Faerûn's Legends

Paure e Coscienza, Una scelta difficile

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Adry_
view post Posted on 19/10/2007, 12:45 by: Adry_




La città fremeva come non mai.
Dalla finestra di una stanza del Cadavere Ardente, Garret osservava le guardie prepararsi per l’imminente scontro, ed arruolare chiunque si aggirasse per le strade di Zhentil Keep.
Come gli aveva detto Velkar, l’esercito era in arrivo; una tremenda orda di non morti si sarebbe abbattuta sulla Nera Città, con creature di ogni sorta, perfidi artigli ossei avrebbero strappato la vita a molti uomini quel giorno.
E la in mezzo, da qualche parte, c’era anche Alisea.

La tensione nell’aria era evidente, la notte era giunta da tempo oramai, e la pioggia aveva preso a battere sulle nere armature.
Abilmente camuffato e reso invisibile da una magia minore, Garret rimase per qualche tempo nei pressi delle mura, osservando i plotoni di Zhentil che ivi si radunavano. Abili comandanti gridavano i loro ordini, centinaia tra soldati e volontari erano pronti a dare la vita per la Nera Città.
Riconobbe alcune persone, tra la folla, di Zhentil Keep e non, ma rimanere lì sarebbe stato troppo pericoloso: doveva continuamente evitare di essere percepito o sentito, correre il rischio di essere arruolato, e tra poco si sarebbe trovato tra due fuochi. Abbandonò la Città, incamminandosi verso nord, percorrendo la fangosa strada che costeggiava le montagne. Zhentil Keep avrebbe dovuto superare una difficile prova, quel giorno.



La voce era fredda, autoritaria, non pareva umana.
“Voltati!”

Garret si voltò lentamente, e fece appello ad ogni sua forza per rimanere in piedi: Clatus era davanti a lui, un oscura figura ammantata armata di falce, l’incarnazione della morte e della paura; tre figure erano dietro di lui: Alaric, Lara ed Alisea.
“Tu conosci il mio potere, e non è casuale che tu sia qui. Non giocare con me, non ne ho il tempo; hai già tentato di contrastarmi una volta, io leggo in te come in un libro aperto!”

Garret abbassò lo sguardo. Tremava di terrore, sapeva che sarebbe morto; la voce di quella creatura trasmetteva orrore ad ogni sillaba. Avrebbe voluto gridargli la sua rabbia, il suo odio, il disprezzo che provava verso quella creatura. Quel mostro che aveva portato via il suo amore.
“A pochi ho dato questo privilegio e questa scelta: spiegami perché sei qui, o muori per mano di…tu sai di chi.”

“Sto lasciando la Nera Città…io…mi sono travestito e reso invisibile per andarmene…”
Deglutì vistosamente.

“E sia. Hai scelto la fuga rinunciando a tutto; sarai accontentato.”

Clatus tornò a cavalcare verso Zhentil Keep, seguito dai tre.
“Egli è solo un pezzo di passato oramai perso per sempre.”


Il mezz’elfo si rannicchiò tra le rocce, poco distante da quell’incontro, ancora impaurito e incredulo, per essere ancora vivo. Si sentiva un verme, un codardo, una creatura patetica; poteva però ancora camminare tra i vivi.
Più tardi i rumori della battaglia esplosero, li poteva sentire da quel suo nascondiglio, ma non poteva vedere. Chissà quali orrori si stavano ora abbattendo sulle mura…chissà quanti soldati stavano cadendo, quali magie e incanti erano in atto, in quello scontro che verrà ricordato per molto tempo. Vide passare orde di non morti, vide un uomo morire poco più in là; si arrampicò un po’ verso una sporgenza rocciosa, al sicuro.
La sua mente gli diceva di andare via, di fuggire; era già stato graziato, gli sarebbe bastato rimettersi in cammino per andarsene da quel luogo di morte.
Tornare indietro sarebbe stato solo da sciocchi.


Lasciato quello stupido travestimento, resosi nuovamente invisibile, Garret tornò sui suoi passi.
Riuscì a sgattaiolare in mezzo ad alcune creature non morte appena fuori dalla città, ai margini dei boschi, e raggiunse la strada proprio di fronte ai cancelli. Lì vide Alisea, Nomad, Alek e Ariel.
La sacerdotessa era palesemente ferita, si teneva in piedi a fatica, sorretta dalla sua spada; gli altri tre corvi erano provati, e non sembrava avessero di certo un atteggiamento amichevole nei suoi confronti.
Alle loro spalle, Zhentil era colma di corpi e grida, sangue e morte; colonne di fumo si alzavano qua e la, la città era in subbuglio.

Nomad e Ariel tornarono verso la città a cercare Lara, mentre Alisea e Alek si fronteggiavano, armi alla mano, pronti a combattere. Parlarono per un po’, lei non pareva minimamente intenzionata ad arrendersi; le parole del suo amico erano inutili, come lo era stato tutto.

“Sono stata tradita da tutti quelli che mi vogliono bene, incluso Garret!”
La ragazza desiderava continuare a combattere, continuare ad assalire Zhentil Keep. Era il suo compito, il compito affidatogli da Clatus.
“Questa non è la tua guerra, Alisea!”

Con la forza Alek riuscì a sottrarre il simbolo sacro alla ragazza; prontamente Garret si mise alle sue spalle e, dopo averlo assicurato della sua presenza, si fece passare l’oggetto, mettendolo al sicuro.
Il Corvo poco dopo la colpì con forza, facendola svenire. Nel frattempo Nomad e Ariel fecero ritorno, Alek si caricò Alisea e partirono verso nord. Alcune creature non morte erano ancora presenti sulla strada; Garret tornò visibile e prese Alisea, priva di sensi, in braccio, permettendo così ad Alek di combattere a fianco dei compagni. Stremati, si stavano allontanando da quella città, da quella guerra, avanzando in quella strada fangosa, sotto la pioggia. Non importava dove, bastava andare via.
Qualcosa però sarebbe dovuto accadere, altrimenti Alisea avrebbe ripreso i sensi, e tutto sarebbe ricominciato, ancora una volta. Quell’incubo però, stava per giungere alla sua fine.

Clatus comparve all’improvviso, in una nube, sbarrando loro la strada. Lo scrittore non fece in tempo a rendersi conto delle cose che accadevano attorno a lui che un uomo, dai lunghi capelli biondi, armato di una nera mazza, si scagliò contro la terribile creatura non morta.
Lo scontro era incredibile, lì, poco a nord delle mura di Zhentil Keep.
Il gruppo si allontanò dai due combattenti, portandosi al sicuro qualche passo più in là.
Dopo una battaglia durissima, con potenti scontri d’armi e di magia, Clatus infine scomparve. L’uomo, che si rivelò essere Fzoul Chembryl, si avvicinò a loro. Si poteva percepire il suo potere.
Alisea, che piano stava riprendendo conoscenza, estrasse un kryss, che però le cadde a terra. Era davvero sfinita.

“Non tornerà per un bel po’ di tempo. Mettila giù.”

Garret guardò Alisea, poi i compagni.

“METTILA GIU’, SE VUOI SALVARLA!”

Garret posò la sua amata a terra.

Fzoul evocò il potere del suo dio, del Tiranno, stringendo la testa di Alisea tra le mani. Alcune lacrime iniziarono a riempire i grandi occhi di Garret, mentre rimaneva lì, al suo fianco.

“Ringrazia Bane, ragazza.”
L’Eletto si rialzò e, assieme a Ariel e Alek, tornarono in città, per cercare Lara.

“Perdonami…”
Furono le prime parole pronunciate da Alisea, che stava riprendendo colore a vista d’occhio. Stremata, ferita, era lì, sotto la pioggia, sostenuta da Garret; pareva che piano comprendesse ciò che era accaduto. Sapeva che la ragazza, in quel momento, stava soffrendo come non mai; non poteva biasimarla, aveva spezzato molte vite senza pensarci troppo, aveva fatto del male alle persone che le volevano bene e che l’amavano. E che ancora l’amano.

“Forse non ci sono parole per descrivere l’amore, è un concetto fine a se stesso; amare significa amare e non c’è modo più bello o più completo di spiegarlo…”
Il bardo non sapeva perché aveva recitato quelle parole, l’ultima frase di un libro scritto tempo addietro da Alisea, che lui non avrebbe mai dimenticato. Ma non importava.
Trovò la forza di sorridere, l’abbracciò, ed entrambi scoppiarono in un pianto liberatorio.

Fece ritorno anche Lara, curata anch’ella dal potere di Fzoul e tutti si incamminarono per abbandonare quella città.
Ancora sembrava non crederci, ancora pareva tutto così strano e confuso…quanto tempo era passato, quante speranze erano rimaste? Credeva d’averla perduta per sempre, credeva che non l’avrebbe mai più rivista, mai più abbracciata. Non avrebbe mai dimenticato ciò che era accaduto, quanto aveva sofferto, ciò che aveva visto.


“Perdonami per quello che ho fatto…”


“Ti amo.”
 
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10 replies since 12/6/2007, 18:46   434 views
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