Faerûn's Legends

I Guardiani del Cormyr

« Older   Newer »
  Share  
Ventrue4ever
view post Posted on 10/11/2016, 18:04 by: Ventrue4ever
Avatar

Assassino di Briganti

Group:
Maghi Rossi del Thay
Posts:
403

Status:


prosegue da "Ombre sul Cormyr": https://faerunslegends.forumcommunity.net/?t=58702100



L'Assedio di Suzail -Parte Prima.


Video

**********************
Porta Orientale di Suzail, Capitale del Cormyr



Gli eserciti erano ormai schierati, pronti ad affrontarsi.
Arcieri e maghi da guerra guardavano dalla cima delle fortificazioni l'orda avvicinarsi lentamente, poi caricare.

Quelle mura avevano retto per secoli. Avrebbero retto anche quel giorno?

Se non fosse accaduto, Suzail e i suoi abitanti non avrebbero visto quello successivo.

Una pioggia di frecce e sfere infuocate si abbatte' sugli assalitori: orchi, goblinoidi, giganti, e creature senza un nome morirono a centinaia
in pochi secondi.

"Hanno preso un bel colpo" commentò l'Ammaliatrice dai capelli rossi, rivolta ai suoi compagni, evitando di proseguire la frase con "Ne Resta solo
qualche decina di migliaia".
I Maghi non potevano continuare a lungo in quel modo, e gli incantesimi sarebbero venuti meno.

Il nemico Sarebbe arrivato alle Mura.
Poi Sarebbe toccato a Loro.

Osservo' brevemente, in mezzo alla massa di volti, quelli a lei piu' noti.

Philip Barden. Il "suo" Philip.
Dolce, astuto, sfacciato, stupido Philip.
Quasi sicuramente quello che stava nascendo tra loro sarebbe finito molto male,
lo sapeva. Se fossero morti li, si sarebbero evitati tanti problemi, pensò cinicamente.

Il Mago Della guerra Ralas Milner.
Apparentemente un uomo Semplice, Silenzioso, Affidabile.
Ma quanto era cresciuto in potere e saggezza in quei mesi? Avrebbe avuto di dimostrarlo al mondo, di li' a poco.

Reclef, impulsivo, eroico, l'amante del destino, il viaggiatore del Nord, L'uomo che avrebbe voluto rinascer "nano".
Avrebbero avuto bisogno anche della sua adorata Tymora quel giorno, ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di sentirselo dire.

Willward, il soldato contadino di Eveningstar.

Tugrok, il nano mercenario in cerca di un posto da chiamare casa.

L'elfa Elisten.

Il guerriero di nome Christopher.

E poi c'era Lei, Kaia di Messemprar...
Capricciosa. Presuntuosa. Ambiziosa. Iraconda.
Falsa e Autentica al tempo stesso.

Ricordo' i discorsi di poche ore prima.

*******************


"Il Purpureo ti dona" dissero Reclef e Phil, osservando il mantello che costituiva la sua temporanea "divisa".

Kaia non commentò, limitandosi a rivolgere un blando sorriso.

I Cormyreani era proprio inguaribili romantici.

Lei, dal canto suo, indossava quel mantello con naturale fierezza, come faceva con qualsiasi indumento, velo o identita'.

Un drago viola su uno scudo bianco, quello era il simbolo delle milizie di avventurieri e mercenari arruolati
come supporto: disgraziati ed eroi insieme, ammesso ci fosse una reale differenza tra le due cose.

I Combattenti affilavano le armi, gli incantatori si dedicavano a perfezionare i loro incanti...i sacerdoti,
dicevano le loro preghiere, consci che avrebbero potuto essere le ultime.


Il Lionar Lankan, nel dare le disposizioni all'esercito regolare e alle milizie, li
informo' che il nemico aveva ignorato completamente i villaggi e le altre citta' del Cormyr,
puntando direttamente su Suzail.

Kaia, senza nessun timore di parlare e di espriremere il proprio pensiero, disse che una mossa del genere era una
idiozia persino per degli orchi. Avrebbero avuto le spalle scoperte, e una volta arrivati alle muro sarebbero stati
schiacciati.

Lankan la fisso', ma il suo sguardo non tradi' nulla, non irritazione, non assenso, non diniego...si limito' a chiederle chi era.

Ma alla maga, che confermo' al soldato di essere una di coloro che si erano distinti per aver fermato l'attacco di
Valdemar di mesi prima, la reazione misurata e composta sembro' una conferma.

Chiunque comandasse l'orda non sembrava interessato a conquistare o devastare il regno in maniera convenzionale.
Per qualche ragione, riteneva prioritario puntare sulla capitale, senza preoccuparsi delle conseguenze, e non era
credibile che gli orchi espugnassero la citta' prima di rimanere incastrati.
Tramava qualcosa, aveva un asso nella manica.

Come faceva Lankan a dire prima della battaglia ai suoi soldati che il tutto aveva quasi l'aria di un diversivo, di una trappola?
Molti sarebbero morti li, e questo avrebbe tolto al loro sacrificio gran parte del significato che poteva avere.


*******************************


"Be', Siamo qui ora, non e' proprio il momento di demoralizzarsi." disse tra se'" La Rossa.

Secondo gli ordini, quel che dovevano fare era "solo" tenere il nemico fuori da Suzail abbastanza a lungo da permettere
al resto dei Draghi Purpurei di prenderli alle spalle e ai fianchi.

Suzail era appena stata declassata da Capitale del Cormyr a Esca, anche se non per loro scelta.

La prima linea degli orchi, come carne da macello, rimase incastrata in un muro magico composto da rovi e spine creato
da Phil grazie a una pergamena magica.

Alla velocita' con cui arrivavano, presto i loro corpi avrebbero composto una "scalinata" di cadaveri" dall'aria grottesca,
come fece notare qualcuno, ma gli incantatori nemici rimediarono prima in maniera piu' dignitosa, incenerendolo con incanti di
fiamma.

Troll e Ogre, arrivarono alla cancellata, iniziando a danneggiarla, per venire respinti dai colpi di armi da tiro e incantesimi.

Abbattuta la prima ondata, arrivo' la seconda.

"Avvicinatevi...solo un altro po'..ecco!" pensò la maga prima di pronunciare le parole che crearono dal nulla un Muro di Fuoco in
mezzo all'orda in carica, mentre Ralas inizio' a scagliare Saette folgorando chiunque capitasse a tiro.

Lo Spettacolo di corpi arsi vivi che continuavano a correre per diversi metri urlando fu per lei estremamente soddisfacente.

Senza pieta', i generali nemici incitavano le truppe a entrarci dentro, in corsa: le perdite furono numerose, ma diversi
giganti riuscirono a sopravvivere, abbattendosi con la loro mole contro i cancelli.

Prima di seguire i compagni nella morte, riuscirono a sfondarli.

Un'ondata piu' numerosa e feroce della prima si avvicino' per approfittare dell'occasione.

Presto pero', una nube di vapori pestilenziali si alzo nel mezzo delle loro file, creando scompiglio e impedendo loro
di respirare.
La maggior parte divento' paonazza e verde, crollando a terra appena inspirata la sostanza immonda, silente.
Altri iniziarono a tossire, avendo il tempo di comprendere che respirare ulteriormente avrebbe decretato la loro fine.

Se non avesse avuto gia' un nome, quell'incanto avrebbe potuto chiamarsi la "Morte Muta".
Ma ne aveva gia' uno, piu' che meritato.
Nube Mortale.

Aeisha sorrideva con cupo divertimento, pensando al terrore che stava provocando in quegli insulsi ominidi, mentre si concentrava per mantenerne il controllo.

Il sorriso divento' una smorfia quando accadde.

Iniziò ad alzarsi del vento, innaturale, proprio nella direzione delle truppe dei draghi purpurei, spostando verso di loro la Nube.

Lo aveva previsto, e con un poche parole e il gesto di una mano creo' un Muro fatto di roccia che avrebbe dovuto sigillare
l'entrata e metteri al riparo, ma non fu abbastanza rapida.

Un parte della nube penetro', e prima che si dissolvesse, consegno' diversi soldati al giudizio finale senza che questi se ne rendessero conto.

Qualcuno non sarebbe tornato a casa, non avrebbe rivisto le proprie famiglie, ma loro avrebbero rivisto il suo volto forse,
sigillato per sempre in una espressione di ignoranza che sembrava chiedere "perche'".

Se un minimo senso di colpa aveva sfiorato Kaia, fu subito consumato da una rabbia tale che faticava a controllarla.
Come osavano usare la SUA nube contro di lei? Come osavano anche solo pronunciare incantesimi, con quelle labbra disgustose agghindate da zanne
storte?

Il Muro di pietra fortunatamente, riuscì a dare ai Cormyreani un attimo per riprendere "fiato" laddove lo stesso prima era stato letale.

Quando anche quello venne distrutto, gli scontri ripresero, questa volta sul ponte.

L'ordine dato dal Comandante fu di tenere il ponte abbastanza a lungo dal permettere ai Maghi da guerra di sbarrare nuovamente l'entrata, in modo da
dare tempo ai rinforzi di arrivare.

Risate nervose arrivarono in risposta all'ordine quasi suicida, ma alla fine furono li, sul ponte, come eroi...o idioti.


Dopo qualche minuto di combattimento che li stremo' e costo' agli incantatori gran parte degli incantesimi rimanenti, riuscirono a rientrare dentro Suzail appena in tempo,
poco prima che l'ingresso venisse sigillato da un muro di forza.

Dal campo nemico risuono' un corno, il segno della ritirata.

Per quel giorno sembrava avrebbero smesso di combattere...ma si sbagliavano.

Fu allora che apparvero nel cielo quelle figure alate, tra le quali spiccava una, forse il tanto temuto "Nero".

Non draghi, come avevano ipotizzato mesi prima, con disappunto di Aeisha che ad essi aveva dedicato tanti studi, ma con sollievo di qualche compagno.

No, non draghi.

Ghazneth.

Un tempo uomini mortali, traditori della corona, tornati come demoni alati per portare la rovina sul Cormyr e la famiglia reale, secondo le leggende.

Uno di loro si stacco' dal gruppo, diretto verso Suzail.

Diretto verso Castel Dragone.

Verso la Sala del Trono, Verso il Re.

Comprendendo cosa poteva accadere, iniziarono a correre...

(continua)



Edited by Thayan4ever - 24/4/2017, 01:24
 
Top
50 replies since 16/2/2016, 21:30   4037 views
  Share