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| Consegnata la redazione del libro-esperimento "Zeph Al-Zarad" di Prudence Malinchiostro ----- ZEPH AL-ZARAD
Socchiudendo gli occhi, quando la sera cala sulla pelle calda di questa terra di sabbia e umore, s'ode, o così pare, il richiamo del principe dell’aria che dalla sua prigione, nessuno ne sa il dove, chiama e promette e fa innamorare.
Questo accade se dalla città dell’inganno guardi il deserto d’aria e di fuoco figlio. Ma poi: il maggiore degli inganni non è chiamato amore?
Per queste strade sempre calde di piede scalzo, bimbo corse l’affabulatore Zeph Al-Zarad, figlio di grande alchimista di cui, degno, seguì traccia. Innato d’innata madre: l’una sopraffatta da inaudita potenza mentre l’altro domatore della stessa, così come cerchio che si chiude. Lui che della maga Luna fu allievo alla Splendente, e del mago Azuth, per imparar la trama; che fece fortuna coi Corvi d’Argento nell’intraprendente Sembia; che vagò tormentato dal suo stesso potere divenuto prepotente e instabile fino alle aspre e fredde terre del Rashemen; che fu all’assalto alla Torre di Pietra; che fu alla guerra degli orchi di Obould; che amò e perse, che vinse e giocò e disse: pensa prima a te stesso. Nella vita nulla viene dato per regalo ma va guadagnato con impegno e studio costante.
Calimport! Potere e ricchezza mostrata senza veli, così come il corpo della più bella donna di spezie oscure e piacevoli. Scatola chiusa che racchiude scatole chiuse, dove il povero può arricchire e lo schiavo respirare. Città di magia e musica, d’intrighi e inganni che un suo figlio innato può mostrarti e per il tempo della notte ti pare che nulla ci sia di più bello; fino all’alba.
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