Faerûn's Legends

Posts written by Abadeer

view post Posted: 11/10/2020, 21:49 [autoquest] "La scomparsa di Shaver Silverkin" - Le leggende di Faerun

- SECONDA PARTE -
Il Tempio




Sapevo di aver scelto la persona giusta per decifrare quel codice. Non passò molto tempo dal ritorno da quel misterioso villaggio che Draxler mi portò il responso. Si trattava di un codice a sostituzione, la cui chiave è un legame fra la lettera e il numero che segue e precede, portando così a comprendere infine la natura dello stesso: indicazioni per una locazione ben specifica.
L'euforia per esser riuscita a trovare una traccia veniva immediatamente spezzata da un terribile sospetto: si tratterà forse del tempio di Selûne di cui parlava Shaver?

Il tempo era tiranno, e non restava altro che partire il più rapidamente possibile. Come sempre, grazie ai poteri a me concessi , il gruppo di amici, tra cui anche confratello, che erano con me anche al villaggio venne teletrasportato il più vicino possibile a quel luogo.


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Erano presenti diversi edifici in quella zona che sembravano gravitare intorno ad un più distante edificio argentato. Tutto faceva pensare che si trattasse davvero di un tempio di Selûne.

E tutto fece pensare anche altro: era ormai troppo tardi.

Bastarono pochi passi oltre i divelti portoni di quel luogo per rendersi conto della devastazione che attraversava la zona. Diversi cadaveri giacevano per le strade, ma apparentemente non vi era nessuna traccia degli aggressori.
Questa calma irreale si protrasse finché qualcosa non assalì il gruppo, un'aggressione inaspettata: dei ragni giganti.

Poteva anche essere una casualità, forse erano giunti successivamente alla distruzione del luogo ma tutto risultava alquanto strano.

Più inusuale ancora fu però l'incontro avvenuto successivamente.

Aggirandoci per le strade devastate, cademmo in un'imboscata. I nostri attentatori non erano però comuni briganti venuti a sciacallare le macerie. Si trattava di elfi oscuri, di drow.

Come mai dei drow si trovavano in quel luogo? Non erano mai stati citati né da Shaver né dal diario degli shariti trovato sotto il villaggio.
Erano forse giunti lì successivamente? In effetti, nell'esplorazione, trovammo un'apertura nella montagna da cui probabilmente erano fuoriusciti.
Questa sembrava esser stata aperta da poco tempo, almeno per chi avesse l'occhio per notare la cosa.
Ci addentrammo nei cunicoli scavati ma non troppo in profondità, onde evitare di andare fuori strada, a sufficienza però per scoprire una sorta di base d'appoggio, probabilmente drowish, proprio a ridosso dell'uscita verso il tempio di Selûne.
Erano stati dunque i drow a distruggere il tempio? E allora perché gli shariti avevano segnalato quella locazione?
Non restava altro da fare che continuare l'esplorazione.

Avanzavammo lungo le strade, dove giacevano i corpi di quelli che sapevo essere miei confratelli e consorelle, disturbati inoltre da diversi attacchi dei drow

Ero stata anche costretta ad osservare statue della mia dea vandalizzate e deturpate.

La peggior visione però arrivò al momento dell'ingresso nell'edificio maestro.

Un maestoso tempio di Selûne le cui pareti dell'atrio erano imbrattate del sangue dei suoi fedeli. Oltre i portoni dell'atrio si sentivano alcune voci incomprensibili. Probabilmente vi sarebbe stata un'ultima battaglia in quel luogo. Aperte le porte ci trovammo di fronte alcuni drow, ed in particolare una donna drow, che sembrava possedere poteri concessi da una divinità, difficile non immaginare quale.
Infuriò la battaglia e stavolta gli elfi oscuri ebbero definitivamente la peggio.

Il tempio sembrava esser finalmente libero, presto avrei avvertito della situazione la Casa della Luna, il luogo sarebbe stato nuovamente ricostruito e consacrato, tornando così lentamente al suo splendore.

La mia mente non era però altrettanto libera dai dubbi. Non eravamo venuti a capo di nulla.
Nessuna traccia del mio confratello monaco, nessuna motivazione per la presenza drow e per l'assenza di eventuali seguaci della Terribile Signora della Notte.

Nulla, finché non vennero trovati degli scritti fra gli effetti personali del corpo esanime della sacerdotessa drow. Il linguaggio in cui erano redatti era chiaramente sconosciuto a tutti i presenti, ma la Trama ci sarebbe venuta in soccorso anche questa volta.


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Delle terribili rivelazioni erano contenute fra quelle righe. Per distruggere il tempio era stato siglato un patto fra seguaci dell'Oscurità di razze solitamente in odio fra loro. I drow stavano dunque braccando dei loro simili seguaci di Eilistraee, mentre i fedeli di Shar non bramavano altro che questa battaglia vinta contro Selûne.

E di chi parlava la sacerdotessa drow nei suoi scritti? Era forse Shaver l'uomo che era stato portato fin qui? Volevano forse umiliare un mio fratello nella fede, mostrandogli l'orrendo atto che avevano compiuto?

Si rivelò in effetti vera anche l'ultima nota di rilievo: un drago bianco aveva eletto a suo nido un luogo, raggiungibile via teletrasporto dal tempio, sulla montagna. Riuscimmo comunque ad avere la meglio sulla bestia.

Era giunto il momento di ritirarsi, tutto sembrava essersi ormai concluso. Era amara la vittoria ottenuta quel giorno. La mente dietro tutto, l'umana “timorosa della morte” di cui parlava la drow era scomparsa, così come nessuna traccia vi era del mio confratello rapito, che stavo ormai inseguendo da tempo.

Come la luce di Selûne indica però la via ai marinai, anche stavolta la sua luce, in quella notte in cima al suo tempio, mi avrebbe rischiarato la vista e l'animo.

Brillando alla luce della Luna, sul pavimento del tempio, mi saltò all'occhio qualcosa precedentemente sfuggitoci: un bracciale d'argento con inciso sul fronte il simbolo di Selûne e, sul retro, con grande sorpresa, un nome: Shaver Silverkin.

Forse era un oggetto a cui lui era molto legato e, forse, non era stato perduto per caso.

Finalmente la speranza tornò a brillare nel mio animo, ma solo tramite una divinazione avrei potuto sapere se questa non era in realtà vana...


Edited by Abadeer - 12/10/2020, 00:38
view post Posted: 20/5/2020, 21:26 Bug Creare Bastoni - Zona di Magia Selvaggia
Come da titolo, quando cerco di creare un bastone di Teletrasporto superiore (che possiedo tramite Dominio del Viaggio, non so se può esser utile come info) mi appare questo messaggio, con anche l'invito a segnalare a un developer. :D


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view post Posted: 19/5/2020, 20:16 [autoquest] "La scomparsa di Shaver Silverkin" - Le leggende di Faerun

- PRIMA PARTE -
Il villaggio



Il giorno della partenza era giunto. Il viaggio sarebbe stato lungo, ma i poteri conferitimi da Selûne e l'aiuto del mio confratello Samuel avrebbero sicuramente accorciato di molto il tragitto. Tenevo sempre con me la mappa, dove era stato segnato l'ipotetico luogo che Shaver aveva voluto indicare, come forse suo ultimo messaggio.

Non sapevamo esattamente cosa ci saremmo trovati di fronte.
Dopo giorni di viaggio con pochi problemi, giusto qualche troll incontrato a causa della necessità di viaggiare fuori dalle strade battute, eravamo finalmente prossimi all'arrivo.

Fino a quel momento, nulla si sapeva di quel luogo. Il mio confratello monaco poteva semplicemente non esser mai giunto lì per svariati motivi, e non esserci magari assolutamente nulla nella locazione segnata sulla mappa.

La conferma concreta arrivò però presto e violentemente. Un attacco da parte di una sentinella a cavallo, che fu rapidamente respinto, mi fece capire che allora Shaver aveva ragione, c'era davvero qualcuno in quel luogo. A pochissima distanza ci apparve di fronte un piccolo insediamento, lontano da ogni strada battuta.

Forse era un villaggio abbandonato rioccupato o forse i suoi abitanti erano stati eliminati da chi ora lo occupava.

Come prevedibile, coloro i quali si trovavano lì non desideravano alcun tipo di visita esterna. Lo scontro per le strade del villaggio infuriò immediatamente. Sembravano mercenari assunti per proteggere quel luogo, forse ignari anche della reale identità di chi li aveva assoldati.
Il gruppo da me formato riuscì a prevalere sugli aggressori, ma non vi era apparentemente alcuna traccia né del monaco né di una qualche forma di culto dedicato a Shar.

La perlustrazione del villaggio non portò a quasi nulla, fino al ritrovamento di una botola in una stanza di uno degli edifici di quel piccolo insediamento. C'era ancora qualcos'altro da rivelare, e un luogo sotterraneo era sicuramente ideale per la religione della Dea Oscura.


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Dopo una rapida riorganizzazione, scendemmo le scale e ci ritrovammo di fronte una nuova resistenza ma stavolta molto più raffinata. Oltre a semplici uomini d'arme, in una stanza con alcuni libri trovammo un necromante, che ci lanciò contro i suoi non morti, che io riuscii a spazzare via grazie all'argentea luce di Selûne, mentre i miei alleati eliminarono l'arcanista oscuro.

In mezzo a tutti quei libri, speravo vivamente di trovare anche solo una minima traccia che ci dicesse qualcosa di quel luogo, che ci dicesse che il mio confratello era stato qui.
Ad un certo punto, Autumn trovò un libro dalla copertina blu. Era un diario, il cui autore rispondeva al nome di Shaver Silverkin.
Fui travolta da questa scoperta. Finalmente c'era qualche segno tangibile che lui era stato qui.
Le parole del diario però furono tutt'altro che rassicuranti.



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A giudicare dalla scrittura preoccupata e dalla data dell'ultima nota, oltre al luogo del ritrovamento, si poteva facilmente presupporre che Shaver era stato probabilmente catturato, o peggio.
Nelle stanze successive la questione assunse dei tratti ancor più inquietanti. Alcuni degli avverarsi facevano appello a magia divina di natura chiaramente oscura, oltre alla presenza di alcuni immondi richiamati sul nostro piano.
Ancor peggio fu l'arrivo nella sala torture, chiaramente utilizzata regolarmente. Questa stanza era inoltre apparentemente l'ultima, senza alcun altra strada per proseguire ancora. Non vi era però alcuna traccia ulteriore del mio confratello, né di alcun indizio che potesse portarci a lui.

Un meccanismo nascosto, che potrei definire tipico del modo di agire degli Shariti, aprì la strada verso un corridoio segreto. Al termine di esso vi era un uomo, armato, che sembrava prepararsi a lasciare quel luogo cancellando ogni traccia. Non aveva però fatto in tempo. Iniziò la battaglia contro di lui. Egli utilizzava chiaramente magia divina, ma perì rapidamente.

Non portava alcun segno visibile, ma aveva qualcosa con lui. Una nota, trovata da Kent, che forse era pensata per esser distrutta ma che, grazie a Selûne, era ancora integra. Sembrava contenere delle informazioni estremamente importanti...



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...ma quella di maggior interesse era incomprensibile. Non mi potevo aspettare diversamente da tali individui, seguaci della malvagia Shar.
Non avevo nemmeno le conoscenze personali per venire a capo di questo codice criptato.
Uno fra coloro che avevo chiamato ad affiancarmi, però, ne era potenzialmente in grado. Affidai la nota al membro dell'Ordine Vigile Draxler, ero sicura che sarebbe stato in grado di risolvere il cifrario.

Non c'era nessuna traccia del mio confratello, e nemmeno nulla si sapeva della minaccia che sembrava esser in agguato per il culto della Vergine della Luna.
Quest'impresa non era ancora giunta al termine...
view post Posted: 18/5/2020, 20:11 [autoquest] "La scomparsa di Shaver Silverkin" - Le leggende di Faerun

- PROLOGO -
Shaver Silverkin



Era una giornata qualunque, e come sempre prestavo servizio al tempio a cui sono legata, la Casa della Luna di Waterdeep. Qualcosa, però, stava per accadere. Mi capitò, per casualità, di sentir discutere due mie consorelle. Parlavano della sparizione misteriosa di un selunita. Non potei far altro che porre alcune domande. Ciò che scoprii mi lasciò inquietata. Un monaco dell'Anima Solare, fedele a Selune, di nome Shaver Silverkin era scomparso, ma non si era semplicemente allontanato senza lasciar traccia.

Da ormai un po di tempo infatti il povero sventurato sembrava aver fatto una scoperta di grande importanza: la locazione di un nucleo sharita. Sembrava aver scoperto anche qualcos'altro, qualcosa che lo turbava profondamente.

La sua scelta in merito fu, però, forse la più errata che si potesse fare. Per la paura di sbagliare, o forse sottovalutando l'avversario, oppure nella volontà di mostrare il suo valore, decise di svolgere un'indagine preliminare, per confermare le sue informazioni, prima di allarmare il suo ordine e i suoi confratelli e consorelle seluniti.

Il suo ordine era sicuramente guidato da un individuo che non si poteva definir diversamente se non come eretico e sicuramente aveva commesso un errore, ma questo povero Shaver Silverkin era comunque un confratello, scomparso nel tentativo di affrontare l'oscurità di Shar. Non potevo lasciare che questo mistero rimanesse irrisolto.

In qualche giorno, riuscii ad entrare in possesso di alcune note che il monaco aveva lasciato dietro di se, prima di partire verso l'ignoto.




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Era chiara la sua inquietudine, ma nella sua incoscienza aveva lasciato almeno traccia del luogo ove si stava recando.

Io non avrei però commesso il suo stesso errore. Avrei raccolto alleati in mio aiuto.

I primi a cui mi sono rivolta sono stati chiaramente i più “veterani” fra i membri della Compagnia del Grifone Argentato: Kent, Tymia, Aranel e Kenneth a cui si aggiunse, chiaramente, la mia cara amica Autumn. Parimenti, mi sono rivolta al mio confratello selunita Samuel, sulla quale contavo particolarmente per aiutarmi in quest'impresa.
Un'altra persona a cui mi sono rivolta è stato l'adepto dell'Ordine Vigile Evan Draxler: un esperto della Trama poteva rivelarsi fondamentale in quest'impresa. É noto infatti l'utilizzo di una Trama “eretica” da parte degli shariti, la Trama d'ombra.
Immaginavo inoltre che, tramite Kent, avrei anche avuto l'aiuto della sua compagna Delia.

Ora che avevo degli alleati, non mi restava altro che prepararmi per la partenza…


Edited by Abadeer - 19/5/2020, 21:11
view post Posted: 18/5/2020, 19:36 "Missiva a Naneatha Suaril della Casa della Luna" - Waterdeep
*La missiva è scritta in una calligrafia semplice ma elegante*

Salute Sacerdotessa dell'Alta Luce Lunare Naneatha Suaril,

chi vi scrive è Alice Nidrinn, toccata di Selune.
Vi faccio giungere questa missiva allo scopo di chiedervi un permesso. Il permesso riguarda la possibilità di accompagnare un membro dell'Ordine Vigile, autorità cittadina con cui più volte il nostro culto ha in diverse forme collaborato, di nome Elhol, a visitare, ma soprattutto studiare ed utilizzare il nostro grande telescopio posto sulla cima della Casa della Luna, a fini accademici. Ha anche promesso di condividere con la nostra chiesa ogni scoperta relativa al Mare della Notte che verrà così fatta, oltre alla scrittura di un trattato in materia che potrebbe rivelarsi di interesse per ciò che riguarda questo aspetto del culto Selunita.
E' chiaramente inteso che mi prenderò ogni responsabilità relativa alla visita del mago Elhol, oltre a vegliare sulla sua adeguata condotta nel corso dello studio.

Spero di poter ricevere da voi risposta positiva.


*firma*

Alice Nidirinn,
Toccata di Selune


*La missiva viene lasciata alla Casa della Luna*



[Nota OFF: editato per un errore di comprensione dell'obiettivo finale della giocata]

Edited by Abadeer - 19/5/2020, 19:03
view post Posted: 13/5/2020, 20:45 Chi c'era dietro la maschera? - Le leggende di Faerun
In questa sera, come in molte sere passate, mi soffermo a guardare verso la splendente ed argentea Luna nel cielo. Quella luce traccia la mia strada, un cammino nel quale rifletto e penso.

Penso alla storia che ho appena vissuto. Ma come potrei definire questa storia?

Forse è una storia d'amore. Di amore fraterno, di una sorella disperata alla ricerca del fratello scomparso.

Forse è una storia d'amore fra artisti, fatta di sregolatezza e bellezza; o forse è la storia di un amore che si corrompe, si infrange e si distrugge con la gelosia e la violenza.

E’ forse quindi una storia di odio? Di vendetta? Di crudeltà e omicidio? Una donna, un’attrice, Arabella, pone fine alla vita mortale di colui che la ama.

Forse è una storia di magia oscura. Un freddo burattinaio che “salva”, anzi corrompe con la non morte, la vita di un attore morente, ucciso senza alcuna colpa, infiammando il suo desiderio di vendetta, per usarlo in uno scontro fra creature non umane, fra vampiri.

E' forse una storia investigativa? Dove un gruppo di avventurieri viene ingaggiato per trovare un uomo scomparso, raccoglie indizi ed arriva a scoprire uno dei tantissimi intricati misteri della Città degli Splendori.

Forse potrebbe anche essere una storia di avventura, dove la Compagnia del Grifone Argentato e i suoi alleati affrontano vampiri, progenie deformata e draghi golem per giungere fino allo scontro finale contro colei che tutto aveva ordito.

Forse è una storia di maschere. Tutti ne indossavano una. Asmon El-Sin si fingeva gobbo ma in realtà nascondeva ali da tiefling, Arabella si fingeva un'attrice eccentrica mentre nascondeva la sua natura di spietata vampira, Clodia si fingeva una povera truccatrice vittima di una guerra non sua, mentre in verità agognava anch’essa la corruzione dell’anima e del corpo. Poi ovviamente c’era “La Maschera”, il vampiro Anton Sthraler, che forse era l’unico in tutta questa storia a non indossare in realtà alcuna maschera.

Forse è tutte queste storie e nessuna di queste. E’ un storia di vita mortale, dove il finale non è né triste ma nemmeno felice, non è negativo ma neanche positivo, dove la morte, la vita e la non morte si uniscono. Un finale dove nessuno ha prevalso, dove chi cercava vendetta alla fine ha terminato con essa quella parvenza di vita che ormai possedeva, tutto per il proprio amore.

Ma ormai il sipario è calato e lo spettacolo è finito. Mentre la Luna d’argento, faro della mia notte, splende nel cielo, imprimo nella mia mente e nel mio animo questi ricordi indelebili e lascio che il sopore e la quiete avvolgano il mio corpo.
view post Posted: 5/4/2020, 23:25 Accessi alle sezioni di Gilda - Quattro chiacchiere nel Cormyr
Accesso al forum della Guardia Cittadina di WD per Alastair Reid :D
view post Posted: 24/3/2020, 12:47 [GDR ON] Guardia Cittadina e reclutamento aspiranti soldati - Waterdeep
*Alastair aveva sognato questo momento fin da quando era un infante. Le risposte trovate nella sua fede in Torm non avevano sopito, anzi avevano ancor più alimentato il suo sogno di far parte della gloriosa Guardia Cittadina di Waterdeep. Dopo aver colloquiato con il Vigilante Duval, attendeva con trepidazione il bando e il modulo di reclutamento.
Quando esso finalmente giunse, non esitò nella compilazione e consegna*

*Lo stile di scrittura è semplice ma allo stesso tempo deciso e senza sbavature*


Nome: Alastair

Cognome: Reid

Anno di nascita: 1370

Cittadinanza: cittadino della Città degli Splendori dalla nascita.

Motivazione: Fin dalla mia infanzia ho avuto come modello la mia defunta madre Roxanne, anch'essa membro della Guardia Cittadina, morta nell'esercizio del suo dovere.
Dopo aver votato la mia spada in nome della Furia Leale, il mio desiderio di servire la città di Waterdeep e i suoi abitanti brucia ancor di più. Se il mio reclutamento sarà accettato, giuro su Torm che la mia vita e le mie capacità saranno messe al servizio della nostra gloriosa città, oltre alla Giustizia e al Bene di cui sono già servo.


*firma semplice e corsiva a termine del modulo*

Alastair Reid

view post Posted: 27/11/2019, 01:19 Richiesta screen - Quattro chiacchiere nel Cormyr
Ho alcuni screen del dng di Ammarindar. Non sono granché ma è quello che ho per ora :look:

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view post Posted: 23/11/2019, 19:48 La Luna e la Fenice - Le leggende di Faerun

EPILOGO – Il Piano Astrale e la fine della tempesta



Il momento era arrivato. Era scoccata l'ora dell'ultima missione: il rituale sul Piano Astrale.
Sotto idea di Par e con l'accordo di tutte le parti in causa, il membro del Pugno Fiammante Daimor Morn sarebbe stato considerato il leader della spedizione. Non amo la disciplina ferrea, ne amo i metodi inflessibili, ma le intenzioni da lui manifestate ed esposte su come guidare la coalizione erano altresì comprensibili.

Il benefattore di Ulgoth's Beard, il mago Shandalar, il possessore originale della pergamena della Profezia della Fenice, fornì al Guardiano Firenweer un tomo in cui vi erano contenuti ulteriori dettagli relativi allo svolgimento effettivo del rituale.

Egli ci avrebbe inoltre aperto un portale con destinazione un luogo considerato sicuro sul Piano Astrale: un avamposto commerciale dei githyanki.
Gli ultimi incontri con la loro razza non erano stati pacifici, ma Shandalar mi assicurò che non ci sarebbero stati problemi in quel luogo, almeno finché non ne avessimo causati.

Il gruppo si riunì, pronto a superare la soglia della porta arcana.


Il luogo in cui ci ritrovammo era davvero singolare. Somigliava infatti terribilmente a Waterdeep, come se fosse stata però ricostruita senza ben ricordare il progetto iniziale.

Un githyanki all'ingresso, che sembrava comandare la guarnigione locale, ci fece alcuni raccomandazioni relativamente a come comportarci da quelle parti, le medesime di fatto che ci fece Shandalar alla partenza.

Essendo un luogo di scambio commerciale, alcuni fra noi furono attratti da oggetti rari, se non introvabili, in vendita nel locale mercato. Nulla però che attirasse il mio interesse.

Era necessario invece raccogliere informazioni relative al luogo adatto per lo svolgimento del rito, il quale pare si dovesse trovare nelle zone limitrofe all'avamposto gith.
Le informazioni arrivarono grazie ad una piratessa githyanki, ora proprietaria di una locanda locale, la quale ci raccontò di una zona in cui circa 3-4 mesi prima, almeno secondo il computo ed il passaggio del tempo faeruniano, furono avvistati dei fulmini e intorno alla quale vi furono strani movimenti. L'unico modo per accedere a quel luogo era possedere una particolare sfera di potere psionico.

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Ci informò inoltre che essa era in possesso di un gruppo di illithid che infestavano le zone esterne all'avamposto. I cancelli di quest'ultimo erano però chiusi, e l'unico modo per uscire era ottenere il permesso del Gish, cioè il capo della guarnigione dell'avamposto.
Egli, al nostro manifesto interesse di uccidere dei mind flayer, ci diede il permesso di uscire.

L'incontro con gli scorticatori di menti non tardò ad arrivare. Non si tradusse però immediatamente in uno scontro. Le aberrazioni in fronte al nostro gruppo cercavano lo stesso oggetto che il Gish ci indicò essere in realtà in loro possesso. Il githyanki pare ci volesse usare per ripulire la zona adiacente all'avamposto. Gli illithid ci proposero un controaccordo. Se noi avessimo preso la sfera dal Gish, loro ci avrebbero lasciato entrare nella zona di nostro interesse. Il dubbio attraversò l'intero gruppo. A chi affidarsi? La sfera era fondamentale per superare una strana barriera che ci ostruiva il passaggio verso il luogo del rito, dovevamo assolutamente ottenerla.

Il parlare ancora con la piratessa della locanda ci fece capire che, indipendentemente dalla bugia, la riconoscenza del Gish ci avrebbe permesso di ottenere la sfera. Eliminare degli esseri tanto malvagi come i mind flayer non sarebbe, ed in effetti non fu, un problema sotto nessun aspetto.
La nostra ricompensa arrivò. Il Guardiano Firenweer fu edotto dalla githyanki sull'utilizzo della sfera e della fascia psionica. Alla sua volontà, la barriera che ci impediva il passaggio si aprì.

Era giunto il momento di porre fine a questa maledizione.

Il luogo ove entrammo era alieno, ancor più alieno del già inusuale Piano Astrale. Una lunga strada diretta verso un luogo di solida oscurità con al centro un altare, il luogo dove tutto era iniziato.
Gli arcanisti diedero il via all'esecuzione del rituale. Per ogni simbolo divino vi era un piccolo enigma da risolvere, che venne portato a termine con non eccessiva difficoltà, mentre il resto del gruppo proteggeva tutti dalle ondate ostili di alcuni fedeli delle Furie.

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Infine il rituale giunse al suo termine.
Dopo la caduta dell'ultima resistenza, composta da alcuni Signori delle Tempeste, una sensazione di soddisfazione e giubilo attraversò i presenti.


L'euforia era però destinata a durare ben poco.
Il timore sostituì i precedenti sentimenti fra i presenti quando, mentre ci si preparava all'abbandono del piano, comparve davanti a loro quella figura, quella semi-divinità che sembrava aver avuto un ruolo tanto marginale e passeggero in questa lunga e complessa vicenda. Io mi ero sempre chiesta come mai ci avesse ceduto tanto facilmente quella pergamena. Era solo frutto della sua volubilità?

Egli ci accolse e si congratulò con noi, invitandoci alla sua dimora, che io e pochi altri avevamo già avuto modo di visitare. Dopo averci fatto accomodare, le sue parole risuonarono in conferma con i miei sospetti e le mie paure.

Il consegnarci la pergamena quel giorno di circa 4 mesi prima non era un atto di pura casualità, ma un impulso che Ygorl, il signore degli Slaad, diede allo svolgersi arbitrario e casuale degli eventi.

La pergamena, il suo testo non erano altro che frutto della sua mente, elemento del suo contorto piano.

Egli conosceva la smania degli eletti delle Furie per l'avvento di tale profezia, una profezia forse inesistente o forse non ancora destinata a compiersi. Quelli non attendevano altro che un minimo segno.

Un piccolo smottamento fra la neve per dare origine alla valanga.

E tutto ciò a che scopo? Per la morte di una semplice donna. Una donna destinata a dare vita ad un stirpe, nella quale, fra 5000 anni, sarebbe nato un eroe capace di dare ordine e prosperità alla Costa della Spada.

Il cessare della tempesta, per motivi casuali ed ignoti, aveva come effetto la morte di questa innocente.

Il mancato marito di questa avrebbe invece generato, con un'altra consorte, una stirpe destinata, allo scoccare dei 5000 anni, a portare caos e distruzione nella Costa della Spada e nel Torìl tutto.
Un piano pieno di casualità volto a portare il caos in un umanamente lontanissimo futuro.

Non potevamo però agire altrimenti. Fra cinque millenni qualcun altro, come noi, avrebbe posto fine a tale caos.
Era importante invece per noi, o almeno alcuni di noi, uomini e donne del nostro tempo, porre fine alla sofferenza del presente.

L'ultimo regalo di Ygorl fu un teletrasporto nel nostro piano d'origine, con destinazione chiaramente casuale.

La Costa della Spada era finalmente libera. Quella notte, il volto di Selûne, finalmente non più oscurato dalle malevoli nubi di Talos, tornava a guidare i passi di noi fedeli, mentre i marinai potevano tornare a solcare i mari con minor paura nei confronti della terribile Regina delle Sgualdrine.

A qualche giorno di distanza, i Custodi della Lama furono convocati dal Lord Svelato alla torre di Bastonenero. Temevo avremmo ricevuto qualche superflua onorificenza, ma l'oggetto donatoci fu in realtà simbolico ed apprezzato, un modo per rimanere uniti e connessi fra noi.
Renner Null, un arcanista fedele di Paladinson, ci comunicò avrebbe scelto la strada dell'archilich, un lich diventato tale per una causa volta al bene, per farsi da estremo depositario della memoria della profezia pentamillenaria.

Ora era davvero tutto finito. Il Guardiano Firenweer decretò lo scioglimento del gruppo di coraggiosi e valorosi, dei salvatori della Costa della Spada che si erano sempre battuti con ferme convinzioni noti come Compagnia dei Custodi della Lama.

Non avevo dimenticato nessuno dei sacrifici che erano stati compiuti dai fedeli della Signora d'Argento per poterci aprire la strada alla vittoria. I confratelli e le consorelle massacrate da Anth-Malar, il supplizio di Lunaphrea. Lei era stata sempre con me, la sua arma, il Castigo di Luce Lunare, aveva viaggiato con me fin sul Piano Astrale. Negli ultimi combattimenti sentivo lei, sentivo tutti loro, sentivo la Dama della Luna con me, al mio fianco.

Avevo fatto risplendere la sua argentea luce nelle ombre. L'eterna oscura notte, il distorto incubo di Shar, non si sarebbe realizzato in questo giorno.

Questa avventura mi aveva cambiata. Precedentemente ero una giovane, che mascheravo la mia ingenuità dietro la mia risolutezza. Desideravo solo viaggiare, scoprire qualcosa di nuovo.

Questo desiderio non è morto in me ma ho deciso di subordinarlo ad un'importante responsabilità. Io posso aiutare gli altri e voglio aiutare gli altri. Ne ho le capacità, ne ho i mezzi, ne ho la volontà. Dedicherò la mia vita al far risplendere la luce argentea in ogni luogo oscurato dalla malefica ombra. Lotterò per portare il bene ovunque ce ne sarà bisogno.

Solo un'ultima domanda, un pensiero che non avevo esternato a nessuno mi tormentava.
Ma se il piano di Ygorl fosse ancor più caotico del previsto? Se in realtà non ci fosse nessuna stirpe di eroi o malfattori pronta a nascere, ma abbia lanciato il seme di una nuova profezia solo per vederla casualmente autoavverarsi, forse per mano di qualche futuro folle convinto di essere il predestinato? E noi, riportandola nel Torìl e diffondendola, non abbiamo fatto altro che esser pedine ancora per un'ultima volta del suo folle gioco?
Era forse una domanda a cui non avrei mai trovato risposta...

Possa Selûne esser guida per il mio cammino nell'oscura notte e portarmi a riveder il sorgere della nuova alba.


Edited by Abadeer - 23/11/2019, 21:12
view post Posted: 9/11/2019, 13:19 Profezie della fenice - Quattro chiacchiere nel Cormyr
Lunedì per me va benissimo, venerdì proprio non posso.
view post Posted: 4/11/2019, 21:55 Profezie della fenice - Quattro chiacchiere nel Cormyr
Con un (bel) po' di giorni di ritardo, ringrazio anch'io Esper per la magnifica quest che ha portato avanti, la prima, tra l'altro, che ho seguito davvero fin dall'inizio qui su FL (addirittura dai tempi dei Baccanti!) per arrivare fino alla conclusione nel Piano Astrale con il ritorno di Ygorl, che avevo modestamente già previsto :look:.

A parte questo, grazie ancora di tutto e a presto, spero, per un'altra quest!
view post Posted: 4/11/2019, 21:50 La Luna e la Fenice - Le leggende di Faerun

ATTO IV – Deirdre Kendrick




Dopo la fuga del kraken rimaneva solo un simbolo sacro da ottenere, l'ultimo reagente necessario allo svolgimento del rituale per fermare finalmente questa pioggia.
L'arcidruido aveva tracciato una chiara via su come procedere: diplomazia o guerra. In realtà forse le due strade non si escludevano vicendevolmente.
La scelta del gruppo dei Custodi della Lama e successivamente anche degli altri protagonisti di questa impresa ricadde sul cercare un incontro con la sorella di Deirdre, la regina druida della Moonshae Alicia Kendrick.

Nell'incontro diplomatico, onde evitare un sovraffollamento del palazzo reale, si preferì esprimere un rappresentante per ogni fazione presente nella coalizione nata contro gli eletti delle Furie. Per i Custodi della Lama, la scelta ricadde su di me.
Giunti a destinazione tramite portale, la regina Kendrick ci illustrò ciò che, a suo parere, avrebbe potuto far redimere sua sorella. Irretita da Talos, rimaneva sotto il suo giogo per timore dell'ostracismo della sua famiglia e del suo regno nei suoi confronti. Farle capire che era di nuovo benvenuta a fianco di sua sorella, il quale affetto nei suoi confronti non era mai diminuito, l'avrebbe fatta forse rinsavire dalla sua “follia”.

Il bastone personale di Alicia, da lei donatoci, sarebbe stata la prova inconfutabile del perdono agli occhi dell'eletta di Talos.

La seconda tappa della coalizione fu dunque l'isola Murena, luogo nel quale venne edificato il mausoleo di Deirdre. Piegata la resistenza di fronte ad esso ed ottenute le chiavi del cancello grazie alle abilità della hin Luvia, potemmo raggiungere dei cunicoli sotterranei, entro i quali risiedeva l'eletta di Talos.
Diversi furono gli ostacoli che ci si frapposero davanti nel raggiungere la sfortunata Kendrick: seguaci di Talos, muri di energia, meccanismi da attivare ed altri problemi di carattere non strettamente ambientale.

Questo però non riusci a fermare a lungo la nostra avanzata, ritrovandoci dunque al cospetto della donna obiettivo della nostra ricerca.

Lei si dimostrò ostile inizialmente, poco propensa al dialogo, ma le capacità oratorie del bardo Rayzengar e la sincerità della storia da lui raccontata, unite al pegno donatoci da Alicia, smossero l'animo corrotto di Deirdre. Vi era però un ultimo ostacolo: i sommi sacerdoti di Talos al suo fianco che non l'avrebbero lasciata andar via così facilmente.
Anche l'ultimo scontro, solo leggermente più complesso, fu affrontato e risolto vittoriosamente. Deirdre tornò dalla sua famiglia, non prima di averci donato il simbolo sacro del Distruttore.

Non avevamo avuto in questo caso un altro epico combattimento contro un eletto di una divinità, ma le risoluzioni pacifiche e le redenzioni dei malvagi sono sempre l'obiettivo finale che maggiormente, a mio parere, si dovrebbe desiderare.

Il ritorno a Waterdeep non era però così carico di allegria: i quattro simboli sacri degli eletti delle Furie erano sì finalmente in mano all'Ordine Vigile dei Maghi Protettori, ma mancava ancora l'ultimo atto di questa storia.

Il rituale andava fatto, come era stato rivelato fin dagli inizi di questa storia, nel Piano Astrale. Non il più pericoloso fra i piani forse, ma il timore che qualche incognita potesse sorgere nell'atto finale della nostra impresa era persistente.

Prima della partenza avrei salutato i miei genitori, per poi dirigermi verso la Casa della Luna al fine di chiudermi in preghiera e meditazione.

Possa Selûne guidare ancora una volta i nostri passi nella notte e portarli ad una nuova alba...
view post Posted: 15/10/2019, 20:28 La Luna e la Fenice - Le leggende di Faerun

ATTO III - Slarkrethel



Il tempo ci era nemico.
Un kraken pluricentenario, l'eletto di Umberlee Slarkrethel si stava avvicinando. Alla sua già pericolosa e mostruosa natura, bisognava aggiungere le straordinarie capacità di manipolazione della trama in suo possesso.
Era intenzionato ad attaccare Waterdeep, probabilmente allo scopo di spargere terrore fra la popolazione della città.

Una domanda attraversava le riunioni dei Custodi della Lama: come affrontare un tale pericolo?
C'era un enorme problema da sormontare, che si aggiungeva alla potenza dell'eletto. Il mare. In tempesta inoltre. Il kraken è una creatura marina, mentre noi siamo creature di terra. Il vantaggio nel suo territorio era innegabile.
Il tempo passava e non si riusciva ad uscire da questa complessa situazione, mentre la collaborazione con le Aquile del Sangue risultava esser estremamente complessa a causa dell'incompatibilità fra i due gruppi. Il loro piano di un attacco frontale si scontrava con il nostro più cauto piano di tentare di portare in trappola il kraken, o riuscire a portarlo su terra, in modo da affrontarlo più efficacemente.

L'unica nota positiva che giunse in quei giorni fu l'intervento diretto dei circoli druidici. Un rituale avrebbe garantito un mare calmo per 20 ore, 36 se anche Harus ed Autumn avessero unito il loro potere in esso.

Solo un intervento esterno fu in grado di sciogliere questi nodi. Il Lord Svelato Piergeiron Paladinson convocò tutti gli attori di questa vicenda al palazzo di Khelben Blackstaff, nella sala riunioni. Seppur in una difficile e caotica riunione, emersero finalmente alcuni punti ed informazioni importanti: il simbolo sacro dell'eletto di Umberlee non era in possesso dello stesso kraken, ma era custodito nel suo tesoro personale, trasportato al suo seguito da alcuni suoi fedelissimi. L'obiettivo non era più necessariamente l'uccisione di un essere tanto potente quanto il kraken, ma era sufficiente tenerlo occupato il tempo necessario per recuperare ciò che ci serviva.

Per il combattimento contro Slarkrethel sarebbe stata costruita una nuova arma, il “cannone a flogisto”, un cannone caricato con un gas presente oltre il cielo dell'Abeir-Tòril. Non posso dire di averci capito molto, ma la missione venne presa dalle Aquile, con alcuni aiuti esterni, mentre la presenza di quasi tutti noi Custodi era più utile a terra.

Non posso negare che il mio cuore e la mia fede mi spingevano ad unirmi a questa missione, impensabile per la stragrande maggioranza degli abitati del Faerun, ma il consiglio del Guardiano Fireweer era di rimanere a terra perciò, godendo egli della mia fiducia, anteposi la sconfitta degli eletti ai miei interessi personali.

La parte più debole del piano deciso alla riunione con il Lord Svelato era il recupero del simbolo sacro. L'idea proposta dall'altro gruppo poggiava tutto sull'innegabile abilità dell'hin Luvia nel passare inosservata dietro le linee nemiche. Tenendo però conto che doveva esser vestita di un congegno gnomico atto a respirare sott'acqua senza magia noto come scafandro, e che probabilmente la guardia ad un oggetto di tale importanza sarebbe stata ferrea nonostante la battaglia, noi Custodi prendemmo la decisione di fornire supporto nel recupero del simbolo sacro.

Il recupero del flogisto da parte delle Aquile, effettuato grazie alla nave volante di Shandalar, andò a buon fine.

La sera del decimo giorno dopo la riunione il porto di Waterdeep fu assaltato dall'esercito di Slarkrethel. Squali mannari ed altri esseri marini fedeli di Umberlee si scontrarono contro le difese della città. Nel mentre, dopo alcune brevi schermaglie a cui partecipai, ci raggiunse il Guardiano per poter portare a termine il nostro piano.
Una pozione di respirare sott'acqua, l'incantesimo di teletrasporto ed eccoci negli abissi marini. Non pensavo fossero così bui e così freddi, era difficile proseguire se non tenendo il mantello del compagno di fronte. A sud si notava un edificio inabissato; era forse quello il luogo eletto a tenere momentaneamente il tesoro del kraken?
La strada fu funestata da diversi esseri marini a noi avversi, che riuscimmo però a sopraffare senza troppi problemi.
Raggiunto l'edificio e sconfitti i due guardiani, Luvia entrò nell'edificio, protetto da un campo antimagia. Non riuscimmo a capire cosa stava accedendo all'interno, ma la vedemmo dopo poco correr fuori e sparire di fronte ai nostri occhi. Si era forse teletrasportata via? La missione era riuscita?

Anche noi andammo via dai freddi abissi marini, per ritrovarci alla sede dell'Ordine Vigile. All'esterno dell'edificio Luvia ci attendeva, e con se aveva il Tridente, simbolo sacro dell'eletto.
La missione era riuscita. Ora eravamo in possesso di tre dei quattro simboli sacri.

Noi Custodi ci dirigemmo così immediatamente al rituale dei druidi, sperando fosse andato tutto per il meglio, e fornire ora il nostro supporto.
Autumn, Harus e i druidi stavano fortunatamente bene ed il nostro intervento fu propizio per respingere l'ultimo avversario, servo inoltre dell'eletta di Talos.

Nel mentre le forze del porto riportavano la vittoria: Slarkrethel era stato messo in fuga a causa delle ingenti ferite subite.

L'ottenimento di un'ulteriore vittoria non fece altro che diffondere gioia fra tutti i presenti ma ancora era presto per festeggiare.

Mancava Deidre Kendrick, l'ultima eletta ancora in forze, esecutrice materiale di tutto quello che stava accadendo. L'arcidruido che officiò il rituale raccontò ai presenti la sua storia. Lei era in realtà originariamente una persona di buon cuore, figlia di Re Tristan delle Moonshae. Per la salvezza di suo padre, però, venne ingannata e successivamente controllata dal dio Talos.
Vi era forse qualche speranza di farla ritornare la donna che era?
Solo la sua famiglia, la famiglia reale delle isole Moonshae ed in particolare sua sorella, la regina Alicia Kendrick potevano saperlo.

Il dilemma ora era diffuso fra tutti i protagonisti della vicenda. La via diplomatica o la via delle armi?

La scelta sarebbe stata presto fatta...


Edited by Abadeer - 15/10/2019, 22:31
view post Posted: 14/10/2019, 18:35 Profezie della fenice - Quattro chiacchiere nel Cormyr
Se non ho capito male dunque l'idea sarebbe che ogni parte in causa nella vicenda (Custodi della Lama, Aquile, individui esterni) nomini separatamente due (anche tre magari) rappresentanti a testa, i quali poi domani parteciperanno all'incontro diplomatico con la famiglia reale delle Moonshae, giusto?
28 replies since 23/3/2019