Faerûn's Legends

Un Paio di Bellissime Scarpe

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view post Posted on 14/7/2016, 02:19
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Uccisore di Kraken

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Residenza Rakin, Suzail, 13 Flamerule 1384



Viveva in un epoca, in cui ormai non vi era piu' rispetto per nulla.

Si, era una cosa che aveva sempre sentito ripetere agli anziani, in particolar modo sua nonna, ma solo ora aveva iniziato a crederci.

Trovarsi sotto casa un mucchio di semisconosciuti che facevano chiasso e insistevano per entrare a vedere la sua collezione di scarpe, lo aveva convinto definitivamente.

Certo che la gente era proprio PAZZA.

Per dimenticare la seccatura, prese del lucido, e inizio' a sbrigare il suo lavoro quotidiano.

Lucidare le sue scarpe. Tutte.

Riempivano gran parte della dimora ormai, sia con la loro presenza, sia col loro odore, tipico delle calzature usate.

Scarpe di mercante, scarpe di contadino, scarpe di mago...la puzza e l'aspetto di ognuna raccontava una storia diversa.

Il contatto con la vita, le fatiche, le gioie di ogni giorno.
Il contatto con la terra, il contatto tra l'individuo e l'intero mondo.


Qualche ora dopo, era esausto, ma anche stranamente gratificato.

Non sapeva perche'.

Peccato, non potesse ancora permettersi di riposare: la parte piu' importante della serata lo attendeva nel suo studio.

Udi' il vecchio ubriacone al quale aveva consentito di vivere nel fienile sul retro di casa canticchiare spensierato, mentre lui si trascinava nel suo studio per concludere l'ennesimo esperimento.

Invidio' quel che vecchio, e al tempo stesso senti' rinnovarsi la simpatia istintiva che provava nei suoi confronti.

Solo, non sapeva dire il perche'.

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view post Posted on 5/8/2016, 15:17
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Uccisore di Kraken

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Ti dirò.

L'uomo, il mago, ama scrivere nel suo diario.


Imprime la sua storia e i suoi pensieri in esso. Perchè?

Non lo fa pensando seriamente che qualcuno lo leggera': alcune cose sono troppo intime perche' voglia questo.

La Solitudine e' qualcosa di potente nelle creature che vivono e disperano sotto il cielo.

Cosi' potente da arrivare a doversi confidare...con un oggetto.

E' davvero solitudine? E' follia?

O Forse qualcos'altro.

Inconsapevole comprensione. Di cosa, non te lo diro'.

Ancora non te lo meriti.

Diro' cosa penso di lui, e dell'universo tutto.
Patetico. Divertente. Triste. Ridicolo. Orribile. Grottesco.

Un solo aggettivo non basterebbe.

Un uomo scivola e cade, e gli altri ridono d'istinto. Divertente. Davvero? Lo e' per chi cade?
Ti sei mai soffermato a pensare cosa rende una cosa divertente? Inizia a farlo, inizia a capire.

Un uomo viene tradito dalla propria moglie, e diventa lo zimbello dei commensali.
Ridicolo. Ma non vi e' qualcosa di patetico e orribile tanto nella sua reazione che in quella di
chi gli sta attorno?


Cosi' per la moglie infedele, Cosi' per il viscido amante.
Cosi' per il soldato di un tempo che oggi e' solo un barbone mezzo svestito.
Cosi' e' per me.

Un uomo si comporta come un folle alla luce del giorno, strappando sorrisi di tolleranza e scherno,
finche' non lo si guarda negli occhi...e vi si scorge il dramma della follia.

Le Sfaccettature della Realta', infinite e contrastanti: coloro che vorrebbero essere Saggi spendono le loro
vite cercando di capirle e impazziscono quando ci riescono. I Veri saggi se ne tengono lontani.

Ma io vedo senza occhi, cio' che tu hai davanti e non vedi.

Fortunato.

Ridi ora, piccolo uomo. Strilla il tuo divertimento. Strilla.

Se ora inizi a sentire l'inquietudine che monta nel tuo animo, purtroppo per te, stai iniziando a capire...




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view post Posted on 4/9/2016, 20:23
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Uccisore di Kraken

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Intere ere, erano trascorse davanti a lui.
Se avesse potuto parlare, avrebbe avuto tanto da dire, e la sua Saggezza avrebbe svelato chissa' quali segreti.
O era forse il suo Silenzio, il vero sintomo di tale saggezza?

Eppure, quella notte...quanto avrebbe desiderato infrangerlo, questo Silenzio.

Qualcosa che accadeva molto di rado, come accadeva di rado che gli Dei mandassero un messaggio esplicito.

Eppure, I contadini delle campagna vicine, gli abitanti della citta' di Suzail, tutti erano presi dai festeggiamenti
della Notte di Mezza Estate, cercando di ignorare quel che i loro anziani avevano insegnato loro, cercando di ignorare
quel messaggio.

Il fatto che un Cattivo tempo durante quella festivita', fosse un Presagio altrettanto cattivo.

Mentre Talos, Signore delle Tempeste, esultava nell'avere per una volta mano libera in quella Notte, mentre sacerdoti
di Kossuth si affaticavano nel mantenere vivo il fuoco della fede e non solo quello, nel mezzo della tempesta,
i timori non confessati dei mortali assumevano forme inaspettate.

***************************

La giovane ragazza urlo' piu' volte, chiedendo aiuto, cercando di proteggersi.

Ma continuarono a colpirla, come se la parola "pieta'" non avesse per loro nemmeno un suono.

E lui era li'.

C'era qualcosa in quello spettacolo, che percepiva come sbagliato.
Un Disordine.
Un oltraggio alla sua Immanenza.

Continuarono a colpirla, finche' persino lui, che sempre aveva taciuto, non provò il desiderio di urlare.

"Basta"

Ma non poteva.

Era solo una Masso, una cosa.

E le cose non poteva parlare, non potevano agire.

...O no?


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view post Posted on 6/9/2016, 02:09
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Uccisore di Kraken

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*Campagne di Suzail, Villa Rakin. 6 Eleint 1384*


Si Chiamava Rakin di Suzail.

Era una Mago.

In molti lo chiamavano pazzo, disprezzandolo, guardandolo dall'alto in basso.

Ma ora, finalmente, era lui a guardarli dall'alto in basso.

Letteralmente.

Una corda, stretta attorno al suo collo, lo rendeva possibile.

Si Chiamava Rakin di Suzail.

Ma ora, era solo una Cosa.

**********************************

Si Chiamava Pomos.

Era stato un soldato, un Capitano dei Draghi Purpurei.

Era stato marito, padre, e aveva pianto la scomparsa dei suoi cari.

Poi era stato un ubriacone, un senza fissa dimora.

Aveva sprecato gli ultimi anni della sua vita piangendosi addosso per le sue disgrazie,
e ora tentando di fare la cosa giusta, aveva finalmente raggiunto i suoi cari.

Anche quel che rimaneva di lui, un corpo massacrato, era solo una Cosa.

**********************************

Non Avevano un nome.

Erano solo delle Scarpe, e non avrebbero mai dovuto essere altro.

Non si identificavano per quel che avevano fatto, ma per chi le aveva possedute.

Erano appartenute a una ragazza di nome Misa.

Ma ora, ora Cantavano, Ballavano, e non appartenevano a nessuno.

Davano il Ritmo, un Ritmo al quale rispondevano centinaia di loro simili.

Cose, una Volta.

Per poco tempo, qualcosa di Piu'.

Poi, dopo l'incontro con gli umani penetrati nella casa, di nuovo Cose.

**********************************
*Altrove, nel Luogo Sbagliato al Momento Sbagliato*


Era un Uomo Fortunato.

Almeno si riteneva tale.

Aveva tutti i motivi per pensarlo.

Non capitava tutti i giorni di trovare per caso una Cosa cosi' bella!

Un Paio di scarpe che sembrava quasi dire...

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"INDOSSACI".


Una volta, forse, era stato un Uomo Fortunato.
Ma le "Cose", erano cambiate...

 
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view post Posted on 8/9/2016, 16:58
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Assassino di Briganti

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Ci sono molti motivi per cui una persona sceglie di indossare il manto dei Draghi Purpurei, sono ancora maggiori i pericoli a cui sa di andare incontro indossandolo; ma a volte il destino ci riserba strani scherzi, tramutando qualcosa che ha del ridicolo in qualcosa di inimmaginabilmente spaventoso.

Già... ridicoli... così erano stata etichettata dai suoi compagni l'idea di Rakin di creare la "Scarpa Magica Perfetta"; ma riderebbero ancora se sapessero in quale maniera si sono evoluti i suoi studi?

Anche Belkas aveva sbeffeggiato il mago Rakin per le sue stranezze, ma dopo l'ultimo colloquio avvenuto con Ralas aveva decisamente cambiato idea. Rakin era stato un pazzo e su questo non vi erano dubbi; ma aveva dimostrato di aver avuto un potenziale di tutto rispetto ed aveva creato quelle... quelle...

Ormai non sapeva nemmeno come definirle, che nome dargli.. ma il nome non era importante.
La cattiveria con cui avevano aggredito Pomos lasciava intendere che non si sarebbero fermate, avrebbero proseguito nel tentativo di raggiungere il loro (folle?) obiettivo.

Ma che obiettivo possono avere delle scarpe?

Inoltre se Ralas ci aveva visto bene....

...schiavi...?

Quelle suole andavano fermate, prima che la situazione divenisse ingestibile!


Poi ripensò alle altre scarpe...le scarpe ai piedi di un Sembiano...
 
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view post Posted on 9/9/2016, 16:00
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Il vortice ai confini dell'Universo

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Odio ficcarmi in faccende che difficilmente comprendo, soprattutto quando mi si dice che delle scarpe uccidono..
Che diamine, al massimo ti uccidono le bolle che ti vengono ai piedi quando cammini per troppo, ma scarpe senza corpo che ti pestano selvaggiamente....questa era troppo anche per me.

Abbiamo ispezionato a fondo la casa del calzolaio, giù al porto, con Ralas e Phil. Il poveretto era morto male, malissimo. Qualcuno lo aveva picchiato brutalmente ed i sospetti ricadevano tutti sulla moglie che pareva aver aperto le lenzuola al figlio del fornaio.
Come si dice, cornuto e mazziato.
Le indagini sono proseguite, ed il nome di un certo Rakin cominciò a ronzarmi nelle orecchie. Ne ho vista di gente strana, diamine se ne ho vista, ma qualcuno fissato con l'acquisto di scarpe usate, bhè, questa mi mancava.
Poi nessuna notizia, niente di niente, fino alla festa di mezza-estate.
Un ubriaco arrivò trafelato, urlando che delle scarpe lo inseguivano. Per poco non mi strozzai con la carne. Tutti risero del poveretto, io no.
Già pioveva e quindi portava male e in più quella dannata irrequietezza che provavo da quando era cominciata tutta questa storia, non voleva abbadonarmi. Mi alzai, andai a vedere dove mi aveva indicato il tale...ed ecco un altro cadavere: una donna a terra, priva di vita, malmenata a morte come il calzolaio.
La pioggia batteva insistente e in cuor mio maledii Beshaba che di certo si stava godendo lo spettacolo da chissà dove.

Nonostante la terribile situazione, un barlume di luce si intravide sul fondo della grotta, quando Shen e Dwinbar si adoperarono per riportare in vita la ragazza: Avoec (questo era il suo nome) una volta tornata fra noi, raccontò di esser uscita da casa da sua zia, dopo la cena per la festa, e di esser stata assalita...da...SCARPE!
Ormai non c'erano dubbi.
Per quanto il mio scetticismo galoppasse, la faccenda cominciava a mostrarsi con tutti i suoi contorni.
Fu così che cominciammo a fare due più due, io e i miei compagni del 93°, e decidemmo di andare a fare qualche domanda al fantomatico Rakin.
La villa del mago era completamente sigillata, porta e finestre. Il silenzio.
Trovammo solo un vecchio barbone nel fienile, Pomos, che pareva aver ottenuto da Rakin il permesso di stare in quel luogo in disuso.
Il dialogo con lui non portò a niente (sembrava non gradire i purpurei), così decisi di tornarci qualche giorno dopo in veste ufficiosa, con la scusa di portargli un paio di stivali nuovi (già che era completamente scalzo).
Li preparai ed andai a consegnarglieli.

PAssato1

Chiacchierammo molto e quando nominai il Capitano Strongstag, mi rivelò d'aver indossato lui stesso il purpureo molti anni prima, come Capitano di Spada del 92°, e di aver conosciuto un pivello con quel cognome e fra un parola e l'altra, cominciò a scucire qualche informazione...

indagine1

Da quel momento in poi, Rakin sembrava essersi volatilizzato.

Ancora adesso mi chiedo perchè il Destino abbia voluto che diventassi il traghettatore di quel pover'uomo al giudizio di Kelemvor.
Fu suo il primo cadavere che trovammo quando decidemmo di fare irruzione nella villa di Rakin e non smetto di pensare che se non lo avessi allarmato, probabilmente, ora sarebbe ancora vivo.
Quasi tutte le scarpe in quella casa erano dotate di vita propria e provarono ad ucciderci, senza successo, ma alcune riuscirono lo stesso a scappare dalla porta principale, verso il bosco.

Al momento abbiamo raccolto tutto quello che avevamo a nostra disposizione, scoprendo che non sempre ogni creazione è subordinata al creatore. Nessuno dovrebbe legare delle anime a degli oggetti per puro piacere. L'anima è qualcosa di libero in balia della propria sorte.
La villa è sotto sequestro e la nostra attenzione è rivolta a ritrovare quelle scarpe che ci sono sfuggite.
Ralas sembra aver trovato il loro nascondiglio: Eveningstar.
A quanto dice, ha udito le scarpe (hai capito bene) complottare per seminare il caos a Suzail.
Verrebbe anche da ridere al pensiero di dozzine di scarpe che sottomettono una città, ma quando ripenso a Pomos, il sorriso svanisce e si fa largo solo il mio personalissimo desiderio di vendetta.
Se è morto per colpa mia, non posso fare altro che impegnarmi al massimo per evitare che qualcun'altro muoia in questo modo atroce.

Si, le fermeremo.


Edited by Kralizec - 9/9/2016, 18:55
 
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view post Posted on 9/9/2016, 18:58
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L'uomo nudo con le mani in tasca.

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*Una missiva viene consegnata al comando dei purpurei a Eveningstar.Su di essa vi sono impressi il sigillo dei Maghi della Guerra e la scritta:"All'attenzione di Lady Winter di Eveningstar:importante*

Lady Winter,con questa vorrei chiedervi formalmente di essere informato di eventuali sparizioni di cittadini o visitatori di Eveningstar,in seguito alla data *data del giorno della fuga delle scarpe*.Vi chiedo,inoltre,di far sì che i vostri soldati prestino attenzione a fatti inquietanti o bizzarri riguardanti delle scarpe.

Comprendo quanto ciò possa risultare,se non altro,assurdo,ma vi assicuro che si tratta di un pericolo reale.Vista la delicatezza dell'argomento,non credo sia il caso di esporvi quanto sta accadendo mediante questa lettera,ma ritenentemi a vostra disposizione nel caso voleste parlarne di persona.

Infine,vorrei che chiedeste ai vostri esploratori una lista di luoghi,quali grotte,rovine o edifici abbandoati,nei pressi della vostra città,nei quali potessero radunarsi gruppi di briganti,soprattutto se si sono verificati fatti rilevanti in seguito alla data sopra riportata.

Sicuro della vostra solerte collaborazione,vi ringrazio anticipatamente.

*Ralas Milner,Mago della Guerra*
 
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view post Posted on 10/9/2016, 23:09
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Assassino di Briganti

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* Risvegliatosi a tarda sera e con ancora il mal di testa dovuto al liquore "Corna di Balor" fattogli bere dal Capitano, Belkas si mise alla scrivania ed inizio a redigere il suo rapporto, per farlo trovare la mattina seguente al Capitano di Spada Strongstag *

"Come da voi richiesto, ecco un rapporto dettagliato sulle indagini che hanno portato alla scoperta dei falliti esperimenti del Mago Rakin di Suzail.

In data 20 Flamerule, alcuni uomini del nostro plotone si sono recati al porto, per indagare sull'omicidio di Oren Maden; di professione calzolaio.
Stando al resoconto ricevuto dallo Spadaccino Barden, la moglie della vittima sosteneva di aver lasciato la casa mentre il marito dormiva per recarsi dal suo amante; al suo ritorno ella trovava la porta di casa aperta senza alcun segno di manomissione ed il cadavere del marito steso in terra, privo di vita.
Il corpo della vittima presentava numerosi segni di percosse come se, citando lo spadaccino barden, "fosse stato massacrato di botte" ed attorno a lui vi erano diverse tracce: delle impronte lasciate da delle suole sporche di fango ma, stando alla descrizione dello spadaccino, erano troppo leggere per essere lasciate da un uomo adulto.
Nel registro contabile di Oren figuravano diverse entrate a nome di Rakin di Suzail, ma ciò non sembrava rappresentare nessun indizio verso la figura del mago; si sospettava, visto gli ultimi guadagni del calzolaio dovuti proprio al mago, ad un tentativo di furto o di una tresca amorosa (quella che vede la vedova della vittima con il fornaio) terminata in tragedia.
Si sono fatte delle supposizioni sulle possibili origine delle impronte, pensando prevalentemente ad un essere evocato magicamente; ma sino alla scorsa notte, nessuno di noi aveva preso in considerazione che potessero provenire da delle "scarpe animate".

La prima notizia di scarpe animate mi è giunta dal racconto di una recluta; la Lama Dryadson.
Sosteneva che, dopo essersi ubriacato con la sua amata, un paio di scarpe animate fossero andate da lui per prenderlo a calci.
Visto lo stato della recluta durante il suo "avvistamento" non era dei più affidabili, ho preso alla leggera il suo racconto, sospettando che fosse dovuto alla sua immaginazione.

Durante la festa di Mezzaestate, il 30 Flamerule, è avvenuto un omicidio.
Una ragazza di nome Avoec è stata ritrovata morta ed è incarcerato, in via precauzionale, Baurd; l'ultima persona ad aver visto viva Avoec che poi era fuggita.
Un uomo di nome Shen, possedendo una pergamena dell'incantesimo Rianimare Morti, ha contribuito con l'aiuto di Mastro Dwinbar, un nano sacerdote di Moradin, a riportare in vita la ragazza che è rimasta presso il tempio di Kelemvor affinché si riprendesse.
La risorta asseriva di essere stata aggredita da delle scarpe animate; storia che ha ribadito e sostenuto in seguito, in mia presenza; raccontando di essere stata assalita e percossa sino a morte sopraggiunta da delle "scarpe animate", scagionando e confermando la storia di Baurd.

Informato dell'accaduto, il giorno successivo alla festa di mezzaestate, e dopo averne discusso con una arcanista di nome Clara e con l'allora Lama Shezaar si è pensato che Rakin di Suzail, sul quale alcuni membri del plotone nutrivano dei sospetti per l'omicidio del calzolaio Oren, potesse essere implicato nell'omicidio di Avoec; o se non altro, visto che era noto ai più dei suoi esperimenti magici sulle calzature, darci qualche informazione.
Recatisi presso l'abitazione del mago, non abbiamo però ricevuto risposta alcuna al nostro bussare, finendo così per sospettare che Rakin non fosse in casa.
L'unica presenza di vita nell'abitazione proveniva dal fienile, dove Rakin aveva dato riposo ad un senzatetto: Pomos.
Ho scoperto in seguito alla sua morte che tale Pomos, in passato aveva prestato servizio presso l'esercito del Cormyr e di esser stato Capitano di Spada del 92° Plotone.

A distanza di alcuni giorni, dopo averne discusso con il Mago della Guerra Ralas, io, lo Spadaccino Barden, l'allora recluta Shezzar ed alcuni civili (che con il consenso di Ralas hanno deciso di contribuire alle indagini) abbiamo supportato il Mago della Guerra per indagare sugli esperimenti effettuati dal mago Rakin.
Il 3 di Eleasias recandoci presso la casa di Rakin, non notavamo alcun movimento dal fienile della stessa ne notavamo la presenza di Pomos.
Non ricevendo alcuna risposta al nostro bussare, siamo entrati di nostra sponte nell'edificio.
Al pianoterra erano presenti numerose paia di scarpe messe in esposizione sulle quali Ralas ha individuato delle auree magiche, ma nessun segno del mago Rakin.
Saliti al secondo piano dell'edificio abbiamo trovato il corpo di Pomo che..."


* Belkas si interruppe a questo punto ripensando alle parole del Capitano Strongstag; forse conveniva accontentarlo.
Si stropiccio gli occhi, intinse la piuma nell'inchiostro e si rimise a scrivere *


"...avvisato a nostra insaputa dalla Lama Shezaar sui possibili pericoli a cui poteva essere esposto Rakin, aveva deciso di inoltrarsi in casa sua per avvisarlo e tentare di metterlo in salvo.
Purtroppo però era stato aggredito ed ucciso dall'esperimento, ormai sotto controllo, del mago Rakin.
Vicino al corpo di Pomos vi era una scritta, apparentemente fatta da una suola: «Sei uguale agli altri».
Dalla parte opposta della stanza, rispetto al corpo di Pomo, vi era il corpo del mago Rakin; penzolante dal soffitto. Morto impiccatosi.
Mentre ci avvicinavamo al corpo del mago, per esaminarlo, un paio di scarpe che erano in esposizione è saltato già dallo scaffale su cui si trovava, iniziando a danzare ed a recitare una poesia.
Al termine dell' "esibizione" delle scarpe, tutte le altre scarpe presenti nella casa si sono animate e ci hanno aggredito.
Non ci sono state perdite tra le nostre fila, anche se molti contusi, ma diverse paia di scarpe sono riuscite a fuggire nella campagna circostante.
La casa dell'ora defunto mago Rakin è stata isolata e messa sotto sequestro; ora è sorvegliata da alcuni soldati del nostro Plotone.

Il Mago della Guerra Ralas, ha eseguito un incantesimo per scrutare le scarpe che in passato aveva venduto a Rakin ed un'altro per individuare quelle di Rakin.
Le scarpe del mago Rakin sono state individuate ai piedi di un ragazzo di nome Urghen; visto ,sempre per mezzo di un incantesimo, in una stanza con appesa una bandiera Sembiana.
Le scarpe un tempo appartenute a Ralas sono invece state viste in un luogo buio. Stando alle loro parole (alle parole delle scarpe di Ralas) si trovano in un luogo nei pressi di Eveningstar e stanno coordinando le altre scarpe al fine di seminare il caos del Cormyr; pare anche che queste scarpe abbiano fatto alcuni schiavi umani attraverso alcuni, non ancora specificati, poteri mentali.

Il 93° Plotone si sta organizzando per eliminare le numerose scarpe presenti nei pressi di Eveningstar.
La loro distruzione e la messa in sicurezza di eventuali ostaggi è la nostra priorità.


Belkas Talmir, Spadaccino del 93° Plotone"

* Terminato il rapporto, vi soffio sopra per velocizzare l'asciugarsi dell'inchiostro; dopodiché lo mise in una busta e lo consegnò all'ufficio del Capitano Strongstag *
 
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view post Posted on 11/9/2016, 19:26
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Uccisore di Kraken

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*Una missiva viene recapitata alla sede dei Maghi della Guerra del Cormyr, indirizzata al Mago Ralas Milner*

"Mago della Guerra Milner,

ho udito degli ultimi problemi della capitale e non vi nascondo che la vostra lettera
getta una luce preoccupante anche su quanto accade qui a Eveningstar.
Mi riferisco tuttavia, a una cosa accaduta precedentemente, e non successivamente, alla data
che avete indicato.
Si tratta del probabile rapimento di un famiglia di un taglialegna che viveva ai margini del paese, composta da lui stesso, la moglie, l'anziano padre e la figlia piccola.

Vicino alla casa i nostri esploratori hanno trovato delle tracce di sangue, e diverse orme umanoidi, tra le quali quelle di una bambina, dirette alle famigerate "Sale Infestate" di Eveningstar.
Dettaglio anomalo: uno dei ranger piu' esperti sosteneva che gli aggressori camminassero a piedi nudi, per quanto possa sembrare strano.

Degli avventurieri di passaggio si sono offerti di investigare, ma non sono ancora tornati.

Al momento, esito a mandare dei soldati sul posto, perche' significherebbe privare Eveningstar di protezione di fronte a un nuovo attacco degli orchi dei Picchi, sebbene il pensiero della sorte di quelle povere anime mi tormenti.
Qualora riteniate che cio' possa davvero essere connesso con quanto accade a Suzail, gradirei maggiori dettagli il piu' presto possibile.

Lady Tessaril Winter di Eveningstar"

 
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view post Posted on 20/10/2016, 13:08
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"Tu comporrai una Canzone che narri delle mie gesta, e in cambio io ti lascero' andare illeso quando sara' terminata"
Rivior il Re Bandito a un bardo catturato, due secoli fa circa




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"Rivior, Rivior,
Cosa guardi dal declivio?

Guardo i Nani, che costruiscon le mie Sale con le loro mani

Guardo il futuro, che per un Re, anche se bandito, non può esser che duro

Dei Torti Inflitti e delle morti, io e i miei ci facciam forti

Che Importa? La Morte ancor non bussa alla Mia Porta.

Una volta nella Leggenda, dei miei crimini non avrà senso far ammenda


Rivior, Rivior,
Cosa guardi dal declivio?

Guardo la mia Preda, che spada in mano mi darà qualsiasi cosa io chieda

Guardo la Strada, il mio Regno, dove faccio ciò che mi aggrada

Guardo cuori arditi, che il popolo chiama "banditi"

Cercando Oro o Liberta'? Di entrambi tanta Avidita'.


Rivior, Rivior,
Cosa guardi dal declivio?

Esparin, Cormyr, il mio Regno e l'orizzonte: tutto mi e' di fronte.

Guardo una ricca Carovana, e so che una trappola non e' lontana

Guardo Enchara, La Regina, portar su di me la sua ira adamantina

Rivior, Rivior,
Sei caduto dal Declivio?

Da un Declivio di speranza e ingiustizie

Rubando e Uccidendo, ma sempre della mia sorte decidendo.

Ma per un fato contorto, più vivo da morto, anche se non risorto.

Ora Son Leggenda, giudica tu la Vicenda..."

*********************************
Il Fantasma concluse la sua Canzone, per l'ultima volta.

Avrebbe voluto piangere.

Ma i morti non hanno lacrime da versare, tante son spesso quelle versate in vita: quindi sorrise.

Aveva portato a termine la sua opera, ed era libero dalla sua maledizione.

Nessuno avrebbe ricordato il suo nome, nemmeno per lui aveva piu' importanza...ma la Canzone era li', e Oghma gli avrebbe consentito l'ingresso nel suo regno.

Guardo' i suoi liberatori, riconoscente.

Anche loro avrebbero meritato le loro canzoni, e al contrario della sua, la loro storia era ben lunghi dal terminare....

 
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view post Posted on 22/11/2016, 21:05
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La colpa...di chi?Di chi era la colpa di tutto ciò?Nel rapporto era semplice trovare il colpevole:Rakin,il mago che con i suoi esperimenti ha iniziato tutto questo.Rakin,il perfetto capro espiatorio:pazzo e morto.

Ma a ben guardare,la lista dei colpevoli era più lunga di un singolo nome...dei banditi Cyriti,un sacerdote caduto in disgrazia agli occhi del suo Dio,un Balor,delle scarpe....e lui.

In fondo,Ralas poteva esimersi da prendere la sua parte di colpa?
Se solo si fosse tenuto i suoi stivali...se non fosse stato avido...la bambina,ora, sarebbe potuta essere nella sua casa a Eveningstar insieme alla sua famiglia?

La mano del mago stringeva con forza la penna con cui stava scrivendo il rapporto,e lui ripensava alla bambina:come avevano potuto farle una cosa del genere?Si poteva scendere così in basso?E come avevano detto le scarpe,erano stati i suoi simili a decidere la sorte della bambina.Pazzi,invasati,imbrogliati ma umani...ma non era il solo pensiero che gli turbava la mente,perchè aveva visto dell'altro,nelle sale.Le scarpe,non scarpe qualsiasi,ma le scarpe dell'anziano Shen.In un certo modo era quasi come parlare al vecchio:le scarpe non cercavano vendetta o altro,ma volevano solo starsene tranquille.Doveva aspettarselo,in fondo era scritto nei deliranti appunti di Rakin,che credeva ci fosse un legame tra le scarpe e chi le portava;ma questo non faceva altro che preoccupare il Mago delle Guerra:quanto di lui c'era nelle sue scarpe?Avevano deciso autonomamente di comportarsi così,o rispecchiavano qualcosa che era dentro di lui?Erano loro,o era lui?

I pensieri affollavano la sua mente,ma non aveva più tempo di pensarci,ora...c'era ancora da fare,e voleva mettere la parola fine a questa storia una volta per sempre.
 
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~Theme~




Finire in quelle dannate Sale non era di certo il massimo, ma non potevamo fare altrimenti: le scarpe si erano nascoste in quegli antichi cunicoli sottoterra dopo la loro fuga dalla villa di Rakin.

Assieme a Will, Ralas e Phil, abbiamo deciso di seguirle, per mettere la parola fine a questa vicenda. Non appena ci addentrammo, capimmo subito di essere finiti in una trappola: il ponte, l'unica via di fuga, venne dato alle fiamme.
Da li, un susseguirsi di scontri con la peggior feccia che si nascondeva in quelle grotte, fino a giungere in una sala, forse una dispensa. In quella piccola stanza vi era una porta dalla quale provenivano dei singhiozzi. Trovammo un halfling incatenato e terrorizzato, bauli a terra ed un quadro che copriva quasi metà del muro, raffigurante un paesaggio innevato fra le montagne.

Liberammo l'hin e mentre ci raccontava di come fosse finito li dentro (assieme ad uno gnomo ed un uomo del nord), Ralas si avvicinò al quadro, svanendo improvvisamente.
Ci volle del tempo per decidere il da farsi, ma quando percepimmo la voce di Ralas provenire dal quadro, decidemmo di seguirlo.
Ciò che era dipinto nel quadro, in un attimo, fu sotto i nostri piedi: uno scenario desolante, sferzato dal vento gelido ed abitato da grossi vermi dei ghiacci.
Per caso o per fortuna, riuscimmo a trovare un riparo: una fortezza incastonata nella roccia.
In quel luogo trovammo lo gnomo, il compagno dell'hin, chiuso dentro strani blocchi di ghiaccio posti sulla sommità della fortezza.
Fu proprio la distruzione di quei blocchi a garantirci una via d'uscita ed a ritornare in un posto che non avevamo ancora visto.
Solo ora credo che quel luogo fosse parte delle Sale, ma non ne sono certo...
Comunque, riuscimmo ad uscirne, sbaragliando ammassi di ragni famelici ed una Drider fin troppo iraconda.
La sua uccisione, permise la liberazione di un fantasma, ma ammetto che di quella faccenda poco me ne importava. Altre nebbie si agitavano nel mio animo.

In ogni caso, una volta tornati nella stanza del quadro, salutammo lo gnomo e l'hin che si misero al lavoro per riparare il ponte andato in frantumi, mentre noi continuammo la ricerca della famiglia del taglialegna scomparso.
Faccio fatica a ricordare con lucidità ciò che accadde di preciso, ormai allo stremo delle forze per tutte quelle ore senza dormire, combattendo senza sosta, sorretto solo dal desiderio di vendicare il vecchio Pomos....

*Che tu sia dannato Rakin, in questa e nelle prossime mille vite !
Se non ti fossi messo in testa di creare quelle dannate scarpe, nulla di ciò che è successo, sarebbe accaduto.
Anche questo fa parte del tuo volere, Tymora?*


Nel nostro avanzare, trovammo la moglie del taglialegna e la bambina (purtroppo il padre era stato tramutato in non morto), e sarebbe andato tutto bene se non fosse apparso lui:
Un demone enorme dagli occhi fiammeggianti e dalla crudeltà incalcolabile.
Era li nelle sale per soggiogare alcuni cyriti, per rubar loro le anime attraverso un particolare artefatto, ma quando noi ci mettemmo sulla sua strada, cominciò il suo gioco perverso.
Non potevamo fare nulla, impegnati come eravamo nel far uscire la bambina appena ritrovata in quell'oscurità.
Purtroppo la madre della piccola venne decapitata e non solo, giunti all'uscita (dove il ponte era stato ricreato magicamente), trovammo l'hin immobile che fissava il corpo dell'amico gnomo dilaniato da possenti artigli.

Il demone, il Balor, ci attendeva fuori dalle Sale.
Appesa alla sua cinta, dondolava la testa della moglie del taglialegna che ancora grondava sangue. Sembrava quasi che parlasse mentre il demone si divertiva a farla a roteare, come fosse un semplice pendaglio, mentre ci stuzzicava...

"Vivrete ricordandovi di questo giorno, del vostro fallimento."

Aveva ragione.
Nonostante le ginocchia tremolanti e la paura che era in grado di suscitare solo guardandoti, la verità di quelle parole schiarirono le mie idee.
Capii con chiarezza che se non avessi fatto niente, lo avrei rimpianto per tutta la vita.
Ricordai allora le parole di Sheela:

<< Il presente non esiste perché tutto è già passato. Vivi nell'immantinente, non guardare oltre il passo che puoi fare, il futuro è la somma delle scelte che fai ora, in questo momento >>.

Fu così che smisi di tremare e fissai il demone, non per la creatura che era, ma come un ostacolo posto sul mio cammino.
Lasciai fluire la paura ed iniziai ad interrogare il destino, gettandomi contro di lui mentre gorgogliava tronfio della sua immensa crudeltà.

Balor

Lingue di fuoco, ruggiti, schivate e parate, e alla fine, la sorte vide noi come vincitori...
Vincitori?

Vorrei pensare che tutto sia finito, ma le stramaledettissime scarpe di Rakin sono ancora la fuori e finché non le avremo tolte dalla faccia del Faerun, non vi sarà alcuna vittoria.


- Con questi pensieri chiusi nella testa, Reclef passò un unguento sulla ferita al fianco, procurata dal demone con quella strana lama. Chiuse gli occhi ma non riuscì a smettere di pensare a quella testa dondolante che boccheggiava come un pesce. -



Edited by Kralizec - 23/11/2016, 19:09
 
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view post Posted on 26/11/2016, 17:07
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Uccisore di Kraken

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Una Storia di Pazzia e Tristezza.
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Le Cose Brutte non Capitano a noi.

Capitano Ad Altri.

Chissa' perche', quasi tutti godono di questa illusione nella parte piu' innocente e ignorante della loro vita.

Poi Accade.
In tanti modi differenti per ognuno.

Ci si alza, si fa colazione, si parla del piu' o del meno con le persone che si amano.
Si esce.
In quel momento passa un carro, che avrebbe potuto fare tante strade diverse, che
sarebbe potuto passare in tanti momenti diversi.
Ma lo fa in quel preciso istante, e non si ferma.
Travolge.

E ci si ritrova davanti a una tomba, chiedendosi se quella persona sarebbe ancora lì, se si fosse trattenuta a parlare per ancora qualche secondo.
Se il Carro avesse tardato qualche minuto.
Se qualcun altro fosse passato prima, prendendone il posto.


Ci si chiede perchè tanti eventi apparentemente insignificanti, si siano messi insieme per realizzare quell'orrore, e si cerca disperatamente una risposta, un sollievo, qualcosa a cui ci si possa aggrappare per non perdere il senno.

Una lotta contro l'Incertezza, che parte da un'unica amara verità.

Le Cose brutte, quelle che di solito capitano solo ad "altri", sono appena capitate.

A Noi.

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La Bambina, Figlia del Taglialegna, fissava il vuoto.

Non vedeva e non sentiva chi le stava attorno.

Rivedeva gli occhi senza vita dei suoi genitori, sentiva le loro parole, i loro lamenti.

Il corpo decapitato di sua madre.

Il corpo dissacrato dell'uomo che gli sconosciuti le avevano detto non essere suo padre.

Gli voleva credere. Voleva credere lui fosse da qualche parte, vivo.

Doveva esserci un lieto fine, come nelle Favole che la Mamma le raccontava la sera prima di dormire.

Ma sapeva che era una Menzogna.

Ricordava solo le parole di quel mezzorco.

"Devi Imparare. Devi Capire."



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Balir ascoltava il racconto dei sopravvissuti.

Dopo aver vissuto e narrato cosi' tante storie raccapriccianti, poche cose potevano colpirlo.

Lui non era un uomo buono, ne' sensibile.

Trovava persino divertenti le disgrazie altrui.

Eppure c'era qualcosa in tutta quella faccenda che lo turbava, che lo faceva sentire come se dei viscidi vermi nuotassero nel suo stomaco, depositando larve e moltiplicandosi.

Non era per i singoli elementi.

Gli oggetti animati piedi di ira, la crudeltà del Demone dell'Abisso, la folle vita e morte dei pazzi eretici, la sorte della famigliola o degli avventurieri catturati, la storia del fantasma, no.

Era per come il caso aveva voluto che tutto si incastrasse perfettamente per creare quegli eventi.

Finche' e' un uomo, un mortale, un demone...persino un dio, a volere il nostro male, c'e' sempre un barlume, per quanto infinitesimale, di speranza.

Un Fine, un Senso.

Ma piu' ascoltava, piu' aveva l'impressione che il Creato stesso cospirasse contro i viventi e non, come se ogni sua singola fibra non aspettasse altro che mettersi di traverso per fare lo sgambetto, senza pieta' ne' per eroi ne' per malfattori.

Assurdo.

Eppure quel peso sullo stomaco, quella sensazione sgradevole, non lo abbandonava.

Mentre gli descrivevano il rumore emesso da quelle "scarpe", lo stridìo che assomigliava a quello di un gesso contro una lavagna, penso' istintivamente che se l'Universo aveva una voce, probabilmente era quella.

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Le "Prime" oziavano insieme al loro "proprietario", ascoltandone la voce mentre leggeva per loro.

Le Altre erano cadute. Le Sensazioni che provavano a riguardo erano confuse.

Rabbia...fastidio....Sollievo?

Ripensarono al suono che producevano le "Voci" delle nuove arrivate.

C'era qualcosa di....Agghiacciante?

Era questo che provavano anche gli umani?





Edited by Mirror FL - 26/11/2016, 17:31
 
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view post Posted on 22/3/2017, 18:44
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Il vortice ai confini dell'Universo

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Come potrò mai dimenticare?

Ogni volta che ci penserò, sentirò quello strano sapore in bocca,
lo stesso che ha annichilito il mio ardore davanti la conclusione di questa assurda storia.
Avrei desiderato che si risolvesse con un bel combattimento fra la vita e la morte,
come è capitato sempre nel corso di questa lunga indagine, ed invece, l'unica cosa che ho potuto fare è stato osservare,
come chi attende che un fiore appassisca, senza poter far niente.

Penso a Pomos, alla sua triste fine, che in parte, so che è colpa mia.
Penso a quella bambina...chissà se riuscirà mai a scacciare quelle terribili immagini...
No, penso di no.
Penso che non abbandoneranno mai nemmeno me.

Le strade che ci hanno portato a combattere, e a porre rimedio a questo folle esperimento,
hanno scavato solchi profondi, più di quanto ci saremmo mai aspettati all'inizio di questa faccenda.
So che è lo stesso per Phil, Ralas e Wilward.
Non serve neanche parlarne, lo leggo nei loro occhi.

Vorrei poter pensare ancora che il peso di ogni cicatrice sulle pelle, racchiuda il vero spirito di un guerriero.
Ad oggi invece, quando guardo le vecchie cicatrici, quelle che stanno guarendo e tutte quelle che verranno,
ricorderò la storia di Rakin di Suzail e delle sue Bellissime Scarpe, dell'ambizione che può accecare la mente umana,
della bramosia che alberga in tutti noi, del peso che può avere...Esistere.



scar_Reclef
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Edited by Kralizec - 23/3/2017, 21:51
 
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