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| Luthien ormai sa che la vista di Kralizec significa scoprire qualcosa di nuovo, ed i suoi occhi sono lucidi di impazienza quando lo incrocia. Tempo prima, aveva accompagnato lui e Vanja, ed ora, li dallo Zaffiro al tempio di Mystra stava per offrire a Luthien un’esperienza fondamentale per la sua ricerca della grandezza.
Conosce già alcuni dei presenti e si era già unito a loro per una ricerca sul traffico di non morti, non morti marchiati da numeri. L’Innato si limita ad osservare, senza fare domande, come la maggior parte delle persone coinvolte. Tutti i presenti vengono tenuti a distanza mentre padre Blackstar tiene la scatoletta recante un teschio contenuto in un triangolo, rivenuta nelle ricerche prima. Con le dovute protezioni, tutto ha inizio davanti a quello specchio che mostra a Padre Blackstar neve, ghiaccio, un edificio abbandonato con un simbolo e un lich: questo è sufficiente per organizzarsi in alcune ore e partire per una lunga spedizione al gelo.
Dopo un lungo viaggio che li ha accolti nella morsa del gelo, il coraggioso gruppo raggiunge un tempio deturpato di Helm dove Kelemvoriti curano dei morti, un tempio che accoglie in rovina i presenti, fino al piano superiore dove si mostra uno spettacolo raccapricciante: tende coperte di sangue rosso colato e rappreso. Un avvertimento forse, ma il gruppo decide di indagare e proseguire fino a quando scoprono cosa cela la terra, nonostante l’opera d’arte di qualche immonda creatura corrotta.
Un passaggio accompagna la schiera tra un gradino e l’altro nella roccia, dove delle rune sembrano contenere qualcosa. Dopo la prima serie di scale, l’aria sembra ancora quella di fredda terra e morte che permea il resto del tempio di Helm, ma, oltre quelle rune a terra, tutti sono consci del fatto che non sanno se rivedranno la Splendente. Il gruppo è fermo a discorrere prima di addentrarsi in qualcosa che non conosce a pieno, o almeno non tutti comprendono allo stesso modo, si sa solo che è un Lich siglato con R. e la speranza è che in quel luogo, chissà dove, ci sia il suo filatterio la cui distruzione porrà fine al Lich stesso. I pensieri di Luthien sono molti, trepidante di questa esperienza, felice e gioioso come sempre, ma anche preoccupato perché anche se è un ridente sempre convinto e sicuro di sé, è anche consapevole dei rischi per lui e tutta la comitiva, conscio di poter incontrare una sorte peggio della morte il che sarebbe un intoppo non indifferente per la sua strada verso la grandezza. Dopo diverso tempo di incoraggiamento, collettivo e personale, preparazione fisica e no, la compagnia oltrepassa le rune e spalanca le fauci di quel luogo addentrandosi sempre più in profondità. Il buio accoglie Luthien, e le sue narici sono pervase da un odore di morte e sangue ben peggiore di quello in superficie: la corruzione si sente pesante nei polmoni e il buio è accompagnato dalle note della non morte. Edited by ar_ra - 14/3/2022, 10:24
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