| ||
C'era penombra sotto la piccola tettoia dove erano riposti gli archi e le balestre, tutti rigorosamente disarmati e privi di corda.
Barili e di frecce e dardi erano a disposizione dei clienti, e "L'uomo del sud" lavorava con tanta ossessione che sembrava dovesse rifornire un esercito. Gli affari non erano nemmeno andati male, ultimamente: con i casini che c'erano stati, a molti serviva una piccola balestra da tenere vicino al letto. Il vero problema di quell'uomo erano le forniture: decideva cosa dare e a chi darlo in base a criteri decisamente bizzarri, e questo non giovava certo alla fedeltà della clientela. Poi Haziel, questo era il nome dell'artigiano, spariva per settimane e tornava sempre più malridotto, e a volte non riusciva a seguire gli ordini dei clienti, e di conseguenza i pagamenti erano condannati ad aspettare. Recentemente aveva saputo di una offerta di lavoro che sembrava pure semplice, e sembrava essere nella zona. Quello che serviva per farsi pagare subito il salario, e si ripromise che l'avrebbe detto alla prima occasione utile, se ne avesse avuto il coraggio. Quasi come l'avesse pensato troppo intensamente, Haziel comparve nella calca del mercato; era inquietante per come sapeva sgusciare fra la gente, che sembrava quasi non avere sostanza. Quando fu abbastanza vicino, guardò gli archi appesi come se li passasse in rassegna, e sembrò disturbato dalla voce della propria dipendente. <buon padrone, i fornitori....> Haziel la puntò lo sguardo addosso per un momento terribilmente lungo, ed il suo silenzio la fece sentire autorizzata a continuare <...e le tasse, buon padrone. Ci sarebbero anche quelle....e il mio...> Aggiunse la parola salario con un filo di voce, che fu seguito da un altro lungo silenzio. *Vedi chi è e cosa vuole. E non prendere decisioni.* fu la risposta. |