Faerūn's Legends

Alavairthae: Storie di Maghi Rossi.

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Ventrue4ever
view post Posted on 14/6/2016, 17:24 by: Ventrue4ever
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Assassino di Briganti

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Il Giorno del Narzugon

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"Apritevi Porte di Baator.
Vieni, Cavaliere dei Nove Inferi.
VIENI, NARZUGON!"

Un evocatore principiante prima di essere ucciso



***************************

Tutto era partito dalle sue lezioni sulla forza delle emozioni e sugli incanti che le manipolavano: Ammaliamenti, Illusioni, persino alcuni di Necromanzia.
Aveva parlato alle allieve dell'esistenza di incantesimi che potevano uccidere semplicemente facendo emergere le loro paure
nascoste.
Allucinazioni Mortali.
Da li, l'idea di richiamare un esemplare di Narzugon, un diavolo il cui sguardo aveva effetti molto
simili ma non letali, e che aveva reso Aeisha molto orgogliosa di se' stessa.

Si, sarebbe bastato uno sguardo.
Lilian avrebbe avuto la "scossa" che le serviva ad avere piu' consapevolezza di se' stessa, e la sua maestra avrebbe
potuto osservarne il comportamento per studiarne meglio la mente.

Ma come quasi tutti i suoi ultimi piani, si stava evolvendo in maniera imprevedibile.


*********************************


"Voi avete mai guardato negli occhi un Narzugon, Maestra?"

"Non vedo come sia rilevante"

"Lo Avete mai fatto?" continuo' a insistere Lilian.

"Non credo i miei problemi riguardino un Maestro"

"Perche' vi interessate a me?"

DANNATA. MALEDETTA.

Resisteva!
Sospettava!
Sospettava che avesse secondi fini...
No, se fosse stato solo questo avrebbe persino potuto dirsi soddisfatta delle capacita' deduttive dell'adepta.

La questione era un'altra.

La mente di Lilian Nathandem di fronte alla Paura continuava a chiudersi in se', perdendo il contatto con la realta',
disposta a mancar di rispetto alla Maga Rossa e a rischiare orribili punizioni, forse persino la morte,
pur di non far conti ciņ che segretamente la terrorizzava al punto di renderla incapace di reagire.

Un Magnifico esempio di Mente Bugiarda. Negare, Negare. Sempre Negare.

"Io non ho problemi."

"Io Sto bene..."

Sarebbe stato quasi divertente, se la calma ostentata di Lilian non avesse avuto la capacita' di stuzzicare la
Maestra Kaar fino a farla infuriare e agire d'istinto.

Ma non le avrebbe dato la frusta, non le avrebbe dato la punizione.
O no. Non gli avrebbe dato cio' che si aspettava, cio' che voleva, cio' che era disposta ad affrontare.

La avrebbe sorpresa.


************************************
"Guardami"

Burning_Queen_2

Si era distrutta con le sue mani.
Alcuni Pezzi di carne bruciata e fumante si staccavano lentamente, lasciando esposto quel che era sotto di essa.
Non poteva scappare dall'orrore e dal dolore, che erano parte di lei. Il fuoco..da dove era venuto il fuoco?
Dove era finita la sua bellezza, il suo potere?
Non vedeva. I suoi occhi e i suoi arti erano cenere. Non poteva fare nulla, nemmeno urlare.

Eppure sentiva le risate di tutti i suoi nemici e presunti amici, sentiva lo scherno e il disprezzo.
Era Nulla. Era Sola.

E poi il sussurro di una voce familiare che non sentiva da anni.
"Bambina Mia".
Kaia??
"Io non ti ho mai voluto davvero bene. E sono morta per colpa tua...mocciosa viziata senz'anima"
Poche parole, per essere strappata dal calore infernale ed essere avvolta dal ghiaccio....


"VA VIA!" Urlo.

Il Narzugon svanģ.

Nonostante sapesse che quanto aveva visto era solo una illusione, ciņ che la sua mente era riuscita a creare nel tentativo di autodistruggersi, spinta dall'influenza della creatura, la aveva messa in grave difficolta'.

Lilian era vicino, nel cortile dell'Enclave, sorpresa. Probabilmente era convinta che Aeisha la avrebbe sottoposta di nuovo a quella tortura.
E invece aveva voluto gettare nello scompiglio le sue certezze. Scendere al suo livello. Farle abbassare la guardia.
Togliere consistenza alle sue scuse.

La donna piu' giovane le offri' la mano per sostenerla.

Sepolta dalla crudelta' di quanto aveva visto, afflitta dalla solitudine piu' che mai, fu tentata.

Ma rifiutņ.
Era colpa sua se aveva dovuto farlo, si disse.
Fino a poco prima aveva riso di lei insieme agli altri, penso', ricordandosi a stento che era frutto dell'illusione.


La parte ancora funzionante del suo intelletto la redarguģ.
Aveva bisogno di tempo per riprendersi da quell'azione Azzardata, darsi modo di tornare a ragionare
lucidamente.

Poco dopo, si trovarono sedute nella Sala dove era abituata a far lezione, coinvolte in un discussione ravvivata dai continui sbalzi di umore della Maga Rossa.

Non avrebbe piu' cercato di forzare l'adepta, le disse.
Avrebbe deciso lei, e lei sola, come procedere riguardo ai suoi problemi di autocontrollo.


Sembrava quasi una resa, frutto della stanchezza, della prova alla quale si era sottoposta.

Del resto era umana anche lei.

Eppure, al di la' dell'incubo che ancora doveva metabolizzare, si sentiva tutt'altro che sconfitta.

Sapeva altre cose delle sue allieve, ora. Doveva solo pensare a come sfruttarle.

Come una Pescatrice si sarebbe seduta e avrebbe aspettato, allentando la lenza.

 
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