Faerûn's Legends

Oltre il "confine"

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Kralizec
view post Posted on 6/8/2018, 09:10 by: Kralizec
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Il vortice ai confini dell'Universo

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~T~


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Calimport 1382
Mercato degli Schiavi, in un anfratto della medina
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Un uomo è prostrato davanti ad uno scranno ad implorare pietà.

"Ve lo giuro mia Signora! Non l'ho rivenduto il carico, siamo stati derubati!"


La voce dell'uomo tremava mentre la figura seduta lo osservava:
Lei, Amirha El'Zahir, una calishita sconosciuta ai più,
che da qualche tempo era riuscita a farsi un nome fra chi viveva all'ombra della legalità,
pareva aver già deciso la sentenza per quel suo servo incapace.

Vendeva giovani uomini dalla pelle bianca e dai capelli dorati,
una merce che andava a ruba da quelle parti.
Nel giro di pochi mesi, aveva già accumulato una discreta fortuna,
cominciando ad avere anche una certa influenza.
Per questo Davor Ioulam, aveva posato gli occhi su di lei.
Venizhar era quasi certo che la utilizzasse per qualcosa;
l'aveva visti parlare qualche tempo prima e certamente,
se voleva comprendere le trame di quell'uomo, doveva andare più a fondo.
Fu così che, utilizzando alcuni incanti d'occultamento, liberò gli schiavi,
e come aveva previsto, il terrore del custode delle gabbie,
lo aveva portato direttamente dalla temibile El'Zahir.
Attraverso gli occhi del suo famiglio, che all'epoca era un piccolo serpente,
osservò la testa del custode ruzzolare sotto la mannaia degli sgherri della schiavista.
"Ripulite tutto e preparatemi un bagno di latte"
ordinò perentoria la calishita.
La donna si levò le pesanti vesti nere
e la maschera che celava la sua identità per immergersi nella vasca di nettare bianco,
senza abbandonare però il kryss che teneva sempre legato al collo, pronto all'azione.
Immersa e coccolata nella vasca,
si accorse con un leggero ritardo della presenza di Venizhar,
una distrazione che le costò la sottomissione all'incanto di paralisi
che lo stregone gli aveva lanciato.
Negli occhi della donna vi era la furia omicida, ma non poteva muovere alcun muscolo.
"Rilassati, starai così per diversi minuti..."
le sussurrò all'orecchio ed intonando una litania,
congelò il latte e tutto il corpo della donna all'interno della vasca,
lasciando scoperta solo la testa.
Quando la paralisi terminò l'effetto, la donna poteva a malapena muovere la bocca.
"Urla e la tua vita terminerà nello stesso istante in cui il fiato lascerà le tue labbra"
l'avvisò con calma.
"Cosa vuoi da me?"
le chiese con voce sottile ed avvelenata.
"Voglio solo che mi parli di quell'uomo che viene spesso a trovarti, quel Davor..."
fece una breve pausa "...cosa vuole da te?"
Amirha rimase qualche secondo zitta,
come cercasse una via di fuga da quella situazione che la vedeva in netto svantaggio.
"...paga per sostituire alcuni miei schiavi con dei mutaforma,
ma non so il perchè, nè mi interessa. Il suo oro è il mio silenzio."

Venizhar sorrise.
Il mosaico delle trame invisibli di Davor Ioulam cominciava a dipanarsi con chiarezza.
"Ti ringrazio..."
le accarezzò la guancia con l'indice della mancina.
"Non hai idea contro chi ti sei messo!"
ringhiò feroce la donna
"Oh..." Venizhar le sorrise "...hai proprio ragione".

In quella sera d'estate,
un terribile incendio ridusse in cenere quel covo anonimo nella medina della città.
Di Amirha El'Zahir, si persero completamente le tracce
.


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Baldur's Gate, 1387
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Chi l'avrebbe mai detto che un giorno gli sarebbe stato utile il ricordo di quella donna.

Le ricerche sul Cristallo Netherese erano giunte ad un punto cruciale.
Quel frammento poteva nascondere un catalizzatore dalle potenzialità immense,
ma raccogliere informazioni sul suo utilizzo era quasi impossibile.
Erano mesi ormai che cercava disperatamente qualche indizio che potesse aiutarlo
ed era disposto a qualsiasi cosa pur di ottenerlo.
Poi, quasi per caso, frequentando il porto, dopo il varo del Maurg,
il veliero messo a disposizione della città di Waterdeep,
venne a conoscenza di alcune pergamene ritrovate in alcune rovine dell'Anauroch
che probabilmente, erano in possesso di un Illithid a Skullport.
Fu così che quando Corwyn Banedon si mise alla ricerca di persone per andare in quel porto sottoterra,
Venizhar assunse l'identità di Amirha El'Zahir e lo agganciò:
La ricerca della sorella del giovane mago,
poteva essere l'espediente per raccogliere maggiori notizie su quelle pergamene,
con la speranza che potessero essere utili per fare un passo decisivo verso la realizzazione del suo progetto.
Rinchiuso nel suo laboratorio, schermato dal piombo e con le pergamene di vuoto mentale,
lo stregone modellò il proprio corpo:

Amirha El'Zahir era di nuovo su Faerun.

Amirha



Edited by Kralizec - 7/8/2018, 22:39
 
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