Faerûn's Legends

Che Fine Ha Fatto Fiona Burque?

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Cyberpunk FL
view post Posted on 10/12/2018, 14:04 by: Cyberpunk FL
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Così lei cadeva.
Cadeva sotto i colpi di un mondo che mai l'aveva accettata, che l'accusava di essere malvagia e distorta per la sua ascendenza. Non aveva chiesto lei di venire al mondo.
Colma di rabbia e risentimento, impaurita, rannicchiata in un angolo come una gatta che difende quel che resta della sua tana soffiava: i mostri le avevano portato via tutto e, con un unico moto d’orgoglio, per la prima volta, accettò quella verità che aveva sempre nascosto a sé stessa: la nipote di un demone meritava lo stesso timore che avrebbe meritato quest’ultimo. Meleth, dai tratti lisci come seta, dai capelli e dalle iridi di un rosso scarlatto, dalla pelle diafana, dalle graziose lentiggini e dalle labbra carnose, visse gli ultimi istanti della sua vita come demone.
Il suo corpo esanime rimase in quel salotto, pronto per essere dimenticato.
Bella e terribile, ma in fondo ancora una bambina impaurita nei vicoli di Athkatla.



[…]


Il favore delle ombre forse aveva ceduto?
Aveva commesso errori?
Chiunque per lui era stato sacrificabile e quel demone era diventata la sua ossessione.
Aveva ucciso Alliser.
Aveva ucciso la figlia di Agata e suo nipote
Aveva ucciso Vengendorf, il suo più grande nemico, ma a costo di perdere il demone, fuggito, libero dalle catene che lo legavano a lui e al circolo delle streghe.
L’aveva ripreso e poi l’aveva riperso.
Holgakon… la sua ossessione…
Mentre stringeva la donna a sé, tenendo ben premuto il coltello alla gola, le ferite dello scontro si facevano sentire: guardava quel ragazzo, a cui mai nessuno avrebbe creduto alle sue bugie… e non fu quel mortale incantesimo che lanciò il ragazzo ad ucciderlo: lui era un assassino talmente abile da aver avuto il potere di uccidere sé stesso.

Holgakon, perché?



[…]


Alla Città dei Duchi la situazione al tempio di Ilmater sembrava migliorata.
Le persone iniziavano a guarire più spesso, ma nell’aria non c’era alcun segno di gratitudine verso il Piangente.
Molte sacerdotesse novizie nutrivano dubbi sulla potenza di Ilmater e sulla sua pietà e si chiedevano come potesse un Dio sì potente averle lasciate in quella situazione.
Il germe del dubbio si trasmetteva ai malati, che cercavano spesso di scappare, alla ricerca di un’altra cura, un altro Dio, una diversa sorte.
Chiunque era stanco e il poco sonno privava il Tempio della lucidità necessaria per far fronte a questa sciagura.

Il dubbio che da tempo attanagliava Madre Romilia però non riguardava Ilmater, di cui era certissima fosse sommamente buono e sommamente potente.
Quei due feriti che arrivarono al tempio qualche settimana prima forse erano portatori di un male di diversa natura.
Non che dubitasse della loro onestà, ma le voci correvano: la casa dei Burque era maledetta. Che fossero entrati e una qualche entità avesse preso il sopravvento?
Il suo anziano cuore veniva stritolato da questi pensieri e la notte dormiva poco a causa degli incubi.
Il suo dubbio prendeva forma materiale, manifestandosi in gelo e angoli troppo bui anche per una buona lanterna.
Non si vergognava d’ammettere a sé stessa che aveva paura e sentiva di aver bisogno d’aiuto.
Ma di chi poteva fidarsi?

 
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