Faerûn's Legends

Posts written by Autumn

view post Posted: 9/11/2019, 16:55 Ssyther - Le leggende di Faerun

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Fine estate 1389


Baldur's Gate


Bottega
" Lo scrigno incantato "


Giullare



Ssyther

Le cose sono come appaiono?



" Il rumore di passi attirò lo sguardo di Autumn verso le scale.

Fra le parole di Alexander, Autumn si mise a ridere con aria divertita, intanto da fuori risuonò un rombo sommesso.

Il temporale doveva essere vicino.

Forse, fu quella risata a catturare lo sguardo del misterioso ragazzo dai capelli scuri e ben vestito, che scendeva dal piano superiore. "



Continua..

view post Posted: 8/11/2019, 21:48 Il Cortile d'Autunno - Le leggende di Faerun

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Anno 1381



Ricordando il nascondiglio al porto.



☘ " Tanto era tutto un gioco, un pò come nascondino.

Il suo papà le aveva detto di aspettare lì, in quel posto sicuro che lui, sarebbe tornato a prenderla.

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Autumn aveva 8 anni e mai prima di allora, aveva visto la città.

La sua prima volta avvenne a Baldur's Gate dove i suoi genitori, raramente, si recavano per alcune necessità.
Era nascosta, silenziosa come un topolino nella dispensa, dietro dei barili.

Ascoltava il chiasso che animava il porto.

Attraverso gli occhi dell'immaginazione, disegnava nella mente quello che avveniva oltre le grosse botti di legno.

Sentiva il fruscio delle lunghe gonne delle signore strusciare contro le tavole del ponte.

Ed il rumore a lei del tutto nuovo dei loro tacchetti svelti, andar di corsa, molto diversi dai passi della sua mamma.

E ripensò, come ogni bambina amata, alla propria mamma che all'alba prima della partenza, l'aveva baciata sulla fronte.

Rammentava con memoria certosina le sue raccomandazioni
Non perderti nel labirinto.

Ad Autumn era stato proibito di girovagare fra le mura cittadine, un labirinto molto diverso da quello conosciuto e costituito da siepi.

Le aveva spiegato inoltre che era molto pericoloso spingersi fino alla scogliera.

Tuttavia qualche volta quando nessuno la vedeva, a lei piaceva fare le cose proibite.

Il porto dava voce alle grida tonanti dei marinai profumati di salsedine.

Dal cielo si coglieva lo stridore dei gabbiani che ad ali spiegate, assorbivano la luce piena del giorno.

Dal mare invece, proveniva il rombo delle navi e lo sciabordio dei remi.

Il tempo trascorreva rapido, ed Autumn era ancora lì, dove il suo papà le aveva detto di attenderlo.

Tanto che il sole aveva attraversato il cielo e le scaldava le ginocchia sotto il vestitino buono.

Ma quell'attesa per la bambina, non parve affatto lunga e noiosa.

Centinaia di granelli di polvere le danzavano intorno nella lama di luce che tagliava lo spazio tra due barili.

La bimba sorrise e tese la mano per poterli prendere con le dita.

Voleva giocarci.

Ma ogni volta che i bruscoli giungevano ai polpastrelli, non faceva in tempo a chiudere la mano che scappavano via.

E rideva, rideva come mai prima.

Nel frattempo i rumori intorno al suo nascondiglio, erano cambiati.

Percepì un gran movimento ed un concerto di voci piacevolmente frenetiche.

Incuriosita si sporse verso la luce, premette il viso contro il legno freddo dei barili, e scrutò il ponte con un occhio solo.

Ciò che vide fu un gran via vai di gambe, scarpe ed orli di sottane, spaziare fra gli audaci gabbiani che zampettavano a caccia di briciole.

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D'un tratto ci fu uno scossone, seguito da un lungo e profondo lamento, che arrivava dalle viscere di una nave.

Le vibrazioni attraversarono tutte le assi del ponte e giunsero fino alle dita di Autumn.

Un attimo dopo, con un altro scossone, la nave si separò dal molo accompagnata da un coro di saluti.

La bambina rise ancora, vedendo la nave scivolare sull'acqua come una gigantesca creatura marina.

Tutto le apparve disordinato e straordinario!


" Eccoti! "
Gridò una voce vicino al suo orecchio.

Qualcuno spostò la botte di legno di lato, e di colpo la piccola si ritrovò immersa nel chiarore del sole.

Si premette i polpastrelli delle dita sugli occhi chiusi, e l'immagine residua, diede vita ad un effetto ottico.

Il giallo diventò azzurro, e l'azzurro, giallo.

Sbattè più volte le palpebre ma dopo qualche secondo tornò in ombra, schermata dalla luce diretta della sagoma cui apparteneva la voce.

Il suo papà era tornato a prenderla per tornare insieme al Noceto, nel cuore della foresta.

Il ricordo di quell'esperienza lontana dalla sua dimora verde, rimase indelebile nella sua mente.

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Avrebbe raccontato tutto alla sua mamma in un turbine di emozione.

Quella straordinaria cornice portuense avrebbe atteso otto lunghi anni prima di poter rivedere quella bimba.

Ma al suo posto avrebbe ritrovato una giovane druida di sedici anni. "




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Edited by Autumn - 9/11/2019, 13:51
view post Posted: 3/11/2019, 19:58 Il caso Stralher - Le leggende di Faerun

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***

" La scomparsa di Larissa Stralher "

Una decina di giorni dopo il suo arrivo alla Compagnia del Grifone Argentato.



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" Siete la Compagnia del Grifone Argentato? "
Sollecitò Loster Ford all'attenzione dei presenti riuniti in sede quella sera.



La prima e l'ultima volta che videro Larissa Stralher, fu quando bussò alla porta della Compagnia del Grifone Argentato per chiedere l'aiuto dei suoi membri.

Una decina di giorni dopo due guardie cittadine bussarono alla stessa porta, comunicando loro la notizia.

Fra i presenti vi fu sgomento; la signorina Stralher era scomparsa.

A denunciarne la sparizione fu l'oste della locanda il " Maelstrom " dove alloggiava provvisoriamente.

Quando una persona scompare senza lasciare traccia, spesso le informazioni essenziali sono nascoste nelle azioni e parole dei giorni precedenti la sparizione.
Gli ultimi movimenti conosciuti di Larissa, avrebbero potuto fornire gli indizi di ciò che le era successo.


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Sulla scena dell'allontanamento, verosimilmente involontario da parte della ragazza, furono ritrovati dei vetri a terra riconducibili alla finestra rotta e sotto cui erano presenti diverse macchie ematiche di ignota entità.

Prima di essere ripulita dagli addetti della locanda, la stanza fu accuratamente ispezionata dalle guardie cittadine.

Rinvennero una prima prova indiziaria; il ritrovamento di un suo oggetto personale.

Il suo diario.

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Il contenuto dello stesso, fu letto ad alta voce da Kent all'attenzione di tutti i presenti.



Riassunto: Larissa confidava al suo diario di sentirsi seguita di notte e di aver ritrovato la finestra della stanza in cui alloggiava inspiegabilmente aperta al suo ritorno.
Era certa che qualcuno avesse frugato fra le sue cose.
Scriveva di aver chiesto aiuto ai Grifoni Argentati e di non aver più ritrovato le lettere di suo fratello.



Sebbene Larissa avesse fatto riferimento alla Compagnia del Grifone Argentato, essi non erano stati indiziati.

Conclusa le lettura, il diario venne immediatamente restituito alle guardie cittadine, e dopo alcune riflessioni discusse insieme, lasciarono la sede.

Qualcosa puntualmente non tornava.

Autumn ricordava qualcosa di diverso da ciò che Larissa aveva annotato nel suo diario.

Quando espose il suo racconto approssimativamente dieci giorni prima dalla sua scomparsa, la ragazza non potè mostrare le lettere che Anton le scriveva a coloro cui aveva chiesto aiuto e che le avevano chiesto di poterle visionare, poichè non le aveva con sè.
Sosteneva di averle lasciate nelle Marche d'Argento, terra dalla quale proveniva e luogo in cui abitava.

Come mai nel contenuto del diario, invece, confidava che quelle lettere le aveva con sè a Waterdeep e non nelle Marche D'Argento, come precedentemente aveva raccontato, e solo una volta giunta al Maelstrom, le erano sparite?
Era uno sbaglio involontario, o c'era dell'altro sotto?

Anche a Kent la faccenda puzzava, e ricordava la stessa versione, che rammentava la giovane druida.

I presenti quella sera, Kent, Tymia, Autumn, Roghar, Alice, Jah e la signorina Rielel, decise di far visita all'oste del Maelstrom.

La locanda era affollata di volto sconosciuti e conosciuti, fra cui l'allegro cantastorie Aran, anch'egli relativamente informato dei fatti, precedentemente.

Jah, Alice ed Autumn presero posto ad un tavolo libero, e consumarono da bere.

Kent, Tymia, Roghar e Rielel si avvicinarono al bancone per fare qualche domanda all'oste, una donna a cui piaceva mettere in risalto il proprio seno prosperoso.

Non ottennero altre informazioni, se non quelle di cui erano al corrente.

Rincasarono successivamente.

Fra le varie tattiche investigative prese in considerazione dal gruppo coinvolto nel caso, Autumn suggerì di acquistare al teatro, i biglietti per lo spettacolo la " Rosa Nera ", che da circa un anno, andava in scena una volta a settimana.

Scartarono l'idea di intrufolarsi nell'edificio teatrale, avvalorando invece, la possibilità di conoscere le persone giuste, sulle quali poter seguire, successivamente una pista attendibile.

In effetti questo piano aveva fatto tornare alla mente di Autumn un fatto che aveva in parte dimenticato e che espose ai suoi amici.

Alcune notti prima dell'arrivo di Larissa alla sede, si era persa, come spesso accadeva, nelle strade cittadine in una notte senza luna, e piovosa.
Distrattamente sentì parlare due guardie di picchetto di una morte accidentale.
Ricollegò solo in quel momento la sera in cui insieme a Tymia, si recarono al teatro per provare la loro recita e conobbero il signor Dominos.
Lì per lì Autumn non diede troppa attenzione alla reazione dell'uomo, quando lei gli domandò se erano avvenuti dei sinistri o fatti strani nel teatro.
Realizzò che probabilmente il caso era più torbido di quanto si potesse immaginare.
Cosa si nascondeva dietro la reazione del responsabile del teatro? O cosa nascondeva?


Forse tutto o niente, ma quella reazione, poteva non essere puramente casuale.

Il mistero si infittì notevolmente.

Tuttavia avevano due nomi da cui iniziare, ed attraverso i quali sperare di ricevere ulteriori indicazioni.

I loro uomini erano:

Il signor Asmon El-Sin: il direttore dell'opera la " Rosa Nera ".

L'attore Sergey: il sostituto di Anton e protagonista dell'opera la " Rosa Nera ".



Edited by Autumn - 3/11/2019, 22:29
view post Posted: 2/11/2019, 18:52 Il caso Stralher - Le leggende di Faerun

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***

Teatro di Waterdeep

Qualche notte prima.



"Ehi Geoffrey, seratina movimentata mi hanno detto eh?"


[Cit. Quester Sigma in Vox Populi]



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Al cambio turno, Osvald e Geoffrey, due guardie cittadine, stavano conversando fra di loro fuori il teatro.

Il ticchettio ritmato della pioggia, era inconfondibile.

Così come era inconfondibile il suo odore, il profumo che rilasciava la terra bagnata.

Autumn si era incamminata a passo svelto lungo la strada principale della città.

Raggiunto un incrocio fra più viali, riconobbe in lontananza la struttura artistica del teatro e decise così di intraprendere quella via.

Notò due guardie di picchetto, sotto il magnifico edificio teatrale.

Avvicinandosi ai due soldati, sebbene a debita distanza, potè vagamente sentire i loro discorsi.



Geoffrey: "Ah non me ne parlare...dovrebbero proprio sistemare questo teatro, nei giorni scorsi sono accaduti un sacco di incidenti ma stavolta c'è scappato il morto, un povero diavolo che stava sistemando i contrappesi che manco so' a che servono...beh pare una fune si sia allentata e la testa del tizio sembrava un melone troppo maturo"



[Cit. Quester Sigma in Vox Populi]



Osvald: "Accidenti...brutta storia, pensare che mia moglie rompe da settimane per andare a vedere questo spettacolo...la "rosa Nera" mi pare...preferirei andare a farmi una pinta con gli altri ragazzi piuttosto che sorbirmi questa roba da signorine anche se devo dire che quell'attrice mingherlina tutta imbellettata…beh magari se non fossi sposato...capisci me!"


[Cit. Quester Sigma in Vox Populi]



La loro chiacchierata si concluse con un uragano di risate.

Distratta dai suoi pensieri Autumn aveva colto solo una piccola parte del dialogo; un uomo aveva smesso di correre.

*Nel gergo del Noceto, luogo nel quale era venuta alla luce Autumn, l'espressione " Ha smesso di correre ", veniva utilizzata quando moriva una creatura del bosco.

Tirò dritto senza chiedere alle guardie indicazioni su come si arrivasse alla sede della Compagnia del Grifone Argentato.

Non voleva certo disturbarli.

Si sbrigò a percorrere l'edificio teatrale all'angolo del quale, svoltò su una stradina deserta.

Regnava uno strano silenzio.

Le sembrò di essersi persa.

E infatti si era persa.

Era facile per lei smarrirsi nella grande città, nonostante fosse solita frequentarla, il suo senso dell'orientamento fra le mura era pessimo.

Tese l'orecchio sperando di udire qualche rumore che potesse orientarla, poi riprese l' andatura veloce.

Arrivò davanti ad un piccolo parco.

Anche lì, il silenzio era assoluto.

Si scostò dal viso l'orlo del cappuccio che la riparava dalla pioggia battente.

Cercò di orizzontarsi; un altro vicolo cielo.



Cieco ma non muto, infatti le sembrò di udire qualcosa fra il filare di alberi e i cespugli ordinati.

Era sola e si sentiva tremendamente vulnerabile in quel territorio che non le apparteneva.

Al contrario del bosco che era la sua dimora e nel quale sapeva muoversi anche di notte.

Con un gesto istintivo, sfoderò il bastone che aveva assicurato dietro la schiena.

Come ogni creatura del bosco, si era allertata ed il suo unico pensiero, fu quello di difendersi.

Ma da chi!?

Il dialogo intrasentito ai piedi del lussuoso teatro, in quella notte piovosa e senza luna, le aveva messo i brividi addosso.

Scorse un'ombra che correva.

Fu un gesto istintivo, quello di slanciarsi all'inseguimento, ma dopo pochi secondi la perse di vista.

Si fermò a riprendere fiato, trafelata ed ancor più disorientata.

Sentiva il sangue martellarle le tempie.

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Poi percepì un'altro rumore che interpretò come un fruscio proveniente da dietro una siepe.

Presa dalla sua immancabile curiosità, Autumn si avvicinò lentamente alla piantagione lineare e cauta, si mise a sbirciare fin dove la vista riusciva a spaziare, limitata dalla notte piovosa.

Scorse ancora quella figura, che avanzava a passi furtivi.

Aspettò il momento propizio poi balzò in avanti puntando il bastone contro quella sagoma, intimandogli di non muoversi.

" Cazzo Autumn sei impazzita? "

Autumn sospirò e si piegò per riprendere fiato, facendo cadere a terra il suo bastone.

" Che ci fai qui a quest'ora? "
Chiese il conoscente.

" Anf anf.. nulla se non perdermi anf... scusami Josh. "
Rispose lei ancora affannata.

Raccolto il bastone da terra, la druida si scusò, mortificata dal gesto impulsivo.

Non si chiese come mai Josh si trovasse lì, infondo non erano affari suoi.

Il ragazzo, suo conoscente, fu così gentile da riaccompagnarla fino a destinazione.

I due si salutarono ed Autumn varcò la porta della Compagnia, cui alloggiava in quel periodo piovoso.

Non raccontò nulla ai suoi amici dell'accaduto e non ritenne necessario nemmeno riferirgli dell'incidente avvenuto al teatro, discusso dalle guardie di picchetto.

Solo più tardi, avrebbe appreso che la conversazione fra le due guardie, sarebbe stata l'incipit di una nuova " opera " tutt'altro che teatrale.

***



Edited by Autumn - 2/11/2019, 21:48
view post Posted: 1/11/2019, 17:15 Non può piovere per sempre - Le leggende di Faerun

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***




" Ed il grande scontro avvenne e come tutto, volse al suo termine.

Si scoprì che dietro la terribile minaccia c'era chi, tramava ben altri piani.

Un burattinaio muoveva a suo piacimento le proprie marionette; Ygorl, il Signore del Caos.

L'obiettivo dei Custodi della Lama, di cui faceva parte anche la piccola Autumn, era stato tuttavia raggiunto.

Ma la vittoria oltre ad essere effimera, non è priva di conseguenze e quella, non faceva certo eccezione.

Da quella terribile esperienza, Autumn comprese una sua inaspettata qualità.

Il coraggio;
Col cuore ben saldo, avrebbe combattuto quella battaglia senza la sicurezza di vincerla.

E aveva appreso una legge fondamentale.

Non interrompere mai il proprio nemico mentre sta commettendo un errore.

Malconcia e sfinita, la druida fece ritorno nelle foreste fuori le mura di Waterdeep.

Ma la sua anima sprigionava il potere inalienabile del buon umore di sempre.

Perchè i suoi amici erano vivi, così come tutti i Custodi della Lama.

Perchè la natura e le sue creature si sarebbero ridestate ancor più rigogliose e forti di prima.

Perchè la città sarebbe stata più splendente di quanto la ricordava prima della pioggia.

Non c'era alcuna certezza su quali sarebbero state le conseguenze dopo quell'impresa raccapricciante.

Ma di una cosa era certa e lo era sin dall'inizio.

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Non avrebbe potuto piovere per sempre. "


Fine.



Edited by Autumn - 2/11/2019, 01:10
view post Posted: 29/10/2019, 14:47 Il caso Stralher - Le leggende di Faerun

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***

" Il caso investigativo Stralher è aperto "





Dopo un breve silenzio meditativo la saletta riprese ad animarsi di ipotesi e ragionamenti.

Avevano accettato di indagare su quel caso di sparizione.

Una volta ottenuto altre informazioni, si sarebbe potuto estrapolare un quadro più significativo, e successivamente un movente.

La loro indagine d'altronde, non aveva nè un movente, nè un indiziato.

Ammesso che Anton fosse scappato, non sapevano dove intendesse andare nè il perchè.

Nel suo comportamento, facendo riferimento alla testimonianza di Larissa, attraverso le lettere che le inviava, e che quella sera non aveva con sè, non c'era stato niente che avesse fatto insospettire la sorella.

Da quanto Anton le raccontava, non era emerso nulla di anormale.

Alcune sommarie informazioni le avevano già nelle mani, ma avevano bisogno di più elementi concreti.



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Valutarono la tappa da cui iniziare per avere più indizi;

Il teatro della città degli splendori.




Continua...



Edited by Autumn - 29/10/2019, 15:16
view post Posted: 29/10/2019, 14:00 Il caso Stralher - Le leggende di Faerun

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***



" La scomparsa di un attore di teatro "



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Una giovane donna dall'aspetto avvenente, si presentò con il nome di Larissa Stralher.

Sembrava piuttosto stanca, aveva viaggiato fino alla città degli splendori, e proveniva da un paesino delle Marche D'Argento.

Fu invitata ad entrare e a prendere posto alla tavolata.

La ragazza accettò di buongrado e si accomodò.

Autumn così come i suoi amici, furono accoglienti con lei e le domandarono come mai si trovasse lì.

Le guance di Larissa, incorniciate dai lunghi capelli avvolti in un due morbide trecce, arrossirono per l'imbarazzo.

" Potete star tranquilla signorina Larissa. Raccontateci "
Tentando di farla sentire a proprio agio.

Larissa espose così il motivo del suo viaggio.

Era alla ricerca di suo fratello, anch'egli un ragazzo dall'aspetto avvenente quanto lei, di nome Anton.

Dal racconto di Larissa, appresero che Anton, era un promettente attore di teatro ed era arrivato a Waterdeep due anni prima nel tentativo di farsi conoscere, e far fortuna.

Premurandosi di dar notizie di sè a sua sorella, ogni mese le scriveva una lettera.

Larissa però, non avrebbe mai potuto rispondere alle lettere del fratello, perchè quest'ultimo non le aveva volontariamente rivelato il suo indirizzo.



" Il fiuto di una druida di sedici anni "


Sebbene l'investigazione non facesse al caso suo, ad Autumn istintivamente le venne un primo sospetto.
I suoi sedici anni vissuti nei boschi non l'avevano mai messa difronte ad una pista investigativa.
Nella foresta le uniche piste che aveva seguito erano quelle rilasciate dalle creature, orme ed impronte da valutare al fine di preservare la propria sopravvivenza nel fitto verde amico e al contempo ostile.


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Attraverso le lettere egli le aveva confidato che si era innamorato di una donna, forse una sua collega, instaurando con lei un rapporto.

L'indentità di questa donna era sconosciuta a Larissa.

Aveva conosciuto un uomo che si faceva chiamare " Unicorno ", che probabilmente era il direttore del tetro della città.

Aveva inoltre ottenuto il ruolo di protagonista, nell'opera cui stavano lavorando la " Rosa Nera ".

Le cose da quello che scriveva, andavano a bene.

Ma l'ultima lettera che Larissa ricevette risaliva a un anno prima.

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Di suo fratello non ebbe più notizie.



I dubbi di Autumn si fecero più concreti.



Perchè un fratello non avrebbe dovuto rivelare alla sorella dove fargli pervenire le lettere? Eppure le aveva confidato di essere a Waterdeep e di avere il ruolo di protagonista per un opera teatrale. E come non aveva potuto pensare Larissa, di inviare al teatro stesso le lettere destinate ad Anton?
Qualcosa non tornava, anche per una piccola druida inesperta.



Bussarono nuovamente alla porta, era Jah.

Successivamente raggiunse la sede della Compagnia dei Grifoni D'Argento anche Brahg.

Fecero un breve, ma coinciso riassunto della situazione, per informarli della questione.

La giovane Larissa, preoccupata in volto, spiegò di essersi precedentemente rivolta alle guardie cittadine, le quali erano riuscite a scoprire che Anton, aveva dei debiti con dei tipi loschi.

Dedussero che fosse fuggito.

I presenti seduti al tavolo con gli occhi coinvolti ed attenti sulla bella Larissa, le fecero tante domande, costruttive e intelligenti, per poter avere maggiori dettagli sul fratello scomparso.

E riuscirono ad ottenere alcuni elementi importanti per poter avere un quadro della situazione un pò meno nebuloso.

Ebbero così una descrizione fisica sommaria di Anton; un ragazzo di bell'aspetto, mediamente robusto, occhi verdi, capelli corti e neri.

Seppero inoltre che venerava Tymora e Oghma.

Autumn sembrava confusa, non ci capiva niente, ma aveva il sentore che Anton avesse mentito alla sorella.

" Signorina Larissa, vostro fratello in passato, era protettivo nei vostri confronti? "
Domandò Autumn, mentre Larissa la guardava senza comprendere.

" Come ogni fratello verso la sorella. "
Le rispose.

Brahg riuscì a cogliere ciò che la druida voleva capire.

La ragazzina pensò di istinto, che un fratello protettivo potrebbe mentire alla sorella al fine di non farla preoccupare, nel caso in cui le nascondesse qualcosa di losco, e potrebbe inoltre volerla preservare da qualcuno, specie se pericoloso.

E se avesse mentito la sorella e dietro la sua farsa, ci fosse qualcosa di ancor più intrigato? La faccenda era più fitta di quel che si presentava.
Fu una seconda ipotesi di Autumn, suscitata sin dal primo sospetto che riuscì a percepire.

Tutti i presenti nella saletta, si erano dimostrati versatili e pronti a collaborare sul caso.

L'amico barbaro Jah, non vedeva l'ora di menar le mani, gli altri più pacati, ragionavano sul da farsi.

Agli occhi di Autumn così poco intelligente, Kent, Kenneth, Tymia e Brahg, apparivano brillanti investigatori.

Li ammirava e quella poteva essere per lei una nuova avventura, d'altronde non aveva ignorato che il presunto direttore del teatro, si faceva chiamare " Unicorno ".

Alla giovane Autumn non balenò alla mente che tra il caso della scomparsa dell'attore Anton, ed il dialogo fra le due guardie, qualche notte prima, fuori il teatro della città, ci fosse il benchè minimo collegamento.

Probabilmente l'aveva già dimenticato o non lo prese in considerazione.

L'ora era piuttosto tarda e dopo le varie rassicurazioni, Larissa lasciò l'abitazione un pò più sollevata.

Per qualunque informazione appresa successivamente, l'avrebbero potuta reperire presso la Locanda il " Maelstrom ", dove momentaneamente alloggiava.

***



Edited by Autumn - 2/11/2019, 18:20
view post Posted: 29/10/2019, 13:36 Il caso Stralher - Le leggende di Faerun

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Waterdeep



Benvenuti nella città degli splendori.



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Anno 1389



***

Le guardie cittadine pattugliavano regolarmente i viali, come ogni giorno.

E come ogni giorno, la pioggia cadeva uggiosa ed incessante sulla Splendente.

Dall'abitazione di Kent, sede della Compagnia del Grifone Argentato, i bagliori delle candele si proiettavano oltre i vetri, aranciati nel buio di mezzanotte.

Illuminavano l'angolo cieco del viale settentrionale della grande città.

L'atmosfera al suo interno era accogliente.

Seduti attorno alla tavola al pianterreno, Kent, Tymia, Kenneth ed Autumn come d'abitudine, pasteggiavano fra una conversazione e l'altra, quando sentirono alle loro spalle, bussare alla porta.

Non era insolito.

Ma quando Kent andò ad aprire, fu sorpreso di non trovarsi di fronte un volto familiare, come accadeva di consueto.




Continua...



Edited by Autumn - 29/10/2019, 15:15
view post Posted: 27/10/2019, 23:06 UP!! Nuovo file login da scaricare!!! - Quattro chiacchiere nel Cormyr
Ragazzi a un certo punto è crashato tutto :(

Il nuovo server non ha retto il peso dell'emozione :unsure:
view post Posted: 27/10/2019, 19:14 Qualcosa di sinistro - Le leggende di Faerun

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***



Trecidi giorni prima la sera in locanda.



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Erano le tre del pomeriggio.

Anna.

Una graziosa ragazza sulla ventina, aveva lasciato alle spalle la sua abitazione.

Varcò il grande guardiano ferroso per incamminarsi verso le distanti mura cittadine.

Indossava una lunga veste sobria, avvolta nella morbida mantellina nera, e portava con sè un cestino per contenere le provviste che stava andando a comprare in città.

Per raggiungerla doveva percorrere i sentieri del bosco, viottoli che le erano familiari.

Durante il viaggio sentì dei lievi gemiti provenire dal riverbero del folto.

Sembravano voci, voci di un uomo e di una donna disturbate da altri suoni.

Decise di avvicinarsi a quei rumori, lentamente.

Poggiò la fronte contro un albero dal tronco abbastanza largo da potercisi nascondere.

Fece capolino scostando di poco il viso, e li vide.

Una donna accostata contro un albero da un uomo, dietro di lei, che sembrava abbracciarla.



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La bocca di lei era schiacciata contro la corteccia e appena dischiusa.

Le labbra di lui erano vicine al suo orecchio, si muovevano, sembrava le stesse sussurrando qualcosa.

L'uomo sembrava essere molto più grande della donna, ma non riusciva a distinguerne i dettagli.

Anna fece per avvicinarsi appena, non riusciva a mettere a fuoco i loro volti, ma un ramo sotto i suoi piedi si ruppe, ed attirò l'attenzione dei due.

La ragazza scappò via, rapidamente.

Ma l'uomo ebbe i riflessi altrettanto rapidi da poter scorgere un'amplia voluttuosa mantellina nera, venire inghiottita dal folto.

Quando Anna raggiunse una certa debita distanza dalla coppia, riavviò dietro le spalle i capelli bruni e si dette una sistemata alla mantellina.

Percorse il viale principale della città dei Duchi, verdeggiante e colorata.

Vedeva sfilare il Pugno Fiammante nell'impeccabile tabarro, intento nel consueto ed ordinato camminamento.

L'atmosfera era serena.

Al bosco intanto, l'uomo si era risollevato i pantaloni, e compiaciuto, si diresse verso la città, seguendo le tracce della ragazza vestita di nero.

Sulla banchina del porto, delineata da siepi ed aiuole fiorite, la gente passeggiava fra i chioschi di limonata e banchi di pesce fresco.

Un posto che sembrava espiantato da una cornice paesaggistica.

Avvolta nel suo manto nero, la ragazza era arrivata a destinazione; il fornaio.

Abbassò delicatamente la maniglia, e la porta si aprì.

" Bentrovata Anna, come state? "
Disse il mastro fornaio.

Anna sorrise al tono confidente dell'uomo e ordinò, come d'abitudine, l'occorrente da acquistare nella bottega.

Un sacchetto di farina, alcune fette di pane, una bottiglia di latte e qualche uovo di giornata.

" Oh.. Anna! Aspettate. "
Sfogliò uno dei registri presenti sul tavolo.

" Arriva così poca posta, che quasi me ne stavo dimenticando.. tenete. "
E le porse una busta da lettera sigillata.

Anna fu sorpresa di ricevere una lettera.

Sorrise ma allo stesso tempo, il pensiero di scoprire chi le avesse scritto quella lettera, la distrasse.

La ragazza pagò il conto e si voltò raggiungendo l'uscio.

" Samuel "
Poggiò la mano destra sulla maniglia, ma indugiò prima di uscire.

" Ricordate chi ve l'ha consegnata? "
E si girò a guardare l'uomo dietro il bancone.

" Un ragazzo, uhm.. sulla trentina qualcosa più qualcosa meno, un tipo piuttosto anonimo, ma.. "
Fece per rifletterci.

" Ma? "
Soggiunse incuriosita Anna.

" Aveva fretta, ricordo che aveva abbastanza fretta, sì. "
E concluse.

Anna annuì e ringraziò.

Ma prima di andar via, scorse dietro una porta semi aperta della bottega, lo sguardo di un ragazzo su di lei.

Anna sostenne il suo sguardo per un breve, ma intenso instante, poi si girò ed andò via.

Non appena svoltò l'angolo della bottega, urtò accidentalmente qualcuno.

Era l'uomo del bosco, ma fu lui a riconoscere la ragazza.

" Cos'avete visto nel bosco? "
Grugnì, sbattendola contro la parete murata.

" Non c'era nulla da vedere signore.. "
Rispose Anna in un lieve affanno causato dall'urto contro il muro.

Il ragazzo che aveva intravisto in bottega vide la scena dalla finestra, e si apprestò a raggiungerli.

Sferrò un pugno sull'addome dell'uomo, che si piegò sul mezzo busto, per poi riaccanirsi in offesa contro il giovane.

Si infuriò una scazzottata fra i due uomini.

Anna approfittò di quel diversivo per scappare.

La paura cancellò dalla memoria di Anna il viso di quell'uomo.

Durante il tragitto verso casa, ancora ansimante per la corsa, prese fra le mani la lettera con l'intenzione di aprirla.

" Signorina? Quell'uomo vi ha dato fastidio? "

Sentì una voce provenire da dietro di lei e nascose la lettera dentro il paniere.

Si voltò.

Era il giovane della bottega.

" Lo state facendo voi ora, signore. "
Rispose lei con diffidenza.

" Volevo solo vedere se stavate bene "
Si premurò lui, senza fare un passo.

" A quanto pare sì. Vi conosco forse? "
Incanzò lei e lo degnò con uno sguardo di sufficienza.

" Il mio nome è Van Earl "
Avviò la mano verso di lei.

Anna guardò la mano di Earl tesa in cerca della propria, poi sollevò gli occhi sui suoi.

" Non vorrete seguirmi zoppicando in quel modo, vero? "
Senza ricambiare la stretta di mano, Anna si girò e riprese ad incamminarsi.

" Lo farei se me lo chiedeste. "
Sovvenne lui facendo un solo passo avanti, quando la vide voltarsi nuovamente.

Anna restò interdetta.

Non una parola.

Dopo la sorpresa inaspettata per la lettera ancora da scoprire, le parole di quel ragazzo mossero qualcosa dentro di lei.

Per un breve attimo, dal suo viso severo e dal suo temperamento schietto ed infastidito, si rivelò la sua vera natura, innocente ed ingenua.

Ma durò poco, poi si rimascherò di disinvolta discrezione.

" Se non lo facessi? "
Inarcò il sopracciglio sinistro sfottendolo in un' esibizione di finta presunzione.

" Vi chiederei se posso.. "
Ribattè impassibile e sicuro di sè il ragazzo.

Anna manifestò involontariamente un'espressione di sgomento.

Quelle parole, le fecero dischiudere le turgide labbra in un tremore di meraviglia.

Riaccolse a fatica il contegno e girandosi, tornò sui suoi passi senza voltarsi.

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Il ragazzo rimase lì fermo a guardarla svanire nel bosco.

Il suo sguardo era imperturbabile.

Una volta sparita ai suoi occhi, con discrezione si guardò intorno.

Sorrise.



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Anna non fece mai più ritorno a casa.

***



Edited by Autumn - 27/10/2019, 23:23
view post Posted: 25/10/2019, 22:44 Qualcosa di sinistro - Le leggende di Faerun

Sottofondo



***

La ragazzina sparì tra gli alberi.

Qualcuno in lontananza, avanzava dietro di lei rapidamente.

La pioggia distorceva i rumori e crepitava sul tappeto di fronde piegate dalla violenta caduta.

Quando si accorse che qualcosa la stava seguendo, poggiò la mano destra sul tronco di un arbusto, e guardò alle sue spalle.

Ciò che riuscì a vedere nel buio del bosco, mettendo a fuoco una vista già compromessa di per sè per via dell'alcool, fra un baleno e l'altro nel cielo, furono le ombre proiettate dagli alberi, ma fra questi, c'era una sagoma ben distinta.

Una sagoma di una figura umana.

La ragazzina impallidì.

Da quanto tempo era seguita? L'ora era tarda, tuttavia anche lei si trovava lì.
Poteva essere un caso, o semplicemente qualcuno che si era perso.

No.
Il suo istinto ebbe la meglio sulla ragione, e la spinta per scappare.

A chiunque fosse appartenuta quella sagoma non le importava, sapeva che non era lì per buone intenzioni.

Sentiva i suoi passi rincorrerla.

Fu sufficiente per ovviare alle domande che inevitabilmente urtavano contro la sua paura.

Una radice in rilievo ostacolò il sentiero, facendola cadere.

Si trascinò a carponi per qualche metro e riprese a sfrecciare a gambe levate.

Il suo rapido passaggio fra i rovi, le scorticò le guance, ma superato l'ultimo filare di alberi, i suoi occhi si illuminarono di speranza.

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Scorse una casa.

" AIUTO "
Gemette la ragazzina.

" VI PREGO AIUTATEMI "

Battè ripetutamente le mani contro la porta senza ottenere nessuna risposta dall'altra parte.

I passi erano sempre più vicini a lei, più veloci, più violenti.

Si guardò intorno e notò un bagliore aranciato proiettato sul terreno, lateralmente la casa.

Corse verso quella fioca fonte di luce proveniente dal piano superiore dell'abitazione isolata.

" AIUTO "
Strillò ancora la ragazzina.

" AIU... Mmmmh mmmh...mmm "
Sentì una mano tapparle la bocca.

Con un gesto energico, ciò che ora era chiaro fosse un uomo, la sollevò da terra.

La ragazzina cercò di opporsi, ma lui era troppo forte perchè riuscisse a divincolarsi.

Un cane iniziò ad abbaiare attirando l'attenzione di una donna che abitava nella casa.

Scese le scale che conducevano al pianterreno, e aprì la porta principale.

Trovandosi quella scena davanti agli occhi, la donna gridò di paura.

" Non si allarmi, va tutto bene. "
Disse lui, ostentando un controllo quasi maniacale.

Fu in quel momento che la ragazzina tentò di liberarsi e strillò:
" Aiuto, quest'uomo mi sta inseguendo... aiutatemi vi prego!!! "

L'uomo e la padrona di casa si fissarono in silenzio, entrambi senza osare fare una mossa falsa.

Intanto la giovane, si scagliò contro lo sconosciuto che la respinse con un ceffone.

Restò accasciata a terra, tremante di paura, mentre dal suo naso sgorgò un getto di sangue.



Seguì un momento del quale era impossibile definire una durata, ma sembravano infiniti attimi di terrore.

Poi ci fu un tonfo.

La donna, proprietaria della casa, ebbe un gemito recondito, e crollò sul pavimento con una coltellata all'altezza del cuore.

L'uomo assestò il colpo senza pietà, e un fiotto di sangue caldo, espulso ad alta pressione, gli schizzò in viso.

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Lo sconosciuto osservava il corpo esanime con impassibilità criminale.

Il colpo inferto si rivelò mortale.

Alle sue spalle, il naso della ragazzina continuava a sanguinare.

Aveva il viso imbrattato di sangue.

Senza concedersi un istante di tregua fece per riacchiappare la ragazzina che però, terrorizzata, fece leva sulla forza della disperazione, e approfittò di quel momento di distrazione, per mettersi in salvo.

L'uomo si passò il dorso del braccio sporco di sangue sotto al naso, e riavviandosi il colletto della camicia ringhiò a denti stretti:

" ...Perdio. "
Serrò la mascella, incazzato.

Portò il coltello al fianco destro, nascondendolo fra i pantaloni e la cintura.

L'uomo era mancino.

Si riassegnò il contegno necessario per riacquisire quell'apparente controllo.

Perverso.

Seguì la pista ematica rilasciata dalle piccole gocce cremisi che punteggiavano, sebbene slavate dalla pioggia, in direzione del bosco.

E proferì:

" Calma ragazzina calma, non è il momento di farsi prendere dal panico... "

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***



Edited by Autumn - 27/10/2019, 21:10
view post Posted: 21/10/2019, 19:45 Qualcosa di sinistro - Le leggende di Faerun

Sottofondo



***


Ore prima





Da fuori la locanda si udiva il riverbero delle voci che quella sera, l'affollavano.

La stessa notte si sarebbe esibito un cantastorie di talento atteso dai tanti seguaci, stretti l'uno all'altro sul piantito del locale.

Entrò in scena sul palchetto, distinto come un paggio, e la gente applaudì con gran entusiasmo.

Dopo aver speso qualche parola per il suo pubblico, raggiunse l'organo e si sedette.

La ragazzina era mescolata agli ospiti della locanda, seduta sullo sgabello davanti al bancone.

Non aveva mai visto quel musicista.

Scambiava qualche parola con l'oste e con un ragazzo più grande di lei che le sedeva accanto.

Sentì, sebbene distrattamente, ogni nota fluire e respirare attraverso le canne dell'organo.

Alla prima doppia birra gettò un'occhiata dietro le spalle per poter scoprire chi fosse a suonare una melodia così bella.

Quasi gli gridò fra un singhiozzo e l'altro:

" Hic! La musica lenta Hic!...mi tira su Hic! "



Tre bottiglie in fila e quattro risate con uno sconosciuto.

Non era abituata a bere, e si sentiva qualcuno in un altro posto, ma era ancora là.

Non ricordava un motivo per andare via da quel luogo.

Non sapeva più neppure che cavolo di nome avesse quella sera.

Si voltò verso il buio dietro il vetro di una finestra, e con l'indice cercava di indovinare casa sua.

Era chiaramente ubriaca.

L'uomo con il quale stava scambiando due chiacchiere, si avvicinò di più a lei, che aveva ancora la testa piegata e poggiata sulla finestra.

Lei vide il suo riflesso dal vetro e mezza sbronza, mugolò:


" Mi sa che il buio se ne va "



Era notte tarda, e i motivi di un uomo non sono belli da verificare.

La giovane spostò lo sguardo verso il bosco oltre la finestra, ma sentiva gli occhi di quell'uomo che la fissavano.

Poi, lo stesso, si levò in piedi, modellò il colletto della sua camicia, e calzò perfettamente il cappello sul capo, andandosene.

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Quando l'ultima nota del brano svanì nella foschìa della sala, l'artista iniziò a parlare di spalle ai suoi spettatori.

E fu proprio in quel momento che la parte quasi sobria della ragazzina, sorpresa, notò come sulla sala regnava l'assoluto silenzio, incrinato solo dalla voce del cantastorie.

Ma non si era accorta che lo sconosciuto, non era più accanto a lei.

Erano tutti catturati dal talento di quell'uomo stravagante e la ragazzina, si sorprese nel vedere come il suo carisma potesse tenere la folla in un palmo della mano.

Finito il discorso, si voltò e si fece faticosamente largo fra i suoi seguaci per andare a chiedere un buon bicchiere di rosso, che l'oste scelse fra i migliori d'annata, posti sugli scaffali impolverati della cantina.

Tre sonori rintocchi dopo la mezzanotte segnavano un'ora tarda, ma nessuno ancora lasciava la locanda.



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Solo due ore dopo, la folla che abitava la sala, si diradò.

La ragazzina si alzò poggiando ambe le mani aperte sul tavolo.

L'aria fresca e la pioggia fuori dalla locanda, avrebbero giovato a farla rinsavire.

Aveva un gran mal di testa e una fastidiosa nausea che sfogò in un rigurgito poco fuori il locale, in un angolo ancor più buio.



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Si incamminò verso il bosco barcollando.

Aveva ancora quella sensazione...

Due occhi nel buio, erano fissi su di lei.





***



Edited by Autumn - 27/10/2019, 21:04
view post Posted: 19/10/2019, 20:52 Qualcosa di sinistro - Le leggende di Faerun

Sottofondo




***

original

Dall'altra parte del bosco la ragazzina udì l'urlo feroce far eco in lontananza, e rabbrividì.

Il cuore le batteva velocemente.

Si fermò qualche istante per riprendere fiato poco prima del torrente.

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Non aveva più pensieri se non l'istinto di fuggire, trovare un rifugio sicuro per seminare quell'uomo sconosciuto.

Riprese a correre a perdifiato sfruttando la conoscenza della natura affinchè le sue creature e la sua flora, non le fossero avverse.

Corse, corse nel bosco agevolata dal suo corpicino esile, che le permise di infilarsi tra i rami bassi di un cespuglio e lì, cercò di trattenere gli ansimi dell'affanno.

Probabilmente non stava più rischiando alcun pericolo, d'altronde il bosco era molto fitto e forse, era riuscita a seminare quello scuro figuro.

Gattonò per pochi passi e si rialzò, incurante delle foglie e del terriccio rimasti impigliati sul vestitino strappato.

Voleva raggiungere il ceppo oltre il torrente, da lì in poi sarebbe stata più sicura la sua incolumità, quando sentì una mano prenderla per la spalla.

La ragazzina si voltò e trasalì.



***

view post Posted: 19/10/2019, 20:37 Qualcosa di sinistro - Le leggende di Faerun

Sottofondo



***

" Maledizione Saul, guarda.. "
Entrambi si chinarono a guardare la scena sinistra che si apriva davanti ai loro occhi.



<< Due scie ematiche sul fogliame smosso innaturalmente, indicavano un chiaro segnale di trascinamento.
Pochi brandelli di un abito dal tessuto malconcio e verde, penzolavano da alcuni rami piuttosto bassi e dai quali, sgocciolava ancora del sangue.
Sugli stessi rami c'era una folta ciocca di capelli biondi e lunghi. >>



David e Saul al loro arrivo sul posto, non notarono la sagoma scura nascosta nella vegetazione.

Tre passi verso i due uomini, stormirono il fogliame alle loro spalle.

Da un fitto cespuglio davanti a loro, fuggirono due lepri selvatiche.

La fuga di quelle creature, confuse i due uomini.

Saul sorrise per un breve attimo.
" Devono essersi spaventati, ved... "



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Bastò un colpo secco, preciso, a stenderli entrambi.

Lo stupore abitava nei loro occhi che spalancati all'improvviso, restarono aperti verso l'abisso, mentre le loro teste rotolavano fra terra e fronde.

Una delle due andò a scontrarsi contro il tronco di un'albero e la seconda sbattè contro un masso di pietra.

Un unico fiotto di sangue, sgorgò dal loro rispettivo tronco vacillante.

I loro corpi decapitati, fremettero in un ultimo sussulto di vita, per poi cadere pesantemente sul sentiero di foglie secche.

Il sangue ancora caldo e denso, si allargava copiosamente attorno ai due corpi privi di vita.

Un urlo inumano attraversò l'intero bosco.

L'esecuzione durò pochi secondi.

La natura, involontaria spettatrice, pensò a ripulire lo scempio.

Il vento, la pioggia, nuovi germogli, crearono l'alibi perfetto di quel mistero.



***



Edited by Autumn - 19/10/2019, 22:58
view post Posted: 11/10/2019, 22:52 Al signor Marcus Blackstar - Waterdeep

* La calligrafia è semplice, ma un lettore anche un pò sbadato, può notare che il tratto è frettoloso o emozionato reso evidente dalle linee talvolta irregolari e slavate di inchiostro.
Si comprende inoltre che la lettera è scritta come se non esistesse un domani, dato il turbine emotivo di parole, che in tempi diversi, non avrebbero avuto necessità imminente di essere rivelati. Allegata alla lettera, vi è la collanina di Marcus *



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Signor Mark,

la lettera che state leggendo, sorprende anche me, ma ho un favore da chiedervi.
Custodite per me la nostra collana.. allorchè tornasse ad appartenermi, sarà una buona notizia.
Questa collana mi ha reso bella, bella perchè è stata realizzata dalle vostre mani, è inestimabile.
Nel frattempo portate avanti i vostri studi con tutto il vostro impegno!
Prima di lasciarvi sappiate che..
Ho a cuore la vostra incolumità.



* Si firma *


Autumn



* Dal contenuto della lettera si evince che sta accadendo qualcosa che potrebbe non essere raccontato, tuttavia la ragazzina decide di non impensierire l'uomo. Un'osservazione attenta ed empatica tuttavia, potrebbe far sorgere il dubbio che quella, non è una lettera scritta con serenità. La lettera venne portata al Tempio di Mystra e lasciata in affidamento ai sacerdoti. *

108 replies since 24/3/2019