Diario di un'apprendista

"Non č ironico il fatto che tu possa creare un colore eppure che tu non lo possa indossare..."
La maga rossa aveva fatto una pausa prima di continuare
"...almeno per ora."

Si, era ironico, eppure le parole della sua maestra avevano colto nel segno.

"Sei quella che ci si avvicina pił rapidamente, tra gli adepti."

Non era stata quella frase esatta, eppure era quello il senso del discorso. Fino a qualche mese prima, se qualcuno l'avesse interrogata a riguardo avrebbe risposto che non aveva fretta di diventare una Maga Rossa, che non bramava il potere ma solo la conoscenza. Ora, senza che se ne fosse accorta, assieme al suo orgoglio di thayan si stava aggiungendo l'ambizione, e quelle frasi della sua insegnante non avevano fatto altro che rinfocolarla.
Mentre rifletteva su questo, lo sguardo della giovane adepta era sceso sulle proprie vesti. Aveva scostato la tunica dal suo collo, osservando da quella prospettiva il proprio petto e i tatuaggi arcani che ne ricoprivano una parte, ancora incompleti.


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"Cosa ne pensi di Reclef?"
"Che se la smettesse di nominare la signora della fortuna in ogni sua frase sarebbe gią una persona meno fastidiosa."
"Intendevo come uomo"
Clara aveva fermato il cavallo, limitandosi a fissare l'altra donna con aria di disappunto.
"...e comunque, con me non lo fa." l'altra aveva continuato, senza rallentare il passo della propria bestia.

Quella era un'altra di quelle situazioni in cui avrebbe voluto poter essere Lilian anzichč Clara.