Faerûn's Legends

I Guardiani del Cormyr

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The Chosen One
view post Posted on 16/2/2016, 21:30 by: The Chosen One




~ ♫ ♪ ♥ ♪ ♫ ~


Nelle terre di Faerûn, un gruppo di Soldati è noto per disciplina, abilità e lealtà.
Sono considerati il modello da seguire per molti eserciti.
Questo antico Ordine si è guadagnato tale reputazione,
soprattutto grazie alle eroiche gesta compiute dai loro leader.
Essi sono i Guardiani del Cormyr e della Corona,
sono la prima e l'ultima difesa del Regno della Casata Obarskyr.
Uomini che hanno giurato di combattere fino alla fine
per la loro amata patria e per i loro cari.

Essi sono noti come i Draghi Purpurei.



La chiamata del Sergente Lankan aveva colto di sorpresa i soldati del 93° Plotone.

Gli uomini ascoltavano in silenzio le parole del loro superiore, le quali risuonavano secche e dure nell'aria mattutina che sferzava sulla cima della collina, sulla quale sorge la Caserma e il Palazzo Reale della casa Obarskyr. Fra di essi anche le Reclute erano state convocate, assieme a un Mago della Guerra pronto a fornire supporto in quest'ora di bisogno. La missione era chiara. Avvistamenti di numerosi gruppi armati di Goblin e Orchi scendevano dai Picchi del Tuono, sciamando verso i villaggi più a nord della Capitale. Altri plotoni erano stati già allertati e mandati in avanscoperta per scovare le intenzioni del nemico. Ma il compito di affrontarlo sul campo sarebbe spettato al 93°. Gli Sterminagoblin.

Partirono all'alba, alla volta di Eveningstar, laddove si credeva che sarebbe giunta la minaccia. Furono erette difese in fretta e furia sotto gli ordini sferzanti del Sergente, mentre i soldati facevano del loro meglio per prepararsi a quella che era prevista come un'invasione. I civili furono invitati a rimanere nelle loro case per non intralciare le operazioni, mentre il villaggio pacifico assumeva sempre più i connotati di un campo militare. I Draghi Purpurei diedero sfoggio della loro rinomata marzialità, mentre il Mago forniva suggerimenti e usava la Trama per preparare il campo di battaglia in loro favore. Le ore passavano lente mentre l'ansia e il timore si insinuavano lentamente fra le maglie e le piastre dei soldati, un nemico ben più temibile di spade e mazze. Il timore di perdere. Il terrore di morire e veder quelle persone innocenti massacrate dalle bestie.

Un gruppo di Draghi si stava preparando al peggio. Il Mago rimase con loro a spiegare una strategia, quando all'improvviso i corni delle sentinelle suonarono. Il nemico era avvistato e proveniva da Nord. Tutti erano pronti alla battaglia. Ognuno di loro pregava e mormorava parole di astio contro i nemici. Una fra tutti osservava in perfetta calma e silenzio, mentre le prime frecce infuocate alimentate dalla Trama si abbattevano sulle palizzate. Aveva parlato poco per tutto il tempo, unendosi ai gruppi di sentinelle e pattugliando la zona. Aveva preferito sfruttare l'ottima vista che costruire palizzate che si sarebbero solo rivelate inutili a un vero assalto. Lo sapeva, ma non disse nulla. Piuttosto confidò nelle mura magiche erette dal Mago nei punti strategici. E intanto attendeva il momento con fredda serenità. Se fosse morta quel giorno, poco importa. L'avrebbe fatto tenendo fede al suo Giuramento. Di fronte alla Casa Reale e al suo Dio.

I nemici sciamavano come locuste sulle difese improvvisate, metà incendiate dal fuoco magico nemico. Il terreno reso paludoso dalla magia aiutò a contrastare l'avanzata, mentre gli arceri in difesa tempestavano di frecce quelle bestie. Urla di ferocia si mescolavano a grida di dolore e terrore. Un mattatoio stava lastricando di sangue e frattaglie il campo di battaglia. Ma la donna senza nome, interamente coperta di un'armatura lucidata a specchio, combatteva senza esitare. Concentrata, ignorava le ferite che difficilmente si facevano largo nella sua difesa. Addestrata a sopportare dolore e fatica, combatteva in silenzio, pensando solamente a una cosa. Se quei soldati fossero caduti, sarebbe stata la fine per Eveningstar. E questo non doveva accadere.

La battaglia era difficile, da ogni dove sbucavano Orchi e mostruosità di ogni genere. Ma i fieri soldati purpurei li respingevano ad ogni ondata, confidando nelle incitazioni dei loro superiori. Il Mago della Guerra scagliava saette e fuoco sugli avversari, mentre i Sacerdoti invocavano la protezione divina e sanavano le ferite con la preghiera. Ma la donna sul destriero continuava ad avanzare, attirando su di sè lame e frecce respinte dal suo imponente scudo. Sembrava una fortezza semovente, protetta non solo dall'armatura ma anche dall'incrollabile fede verso l'Osservatore. Era andata oltre le prime linee, spingendosi a fondo mentre i soldati e reclute che conosceva combattevano attorno a lei allargando le fila dei nemici. L'esito della battaglia pareva ribaltarsi nel momento in cui i difensori divennero attaccattanti, respingendo i nemici che iniziavano a scappare nel disordine. Ancora una volta, la rinomata disciplina dei Purpurei e l'incrollabile senso del dovere ebbero la meglio contro quella marmaglia di mostri. Avevano osato troppo.

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Gli occhi dell'attenta osservatrice scrutavano il campo di battaglia nelle rare pause concesse, pensando ad unico obiettivo. Il capitano di quei Goblin che continuavano a spingere contro il loro versante, cercando di abbattere i soldati e le reclute. Improvvisamente lo scorse fra molti altri, in sella a un worg. Diede di speroni e il suo destriero, frenetico per l'odore del sangue fresco, schizzò via come un fulmine. Improvvisamente la donna silente urlò richiamando l'attenzione dei soldati più vicini.

"Noi NON cederemo! MAI!!!"



Il capitano nemico era proprio innanzi a loro, difeso da arceri e orchi armati di scimitarre pesanti. Non pensò nemmeno di fermare la folle cavalcata del destriero, che si abbattè su quella linea difensiva come una valanga. Il Goblin incalzò una feroce battaglia col Soldato dall'armatura lucida ormai letteralmente lercia di sangue. Fendenti e parate facevano schizzar scintille intorno a loro, mentre i compagni del 93° avanzavano inebriati dal momento e si univano alla donna nello scontro decisivo. Un colpo dopo l'altro e la donna abbattè le difese nel capo nemico, tranciandogli il braccio della spada e infine la testa, mentre i valorosi compagni annientavano le guardie scelte del loro padrone.

La situazione ormai era capovolta. L'esercito nemico, avendo subito grosse perdite, era in rotta. Il condottiero che guidava quell'assalto convenne che era il caso di ritirarsi, almeno per ora. Gli uomini avevano vinto la battaglia. Ma una nuova guerra pareva prospettarsi all'orizzonte.

La giovane donna, stanca e priva di fiato, tolse l'elmo mentre contemplava il massacro attorno a lei. Soldati che urlavano alla vittoria si mescolavano alle grida di coloro che erano a terra feriti. Gli occhi sempre vigili scrutavano i dintorni in cerca di altri nemici, mentre i lunghi capelli biondi e sudati si muovevano al vento benvenuto, che stava spazzando via il fetore del sangue orchesco. Socchiude gli occhi e mormorò solo una parola. Grazie. Per i compagni che avevano difeso senza cedere il terreno. Per gli uomini che erano caduti quel giorno. E per quel Dio che le aveva concesso di essere uno dei Guardiani del Cormyr che avevano appena salvato la vita di molti innocenti, a Eveningstar.

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"E' tempo di riposare, per poi tornare al proprio Dovere."


 
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