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- SECONDA PARTE - Sapevo di aver scelto la persona giusta per decifrare quel codice. Non passò molto tempo dal ritorno da quel misterioso villaggio che Draxler mi portò il responso. Si trattava di un codice a sostituzione, la cui chiave è un legame fra la lettera e il numero che segue e precede, portando così a comprendere infine la natura dello stesso: indicazioni per una locazione ben specifica. L'euforia per esser riuscita a trovare una traccia veniva immediatamente spezzata da un terribile sospetto: si tratterà forse del tempio di Selûne di cui parlava Shaver? Il tempo era tiranno, e non restava altro che partire il più rapidamente possibile. Come sempre, grazie ai poteri a me concessi , il gruppo di amici, tra cui anche confratello, che erano con me anche al villaggio venne teletrasportato il più vicino possibile a quel luogo. Erano presenti diversi edifici in quella zona che sembravano gravitare intorno ad un più distante edificio argentato. Tutto faceva pensare che si trattasse davvero di un tempio di Selûne. E tutto fece pensare anche altro: era ormai troppo tardi. Bastarono pochi passi oltre i divelti portoni di quel luogo per rendersi conto della devastazione che attraversava la zona. Diversi cadaveri giacevano per le strade, ma apparentemente non vi era nessuna traccia degli aggressori. Questa calma irreale si protrasse finché qualcosa non assalì il gruppo, un'aggressione inaspettata: dei ragni giganti. Poteva anche essere una casualità, forse erano giunti successivamente alla distruzione del luogo ma tutto risultava alquanto strano. Più inusuale ancora fu però l'incontro avvenuto successivamente. Aggirandoci per le strade devastate, cademmo in un'imboscata. I nostri attentatori non erano però comuni briganti venuti a sciacallare le macerie. Si trattava di elfi oscuri, di drow. Come mai dei drow si trovavano in quel luogo? Non erano mai stati citati né da Shaver né dal diario degli shariti trovato sotto il villaggio. Erano forse giunti lì successivamente? In effetti, nell'esplorazione, trovammo un'apertura nella montagna da cui probabilmente erano fuoriusciti. Questa sembrava esser stata aperta da poco tempo, almeno per chi avesse l'occhio per notare la cosa. Ci addentrammo nei cunicoli scavati ma non troppo in profondità, onde evitare di andare fuori strada, a sufficienza però per scoprire una sorta di base d'appoggio, probabilmente drowish, proprio a ridosso dell'uscita verso il tempio di Selûne. Erano stati dunque i drow a distruggere il tempio? E allora perché gli shariti avevano segnalato quella locazione? Non restava altro da fare che continuare l'esplorazione. Avanzavammo lungo le strade, dove giacevano i corpi di quelli che sapevo essere miei confratelli e consorelle, disturbati inoltre da diversi attacchi dei drow Ero stata anche costretta ad osservare statue della mia dea vandalizzate e deturpate. La peggior visione però arrivò al momento dell'ingresso nell'edificio maestro. Un maestoso tempio di Selûne le cui pareti dell'atrio erano imbrattate del sangue dei suoi fedeli. Oltre i portoni dell'atrio si sentivano alcune voci incomprensibili. Probabilmente vi sarebbe stata un'ultima battaglia in quel luogo. Aperte le porte ci trovammo di fronte alcuni drow, ed in particolare una donna drow, che sembrava possedere poteri concessi da una divinità, difficile non immaginare quale. Infuriò la battaglia e stavolta gli elfi oscuri ebbero definitivamente la peggio. Il tempio sembrava esser finalmente libero, presto avrei avvertito della situazione la Casa della Luna, il luogo sarebbe stato nuovamente ricostruito e consacrato, tornando così lentamente al suo splendore. La mia mente non era però altrettanto libera dai dubbi. Non eravamo venuti a capo di nulla. Nessuna traccia del mio confratello monaco, nessuna motivazione per la presenza drow e per l'assenza di eventuali seguaci della Terribile Signora della Notte. Nulla, finché non vennero trovati degli scritti fra gli effetti personali del corpo esanime della sacerdotessa drow. Il linguaggio in cui erano redatti era chiaramente sconosciuto a tutti i presenti, ma la Trama ci sarebbe venuta in soccorso anche questa volta. Delle terribili rivelazioni erano contenute fra quelle righe. Per distruggere il tempio era stato siglato un patto fra seguaci dell'Oscurità di razze solitamente in odio fra loro. I drow stavano dunque braccando dei loro simili seguaci di Eilistraee, mentre i fedeli di Shar non bramavano altro che questa battaglia vinta contro Selûne. E di chi parlava la sacerdotessa drow nei suoi scritti? Era forse Shaver l'uomo che era stato portato fin qui? Volevano forse umiliare un mio fratello nella fede, mostrandogli l'orrendo atto che avevano compiuto? Si rivelò in effetti vera anche l'ultima nota di rilievo: un drago bianco aveva eletto a suo nido un luogo, raggiungibile via teletrasporto dal tempio, sulla montagna. Riuscimmo comunque ad avere la meglio sulla bestia. Era giunto il momento di ritirarsi, tutto sembrava essersi ormai concluso. Era amara la vittoria ottenuta quel giorno. La mente dietro tutto, l'umana “timorosa della morte” di cui parlava la drow era scomparsa, così come nessuna traccia vi era del mio confratello rapito, che stavo ormai inseguendo da tempo. Come la luce di Selûne indica però la via ai marinai, anche stavolta la sua luce, in quella notte in cima al suo tempio, mi avrebbe rischiarato la vista e l'animo. Brillando alla luce della Luna, sul pavimento del tempio, mi saltò all'occhio qualcosa precedentemente sfuggitoci: un bracciale d'argento con inciso sul fronte il simbolo di Selûne e, sul retro, con grande sorpresa, un nome: Shaver Silverkin. Forse era un oggetto a cui lui era molto legato e, forse, non era stato perduto per caso. Finalmente la speranza tornò a brillare nel mio animo, ma solo tramite una divinazione avrei potuto sapere se questa non era in realtà vana... Edited by Abadeer - 12/10/2020, 00:38 |