"Mentivo."Capitava spesso che si svegliasse al mattino con quella parola nella mente.
Cyric aveva mentito, si, e il dolore lancinante che la affliggeva ne era la prova.
Le ci volevano almeno cinque giri di clessidra perché riuscisse a iniziare a muoversi.
La mattina era il momento peggiore, quando tornava alla coscienza di sè. Nelle ore successive il dolore da acuto diventava sordo, sempre insopportabile ma quantomeno riusciva a muoversi.
E poi c'era il fastidio.
Lord Chembryl aveva parlato, secondo le sue parole quello che vedeva non era veramente il Dio Folle, ma un prodotto della ferita che lo stesso Dio le aveva inflitto. Non era veramente Lui anche se, sempre secondo le parole dell'Eletto, ci poteva essere una punta di qualcosa a guidare le visioni.
Fatto sta che l'immagine di Cyric era una presenza quasi costante; l'unico luogo in cui non si manifestava nè lui nè le altre visioni deliranti era il Tempio di Bane, luogo che Krast aveva iniziato a frequentare ancora più spesso di quanto facesse prima.
Là anche il dolore si affievoliva.
Capitava spesso che la visione le apparisse per fare commenti sarcastici. All'inizio ne era stata spaventata, successivamente aveva iniziato a ignorarla con fastidio.
A un certo punto però aveva commesso un errore. Le aveva risposto, dandole potere.
Era di ritorno da un incontro al Tempio, dove aveva assistito alla richiesta di Askard di rinnovare il suo marchio banita.
Aveva salutato il suo sottoposto con il formalismo che usava quando erano in pubblico. In privato invece il rapporto era ben diverso, e i due mezzorchi avevano condiviso il letto diverse volte.
"Che ne pensi della menzogna?"Krast aveva inspirato profondamente, ignorando la punzecchiatura.
"Ma si, dai, tipo che nascondi le cose agli altri per nasconderle anche a te stessa."Krast aveva socchiuso gli occhi inspirando nuovamente, come se potesse scacciarlo. Ma quello era ancora lì.
"Beh comunque se mai volessi qualche consiglio su come mentire, mia cara, hai davanti a te il massimo esperto."Istintivamente lei gli aveva risposto, rompendo un argine che la tratteneva nel suo viaggio verso la pazzia.
"Non voglio consigli da te, ti ringrazio."L'immagine aveva sogghignato, consapevole di ciò che aveva ottenuto.
"Oh beh, se mai ne volessi, sappi che sono a tua disposizione."Da allora c'erano state altre occasioni in cui i due avevano scambiato parole. Krast gli parlava cercando di convincerlo ad andare via (e quando faceva così il dolore della ferita si acuiva), il Dio Folle contrabbatteva con qualche commento sagace.
Questo almeno era quello che vedeva Krast, ma da fuori qualunque altro osservatore avrebbe solo visto una mezzorca che parlava da sola.