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| Sottofondo *** Trecidi giorni prima la sera in locanda. Erano le tre del pomeriggio.
Anna.
Una graziosa ragazza sulla ventina, aveva lasciato alle spalle la sua abitazione.
Varcò il grande guardiano ferroso per incamminarsi verso le distanti mura cittadine.
Indossava una lunga veste sobria, avvolta nella morbida mantellina nera, e portava con sè un cestino per contenere le provviste che stava andando a comprare in città.
Per raggiungerla doveva percorrere i sentieri del bosco, viottoli che le erano familiari.
Durante il viaggio sentì dei lievi gemiti provenire dal riverbero del folto.
Sembravano voci, voci di un uomo e di una donna disturbate da altri suoni.
Decise di avvicinarsi a quei rumori, lentamente.
Poggiò la fronte contro un albero dal tronco abbastanza largo da potercisi nascondere.
Fece capolino scostando di poco il viso, e li vide.
Una donna accostata contro un albero da un uomo, dietro di lei, che sembrava abbracciarla. La bocca di lei era schiacciata contro la corteccia e appena dischiusa.
Le labbra di lui erano vicine al suo orecchio, si muovevano, sembrava le stesse sussurrando qualcosa.
L'uomo sembrava essere molto più grande della donna, ma non riusciva a distinguerne i dettagli.
Anna fece per avvicinarsi appena, non riusciva a mettere a fuoco i loro volti, ma un ramo sotto i suoi piedi si ruppe, ed attirò l'attenzione dei due.
La ragazza scappò via, rapidamente.
Ma l'uomo ebbe i riflessi altrettanto rapidi da poter scorgere un'amplia voluttuosa mantellina nera, venire inghiottita dal folto.
Quando Anna raggiunse una certa debita distanza dalla coppia, riavviò dietro le spalle i capelli bruni e si dette una sistemata alla mantellina.
Percorse il viale principale della città dei Duchi, verdeggiante e colorata.
Vedeva sfilare il Pugno Fiammante nell'impeccabile tabarro, intento nel consueto ed ordinato camminamento.
L'atmosfera era serena.
Al bosco intanto, l'uomo si era risollevato i pantaloni, e compiaciuto, si diresse verso la città, seguendo le tracce della ragazza vestita di nero.
Sulla banchina del porto, delineata da siepi ed aiuole fiorite, la gente passeggiava fra i chioschi di limonata e banchi di pesce fresco.
Un posto che sembrava espiantato da una cornice paesaggistica.
Avvolta nel suo manto nero, la ragazza era arrivata a destinazione; il fornaio.
Abbassò delicatamente la maniglia, e la porta si aprì.
" Bentrovata Anna, come state? " Disse il mastro fornaio.
Anna sorrise al tono confidente dell'uomo e ordinò, come d'abitudine, l'occorrente da acquistare nella bottega.
Un sacchetto di farina, alcune fette di pane, una bottiglia di latte e qualche uovo di giornata.
" Oh.. Anna! Aspettate. " Sfogliò uno dei registri presenti sul tavolo.
" Arriva così poca posta, che quasi me ne stavo dimenticando.. tenete. " E le porse una busta da lettera sigillata.
Anna fu sorpresa di ricevere una lettera.
Sorrise ma allo stesso tempo, il pensiero di scoprire chi le avesse scritto quella lettera, la distrasse.
La ragazza pagò il conto e si voltò raggiungendo l'uscio.
" Samuel " Poggiò la mano destra sulla maniglia, ma indugiò prima di uscire.
" Ricordate chi ve l'ha consegnata? " E si girò a guardare l'uomo dietro il bancone.
" Un ragazzo, uhm.. sulla trentina qualcosa più qualcosa meno, un tipo piuttosto anonimo, ma.. " Fece per rifletterci.
" Ma? " Soggiunse incuriosita Anna.
" Aveva fretta, ricordo che aveva abbastanza fretta, sì. " E concluse.
Anna annuì e ringraziò.
Ma prima di andar via, scorse dietro una porta semi aperta della bottega, lo sguardo di un ragazzo su di lei.
Anna sostenne il suo sguardo per un breve, ma intenso instante, poi si girò ed andò via.
Non appena svoltò l'angolo della bottega, urtò accidentalmente qualcuno.
Era l'uomo del bosco, ma fu lui a riconoscere la ragazza.
" Cos'avete visto nel bosco? " Grugnì, sbattendola contro la parete murata.
" Non c'era nulla da vedere signore.. " Rispose Anna in un lieve affanno causato dall'urto contro il muro.
Il ragazzo che aveva intravisto in bottega vide la scena dalla finestra, e si apprestò a raggiungerli.
Sferrò un pugno sull'addome dell'uomo, che si piegò sul mezzo busto, per poi riaccanirsi in offesa contro il giovane.
Si infuriò una scazzottata fra i due uomini.
Anna approfittò di quel diversivo per scappare.
La paura cancellò dalla memoria di Anna il viso di quell'uomo.
Durante il tragitto verso casa, ancora ansimante per la corsa, prese fra le mani la lettera con l'intenzione di aprirla.
" Signorina? Quell'uomo vi ha dato fastidio? "
Sentì una voce provenire da dietro di lei e nascose la lettera dentro il paniere.
Si voltò.
Era il giovane della bottega.
" Lo state facendo voi ora, signore. " Rispose lei con diffidenza.
" Volevo solo vedere se stavate bene " Si premurò lui, senza fare un passo.
" A quanto pare sì. Vi conosco forse? " Incanzò lei e lo degnò con uno sguardo di sufficienza.
" Il mio nome è Van Earl " Avviò la mano verso di lei.
Anna guardò la mano di Earl tesa in cerca della propria, poi sollevò gli occhi sui suoi.
" Non vorrete seguirmi zoppicando in quel modo, vero? " Senza ricambiare la stretta di mano, Anna si girò e riprese ad incamminarsi.
" Lo farei se me lo chiedeste. " Sovvenne lui facendo un solo passo avanti, quando la vide voltarsi nuovamente.
Anna restò interdetta.
Non una parola.
Dopo la sorpresa inaspettata per la lettera ancora da scoprire, le parole di quel ragazzo mossero qualcosa dentro di lei.
Per un breve attimo, dal suo viso severo e dal suo temperamento schietto ed infastidito, si rivelò la sua vera natura, innocente ed ingenua.
Ma durò poco, poi si rimascherò di disinvolta discrezione.
" Se non lo facessi? " Inarcò il sopracciglio sinistro sfottendolo in un' esibizione di finta presunzione.
" Vi chiederei se posso.. " Ribattè impassibile e sicuro di sè il ragazzo.
Anna manifestò involontariamente un'espressione di sgomento.
Quelle parole, le fecero dischiudere le turgide labbra in un tremore di meraviglia.
Riaccolse a fatica il contegno e girandosi, tornò sui suoi passi senza voltarsi.
Il ragazzo rimase lì fermo a guardarla svanire nel bosco.
Il suo sguardo era imperturbabile.
Una volta sparita ai suoi occhi, con discrezione si guardò intorno.
Sorrise.
Anna non fece mai più ritorno a casa.
*** Edited by Autumn - 27/10/2019, 23:23
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