Faerûn's Legends

I Guardiani del Cormyr

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Troll FL
view post Posted on 17/4/2016, 00:09 by: Troll FL
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Uccisore di Kraken

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"Il mago si portó la mano alla bocca per imporre il silenzio ai servitori ed entró nella sala della principessa Tanalasta senza essere annunciato preventivamente. Gli appartamenti erano appartenuti da giovane ad Azoun, quando Rhigaerd sedeva sul trono, ma saltava alla vista che, da allora, la principessa aveva dato un tocco femminile alla decorazione. Erano scomparsi i mobili di pesante legno scuro, cosí come i tavoli e le mappe del regno che avevano ornato le pareti. Il mago si apri il passo attraverso alcune sedie di filigrana dalle forme sinuose e divani dorati coperti con cuscini ed arazzi dai motivi floreali. Le antiche mappe erano state rimpiazzate con diversi grandi specchi, cosa che portava il mago a giudicare l'arredamento della stanza in modo critico. Come molti maghi anche lui credeva che gli specchi erano degli oggetti dai quali potevano uscire i piú indicibili orrori e non solo delle semplici superfici nella quale ammirare la propria bellezza.
Trovó la principessa Tanalasta seduta nel suo divano preferito. Portava un vestito a collo alto e spalle larghe di colore blu scuro, con il quale sembrava piú una sacerdotessa matura e riflessiva que una nobile di posizione elevata. Portava i capelli castano scuro raccolti a mezza coda, che cadeva liberamente sopra la sua spalla, e che inevitabilmente gli coprivano il volto quando era inquieta, come in quel preciso istante.
Aunadar Bleth inginocchiato di fronte a lei gli accarezzava la mano. Tanalasta era pallida come un morto, e dimostrava un etá molto superiore alle sue trentasei estati. Le lacrime illuminavano le sue guance e il suo mento. Il fazzoletto umido che sosteneva in mano lasciava intendere che quelle non erano le uniche lacrime che aveva versato.
<<come sta sua Maesta e gli altri..?>> chiese per primo il nobile.
<<il duca Bhereu é morto>> risposte il mago con freddezza, tenendo lo sguardo fisso sulla principessa. La quale soffoco un grido e spinse indietro la testa, come se quelle parole fossero dei colpi, anche se non sembrava sul punto di svenire.
<<sua maesta e il barone sono fuori pericolo, ma ancora non hanno recuperato la conoscenza e continuano sotto gli effetti di ció che ha ucciso il Duca>> senza fare una pausa sposto lo sguardo verso Bleth e li chiese senza peli sulla lingua <<si puó sapere perché ci hai lasciato?>>.
Il nobile guardo nella direzione del mago senza battere ciglio come se non comprendesse la domanda. Il mago sembrava trasmettere autoritá in ogni sua forma ma il giovane rimase immobile come una pietra che non considerá il vento nel mezzo di un temporale. Per un istante il suo volto divenne perplesso.
<<mi dispiace avevate bisogno di me?>> si scusó infine titubante.
<<voi siete l'unico che conserva ancora le facoltá mentali dopo l'attacco di cui é stato vittima il Re>> rispose il mago, che sembró iniziare ad irritarsi <<oltretutto, esiste la possibilitá che tutti voi siate ora infettati, forse per un veleno, un incantesimo o una malattia contaggiosa di carattere virale. Nel caso che cosí fosse, la prima cosa che avete fatto al ritornare a palazzo é stato contaggiare la legittima erede al trono di una malattia di carattere sconosciuto>>.
Il volto di Bleth acquisto una tonalitá purpurea e balbetto qualcosa di incomprensibile mentre i suoi occhi iniziavano a trasmettere rabbia. Tanalasta estese una delle sue eleganti mani e strinse quella del giovane che a sua volta la guardó e mise la sua altra mano sopra le sue dita delicate, rendendosi conto della situazione in cui si trovava e a chi si stava rivolgendo.
<<scusatemi signor mago>> rispose, facendo un gesto di negazione, come se volesse togliere ogni dubbio <<in quel moemnto sentivo che il mio posto e il mio dovere fosse al fianco della mia amata. Volevo darli la notizia...>>.

<<molto bene, ora voglio peró che mi raccontate tutto quello che é accaduto>>

************


In un luogo remoto molto lontano dal Cormyr il vecchio mago apri gli occhi mettendosi a sedere lentamente sul suo letto a due piazze dalle lenzuola color porporá. Il letto si trovava al centro della stanza e, alle sue spalle, era dominato da un arazzo raffigurante un immenso dragone nero dalle scaglie violacee. Nelle ultime notti quei sogni erano stati ricorrenti e Tanalasta era sempre stata presente...

Edited by Troll FL - 17/4/2016, 02:02
 
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