| "L'aspetto placido di Shadowdale e i modi tranquilli della sua gente hanno indotto almeno una mezza dozzina di aspiranti conquistatori a sottovalutare il loro bersaglio. All'interno di queste robuste abitazioni in legno e pietra, costruite per resistere agli inverni che spingono i Sembiani a fare ritorno alle loro calde pianure, la gente delle Valli mantiene un curioso equilibrio tra la normale vita quotidiana e un incrollabile coraggio e determinazione. In caso di necessità, l'intera comunità rurale è in grado di lasciare i forconi per imbracciare le spade, e tutti si dimostrano volenterosi a rendersi utili, se ce ne fosse l'evenienza, dal capofamiglia più robusto, al bambino più..."
Sanab dovette interrompere la lettura del trattato geografico. Proprio sotto la finestra della sua casa, al secondo piano di un piccolo edificio di pietra di Zhentil Keep, stava avvenendo un'aggressione con pestaggio. Era un anziano signore a subire il sopruso portato da un gruppo di giovinetti, questa volta.
Per quanto ancora dovremo sopportare questi crimini? Da quando c'è stata la guerra, la situazione è precipitata. E ora nulla è migliorato. Anzi, in questi giorni sembra che le guardie, già decimate, siano diminuite ancora. I piccoli criminali sono ovunque. Temo che Zhentil Keep non sia più abitabile da un vecchio come me. Forse è meglio che anch'io levi le tende...
La vittima del pestaggio venne lasciata in mezzo alla strada. Nessuno era accorso.
Ed ora anche queste campagne fuori città. Ma forse fanno bene, forse Zhentil Keep si risolleverà con queste conquiste. Forse Zhent farà di nuovo sentire il suo artiglio. Sarebbe ora. Chissà dove sono finite tutte quelle guardie, però. Staranno presidiando le nuove conquiste? Saranno caduti in battaglia? O forse... o forse si saranno scontrati contro il muro di Shadowdale?
Il vecchio Sanab tornò a guardare il libro che stava leggendo.
No. Sono sicuro che avranno evitato accuratamente quella Valle. Avranno puntato sulla sorpresa, facendo passare le truppe alla svelta, magari alla spicciolata. O almeno, me lo auguro... Se perfino Bane non riesce a far cadere Shadowdale, quale tiranno può riuscirci? Nemmeno Fzoul, credo.
Fzoul. I suoi metodi sono quelli più spietati. Ma ammiro la sua determinazione. Non sarei rimasto in questa città dannata, altrimenti. Ma ora...
Sanab chiuse il libro, filosofeggiando sui mali minori e i mali peggiori, sulle padelle, e sulle braci.
Nel frattempo, a poche miglia di distanza da lì, alcuni forconi venivano posati. Buldar Ulphar, contadino di Shadowdale, aveva visto passare l'esercito nero. Temendo per i figli, era rientrato alla svelta in casa. Forse quei soldati avevano scambiato il suo sguardo in terrore per la sua vita. Ma egli aveva avuto una sola paura: quella che ai figli venisse fatto del male prima che potessero rendersene conto. Così era entrato in fretta in casa. Aveva guardato la moglie, la quale aveva annuito in maniera significativa.
"Passerò dai campi. Avverto Ruldor. Fai attenzione a April, sta ancora dormendo"
Poi, Buldar posò il forcone. E estrasse una spada. E ne consegnò una anche al figlio Marest.
Come Buldar poteva intuire, quello stesso gesto era stato compiuto da tutti gli abitanti delle fattorie che avevano visto marciare, in fretta, quei soldati.
Che non osino levare una lama contro la Valle. Ora sono passati in fretta, come dei fuggiaschi, come dei vigliacchi, cogliendoci alla sprovvista. Ma questo non succederà di nuovo. Che non osino levare una lama contro la Valle.
Non molto distante, osservando dall'ombra, una figura guardò gravemente la colonna in marcia.
"E' ora di muoversi", sussurrò.
|