Faerûn's Legends

Il cammino di una rosa nera

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Claupx
view post Posted on 20/12/2019, 17:50 by: Claupx
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Lord Draxler di Gulthmere

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Ordine Vigile e Guardia Cittadina
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Grandi luci si cominciavano ad intravedere a distanza, luci che esprimevano nel cuore di un uomo nostalgico sensazione di calore e di pace. Nel silenzio il galoppare del destriero stanco donava a quegli istanti i rintocchi di un cammino che era iniziato da molto.
Le ultime incessanti ore, percorrendo la Via dei Commerci e delle carovane erano sembrate interminabili,
ma finalmente le bianchissime mura erano d’innanzi ai suoi occhi.
Era finalmente giunto nella Città degli Splendori.
Ammantato in un drappo rosso, si presentò davanti alle guardie cittadine che forse inizialmente non lo avevano riconosciuto. L’ora era tarda ed il buio fuori la città certamente era motivo per indagare maggiormente su chi si accingeva ad entrare a Waterdeep.

“Il mio nome e’ Wayne Blackrose, Paladino Devoto al Guardiano”


disse l’uomo, sciogliendo l’avvolgente manto rossastro e mostrando pienamente il suo volto, scendendo abilmente da cavallo.
Rimase in postura disciplinata e marziale, attendendo risposte dalla guardia dei cancelli.
Un’armatura impeccabile e dai tratti brillanti sui quali erano visibili emblemi di Helm, una massiccia spada bastarda d’oro donavano a quella figura un impatto visivo non indifferente.

“Ah voi non eravate il Funzionario?”

disse la guardia, scrutando l’uomo.

“E’ così, ho svolto mansioni presso il Palazzo di Piergeiron per un certo periodo.”



**************************
Wayne fin dall’infanzia si era allenato, aveva ricevuto molte dure lezioni, era caduto e si era rialzato.
In qualche modo aveva forgiato il suo corpo ma anche la mente e cercava di essere sempre accorto, pronto, vigile, perché quello era il modo di agire secondo la via dell’Osservatore.
Ma non era stato perfetto. Negli ultimi tempi si era convinto che ricercare ordine e rispetto delle leggi in un palazzo potesse essere il giusto modo di servire Helm e la sua città, ma si rese conto che non era così.
Certo, pianificare e avere sott’occhio i mezzi di gestione una città poteva essere utile, ma lui non era realmente fatto per tutto ciò.
Con abnegazione avrebbe dovuto anteporsi davanti ai deboli e farsi scudo dal male.
Discendere nelle profondità della sua amata città lo aveva sicuramente cambiato, scoprire infatti che dall’altro lato della “splendente medaglia” si celava un labirinto intricato di fuorilegge, malvagi e creature di ogni genere votate al male lo avevano fatto dubitare su quanto avesse fin ora visto.

A Skullport aveva dovuto scendere a compromessi, difficili compromessi che però aveva dovuto accettare per un bene superiore e la salvaguardia dei suoi cari compagni.
Venne messo alla prova continuamente poiché in quel pozzo di malvagità avrebbe voluto agire con fervore nel nome del suo dio, ma sapeva che ciò non avrebbe sortito gli effetti sperati.
Aveva acconsentito di seguire quella pista insieme ad un gruppo di cittadini, poiché una bambina era scomparsa e i pochissimi indizi non lasciavano presagire a nulla di buono.
Morti, non morti, necromanzia, furto di cadaveri erano solo piccoli pensieri che attanagliavano la sua testa quando era ancora in superficie,
ma poi scoprì che c’era molto di più.
A non farlo vacillare mai, per fortuna, vi era la persistente fede, indomabile sentimento che conduceva ogni suo gesto e che ogni volta che guardava i suoi compagni lo stimolavano a proseguire ancora ed ancora.

“O Helm fa che la mia forza di protettore non vacilli mai
come la mia immensa fede in te.”


“Difendimi dalle insidie del nemico infernale
e sostienimi nelle tentazioni perchè
riesca sempre vincitore.”


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Il devoto cavaliere spesso sussurrava tra se e sé preghiere affinchè l’Occhio Vigile potesse guardarlo anche in un luogo così lontano dalla luce e dal bene.
Infine l’audace gruppo si era ritrovato nella sfida decisiva e Wayne potè finalmente liberare il suo animo, mentre la sua spada colpiva con fervore divino il Gran Maestro.
Stremati, ma vittoriosi erano riusciti a tornare a Waterdeep, restituire un degno riposo alla piccola Lyra e far riabbracciare Sisha con il nonno che la attendeva.

Per tutti dopo tutto era sembrato un epilogo lieto e lo era, per certi aspetti, dopo tutto quello che avevano passato, ma per il giovane helmita molte cose erano rimaste in memoria. Situazioni come il commercio di schiavi al porto, lo spaccio di droghe nella sua città, culti malvagi e quant’altro che si aggiravano nelle ombre della Città degli Splendori sicuramente avrebbero meritato maggiormente la sua attenzione.
Partì il giorno dopo, lasciando una missiva di dimissioni da funzionario e si diresse verso il Chessenta.
Lì dove il suo cammino era iniziato, ritornò per ritirarsi in preghiera e per ritrovare la giusta consapevolezza.

“… un campione di Helm, che per tutta la sua vita ha vissuto nel nome della vera visione,
proteggendo quanto egli avesse di più caro.”


Risuonavano nella testa le parole dell’anziano sacerdote che lo aveva istruito sui Dogmi del Guardiano e che gli raccontava gesta eroiche di un campione helmita passato.



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“Ma sono tornato alla Splendente per servirla adeguatamente e per essere degno nel nome di Helm”


L’uomo in armatura si allontanò diretto verso Waterdeep con passo deciso, dopo essersi congedato con fare militare.
 
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