Faerûn's Legends

Lo schiavo.

« Older   Newer »
  Share  
Haytram
view post Posted on 7/11/2006, 00:44




''Aiutooo, aiutatemi.. qualcuno mi aiuti!'' gridava una voce fuori dalla locanda.
Imoden ed Anthonius si precipitarono verso l'uscita per vedere cosa stava succedendo; un mezzelfo pieno di tagli e dalle vesti lacerate sembrava disperato e in cerca di una guardia.

[...]

I tre vagavano sotto la neve, alla ricerca del figlio del mezzelfo, che si era presentato come un importante mercante di stoffe.
''Stavamo venendo a Zhentil, quando una banda di briganti ci ha assalito... mio figlio non è riuscito a fuggire e l'hanno fatto prigioniero, dovete aiutarmi! Posso pagarvi, sono il mercante più ricco delle valli e svolgo un ruolo di rilievo nei commerci Valli-ZhentilKeep'' continuava a lamentarsi il mezzelfo mentre seguiva i due uomini a cavallo.

Il primo brigante fu fatto fuori e il figlio venne finalmente ritrovato. Era un bambinetto piccolo e piuttosto malconcio.
Padre e figlio si riabbracciarono e subito spuntarono nuovi obbiettivi.
''Voglio vedere morti i rapitori di mio figlio!'' gridava a pugni in aria il padre.
''Erano almeno cinque... il mio carceriere, un esploratore.. e altri tre uomini'' raccontava invece il figlioletto.

''Parliamoci chiaro, mezzelfo... farai bene ad avere tutti i soldi che ti chiediamo una volta conclusa la questione, in caso contrario... potrebbero nascere alcuni imprevisti, sai..'' informò benevolo Imoden con il ghigno coperto dall'elmo.
''Vogliamo cinquecento monete d'oro a brigante.'' tenne subito a precisare Anthonius.

[...]

I rimanenti quattro briganti vennero trovati in fretta e abbattuti altrettanto velocemente dai due guerrieri di Zhentil Keep. Il lavoro era stato fatto, non mancava che il pagamento, se non fosse che si era perso di vista il mercante.

[...]

''Tu dovrai venire con noi'' - disse Anthonius al bambino - ''tuo padre riuscirà a tornare in città, vedrai''.

[...]

''Ho visto che il bambino è abile nel combattimento e sa curare le ferite... se riusciamo a venderlo come schiavo, direi che possiamo guadagnare ben più delle monete del mercante'' constatò Anthonius, e in poco tempo, il bambino giaceva sul fondo di un baule di legno, legato e imbavagliato come un salame.

Adesso, non dovevano che contattare qualche schiavista interessato all'affare. Volevano guadagnare almeno tremila pezzi da quel bambinetto.

Imoden ed Anthonius scrissero una lettera all'Enclave del Thay e la lasciarono al sovrintendente al piano terra.

Era stato proprio un bel colpo... anche se c'erano stati degli strani avvenimenti durante l'intera faccenda... l'improvviso arrivo di Garrett, trovato svenuto sulla strada per Zhentil Keep.. e la venuta di un presunto mago del Thay con le orecchie a punta e la barba incolta.

Ma adesso, importava soltanto la vendita dello ''schiavo''...
 
Top
Hiso
view post Posted on 7/11/2006, 10:15




image



Ouch.. Non riesco a muovere nemmeno un capello dentro questo baule.
Chissà quanto tempo è passato, che ore sono.

*cerca di sentire dei rumori, ma sembra tutto tranquillo e silenzioso*
Forse sono usciti, forse andati a riposare.. Come sono riuscito a finire qui dentro? Il piano era ben studiato, ma come ha detto Marmo "Quando si va in scena gli imprevisti accadono sempre".
Prendere alcune gocce di sangue di una persona dall'animo malvagio. Dei tre compiti questo era senz'altro quello più difficile, e di conseguenza divertente, ho accettato con entusiasmo di unirmi a quel mezzelfo, senza contare che più inizio a conoscerlo e più mi sta simpatico. Almeno lui è in salvo, spero stia bene.

*si muove leggermente dentro la cassa, sempre legato ed imbavagliato*
Mi fa male dappertutto cavoli.
Il piano consisteva nel fingerci mercanti, padre e figlioletto caduti in un'imboscata, chiedere aiuto in questa città sperando di incontrare guardie o cittadini interessati più ai profitti che alla vita del finto figlio, aiutare queste persone a medicare eventuali ferite e tenere i bendaggi impregnati di sangue. Detto così sembra facile, avevamo pensato a tanti piccoli dettagli, e invece..
*da un colpo alla cassa con i piedi*
E invece mi trovo qui dentro, non so neanche io come.
Di sicuro abbiamo trovato le persone giuste, queste non sono per niente interessate alla vita del giovane Krinolf, che poi sarei io.
Sfortunatamente dei cinque briganti che abbiamo incrociato nemmeno uno è riuscito a fare un taglietto, un piccolissimo, inutile, impercettibile, minuscolo, maledettissimo taglietto ai due guerrieri, abbiamo fallito totalmente. Non so nemmeno cosa accadrà quando il trucco che mi è stato messo sul volto inevitabilmente cadrà, e rivelerà i miei lineamenti Hin.
Ho provato ad afferrare più volte il coltellino che ho in tasca per cercare di tagliare le corde, ma lo spazio dentro questa cassa mi impedisce quasi di respirare e quei due uomini hanno stretto così tanto i nodi che mi ritroverò le braccia viola, per Tymora!

*rilassa i muscoli tesi e appoggia la testa al fondo della cassa*
Non posso fare niente, almeno per ora.
Ma non mi arrendo, questo mai. Me la sono cavata in situazioni ben peggiori di questa!


[...]

A pensarci bene no, forse questa è la peggiore.
 
Top
Adry_
view post Posted on 7/11/2006, 15:01




Garret batteva ripetutamente i pugni sulla parete di legno.
"Dannazione! Dannazione!"

Con rabbia si voltò di scatto e colpì la sedia, facendola cadere con gran fracasso. Guardò la stanza in disordine, vittima della sua ira e, con i pugni sanguinanti ancora stretti e i denti in mostra, cominciò a calmarsi, a respirare con più regolarità.

Pareva un piano perfetto, una recita impeccabile, una messa in scena da professionisti: era andato tutto storto.
O meglio, non tutto.

[...]

Artam Maurer era un ricco mercante, un mezzelfo biondo, sulla cinquantina, con una barba curata e dalla postura gobba. Nativo di Luskan, era uno dei principali commercianti di stoffe della tratta Valli - Zhentill Keep, e spesso, troppo spesso, se ne vantava. La moglie lo aveva lasciato cinque anni fa, perchè trascurata e in secondo piano, rispetto a soldi e commerci, e ora viveva col suo unico figlio, Krinolf.
Durante il tragitto però, a nord di Zhentill Keep, dei banditi li avevano assaliti, portandoli verso la foresta. Lord Maurer era riuscito a dileguarsi tra i cespugli, ma il piccolo mezzelfo era rimasto prigioniero dei briganti.
In città, una città che gli doveva molto, avrebbe sicuramente trovato aiuto; a patto che non gli fosse costato troppo.

[...]

Garret sedette sul letto sfatto, coperto ancora di vestiti ammucchiati e vari trucchi per il camuffamento. Era andato tutto così bene, fino al momento di far scontrare i briganti con i due uomini di Zhentil, Anthonius e Imoden.
Con il primo a volte il bardo s'era fermato a bere e a chiacchierare in locanda, mentre il rosso lo aveva visto soltanto una volta, al Castello di Carta.

[...]
Si aspettava certo fossero forti e preparati, ma non fino a quel punto. Nemmeno un graffio, un taglio, niente. Il sangue tanto agognato sembrava non voler uscire dalle robuste pellacce di quei due zhentiliani. Doveva escogitare qualcosa, ma si ritrovò disperso nella foresta, mentre i due uomini con Dudoc cercavano la banda. Li perse di vista, e cercò di rientrare verso la città.
Alcune creature dei boschi però lo assalirono, e un enorme ragno fu subito su di lui. Riuscì a combattere come poteva, riuscendo a liberarsi di un paio di topi famelici e di un puzzolente ghibberling. Riuscì infine ad eliminare anche il ragno, allo stremo delle forze.
Il trucco era ormai compromesso, ma riuscì, in mezzo al fango e al sangue, a togliersi la maschera e indossare nuovamente i panni di Garret, prima di veder sopraggiungere altre creature...

Riprese i sensi circondato da Imoden e Anthonius, che lo additavano e lo incolpavano di averli imbrogliati: insinuavano che il bardo li aveva portati nei boschi a trucidare banditi per liberare il suo figliolo, e che poi aveva tentato la fuga.
Lui? Ma se stava solo cercando di raggiungere Zhentil Keep...dei mostri lo avevano assalito, e era riconoscente verso Imoden e Anthonius che lo avevano salvato. Ma non capiva davvero che centrava lui in quella faccenda.
La scusa parve ingannare i due, che si scusarono col bardo e tornarono verso Zhentil Keep, con Dudoc sul cavallo.

Repentino Garret raggiunse la città e seguì i due fino ad un edificio; si rese invisibile con un incanto e origliò i discorsi.
Da quello che riuscì a sentire e sbirciare, pareva avessero chiuso Dudoc in uno sgabuzzino o in qualcosa di simile; i due combattenti sembravano intenzionati a venderlo...
Seguire l'intera conversazione non era facile impresa, ma Garret comprese alcune parole, tra le quali, "Maghi Rossi di Thay".
"Certo, gli schiavisti migliori di tutti i Reami..."

[...]

Si sentiva in colpa, in quella piccola stanza del Cadavere Ardente. Dudoc era in pericolo, mentre lui era libero; stavano per vendere il povero halfling, Garret non sapeva quanto tempo ci avrebbero messo.
Ipotizzò l'idea di cercare Taria e gli altri, ma la cosa avrebbe richiesto troppo tempo: avrebbe dovuto cavalcare fino a Shadowdale, avvertire tutti e tornare a Zhentil Keep. Ci sarebbero voluti giorni, decadi, e sarebbe potuto essere troppo tardi per Dudoc, magari già in viaggio per il Thay.
No, doveva escogitare qualcosa.
 
Top
view post Posted on 7/11/2006, 18:37

Decapitatore di Mind flayer

Group:
Member
Posts:
1,990

Status:


Il Mercante, i Briganti, e lo Schiavo.

[...]

Quel mercante era sparito, per paura o per fortuna, e restava il piccolo mezzelfo. Il lavoretto che avevano svolto ammontava a 2.500 monete d'oro, 500 per ogni brigante (ed ultimamente erano proprio scarsi, a dire la verità: non riuscivano nemmeno a sferrare un colpo che già giacevano al suolo) che quel mercante voleva vedere morto.

Se il mercante se l'era svignata, di certo non potevano rimanere con le mani vuote. Poi gli venne un'idea... perchè non vendere il piccolo come schiavo? Ci avrebbero sicuramente guadagnato...
Suo padre sarebbe stato fiero di Anthonius, aveva "il sangue da schiavista, come tutti i Thanton", diceva sempre lui.

Ficcato il bambino in un baule, ben imbavagliato e legato, Imoden ed Anthonius finirono i dettagli della cosa...

image

Il resto della serata passò tutto sommato tranquillo, a parte qualche piccolo disturbo. Consegnarono quindi una lettera all'Enclave del Thay di Zhentil Keep, tornando poi ognuno a casa propria.

L'indomani mattina...

Edited by .Arael. - 7/11/2006, 18:53
 
Top
view post Posted on 7/11/2006, 21:37

Decapitatore di Mind flayer

Group:
Member
Posts:
1,990

Status:


CITAZIONE
L'indomani mattina...

Anthonius si dirigeva alla locanda per incontrare Imoden, quando lo vide in dolce compagnia di un mago rosso, un certo Thant Mo'had di Eltabbar.

Dopo aver bevuto un buon calice di vino del Calimshan, i tre discussero riguardo alla lettera che avevano consegnato la sera prima all'enclave. Andarono quindi a casa di Anthonius a vedere lo schiavo, e dopo averlo preparato (ed istruito) bene, lo mostrarono al mago.

image

Questo notò ciò che sembrava trucco sul viso del piccolo, e gli chiese di togliersi le scarpe: facendo ciò, vennero "a galla" un paio di piedi Halfling.

Anthonius restò un istante confuso... se non era un mezzelfo... allora la sera prima chi diavolo era il padre..? Mah

Comunque, le trattative continuarono: non potevano scendere al di sotto delle duemilacinquecento monete d'oro (che avrebbero ricevuto dal mercante), e trovarono un buon accordo. L'indomani sarebbero andati a ritirare il resto all'enclave.

Venne poi il momento della firma, il mago (che durante le trattative aveva dimostrato di appartenere non poco all'altra sponda), gemeva sorridendo mentre faceva cadere una goccia di proprio sangue sulla sua firma... era questo l'uso, a quanto pareva, del completare contratti di compravendita nel Thay.

image

Toccò poi al bambino, ed infine Anthonius.

"Ma guarda te se devo tagliarmi con lo stesso coltello di quel mago perverso..." pensò tra se e se.

Pulito con particolare attenzione il pugnale, fece cadere una singola goccia di sangue dal mignolo.

Toccò poi ad Imoden, che esagerò come al solito facendo un taglio sul polso... una veloce invocazione e la ferita fu sanata, oltre al fatto che Anthonius non voleva pavimenti sporchi, non gli sarebbe stato gradito avere un Imoden dissanguato in casa...

Il mago se ne andò poi felice col suo ... schiavo di piacere.. .. Imoden ed Anthonius controllarono un'ultima volta i soldi e le gemme ricevuti e si congedarono, dandosi appuntamento al giorno dopo.
 
Top
Haytram
view post Posted on 7/11/2006, 22:24




Quel dannato thayan era tutt'altro che un personaggio piacevole. Per via di diversi avvenimenti, Imoden non vedeva di buon occhio nessun mago rosso, soprattutto se si presentava con strane tendenze.

Il moccioso andava venduto al più presto, i due zhentilar intendevano guadagnarci almeno 2500 pezzi d'oro.

E così fu, dopo alcune lievi discussioni riguardo il metodo e la quantità del pagamento.
Una parte però, doveva essere ritirata all'Enclave il giorno dopo; ma l'importante, era che il grosso del pagamento fosse avvenuto di persona e in 'contanti.'
 
Top
Adry_
view post Posted on 8/11/2006, 15:13




Un'altro piano, l'ennesima accozzaglia di idee caotiche e confuse, un'ultima possibilità di riuscire.
Confusione, dolore, rabbia.
Non poteva lasciarlo lì, non poteva andarsene. Un verme, ecco cosa sarebbe stato. Certo, fosse stato nei panni del prigioniero, non si sarebbe aspettato una liberazione, da parte di nessuno; Garret il Senza Coscienza, che rischiava così tanto per salvare un'altro?
Ma forse non era un semplice "un'altro", quello scaltro halfling dal sorriso pronto.

Si sentiva in colpa, e forse un pizzico d'orgoglio giocava la sua parte: doveva, voleva farcela. Aveva detto a Taria, Fel, Horeness e gli altri che sarebbe tornato sol sangue: si sarebbe presentato a mani vuote e con Dudoc schiavo dei thayan?
No, non poteva.
Un ultimo, disperato, piano.

[...]

Il cappello nero appuntito posato sul tavolo, lo scuro bastone da viaggio poggiato alla parete, ed un libricino aperto tra le gracili e pallide mani: Thant Mo'had se ne stava rintanato in un buio angolo del Cadavere Ardente, quando Imoden lo notò.
Avvicinandosi, il guerriero notò la testa completamente rasata dell'uomo: la luce che filtrava dalla piccola finestra, rifletteva su un elaborato tatuaggio runico, che percorreva testa, nuca e gran parte della fronte. Due grandi, anche troppo, orecchie adornavano un viso asciutto, dal mento pronunciato e le labbra sottili, perennemente umide.

"Salve. Avete per caso letto una lettera giunta recentemente all'enclave?"

L'asciutto mago sorrise appena, annuendo, e invitando a sedere Imoden e Anthonius, che nel frattempo era sceso dalle stanze al piano di sopra della vecchia bettola.
Thant chiuse il libro, e si sporse in avanti, poggiando l'affilato mento alle mani, per guardare bene i due uomini.
Parevano in forma, ben scolpiti nel fisico, uno di loro, Anthonius, attirò particolarmente l'attenzione del Mago Rosso.

"Lo schiavo...."
La voce dell'uomo pareva un sibilo, i suoi movimenti, a tratti sinuosi e a tratti statici, parevano quelli di un'affamata serpe.
I tre decisero di continuare la discussione e l'eventuale contrattazione in sede diversa e, dopo un buon calice di vino, si allontanarono per raggiungere la casa di Anthonius.


[...]

Il trucco sembrava credibile, non gli restava che "farsi odiare" dai due zhentilar, sembrargli ripugnante o qualcosa di simile, in modo da ridurre il più possibile la durata dell'incontro.
Garret non aveva niente contro i due, anzi; al posto loro, probabilmente avrebbe agito ugualmente e avrebbe cercato di guadagnare qualcosa da tutta la faccenda. Ma ora importava liberare Dudoc prima e, se gli dei lo volevano, il sangue di uno dei due.
Non gli restava che affidarsi a Thant, in quanto il mercante aveva miseramente fallito, e al rispetto e fama che i Maghi Rossi di Thay godevano in quella città.

[...]

In un' accogliente casa, troppo luminosa per i gusti del perverso mago, la merce venne presentata: pareva un piccolo bimbetto, sporco e ferito, ma con una particolarità: del trucco, o qualcosa di simile, su tutto il viso e, in particolare, attorno agli occhi.
"Dovrò insegnarti a truccarti, piccolo mio..."
Sorridendo accarezzò più volte il bimbo, che si ritraeva disgustato; questo non fece altro che rilasciare del trucco sulle mani del mago. Il "bambino" ne pareva coperto.


[...]

Di sicuro nel Thay un halfling vale molto meno di un mezzelfo o di un umano: la statura, la scarsa forza e il poco rispetto avrebbero fatto scendere il prezzo della merce. Rischiando un po', il Mago sarebbe dovuto riuscire a "smascherare" Dudoc.

[...]

"Togliti le scarpe!" tuonò Mo'had, ritraendosi schifato, le mani piene di trucco.
"Orrore! Uno schifoso mezz'uomo! Volevate ingannarmi, è?"
Il mago studiò le facce dei due: parevano meravigliati almeno quanto lo era lui: no, non volevano imbrogliarlo, lo erano stati a loro volta.
Il patteggiamento proseguì, discutendo sul valore della merce. Thant fece capo alla fama e al rispetto dei Maghi Rossi, ma a quanto pare i famigerati incantatori non erano cos' rispettati in quella città: sicuramente avrebbe protestato all'enclave!
Quei due lo trattavano come un mercante di spezie, come un allevatore, altro che rispetto!
Infine si decise per la cifra di duemila pezzi d'oro. Un prezzo improponibile, ma Thant non poteva spingersi oltre nell'insistere. Si diresse camminando curvo verso la banca, a prendere i suoi soldi.


[...]

"Duecento pezzi di platino! Assurdo!"
Garret doveva far ricorso a tutti i suoi risparmi, dal primo all'ultimo. E, come scoprì poco più tardi, non bastavano nemmeno quelli.
I risparmi di tutta una vita di vagabondaggi e avventure, monete, pietre e gioielli.
Ne valeva davvero la pena?

[...]

Il Mago Rosso rovesciò un sacchetto di gemme e preziosi sul tavolo della casa di Anthonius, il calishita. Accostò ad essi un sacco colmo di monete, all'incirca centosessanta pezzi di platino, cinquecento d'argento e qualche decina tra rame e oro.
"Signori, questa è la mia disponibilità: le monete, le gemme e il resto sul conto dell'enclave. E' la mia ultima offerta."
Thant la Serpe sperava che i due accettassero, in fondo l'enclave portava solo guadagno alla città, e ci avrebbe pensato Silas a sistemare i conti.
"E sia." esordì Anthonius, mettendo via i soldi e le gemme.


[...]

Pareva avercela fatta, per ora, almeno Dudoc era salvo: al diavolo i soldi, tanto li avrebbe comunque sperperati in vino e altre frivolezze.
Il giorno prima pareva essere andato tutto storto, Tymora aveva voltato loro le spalle, per non parlare della "vera" fede del bardo, dimenticata ormai da tempo.
Mancava solo il sangue.

[...]

Con il contratto di scambio in mano, Mo'had seguì i due prestanti uomini in uno studio privato.
"Solitamente, a questo punto, i clienti storcono il naso o non approvano le tradizioni thayan; purtroppo però, per ufficializzare il tutto, è necessario firmare il contratto. In questo modo, lo schiavo sarà definitivamente mio, e voi potrete ritirare l'indomani le restanti monete all'enclave."
Con espressione eccitata e fremente, Thant srotolò la pergamena sul tavolo, tra lui e il calishita.
"Che sarà mai, una firma..."
Il mago estrasse un pugnale finemente decorato e, con fare rituale, praticò un piccolo taglio sulla mano. Dalla ferità uscì del sangue, che andò a depositarsi sulla pergamena, in uno spazio apposito, appena sotto la firma di Thant Mo'had.
I due combattenti e l'halfling lo guardarono interdetti; a quanto pare non conoscevano davvero le usanze thayan.
Fu la volta dello schiavo: con forza La Serpe prese la sua mano e lo ferì leggermente, facendo gocciolare il suo rosso liquido sulla carta ingiallita.
Il thayan pulì nuovamente il coltello, con accuratezza maniacale, e lo porse a Anthonius. Inizialmente contrariato, infine accettò, ferendosi lievemente il mignolo e firmando così il contratto. Scherzosamente lo zhentilar spronò anche l'amico a firmare, che praticò un taglio al polso, facendo fluire molto sangue, sia sul pugnale, che sul contratto.

L'incontro era terminato, Thant aveva avuto ciò che voleva. Non avrebbe dimenticato quei due uomini, in qualche modo lo affascinavano; ora però aveva da pensare al suo nuovo acquisto, costatogli molto, forse troppo per un halfling, e il modo in cui "impegnarlo".
Congedatosi, lasciò la casa con il suo nuovo "compagno", il pugnale ancora gocciolante di sangue in mano, il contratto nell'altra...


[...]

Nascosto dietro un angolo, Garret prese rapido una boccetta vuota, la stappò e fece colare all'interno il sangue misto dei due uomini. Dudoc lo guardava disgustato, non capendo; qualcosa in lui però si mosse, e cominciò a rendersi conto della situazione.
Tolta la maschera, il trucco e la veste, Garret abbracciò stretto il piccolo halfling, che ricambiò, trattenendo a fatica le lacrime.
Ce l'aveva fatta, aveva liberato Dudoc, e aveva il sangue. Si riposarono in una piccola stanza della locanda al porto, pronti a ripartire verso sera, lasciando la città furtivamente, evitando la rivelatrice luce del giorno.


"Sei un vero amico Garret..."
Per un attimo il mezzelfo studiò l'halfling, assorbendo ogni sua parola. Si limitò a sorridere, e proseguirono verso ovest, alleggeriti nello spirito e nelle finanze.

Edited by Adry_ - 10/11/2006, 00:07
 
Top
6 replies since 7/11/2006, 00:44   235 views
  Share