire akrom.
Kurgas era come al solito uno zuccone e Martin ormai aveva rinunciato a fargli capire altri punti di vista, non si poteva che attendere ora, aspettando anche i compagni Draghi che aveva avvisato grazie al suo Signore.
"Che Kelemvor vegli su di noi"
 
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GM Undead
view post Posted on 12/11/2007, 19:30




Tutto taceva nel bosco dopo l'improvviso bagliore rossastro. La figura nascosta nelle ombre attendeva l'arrivo del suo servitore, questi giunse rapidamente annusando l'aria con aria famelica. Una mano possente si soffermò per un attimo ad accarezzare il manto dell'animale, poi indicò un punto lontano, forse una città da quella posizione non era facile distinguere, la bestia scattò in avanti nella direzione indicatogli. Non restava che attendere,la caccia era appena iniziata....

*da un altra parte*
<guarda che strano cane mamma>, una bambina stava indicando alla propria madre un animale nascosto fra i rifiuti. <posso accarezzarlo? dai mamma ti prego>. La donna si voltò cercando di capire a quale animale si riferisse la bambina ed incrociò gli occhi della creatura. Occhi profondi e tenebrosi la stavano fissando con un odio innaturale. La madre fece per urlare ma la bestia fu più veloce, aquattatasi nel suo improvvisato nascondiglio si mosse con rapidità, senza un verso saltò al collo della donna stringendo la gola fra le grosse fauci. Fu questione di un istante e le ossa si spezzarono sotto la morza di ferro di quella presa. La bambina guardava la scena sgranando gli occhi, come poteva quel cane aver fatto cio. Mamma avrebbe voluto dire, chiamare il nome della donna un ultima volta, ma anche questo gli fu negato. Dopo aver ucciso la donna ora la creatura fronteggiava la bambina. C'era solo morte in quegli occhi, Il corpi martoriati e sanguinanti furono i soli testimoni di quel fatale incontro. Nessuno veniva in quella direzione, nessuno si era accorto di nulla. La creatura continuò ad avanzare fiutando l'aria finchè incrociò una donna sul suo cammino. Costei aveva le insegni dell'esercito reale , e la stava guardando con curiosità. Sarebbe bastato un salto, un attacco e avrebbe potuto continuare la sua cerca, ma c'erano altri uomini dietro questo soldato. Fu una fortuna per la donna, l'animale le saltò addosso mordendola ad una mano per poi riprendere la sua caccia. Il suo obiettivo era in quella città, lo sapeva, ma non era dove il suo odore era più forte. Scansata la donna continuò a correre, ma delle guardie cittadine, lo bloccarono. La lotta fu estenuante ma alla fine ebbero la meglio. La strana bestia fu trascinata via sanguinante e buttata fra la spazzatura. Un cane randaggio disse una delle guardie all'altro, un dannato cane selvaggio.
L'animale giaceva morente fra i rifiuti, con i suoi occhi il padrone continuava a guardare. Aveva riconosciuto la città. Ora sapevano dove andare.
 
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Ilcariot
view post Posted on 13/11/2007, 11:06




-Akrom Truesilver-

La prima parte delle parole pronunciate dal mago con la barba rossa si erano avverate: una folla di gente si era ammucchiata di fronte ai Vecchi Vigneti per vedere lo strano fenomeno, impronte particolari attorno a terreno cristallizzato, che si trovava sul vialetto della casa.
Akrom era uscito dalla porta di casa sua e si era ritrovato davanti lo spettacolo.
Contatto subito le persone piu vicine che erano con lui a Suzail...Ariel, Louis, Moonlight, Will...e mostro a tutti la scena scoprendo che la paladina aveva incontrato chi aveva lasciato le orme vicino alla miniera.
Ariel aveva affrontato uno strano cane dal pelo rossiccio che era riuscito ad eludere le guardie e la sorveglianza cittadina fino ad arrivare all'imbocco delle miniere.
Akrom era sempre piu terrorizzato.
Fu li che forse per una volta Tymora si ricordo di lui e dei suoi amici, poichè Kurgas arrivo a Suzail con la buona notizia che avrebbero potuto parlare con la veggente del suo villaggio.
Preparatisi di fretta in furia il gruppetto parti alla volta della Grande Foresta.
Il viaggio fu lungo e sostenuto: Akrom non aveva intenzione di fermarsi per nulla al mondo visto che le parole del mago barbarossa sembravano avverarsi.
Dopo aver ricevuto un po di istruzioni da Kurgas su come muoversi nel villaggio, furono ricevuti dal capovillaggio Gunther e dalla veggente Hala.
La donna si esprimeva in un idioma che solo chi era del villaggio e Will riuscivano a capire.
Parlo di visioni di fatti accaduti sia ad Akrom sia ad Ariel e di come un demone [o qualcosa di simile dalla descrizione] si fosse messo in cerca di quel misterioso corno che sembrava sfondare le pareti dimensionali.
Kurgas provò a distruggere il corno con un arma incantata ma senza alcun tipo di esito.
Mentre discutevano qualcosa turbò la quiete del villaggio e la gente dell'Albero Fantasma si mosse a difesa di un attacco che non arrivò mai.
Gunther sembrava turbato al pari di Kurgas e decisero che il corno doveva andare via dal villaggio.
Akrom sapeva questo e sapeva quasi tutto quello che Hala gli aveva detto a parte la storia del demone che lo cercava; anche se adesso il cacciatore aveva un nome, il fabbro non si senti affatto sollevato.
Aveva sperato in qualcosa di più, in qualche notizia sul corno, qualcosa che gli suggerisse come sbarazzarsene senza che la maledizione che questo portava colpisse nessun altro a parte lui.
Sembrava che se Tymora aveva spedito Kurgas nel Cormyr di certo lo aveva fatto per un qualche suo sadico piacere nel far sentire Akrom sul filo del rasoio.
Rimasti d'accordo con Kurgas che avrebbero ricevuto il suo aiuto in caso di bisogno, il gruppo si riavvio verso Suzail dove Akrom avrebbe cercato di nuovo quel Mago da Guerra che lo aveva spedito inutilmente nelle terre del Nord...

Edited by Ilcariot - 13/11/2007, 21:42
 
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Little Ariel
view post Posted on 13/11/2007, 14:56




Ariel stava passeggiando tranquillamente quel giorno, godendosi per una buona volta il suo turno di pausa dopo la ronda. Era felice, le cose procedevano bene...
Distrattamente osservo una figura in mezzo ai rifiuti accumulati al bordo di una strada, le sembrò un cagnolino così si acquatto e gli fece delicatamente segno di venire... la figura zompò fuori con gli occhi ardenti, correndo e azzannandole la mano ferocemente prima di proseguire oltre.
Ariel venne spinta indietro dall'impeto della bestia, che proseguì in fretta e furia la sua corsa verso il cuore della città. "Un lupo a Suzail?" pensò mentre si rialzava, la mano grondante sangue. Si guardò intorno e la inseguì, ma la bestia era troppo veloce e notà appena il suo manto rossiccio prima che delle guardie a cavallo la trafissero con le lance e la buttarono nei rifiuti. Rimase confusa mentre si fasciava con difficoltà la mano...


Stava tornando dal suo orto e dirigendosi verso i Vecchi Vigneti, della quale ogni tanto si prendeva cura per conto del suo amico Akrom, quando davanti alla casa del fabbro incontrò Will che le corse incontro, preoccupato. "Ariel, cercavo proprio te vieni a vedere!" esclamò il guardaboschi quasi trascinandola per un braccio fino al giardino.
"Calma Will, adesso cosa succede?" chiese Ariel mentre osservava l'amico chinarsi facendogli vedere delle strane impronte animali sparse ovunque. La paladina aggrottò la fronte, non conosceva di certo le tracce bene come Will ma erano decisamente strane... e poi Akrom non aveva un cane!
Sfruttando le chiavi in possesso di Ariel entrarono nell'orto dei Vecchi Vigneti, cercando qualche inidizio in più quando furono raggiunti da Melyssa e Moonlight. Le fecero entrare e solo allora ricollegò tutti i tasselli... Paul l'aveva informata del ritrovamento di uno strano Corno, di demoni e di Akrom in pericolo. Allargo le braccia osservando il cielo, ormai rassegnata ai guai che susseguivano l'un l'altro, poi osservò la sacerdotessa di Chauntea chinà su del terreno smosso. "Qui è dove è stato ritrovato il Corno, Ariel... avevo seminato una piantina, ma stà morendo" disse Moonlight scuotendo leggermente il capo, poi prese una pozione e la versò a terra, invocando un flebile canto alla sua Dea. La pianta riprese vigore, anche se, Ariel lo sapeva, sarebbe durata ben poco...
Non potevano far nulla se non avessero trovato prima Akrom, quindi lei e Moonlight si diressero a Le Fauci del Drago per mangiare un boccone...

La locanda era quasi deserta e mentre le due ragazze parlavano del più e del meno la porta si spalancò all'improvviso, seguita da una folata di vento che fece quasi spegnere le candele sui tavoli. Akrom rimase sulla soglia guardandosi intorno, con il respiro affannato e il volto pallido come uno spettro. Quasi sospirò nel vedere finalmente due faccie amiche, e subito la sacerdotessa lo spronò di entrare e di sedersi.
Akrom disse di aver trovato le impronte fuori la casa e che per sapere di cosa si trattasse toccava andare ad ispezionare il luogo... si incamminarono fino alla fattoria, stando ben attenti a non esporre il fabbro a pericoli, e una volta davanti a essa incontrarono Kurgas, Will e Louis. La casa, dopo una veloce ispezione, sembrava deserta.
Non rimaneva che partire e dirigersi verso la Tribù dell'Albero Fantasma, come consigliato dallo gnomo, e parlare direttamente con la veggente Hala.
I preparativi furono rapidi, era evidente che il mastro fabbro voleva liberarsi di quel dannato Corno e ristabilire la quiete nella sua vita.


Ariel si guardò circospetta mentre avanzava verso le porte del villaggio. Il piccolo barbaro aveva avvisato il gruppo che solo grazie alla concessione del capovilaggio Gunther dei forestieri potevano accedervi, ma nell'assoluto silenzio.
Muta, proseguì diritta, alzando gli occhi al cielo alle prime goccie di pioggia, lasciandole scorrere sul viso. Era tesa, riteneva che il centro di una tribù di barbari Uthgard non fosse proprio il luogo più sicuro dove stare... poi si arrestò, e volse lo sguardo davanti a se, dove vi erano Gunther su un trono e la veggente Hala, seduta su antica roccia.
Parlarono in una lingua incomprensibile ad Ariel, il che la mise ancora di più a disagio... una leggera smorfia le increspò il viso quando ricevette la notizia che a fare da intermediario era Kurgas.
Sospirò.
La pioggia continuò incessante, e il discorso si protrasse a lungo... la paladina sgranò gli occhi quando vide Kurgas, furioso, tentare di distruggere il Corno. Al contatto, una luce abbagliante investì la zona e scaraventò metri più in là lo gnomo. Ariel, quando scostò il braccio dagli occhi, notò che Hala scosse il capo.
Poi improvvisamente Gunther scattò in piedi dal suo trono, mettendo all'erta tutti i barbari. Qualcosa li stava spiando.
Il via vai di uomini era impressionante, correvano in ogni direzione in cerca di qualcosa che non avrebbero mai potuto trovare. E vi era un solo modo per non lasciare tracce, il volo. Hala aveva menzionato un possente demone alato che dava la caccia al povero Akrom con una spada, che fosse lui?
Poi, in un attimo di tranquillità, la veggente disse che in una sua visione aveva visto la prima bestia che dava la caccia al Corno e al suo possessore, e una ragazza dal mantello purpureo e i capelli rossi.
Tutti si volsero a guardare la paladina che solo allora comprese.
Il canide che l'aveva assalita, dagli occhi rossastri e il manto rossiccio... era simile ad alcune bestie che aveva incontrato delle Caverne di Fuoco. Un sicario per Akrom.
Quel Corno doveva allontanarsi da lì, era un pericolo per il loro villaggio, era un pericolo per tutti.

image

Non potevano abbandonarlo.

Non potevano tenerlo.

Non potevano distruggerlo.


Tornati a Suzail, Ariel concordò con Akrom che era meglio se dormisse in locanda. Non poteva lasciare un amico con la morte sul collo, aveva sempre aiutato Akrom e avrebbe sempre continuato a farlo.
Contattò in privato Joswar, Eairin ed Elve Snow... forse il Concilio dei Druidi di Quercia Nera potevano trovare un modo per liberarsi di quel Corno.
 
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