Faerûn's Legends

Che Fine Ha Fatto Fiona Burque?

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Arkiell
view post Posted on 19/10/2018, 11:03 by: Arkiell
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Lord of the Sfig

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"...e la porta si aprì da sola. Solo un folle o un idiota sarebbe entrato in quel posto, specialmente sapendo che era infestata dai fantasmi. Quindi entrai." Glorin riparlando dei fatti di quel giorno


La prima volta che Glorin vide una figura evanescente li dentro, pensò di essersi sognato il tutto. Il fatto che Himir però confermò anche lui di aver visto qualcosa, voleva soltanto dire che effettivamente qualcosa li dentro c'era.
Posato il lama nella stalla il nano si accingeva ad andare nella locanda a drenare un pò di boccali quando la sua attenzione fu attratta da qualcosa. Un particolare o un fugace movimento colto con la coda dell'occhio lo aveva fatto voltare. Una figura era apparsa all'interno della casa. Anche questa volta il guerriero si fermò, e sulle prime non diede molta importanza alla cosa, solo che poi la porta si aprì da sola, come ad invitarlo ad entrare. Ovviamente una persona dotata di buon senso se ne sarebbe guardato bene, ma una persona di buon senso mica aveva la curiosità di un nano!. Accettò lo strano invito ed entrò. La casa era miseramente arredata e sembrava non avere nulla di particolare. Per prima cosa la sua attenzione fu attratta da una botola che portava ad un piano sotterraneo. Il non avere bisogno di una torcia fu per lui un ulteriore sprono a continuare l'indagine. Sotto tranne un arcolaio ed uno sgabello, c'era solo un vecchio tavolo di poco conto. Eppure, e qui la faccenda iniziò a farsi strana, sebbene il nano fosse abituato a vedere nel buio del mondo di sotto, qualcosa di nero ed impenetrabile aleggiava in un angolo della stanza. Ovviamente la cosa era curiosa, ma non essendoci per il momento un mago con lui per indagare meglio, la sua attenzione fu rivolta altrove. La casa aveva un piano superiore, anch'esso ridotto male. Un letto per adulti ed uno per bambini insieme ad un armadio ed un logoro baule erano l'unico arredo della casa. Quando provò ad avvicinarsi all'armadio, le ante del mobili iniziarono a muoversi furiosamente ed all'improvviso il letto dei piccoli partì verso la sua direzione colpendolo. Fece giusto in tempo ad alzare il suo scudo per ripararsi. In contemporanea sentì dei colpi alla porta, affacciandosi alla finestra vide Himir.
Il suo amico umano stava tentando di aprire la porta che sembrava non volerne sapere di cedere. Quand'ecco che una spallata mette la parola fine alle tenue resistenze del pezzo di legno. L'amico fece giusto un paio di passi nella stanza che si bloccò come una statua sgranando gli occhi. Iniziò a parlare a voce alta descrivendo un misterioso luogo :

" in un deserto desolato governato da un sole di acciaio vi è una fortezza nera. Dentro questa fortezza vi sono delle piscine ricolme di un liquido nero denso. Al loro interno una bambina ne emerge"

Bene, Himir aveva dato di matto. Quando sembrò riprendersi fecero insieme un breve giro della casa, ma oltre il buio profondo della cantina sembrava non esserci molto. Poi qualcosa successe. Un attimo prima di girare i tacchi e levarsi di torno comparve una figura evanescente che iniziò a parlare con loro. Parlare forse è un termine ottimistico visto che si limitò all'inizio a fare i nomi di "Agata Dana e Tom". Himir cercò di farlo parlare ma oltre ad una frase ancora più criptica e sconnessa sui "diecimila dei che puniranno i malvagi" non ottenne molto. Un accento alla cantina e su cosa diamine ci fosse li riuscì a terrorizzare l'essere.
E vi giuro su Moradin che vedere un fantasma, perché questo era, terrorizzarsi di certo non era un buon segno.

"lui è li. Lui!". Provammo a farlo ragionare ma fuggì via. Pochi istanti dopo dal nulla comparve un altra figura evanescente, femminile questa volta e noi non facemmo neanche a tempo a reagire che questa iniziò ad urlare. Uno straziante urlo lacerò i nostri timpani e ci lasciò stesi al suolo, vivi per un oscuro miracolo.

Riuscirono a strisciare fuori e a cercare di riprendersi, e ci vollero un bel pò di minuti. Curiosamente in tutto questo tempo, nessuno sembrò prestare loro attenzione.

Ovviamente alla luce di quegli eventi era più che normale e logico aspettarsi una fuga dei due cosi lesta da lasciare i solchi sul terreno. Invece decisero di scendere di sotto a vedere chi fosse questo "lui".

Quando stavano per scendere nella cantina per affrontare "lui", sentirono dei colpi alla porta. Qualcuno cercava di entrare. Himir andò a controllare mentre il nano scese nella cantina. Li il buio era aumentato ed adesso era impossibile anche per lui vedere qualcosa li dentro. Si sentiva un fitto chiacchiericcio provenire dal piano di sopra, e mentre Glorin stava decidendo cosa fosse meglio fare, vide o meglio percepire Himir ed un altro umano scendere sotto. Il suo amico gli presentò l'altro umano come "Corwyn", qualcuno che sapeva meglio di loro cosa fosse successo li dentro.

Una subdola voce iniziò all'improvviso a farsi largo nella testa del più giovane dei Redbeard. Un improvviso pensiero su come l'umano non portasse rispetto alla maestosità di un nano, e di come un bel colpo di ascia avrebbe insegnato allo stolto i giusti rapporti di potere. La gloria era alla sua portata sarebbe diventato famoso come un eroe, un re della montagna.

Cercò di resistere a quello strisciante pensiero, si tappò le orecchie scosse la testa e quando fu sul punto di cadere e perdere il senno strinse a se la sua ascia ed in essa trovò la forza. Colpì il tavolino alle sue spalle fino a farlo a pezzi, come se cosi facendo potesse colpire anche la voce. Fu questioni di attimi ma tutto cessò, solo che l'oscurità invece di diminuire aumentò di colpo.
Si fiondarono fuori dove trovarono ad attenderli un altro umano che sembrava conoscere Corwyn e la sua storia.

Di primo acchito il primo umano. Corqwyn non gli piaceva, e forse questo "la voce" lo aveva percepito, mai avrebbe alzato la lama contro Himir, e sicuramente anche questo "lui" aveva capito. Non so cosa gli desse fastidio di quell'umano, se i suoi modi lamentosi o cosa, fatto sta che effettivamente l'idea di staccargli la testa per una serie di attimi gli sembrò più che sensata.

Li fuori il quartetto iniziò a fare le presentazioni, e decisero tutti insieme di andare a parlare in una locanda.....
 
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31 replies since 13/10/2018, 16:41   962 views
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