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| << Akempus, Maestro delle Cripte Sommerse, ben trovato...>>
Erano passati anni ormai dalla battaglia di Phlan, storia antica per molti di noi, insospettabile atto di eroismo per tutti gli altri.
Il patto sancito con il millenario Lich di Northkeep era stato violato, Egli aveva continuato il suo disegno, seguendo la sua abominevole natura;
I corridoi e le sale che permettevano alle Campane di risuonare in profondità non custodivano più quel silenzio dovuto, testimone della sconfitta, suono del trionfo, ma straripavano di lamenti e dolore.
Akempus aveva ammassato un nuovo esercito, li, nel Mare della Luna, facendosi beffa della generosità e magnanimità dei vittoriosi che gli avevano concesso di esistere ancora tra i suoi domini.
Eppure da quel giorno, da quel sogno, da quella morte che lasciava amaro sapore in bocca, molto era cambiato.
<< Il tempo che caratterizza questa nuova era, Akempus, è ciò che va protetto. Oggi più che mai. E dove tu mi chiedi di unirmi a te, io ti propongo l'esatto opposto. Vieni con me, affiancami nella mia impresa e solo allora potrai riscattare il tuo nome e rango tra gli eterni. Vieni con me, contro i Tredici, e non commettere ancora l'errore di riporre la tua fiducia e di basare i tuoi piani sulle forze di altri. Ti costò caro in passato, ti costerà tutto oggi. >>
I pezzi erano stati disposti sulla scacchiera ed ormai bisognava solo pensare a come sarebbe potuta finire quella partita crudele e sottile.
Entrambi sapevano che c'era molto più di quel che appariva, sapevano che quel gioco era rischioso e che potevano non esserci altre possibilità, ma il Mago dei Picchi delle Nuvole faceva affidamento sulle capacità di apprendimento del Lich di Northkeep.
Già in passato aveva fatto affidamento su Iyrauroth, che lo aveva poi tradito, abbandonato e lasciato cadere. Non avrebbe fatto lo stesso errore ancora una volta, cercando la via apparentemente più semplice e trovandosi poi con niente in mano, se non un'amara sconfitta.
Poichè la storia parla chiaro. E la storia afferma che benchè Millenario, benchè con vorace prole, il suo "Tiranno", il dragone, cadde sotto le azioni dei temerari Zhent che con il loro sacrificio permisero al Toril intero di prosperare in una immeritata pace e libertà.
Akempus lo sapeva che oggi, più di ieri, per lui non ci sarebbe stata via di fuga se mai avesse ceduto, ancora una volta, alle lusinghe degli abbonitori.
Akempus lo sapeva.
E l'Arcanista dei Picchi non avrebbe perso la minima occasione per ricordarglielo.
<< Accetto la tua proposta, Myos Blackrose. Vedremo cosa ci riserverà questa eternità. >> |
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