Faerūn's Legends

Ingresso nella Torre

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Child of Mystra
view post Posted on 7/6/2007, 20:44




Anche stavolta avrebbe ricominciato da Waterdeep...

Non era riuscita a rimanere a lungo a Shadowdale, troppi ricordi e il peso dell'abbandono grave sul cuore.
Keildrin forse non sarebbe pił tornato e probabilmente era davvero morto; se pure fosse rimasta per un anno intero nel Narfell o a cercarlo nei villaggi della Grande Valle non avrebbe ottenuto molto di pił.
Shadowdale le sembrava di nuovo troppo lontana, troppo simile a quella che aveva abbandonato in fretta e poi ritrovato solo dopo mesi di vagabondaggio e una fase di soffocante vita cittadina metropolitana...

Le lenzuola della Coppa Piena erano belle fresche, ma non aveva troppo tempo da perdere...
Di Luna nemmeno l'Ombra, la Scuola era chiusa, e Ledah non ricordava nemmeno dove abitasse Isildur; anzi, pensandoci meglio non l'aveva mai saputo, perchč di quella casa aveva solo sentito parlare senza mai visitarla.
Non le rimaneva che chiedere agli uffici cittadini oppure rivolgersi alla Torre dell'Ordine, sia per avere notizie di Luna che per trovare il modo di riavere una cittadinanza temporanea.

Non potč fare a meno di notare il gruppo di persone che discutevano in modo acceso davanti gli uffici e che avrebbe dovuto attraversare per arrivare alla Sede dell'Ordine: per fortuna tra loro c'era anche Elerwen, la "giovane" elfa che aveva incontrato a Baldur's Gate e con cui aveva viaggiato per qualche giorno; Tymora le sorrise benevolmente perchč anche l'elfa era diretta alla Torre.
Insieme si diressero verso il malfamato Porto e, dopo essere state a contemplare per un attimo le scale e l'ingresso dell'imponente struttura, furono avvicinate da quello che sembrava un vigilante...

Oslon sembrava molto poco sorpreso dalla loro visita, e abbastanza svelto e cosciente delle loro motivazioni e del loro scopo, e senza perdere tempo in chiacchiere superflue porse loro i cartigli necessari da leggere e firmare con una copia del regolamento.
Mentre illustrava il procedimento, Ledah non potč fare a meno di chiedergli se avessero informazioni riguardo l'ubicazione della ex vice-governatrice Luna, e se lei non fu certo sorpresa dall'inconsistente risposta (come Elerwen suggeriva, l'Ordine forse era a conoscenza di informazioni rilevanti non divulgabili con persone che avevano appena bussato alla sua porta), Oslon invece sembrņ parecchio allarmato dall'idea che una ex-allieva quale lei era non fosse stata contattata da Luna stessa e si rivolgesse all'Ordine.
Dopo breve consultazione con i suoi superiori, tornņ per raccogliere i documenti firmati e per richiedere la loro collaborazione nell'indagine. Ripensando alla risposta che gli aveva dato, solo adesso Ledah si rendeva conto della brutta impressione che quelle parole avrebbero potuto fare se recepite da orecchie maliziose.
"Certo, l'avrei fatto comunque per me stessa, non ci sono problemi"
Almeno, sperava, avrebbero apprezzato la sua sinceritą?

La parte migliore dell'incontro con Oslon era di certo stata la seguente, ovvero un bel giro turistico della Torre, una veloce visita alla sala sotterranea per i duelli e una capatina nello straordinario laboratorio alchemico...
Ma era troppo nervosa e confusa per ricordare bene i dettagli del luogo, forse un'altra persona ci sarebbe stata pił attenta.
Mentre attendevano nuovamente il ritorno di Oslon sulla balconata, persa nella vista della cittą davanti i suoi occhi, pensņ che non era poi tanto male prestarsi a una piccola missione per l'Ordine, se questa poi era gią nel suo programma personale tanto meglio, e se l'Ordine aveva cosģ tanta fiducia in lei da accettarla come Adetpa e consegnarle la livrea il minimo che poteva fare era condividere le informazioni che avrebbe trovato...

Salutato Oslon, incontrarono anche il mago del Palazzo di cui aveva parlato Elerwen, un certo Voxer, un vecchietto dall'aria serena e rassicurante e molto affabile: di sicuro doveva fargli piacere sapere che altre due giovani fanciulle avrebbero potuto incrociarsi con lui nella Torre, o chissą, accompagnarlo per qualche mansione ufficiale...

La giornata era stata piena e impegnativa, e aveva incontrato parecchie persone nuove di cui tenere nota e rispetto.
Era anche riuscita a farsi rinnovare la cittadinanza, da Misty, un altra reduce della Scuola.
Ma era troppo stanca per pensarci adesso, e le lenzuola erano veramente comode e fresche.
Con uno sbadiglio chiuse gli occhi, sperando di rivedere ancora una volta Elehya o Keildrin, seppure in sogno.


Edited by Child of Mystra - 7/6/2007, 22:48
 
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Cloud83
view post Posted on 8/6/2007, 08:48




Alzando gli occhi dal libro Elerwen si fermo' a ripensare a tutto quello che era successo in quella bizzarra giornata. Si rese conto che doveva essere sembrata proprio una scolaretta dentro la Torre. Le era sembrato di tornare al suo primo giorno di apprendistato presso il suo maestro sull'isola di Evermeet.

"Anzi il secondo, il primo giorno avevo solo paura e nostalgia di casa..."
Caccio' un sospiro pensando quanto ancora doveva imparare a controllare le sue emozioni come tanti del suo popolo erano capaci di fare. Voleva fare una buona impressione ai maghi dell'Ordine, e invece porbabilmente aveva solo dato l'idea di essere una bambina.

Chiuse il libro tenendo una mano sulla copertina e guardo' il mantello viola piegato con cura sulla sedia. Solo la luce di una candela illuminava la stanza, la notte era buia e inoltrata ormai. La mano bianca aperta ricamata sulla spalla sinistra della cappa penzolava a testa in giu'. Si era sentita felice all'interno della Torre dell'Ordine, dopo tanto vagabondare aveva finalmente trovato un posto a cui sentiva di poter appartenere... un posto che non fosse Leuthilspar soprattutto.
Ripenso' alla sua famiglia, alla sua isola e a quel mondo perfetto che gli elfi avevano cercato di creare dietro al mythal che proteggeva Evermeet. Mondo che anno dopo anno, decennio dopo decennio, mostrava sempre piu' imperfezione invece... e che sempre piu' elfi si lasciavano pian piano alle spalle.

I pensieri poi volarono alle persone incontrate nel mondo degli uomini.
Amici? Non sapeva se poteva chiamarli tali, ma ogni tanto le piaceva pensarlo. La mezzelfa con cui aveva vissuto qualche avventura nel Bosco Ammantato, il sacerdote di Mystra che l'aveva protetta su quell'isola, ed il cavaliere che era sempre pronto ad aiutarla li' in citta'... Forse loro erano davvero suoi amici.
Pensando a loro lascio' che sul suo viso si dipingesse un sorriso, poi riapri' il libro e ricomincio' a studiare.
L'iscrizione all'Ordine le avrebbe richiesto piu' impegno e piu' studio, lo sapeva bene, ma non le pesava la cosa. E poi ora sapeva di poter contare su quelle persone.
 
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1 replies since 7/6/2007, 20:44   185 views
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