Faerûn's Legends

Legami: La Fiamma di Thay

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Ventrue4ever
view post Posted on 3/3/2016, 01:56 by: Ventrue4ever
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Assassino di Briganti

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"Lei era una Ammaliatrice. Bella, Astuta, Crudele.
E la amavo.
Sciocco.
Essere usati è un modo triste e doloroso di imparare a non farsi condizionare dai sentimenti...ma Efficace.
Fu una brava Maestra."

Aoth Sideiros a Suholy Fiamal, parlando di Aeisha Kaar


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Città di Saerloon, Sembia. Anno 1384 del Calendario delle Valli.


Le due Sorelle camminavano insieme, quasi in simbiosi, sorridendosi a vicenda,
amandosi e allo stesso tempo a malapena sopportandosi.

Eppure condividevano molto.


Il Colore dei capelli, il loro profumo, la loro sostanza fiera e indomabile, che ricordava la forza e il tepore
del fuoco.

Gli Occhi vivaci, di un verde altezzoso nella sua intensità, incastonati nel viso come delle gemme in un
gioiello, che sembravano involontariamente ammiccare con derisione a chi cercasse di intuire quali pensieri nascondevano.

L'Ambizione, il Desiderio, un Egocentrismo smisurato.

Le Certezze, i Dubbi.

Un'Anima, Un Corpo.





La Prima, la più "giovane", portava il nome della donna che aveva cresciuto entrambe,
l'unica persona che avevano realmente amato, che le aveva realmente conosciute.
Kaia l'incantatrice, Kaia di Messemprar.

La Seconda, quella che esisteva da più tempo, portava il nome dato a lei dai genitori che nemmeno considerava tali.
Aeisha Kaar l'Ammaliatrice, Aeisha Kaar di Bezantur.

Spietata e dai molti segreti, laddove Kaia ne aveva uno solo: il non essere reale.

Un simulacro, nato dal bisogno e dagli scarti delle emozioni, dei desideri e delle paure di Aeisha.

Nato da ciò che la gente attorno a lei voleva sentirsi dire, nato da ciò che bisognava essere per affascinare.


Kaia non era una Menzogna. Era una Mezza Verità.

La bugia alla quale avrebbe rischiato di credere anche chi la raccontava.


Ma erano in questo tanto diverse? Aeisha era forse più reale?


Non avrebbe saputo darsi una risposta soddisfacente, e ciò la innervosiva.

Forse l'ambizione, i capricci, i vecchi rancori ormai la avevano resa troppo simile a una Fiamma.

Una Fiamma che sapeva solo fare una cosa, Bruciare.

Sè stessa e gli altri.

Bruciare, sempre di più, senza limiti.

Senza interrogarsi sul senso del suo ardere, persa nel conforto che le dava della Luce e del Calore che ciò produceva, ma allo stesso tempo mai soddisfatta.





Erano troppi anni ormai che aveva fatto del mentire una abitudine, talmente tanti che non riusciva nemmeno più a essere sincera con sè stessa.

Ed era un Male?

La Verità nella sua vita aveva sempre rappresentato il Dolore.

la Bevanda tanto agognata, ma troppo amara per essere bevuta.

Nessuno aveva mai sofferto per le sue bugie, aveva sofferto quando erano state svelate.

In genere la "Verità" su chi lei fosse veramente.

Ma ancora una volta si chiedeva: Verità era poi tanto differente da Menzogna?


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Gli Ingannati.

Erano il suo trofeo, il suo vanto e la sua vergogna, ma con quest'ultima sapeva convivere.

Ricordava tutti i loro Volti.

Ricordava tutti i loro Nomi.


L'Ultimo come il Primo.

Che fosse il povero marinaio naufragato, Victor, ucciso in modo disumano dalle sue apprendiste
dopo che lei lo aveva crudelmente illuso di essere ormai in salvo, o il suo vecchio compagno di studi Aoth, tutti le erano rimasti impressi.

Non aveva e probabilmente non avrebbe mai avuto, la pietà di risparmiarli.

Gli doveva almeno questo: la gentilezza di non dimenticarli.

Molti di loro le avevano dato, anche per poco, anche se per un imbroglio,
quel che nemmeno il suo incantesimo più potente le poteva dare:
essere amati, adorati, o anche solo apprezzati, in maniera autentica.

Forse era per questo, che aveva dedicato tutti i suoi studi alla Scuola dell'Ammaliamento, più che per una voglia di controllare il prossimo.

Eppure tutto quello che riusciva a ottenere erano surrogati di affetto.

Con tutto il potere e l'abilità accumulata, non riusciva ad avere nulla di "Vero"...anzi, riusciva solo

a calpestare e rovinare le poche, possibili, relazioni genuine alle quali avrebbe potuto aspirare.

Ma ancora una volta si chiedeva: Verità era poi tanto differente da Menzogna?

Più lo faceva, più sentiva di perdere il contatto con la realtà e con sè stessa.

Chiunque lei fosse...

Leliana_in_Inquisition





Edited by Thayan4ever - 3/3/2016, 02:25
 
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