Faerûn's Legends

Il prezzo del Futuro

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view post Posted on 7/7/2016, 10:04
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Troll epico

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L'uomo cammina con calma per il mercato.
Ascolta, osserva.
Rame, Argento, Oro...talvolta Platino.

Sono i colori che più preferisce.
I suoni che più preferisce.

Cos'è una moneta?
Una convenzione? Un mezzo per la felicità? Un desiderio?
E' tutte queste cose.

Ma per quest'uomo è anche di più.
E' un simbolo.
Un simbolo incarnato, reso solido dal metallo pregiato.
Il simbolo che tutto, in ogni realtà, ha un prezzo.

Amore? Odio? Vendetta? Passione?
Tutto richiede dedizione, tempo, impegno, lavoro.
E quindi ha un costo.

Il denaro non è la cosa più importante del mondo, è vero.
Ma quello che rappresenta... oh si...oh si se lo è...

 
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view post Posted on 12/7/2016, 14:07
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"Chi mi sa dire cos'è un mercante?
...nessuno? Vedo che state acquisendo la saggia dote di non parlare se non c'è certezza.
La nostra dea ama molto questa capacità.

Ebbene lasciate allora che vi illumini sull'ovvio.
Un mercante è chi commercia.
Il che non risponde alla domanda ma sposta solo il punto della nostra questione.

Cosa vuol dire allora commerciare?
Come? Dici una transazione con guadagno?
Approssimativo ma giusto.

Un buon mercante, in ogni transazione che effettua, ha un ritorno di qualche tipo.
Voi siete dei mercanti?
Massì penserete voi, siete tutti o quasi figli di commercianti e tutti voi avete avuto a che fare con merci di qualche tipo ma io vi chiedo...
Siete in grado di applicare questa filosofia ad ogni aspetto della vostra vita?
Siete in grado di far vostra l'anima del commercio e non il mero atto?

Se volete essere sacerdoti della Protettrice dei Commerci dovete iniziare a pensare diversamente dagli uomini comuni.
Dai mercanti comuni...

Cosa si nasconde dietro il sorriso di una fanciulla?
O dietro la stretta di mano di un cavaliere?
Rifletteteci.

Anche se ti sembra di aver capito una cosa, dubita e non dar tregua.
Dubita di tutto ciò che sembra bello ed è vero.
Chiediti sempre: a che scopo?
Non credere che una cosa sia soltanto buona, diritto non è diritto e storto non è storto.
Se per qualcuno un valore è assoluto, chiedigli sottovoce: perché?
La verità di oggi può già mentir domani.
Segui il fiume da dove è ancora un ruscello, non ti accontentare delle singole parti.
Chiediti sempre: da quando?
Ricerca le cause, collega e risolvi.
Osa guardare dietro le parole.
Se uno dice: ”Ciò è buono (o cattivo)”, chiedigli sottovoce: per chi?

Fate del dubbio il vostro guadagno.
Fate dell'ingegno il vostro ricavo.
Fate della previsione una scienza.

Fatelo e Waukeen sarà fiera modellatrice della vostra anima.


Athkatla: Lezione a giovani chierici, Lady Lysanna Goldpenny chierica di Waukeen, Anno 1372

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view post Posted on 19/7/2016, 11:23
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abyrtcW

Prendersi sul serio?
E perché?

Dovrei forse mantenere sempre quell'apparenza che vuole la società?
Dovrei forse sempre sorridere quando si ritiene che debba sorridere e piangere quando si ritiene che debba piangere?
Oh no! Non è roba per me.
Io amo scherzare!

Amo passare per il fesso di turno o sembrare quello che ne sa più di tutti.
Amo dire cose volgari davanti ad una platea di bigotti e fare il raffinato dentro la peggiore delle osterie.
Amo dire ad una donna che è vestita di pezze ed un momento dopo chiederle di sposarmi.

Mi piace stupire ma, ancor di più, mi piace stupirmi.
Perché vedi amico mio?
Il trucco per riuscire in un affare, in una diatriba o nel conquistare il cuore di una donna è tutto lì:

Non porsi il problema di piacere agli altri ma di piacere sempre a se stessi.

Torna a casa amico mio e guardati allo specchio.
Io posso dire di apprezzare me stesso...
Tu... puoi dire lo stesso?

 
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view post Posted on 28/7/2016, 09:22
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Se ho un sogno?
Chi non ne ha?
Ne ho diversi: alcuni li realizzo ogni giorno altri invece, forse, non li realizzerò mai...

Ma non è questo il punto in realtà.
Il nocciolo della questione, come sempre del resto, è il prezzo.
Quanto sei disposto a pagare per veder realizzato un tuo sogno?
No, no idiota.
Non parlo di monete o meglio...non solo.

Inizia col pensare al tempo da dedicare ad un'idea.
Inizia a pensare che alcuni sogni non ti daranno una vita sicura.
Inizia a pensare ai pizzichi che ti dovrai dare quando sarai costretto a fare cose che non ti piace fare.

Ecco vedi?
Il prezzo è proprio quello.
E come in molti, quando vedono da un mercante una merce troppo costosa e pensano "no, non me la posso permettere" così molte persone fanno coi loro sogni che restano, appunto, solo tali.

La verità è forse che alcuni sogni per diventare realtà non dovrebbero essere chiamati così.
Per cui, tornando alla tua domanda, io si, ho dei sogni ma non è così che li chiamo.
Le chiamo ossessioni.

E fidati dedico a queste ogni fibra del mio essere.
Continuamente.


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view post Posted on 29/1/2017, 23:35
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"Vedi figliolo?
Non ti devi mai scoraggiare.
Vuoi che sia un'impiccagione, una parata, uno spettacolo teatrale.
V'è sempre un bisogno che merita di essere soddisfatto.
Soddisfatto per il giusto prezzo, ovviamente."


E come poteva dar torto al vecchio zio Jack.
Come dargli torto...

Questo pensava il giovane chierico mentre calcolava,
imitando l'uomo al piano di sopra,
la spesa...
i ricavi...
...il guadagno.

Davvero quel goblin è venuto qui?
Sorrise.

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view post Posted on 6/2/2017, 20:00
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Video

"Stanco.
Sono distrutto.
Finalmente posso chiudere un po' gli occhi e...
..finalmente il nero riposo mi accoglie.

ma...?

Video

...devo essermi già addormentato.
Va bene, non voglio svegliarmi.
Queste monete sono così belle.
Non sono fredde.
Non sono sporche.
Sono pulite, luccicanti...
Purificanti, si.
Purificanti è la parola giusta.

Sono una pioggia estiva.
Sono....

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Oh mia unica Regina!
Mia Imperatrice dorata!
Perdona la cecità del tuo servo e...
...Come?
...Cosa dici?

Si mia sign...
Di più?
Io cred...No, io posso.

No mia sign...
Si posso di più.
Devo.
Per chi?

Lo sai già.
E' così che vuoi no?


"...Ed allora avrai il potere della vita e della morte..."

 
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view post Posted on 17/2/2017, 09:49
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Video

"...bene, ci siete tutti?
Evan in fondo, smettila di scrivere qualunque cosa tu stia scrivendo e cominciamo.
Oggi vi parlerò di un concetto decisamente semplice da capire ma estramemente difficile da applicare.

La Moneta.

Ognuno di voi prenda una qualunque moneta che ha in tasca e, se non ne avete, potete uscire.
Bene, l'avete tutti? Perfetto.
Come potete vedere ci sono due facce che rappresentano l'idiota di turno ed uno stretto bordo tramite cui possiamo risalire allo stampo di conio.
Bene, voglio che proviate a far reggere la moneta sul bordo.
Su provate.

[...]

Uhm...Bravo Evan...hai trovato il modo.

Video

Come avrete notato è quasi impossibile far reggere una moneta su in verticale a meno di non farla ruotare.
Ecco.
Le moneta è la vostra vita, divisa in due aspetti: la vita pubblica e privata.
I due aspetti rivolgono i loro pensieri in direzioni opposte eppure il corpo, la sostanza se preferite, è la stessa quindi è inevitabile che l'una influenzi l'altra.
Noi però siamo mercanti e questo, a differenza delle persone comuni può avere conseguenze catastrofiche.

Un litigio con vostra moglie la sera prima può rovinarvi l'affare del giorno dopo.
Un affare andato male vi può far dire, ad un amico ad esempio, cose che non pensate realmente.

Il buon sacerdote di Waukeen è conscio di questa dualità e la fa sua e riesce, deve riuscire, a far rimanere la sua moneta sempre in piedi.
Come?
Facendola ruotare.
Ruotando, anche se per un fugace attimo, la faccia pubblica vede ciò che vede la faccia privata e viceversa.
Quindi sa.
Conoscenza, di se stessi in questo caso.
Il buon chierico sa e capisce, tramite l'osservazione degli eventi, che quelli scollegati tra loro non vanno mischiati per cui sarà capace di sorridere al suo cliente anche se porta la morte nel cuore.
Sarà capace di attesa.
Di pazienza.

Purtroppo, benché questo concetto sia semplice, è inquietantemente difficile da applicare.
Nessuno si conosce a 360°.
Per cui nessuno di voi potrà mai eseguire una rotazione perfetta.
A meno di non aver qualcuno che vi "spinga"...



Athkatla: Lezione a giovani chierici, Lady Lysanna Goldpenny chierica di Waukeen, Anno 1373

 
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view post Posted on 7/3/2017, 11:56
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Si era ritrovato a parlarne due volte in pochi giorni.
"La Teoria dei Cerchi".
In effetti era alla base dei suoi rapporti o meglio, il suo modo di fare si conformava quasi perfettamente ad essa.
In realtà andava oltre.
Vedeva tutti assimilati a quel semplice schema.
Semplice ma efficiente.
Proprio quel genere di cose che piacevano a lui.

Perché non metterlo per iscritto allora?
Magari un domani quel libro gli sarebbe tornato utile.



La Teoria dei Cerchi di Evan Greenfox, sacerdote di Waukeen
Mio caro lettore, questo compendio tratta dei rapporti ed in particolare dei rapporti tra le persone.
Nulla ti vieta però di estendere tali concetti, semplici in apparenza, a cose, emozioni o persino idee ed ideali.

Piuttosto che parlarti ti renderò partecipe del concetto che mi piacerebbe spiegarti e chissà...magari aiuterai anche te stesso a conoscerti meglio seppur non abbia minimamente presunzione di ciò. E' semplicemente una possibilità.

Dunque iniziamo: come prima cosa prendi una pergamena pulita ed, al centro di questa, segna un punto con l'inchiostro.
Quel punto sei tu. Segna pure a fianco il tuo nome se vuoi.
Ora disegna tre cerchi concentrici aventi come centro te stesso.
All'interno del cerchio più vicino a te traccia dei punti per i nomi delle persone per cui daresti la vita senza esitazione (l'amore della tua vita? Tua madre?).
Ora ripeti l'operazione per il cerchio intermedio dove metterai dei puntini per ogni persona per cui magari non sei certo che daresti la vita ma a cui tieni molto (un buon amico? un'amante? Uno zio?).
E continua così dando un tuo significato ad ogni cerchio in modo che più il cerchio sia lontano da te più il rapporto con quella persona sia per te labile.
Fatto? Bene.

In base a quanti cerchi hai scelto di fare e quante persone hai messo dovresti ora ritrovarti con una mappa dei tuoi rapporti con le persone. Potresti notare che ti è sfuggito qualcuno e magari ti starai dicendo "Oh ma come ho fatto a dimenticarlo?!".
Ecco, anche questo è significativo dei rapporti, ti aiuta a vedere con chiarezza a chi prima si rivolgono i tuoi pensieri.

Ma continuiamo.
Ora viene la parte difficile.
Devi provare a immaginare, per ogni puntino che hai fatto e secondo la scala che hai scelto a quale cerchio appartieni per ognuno dei punti, e quindi delle persone che hai incluso, che hai tracciato, ti faccio un esempio: tua madre, probabilmente spero, ti amerà più di ogni altra cosa quindi al suo puntino traccerai un cerchio, il primo, in cui il tuo è incluso.
Le domande che ti devi fare sono le stesse che hai fatto prima a te stesso ma rovesciate:
- Come mi valuta tizio?
- Sono sicuro che Gisella mi consideri come io considero lei?
- A pensarci lui mi vuole molto più bene di quanto io gliene voglia...


Quando avrai fatto questo lavoro, che richiede molta e ripeto molta autocritica, ti troverai con una mappa che, incertezze ovvie a parte, sarà completa e ti potrebbe aiutare a fare un po' il punto su te stesso e su quello che ti circonda.

Ti invito, per concludere a fare alcune considerazioni sulle distanze tra cerchi.
Immagina le distanze tra i punti come distanze fisiche di persone armate di coltello, mi spiego:
se tieni qualcuno nel tuo cerchio più stretto questi, ipoteticamente, ti potrebbe facilmente far del male come tu, se sei nei loro cerchi più stretti potresti far del male a loro.
Quelli dei cerchi più distanti invece, potrebbero provare a farti torto ma non avranno probabilmente grande effetto su di te.
In pratica, con la teoria dei cerchi puoi anche visualizzare, in maniera concettuale si intende, i tuoi rischi ed analizzarli.

Se al posto delle persone metti, ad esempio, i tuoi vari affari puoi valutare meglio i rischi e pensare a contromisure.
Insomma, spero possa tornarti utile così come spesso torna a me.



Evan fissò quello scritto.
In effetti era proprio così ed iniziò a pensare a quante persone c'erano davvero nei suoi cerchi più stretti.
Poche.
Poi vari cerchi vuoti ed infine...un mare di puntini.
Una triste necessità in fondo.
Il prezzo del successo probabilmente.

 
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view post Posted on 28/3/2017, 13:48
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La piazzetta dei Sette Soli, patria degli ambulanti, era gremita.
Lui, seduto a gambe larghe, teneva i gomiti sulle ginocchia e le mani unite poggiando su queste un volto che fissava quella moltitudine di cose.

Uomini semplici trasformati in Cavalieri.
Colleghi mutati in amici.
Donne divenute importanti.
Lei.

Fu strano.
Improvvisamente, nella sua mente, tutte quelle cose sembravano avere un nuovo senso.
Li conosceva tutti o quasi, percepiva il potenziale di ognuna delle cose che influenzava la sua vita ma non gli era mai stato chiaro, netto.
Li fissava e senza accorgersene si ritrovò a meditare in quel mercato, luogo per lui sacro.

Fu come se, fissando un mare infinito di stelle, di opportunità...
...d'improvviso scorgesse una costellazione.
Uno schema.

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Ne rimase estasiato.

"Ehy Evan! Come vanno gli affari?"


Una voce sembrò richiamarlo indietro.
Reclef.
Un caso che proprio un uomo che aveva scommesso tanto sul lancio di una moneta e ne aveva trovato fortuna gli avesse parlato ora? No, Evan non amava quelle scommesse e quello non era caso.
Ma forse lui avrebbe potuto capire, o meglio, comprendere.

"Molto bene Cavaliere, gli affari girano decisamente bene e, forse a breve, potrò definirmi ricco.
Molto ricco."


Si prese una pausa per poi continuare a parlargli con fare criptico, così insolito per lui.


"Ho lanciato una moneta Reclef ed ora sta girando.
Come definiresti tu, da tymorita quale sei, una moneta che, lanciata, sembra ruotare senza fermarsi mai?"


Il Cavaliere, avvolto nel suo bel manto purpureo lo guardò un attimo perplesso, non era abituato a quel suo fare...
...del resto lui stesso non lo era.


"Uhm... Una follia? O forse più semplicemente un sogno credo."


Follia. Non aveva tutti i torti. Tuttavia per un Tymorita lo stato di una moneta è statico: poggiata su una delle due facce o ferma sul bordo.
E l'ultimo in effetti è assurdo.
Ovviamente lui non considerava la rotazione e la spinta.
Spostò il suo sguardo su di lei, poi rispose.


"Equilibrio."






Edited by Hypno Drake - 28/3/2017, 15:04
 
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view post Posted on 19/4/2017, 16:04
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Fiori e nastri purpurei cadevano leggeri dagli spalti.
Barden, riceveva la benedizione della Reggente d'acciaio.
Dalton alla sua sinistra, Moonsoul alla sua destra.

Li guardò un attimo mentre la folla osannava il nuovo Barone delle Terre di Pietra.
Aveva formato un'ottima squadra.
Perfetta.

In molti, Philip compreso, avevano definito quel tentativo una scommessa.
Lui no.
Per Evan era stato un investimento decisamente calcolato.
Aveva forgiato armature, bardature, commissionato casacche...
Investito molto denaro.

Ed ora...
Ora si ritrovava a gestire una vera fortuna.
Fortunato? No.
Decisamente no.

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Ora le sorti di una delle più grandi, pericolose e ricche vie carovaniere dell'intero Faerun erano tra le sue mani.
Passo dopo passo, moneta dopo moneta.
Pizzico dopo pizzico, bacio dopo bacio.
Doveva ringraziare molti e molti dovevano ringraziare lui.

Si voltò ed osservò l'esile figura che dormiva tra le lenzuola.

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Quel gioco era il suo tipo di gioco.
Ne conosceva le regole.
Era il resto a preoccuparlo.



Edited by Hypno Drake - 19/4/2017, 17:39
 
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view post Posted on 7/6/2017, 12:40
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"...i soldi non fanno la felicità, ma l'aiutano molto..."
Antico detto popolare

Erian metteva sotto salamoia quei pregiati reagenti.
Dilwen sistemava contenta la sua nuova collana.
Lamya era impegnata in una ricca trasferta con un coraggio di cui non la credeva capace.
Il buon Ogvar era a fare la cosa più importante: trattare con un cliente.

Il sacerdote di Waukeen, con l'armatura ancora sporca di cervella, si sentiva terribilmente fiero dei suoi colleghi ormai amici e di quello che avevano creato insieme.
Erano ricchi?
Cosa voleva dire essere ricchi in quel contesto?
La certezza di non avere bisogni materiali?
O meglio la certezza che qualunque fosse quel bisogno era risolvibile in breve.
Erano ricchi.

Vedere Dilwen iniziare ad essere vanesia ne era la conferma più lampante che potesse avere.

E gli andava bene così, dannatamente bene.
Monete.
Era un sentiero pericoloso o meglio...importante: le regole le decidi tu.
Si rese conto che potevano fare la differenza in un gioco che avrebbe potuto coinvolgere altre compagnie, città o persino nazioni.
Flussi di denaro.
Moneta che corre e scorre di mano in mano.
La gente, pensava Evan, si affanna per accumulare monete e prendere quelle altrui.
Ma cosa succede quando...
quando...
quando sei tu stesso a creare il tuo stesso bisogno?

Iniziò a ridere.
Dilwen ed Erian ormai abituati a quelle sue uscite "eccentriche" si limitarono a guardarsi perplessi.
Già...lui era "eccentrico", solo i poveri sono pazzi.

 
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view post Posted on 21/3/2022, 14:43
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"Dietro ogni grande mercante v'è un uomo capace di creare grande ricchezza.
Ma dietro una grande ricchezza v'è sempre una storia di profonda civiltà"
Evan Greenfox

Le osservava.
Rideva, scherzava, lavorava.
Ma dietro tutto ciò osservava le tre gemme che aveva difronte.
Giovani, belle, colme di speranze.
Desiderose di imparare.
Desiderose, ciascuna a modo suo, di essere la migliore.
Di essere ricche.

Ed era lì che Evan, in quello spiraglio di ambizione, sapeva di dover lavorare.
Sapeva di avere una "responsabilità".
Era ciò per cui ogni giorno riceveva il Potere.
Educare.
Educare al commercio.

Ma mentre chiudeva gli occhi stanco, felice di sentire ancora quel piacevole chiacchericcio,
riflettete sul fatto che in realtà non era al commercio che educava quelle donne.
No.
L'arte mercantile era solo l'apparenza di qualcosa di più profondo.
Qualcosa di più importante.
Importante e prezioso.
La civiltà.
Evan le stava educando al fine ultimo di Waukeen: portare civilizzazione.
Lo aveva fatto inconsciamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Sorrise.
Si sentì in profonda comunione con la sua Signora.

E...in fin dei conti...quale idiota non sarebbe stato a suo agio davanti quelle tre gemme?


Trio



Karenina *Bacchide* Duvodas


Edited by Hypno Drake - 21/3/2022, 15:11
 
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view post Posted on 18/5/2022, 11:43
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Quanto sai di te stesso se non ti sei mai battuto? Fight Club

Osservava quello spadone.
Redentore.
Quella spada era stata creata per combattere il male.
Demoni, diavoli e altre porcate simili.
Una spada da paladini insomma.
Perché era in mano a lui allora?

Comprata ad una sordida asta di Lapalgard il chierico, mentre ne mirava i riflessi lucenti, se lo chiedeva come se avesse la sensazione di non meritare un'arma così pura.
Evan sapeva che ogni arma nasceva con uno scopo,
un intento.
E colui che l'aveva fatta sicuramente non immaginava che quel capolavoro finisse in mano ad un bastardo come lui.

Potere del denaro.
Pagata una miseria tra l'altro.
Un affare.

Quello spadone, in mano a lui, rappresentava il fallimento di chi lo aveva creato.
O forse no.
In effetti quella lama era fatta per uccidere demoni.
Il nemico della sua dea era un dannato demone.
Graz'zt.

Su quel pensiero aveva iniziato ad allenarsi.
Non era molto bravo, poteva sicuramente esserlo di più.
Con quell'arma, senza scudo, ogni difesa era abbandonata.
Impugnarla lo faceva sentire, in un certo qual senso, nudo.
Nudo ma forte.
Quello spadone era un segno, un segno di Waukeen.
Era sempre stato solo un mercante ma le circostanze sembravano volere che fosse qualcosa di più.
Un guerriero?
Lui?
A pensarci si sentiva ridicolo.
Ridicolmente forte.
Forte per Waukeen.



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view post Posted on 1/7/2022, 16:26
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"L'idea che si morirà è più crudele del morire, ma meno dell'idea che un altro sia morto.Marcel Proust"

Le parole di Vikris lo avevano colpito.
Come quasi sempre facevano le parole di un paladino.
Evan ammirava quella categoria di persone animate da un sentimento che, a modo suo, definiva "puro".
Tuttavia, come spesso accadeva, parole così potenti ed alte erano anche ben distanti dalla vera realtà delle cose.
Non che tali parole fossero false ma che, semplicemente, fossero l'eccezione che conferma la regola.
Ma non la regola.
La regola era altra.
Perché non scriverla dunque?

Si armò di carta ed un elegante libro.


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Saggio sulla Magia, Morte e Denaro, di Evan Greenfox
Quanto vale la salute di un figlio?
La risposta a questa domanda la si può vedere in qualche madre che difende i propri cuccioli e nel dolore di un genitore che si trova costretto a dover seppellire un figlio prematuramente.
Se costoro potessero fare qualcosa per quella che, agli occhi dei più, è una rottura dell'ordine naturale delle cose ("non si dovrebbe mai seppellire proprio figlio...") si potrebbe pensare, seppur squallidamente, a cosa queste persone sarebbero capaci di fare e o dare.
Quante madri si toglierebbero la vita se potessero scambiarla con quella del loro perduto?
Domanda lugubre ma che fa riflettere.
Ma ancora, senza voler scendere nella tragedia, cosa si farebbe per curare un proprio caro ammalato? Per riveder camminare qualcuno rimasto paralitico dopo una caduta da cavallo?
Anche qui, l'amore dei propri cari potrebbe essere disposta ad un prezzo alto.
Molto alto.
Viviamo in un mondo in cui v'è, nella grande maggioranza dei casi, una soluzione "divina" a qualunque di questi problemi: esistono infatti incantesimi in grado di riportare in vita qualcuno morto di morte violenta, curare un ammalato, sanare un taglio o persino far ricrescere un arto perso.
Tutto ciò ha un costo, ovviamente.
E tale costo non è ovviamente alla portata di tutti, anzi, quasi di nessuno.
Persino le fedi più giuste e generose sono infatti, costrette, a chiedere un prezzo anche per quegli incantesimi che non richiedono preziose e rare componenti materiali o se li concedono lo devono fare di "nascosto" o in segreto.
Cosa succederebbe infatti se si venisse a sapere che un giusto sacerdote di Ilmater va in giro curando chi soffre senza chiedere nulla in cambio?
Oh, ci sarà sicuramente qualcuno che lo fa, ma non so se tale pratica sia pubblica per i seguenti motivi:
- avrebbe una fama che porterebbe, chiunque soffra, a fare anche viaggi notevoli (per molti costa meno andare da Waterdeep a Baldur piuttosto che pagare per un incantesimo di prima cerchia) per raggiungere tali persone e chiedere una cura. Inoltre, la limitata capacità di qualunque sacerdote di "aiutare" tutti ogni giorno potrebbe portare a scene terribili e disgustose: liti per chi "soffre" di più. Uno spettacolo che prego di non vedere mai.
- Tale persona come verrebbe vista dai suoi pari, di fede simile e non, che invece si fanno pagare? Oh, ve lo dico io: non bene. Non è un caso che i costi per una stessa cura siano molto simili tra fedi anche molte diverse.

Il denaro, in tal senso, funge da bilancia, regola e filtra, implicitamente, il sistema facendo si che chi possieda il potere di un dio non sia "tormentato" da supplicanti (probabilmente non ci si potrebbe neppure sedere in locanda senza qualcuno che chieda qualcosa...).
Si, comprendo il mio lettore che valuta questa visione come tristemente arida.
Potessi, cambierei il mondo e farei si che non vi siano morti violente, malattie ed amputazioni tuttavia, temo, che tale scenario vada anche oltre i poteri di un dio: invito quindi il mio lettore a non giudicare me, la realtà che lo circonda.

Aggiungo un ulteriore scenario: gli oggetti magici in grado di curare o "risolvere" problemi.
Per gli avventurieri sarà ampiamente noto che pozioni o pergamene di cura ferite, ristorare e rimuovi malattie sono un qualcosa da avere sempre con sé. Ed in effetti i destinatari di questo genere di articoli sono loro in gran parte ma non sono gli unici.
Pensiamo ad un uomo realmente facoltoso, un nobile magari.
Pensate forse che non avrà un'ampia scorta di pozioni per quella volta che avrà un raffreddore? O di ristorare per quella volta che sarà fin troppo ubriaco? E non sto citando neppure gli antidoti ai veleni...
Ma ancora...
E' possibile realizzare oggetti decisamente potenti in grado di curare ogni male o addirittura di riportare in vita i morti e far si che tali oggetti siano utilizzabili da chiunque (forse qualcuno di voi avrà sentito parlare delle verghe di Resurrezione). Chiunque, si avete letto bene.
Come mai tali oggetti non si vedono in vendita?
Vi pongo una domanda differente, quanto sareste disposti a pagare per un oggetto del genere?
Sapere che, se qualcosa accadesse a voi o ad un vostro caro potreste porre rimedio senza dover "pregare/pagare" un sacerdote?
Mille platini? Centomila? Un milione?
E' una domanda che mi sono sempre fatto e non ho saputo trovare risposta.
Certo qualcuno vi dirà che il costo di tale oggetto è calcolabile in base al processo magico e qualche folle potrebbe persino venderlo a quel prezzo.
Ma voi, se aveste un oggetto del genere... Lo vendereste?
Forse, ma sicuramente ad un prezzo disgustosamente alto.
E questo perché? Perché ciò che tocca la salute è un bene primario, al pari del cibo, della casa o del sesso.
Senza salute tutto il resto viene meno, è questo che fa il prezzo ed è questo il motivo per cui certe cure, certi servizi clericali sono rari, costosi e richiedono "amicizie".
Cosa significa dunque essere ricchi?
Cosa è la Ricchezza?
E' una domanda difficile ma forse, alla luce di quanto detto prima, si potrebbe pensare che essere Ricchi è anche avere il potere di porre rimedio a quelle ingiustizie che possono colpire ognuno di noi e di chi ci è vicini e, questo genere di potere, non sempre coincide con il possedere denaro ma, a difesa del denaro, va detto che il denaro è equo: permette a tutti, potenzialmente, le stesse possibilità.
Waukeen celebra la ricchezza, la civilità ma ancor di più le pari possibilità.
Tutti con l'impegno possono diventare Ricchi.
Cosa significa essere ricchi?
Questo sarà argomento di un altro saggio ma per ora, mio caro lettore, lascio a te questa profonda, scomoda, riflessione.

Sacerdote di Waukeen
Evan Greenfox
 
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view post Posted on 7/9/2022, 17:16
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Troll epico

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"La vera ricchezza non deriva dall'abbondanza dei beni materiali, ma da una mente serena."Maometto

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Osservava la veste.
Nuova, immacolata.
V'era fede nelle mani di chi l'aveva tessuta.
Ed in effetti, così era.

L'abito non fa il monaco.
Evan amava quel detto e coloro che ci credevano ciecamente.
Il detto, nella sua mente, era si vero qualche volta ma non nella maggioranza dei casi e, non a caso, aveva preteso per ognuno dei suoi nuovi aiutanti degli abiti nuovi.
Era stata anche un'ottima scusa per vedere come se la cavassero con un debito.
Del resto un buon waukeenita sa tirar fuori soldi anche da una latrina.

Quella magnifica tunica...
...non solo un vestito.
Quella tunica significava molte cose e,
proprio la presenza di una giovane sacerdotessa, un esuberante bardo ed una maga "dilettante",
era indice che aveva smesso di essere un sacerdote e stava diventando maestro.
Maestro di cosa?
Fede?
Evan non aveva mai concepito la fede come qualcosa di "astratto".
Forse più uno stile di vita o, meglio, un modo giusto di affrontare le cose.
I problemi.
Ecco, se c'era qualcosa che poteva insegnare era il giusto modo di risolverli, i problemi.

Ma il "Maestro" non poteva essere il "Mercante".
Non l'aveva fatto apposta.
Se ne rendeva conto ma non poteva farne a meno:
dentro quel santuario era...diverso.
Più serio.
Più riflessivo.
Ossessivo.
Proprio come lo era lei.
La sua di maestra.
Dura e seria durante le lezioni...
...così "diversa" fuori.

Era proprio una bella tunica.
Non mancava molto.

 
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