Faerûn's Legends

“Sangue e sudore Zhent”

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view post Posted on 18/10/2019, 18:06
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Il Custode

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Sangue e sudore, sono queste le parole che la recluta Rukano si sentiva dire tutte le volte.

Da quando era divenuto recluta, Rukano aveva visto molti ragazzi arruolarsi e poi rinunciare o sparire durante qualche esercitazione.
Ma no Rukano, lui continuava, non demordeva, ogni colpo, ogni pugno o calcio, ogni volta che finiva a terra, lui si rialzava, scudo alto e spada sguainata verso il prossimo nemico.

Sangue e sudore, sono queste le parole.

*sorride*

Più il tempo passava, più continuava ad andare a terra, tutto il sangue e il sudore fatto servivano veramente a qualcosa?
Nella sua testa una voce continuava ad assillarlo
”sei debole, non vali niente, resta a terra e fatti uccidere, lascia fare a me, li ucciderò io” .
Ogni caduta a terra, ogni ferita che gli curavano, creavano dubbi, era veramente pronto a diventare uno Zhentilar? I suoi superiori, erano forti, sicuri, sempre ben saldi a terra con la spada coperta di sangue del nemico.
Lo spadaccino Ledergrau e il Maestro d’armi Askard, i punti di riferimento di Rukano, sembravo degli Dei, immortali agli occhi della recluta, forti come un esercito intero e senza alcuna paura...se quello era uno Zhentilar, la recluta non era pronta.

Sangue e sudore, sono queste le parole.

*sorride*

Ogni giorno la recluta si alzava, sistemava la sua armatura, lucidava lo scudo, si preparava e andava in chiesa...pregava Bane, pregava per avere la forza di affrontare quel demonio che lo corrodeva da dentro, pregava affinché il Dio gli desse la forza per uccidere il prossimo nemico, pregava di avere una possibilità di far vedere quanto valeva...poi si alzava e iniziava i vari compiti, che gli Zhentilar, gli affidavano.

Ogni giorno si alzava e cadeva, eppure lui tornava in piedi, credeva in quella città, credeva nelle persone che gli avevano dato un tetto, credeva in Myos, quell’uomo che era un padre per lui, credeva in Arandir e Xander, che gli davano speranza, credeva in Krast e Askard, credeva fermamente nel suo Dio Bane...poteva cadera una, cento, mille volte, ma Rukano si sarebbe rialzato ancora e ancora, e ancora una volta avrebbe affrontato il nemico, fino a che non sarebbe morto, lui avrebbe continuato ad alzarsi, con un sorriso spavaldo davanti al nemico, lui avrebbe difeso a qualsiasi costo

ZHENTILKEEP

Sangue e sudore, sono queste le parole.





*sorride*



Edited by Keelt - 14/12/2022, 19:41
 
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view post Posted on 3/1/2020, 01:22
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"Cosa vuoi fare della tua vita?"

Le parole risuonavano nella mente del soldato piene di disapprovazione e dissenso.

"Ti ho preso sotto la mia ala da quando ci siamo incontrati la prima volta.
Avevi delle ambizioni interessanti...
ma che non hai saputo coltivare ne tanto meno sei riuscito ad eccellere."


Rukano non riusciva a reggere lo sguardo serio e autoritario del padre, sapeva che l'uomo che gli si poneva davanti non lo fosse veramente, ma lo considerava tale.

"Secondo te perchè hai fallito così miseramante? Perchè? Dimmi il motivo?"

Futili scuse uscirono dalla bocca del neo Zhentilar, non sapeva neanche lui la risposta.

"Hai dedicato la tua vita ad un percorso nobile...Ma per quanto nobile questo percorso NON era ciò che il Tiranno aveva in serbo per te..."

Parole che fecero pietrificare il ragazzo...

"... il Tiranno ti vuole per altro.
Lascerai che siano i deboli di cuore ed i pavidi a forgiare le armature...
Tu sei un combattente, Sei tu l'arma migliore che puoi forgiare e non v'è libro,manuale o ricerca che possa aiutarti a forgiarla meglio se non la devozione...

...Sii l'arma migliore...


Tutti i dubbi che il ragazzo aveve stavano venendo a galla, non sapeva cosa stava facendo, sapeva solamante abbassare la testa e rispondere "si signore",

"Ogni Zhentilar degno di questo nome, ai miei occhi è un Eroe...e tu sei uno Zhentilar...E' per te che devi combattare...perchè tu sei la Città...io sono la Città...noi tutti siamo la Città...

"quando lo capirete questo...la vostra vità cambierà, il vostro modo di servire, cambierà...
servire la Città non è un lavoro...
Ciò a cui voi Zhentilar venite sottoposti è a tratti terribile...Come potete sopravvivere se non osservando la cosa in questo modo...Come potete esser fedeli?


Ancora una volta delle insignificanti scuse usciro dalla bocca del soldato, l'uomo che lo stava ammonendo era visibilmente disgustato da lui.

Come un padre fa con il proprio figlio, l'uomo in maniera severa dava una via da seguire al soldato


"Smettila di nasconderti dietro una forgia, riprendi gli allenamenti,apprendi tecniche di combattimento nuove...
Sii l'arma..
Forgia te stesso, temprati nel ghiaccio e nel fuoco come le migliori lame...
Non sei più una recluta, dovrai iniziare a comportarti come tale...

Il tuo comportamento deve rappresentare la città".


Uscito dall'Accademia e tornato in caserma, il soldato si soffermerò ancora su quelle parole, quella voce dentrò di lui, che era rimasta silente per un molto tempo tornò a farsi sentire...

Sempre con un sorriso folle,si mostrava nel buio della sua mente


"Hey Rukino, ti sono mancato? Hai veramente pensato di potertela cavare senza di me? Il vecchio ha ragione, tu sei solo un moccioso, ti fai calpestare da tutti e poi ti chiudi dentro una miniera a raccogliere polvere...Lascia che io mi prenda cura di noi, lo sai che ne hai bisogno...

Una Risata riecheggiava nella sua testa

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view post Posted on 23/4/2020, 17:35
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*Una voce annoiata e irritata risuona nella mente di Rukano*

"Bla,Bla,Bla...quanto spreco di fiato...Bla,blabla,Bla"


*sospira*

"Inetti, sono insopportabili, sempre a parlare e a dire la prima cosa che pensano...
Ma perchè stai li ad ascoltarli? E questi sarebbero futuri Zhentilar? Come sta cadendo in basso questa città"


-Dopo alcuni giorni-

*In caserma la Recluta Jarek fa rapporto*


"Ma guardalo! Ma si sa lamentare solo?...Non sa neanche farsi rispettare"
"Ma io credo che ci abbia scambiato per sua madre, questo smidollato senza spina dorsale, si nasconde dietro di noi per far vedere quanto vale"
"Ci mancava solo il fratello della Sorella Vigille..."


*sospira*

-Alcuni minuti dopo-

*In piazza*


*La voce ore è notevolemente adirata e alterata*

"Ma spaccagli la faccia a questo! Guarda come si sente pieno di se! Avere la sorella nella Chiesa deve renderlo sicuro..."
"Anche questo...sempre a parlare, più parla e più si scava la fossa da solo, veramente pensa che non gli faremo il culo?!?"
"Non fare la femminuccia! Colpiscilo!"


-Alcuni giorni dopo-

*In arena con Askard e la nuova Recluta*


"Bla,blabla,Bla...Io voglio servire il Tiranno...io voglio servire la Nera...Bla,Bla,Bla"
"Un forestiero che non riesce neanche a tenere una spada in mano, osa chiedere di servire il Tiranno e la Nera"
"Meriterebbe la morte ora e subito...risolviamo subito questo problema..."
"Osa parlare ancora? Osa chiedere di poter parlare?"


*sospira*

*Dopo aver massacrato la nuova recluta*

"E' giunto il momento di far capire alle reclute cosa significhi sopravvivere in questa città, non tollereremo ancora questo atteggiamento...a costo di ucciderle una alla volta Ruk... ricorda...
Sangue e Sudore"


 
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view post Posted on 11/10/2021, 15:17
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"In forma...giovane...prestante...sottomesso"

Le parole del prete erano come un macignio, che risuonavano nella sua mente...

- In un luogo buio, solo un grande tavolo illuminato nell'oscurità con alcuni individui seduti, uno al centro a capotavola mentre altri due a lato, e un altro individuo su un trono sopra una grande scalinata con un drago nero assopito alle sue spalle -


"Io dico che sia ora che te ne vada, ci stai rendendo ridicoli"

Un ragazzo sulla ventina di anni, castano, muscoloso, con una cicatrice su di una guancia, additata un ragazzo più piccolo, impaurito e tremante seduto a capotavola, con la testa tra le gambe.


"Già quel vecchio fabbro ha finalmente smesso di intromettersi, almeno ora ha capito che ci interessa solo la sua conoscenza tecnica.

Il sospiro pesante di un vecchio uomo, con lunghi capelli bianchi, la stessa cicatrice sulla guancia, fissando il ragazzo, prende parola.

"Per quanto stia esagerando, sono d'accordo con lui, Rukano oramai sei cresciuto, non devi più essere impaurito, lascia fare a lui".

Il piccolo Rukano alza lo sguardo.

"Io...non lo so...abbiamo visto cose...facciamo come dicono loro, loro sono più fort...siamo deboli...".

"TU SEI DEBOLE!... non io, ora lascia quel posto e siediti qua, quella sedia mi spetta di diritto, io posso portarci dove ci spetta, quindi ora levati Rukano, altrimenti ti ammaz..".

Neanche il tempo di finire la frase, che l'uomo in armatura completa, tira un pugno al bracciolo dove è seduto, creando un grande boato che si potrae nell' oscurità.

"Nessuno ammazza nessuno, ora voi tre la smettete, pretendo ordine, Rukano hai finito il tuo tempo è giunto il momento di crescere, ti ho dato tempo, ma...

la voce è dura e severa, li guarda dall'alto verso il basso, il drago che sembrava essere addormento, ora li fissa con i suoi grandi occhi verdi, il fumo che si propaga dalle narici...

"...ora lascia il posto a Rukano, è ora che mostriamo veramente cosa siamo in grado di fare, basta essere ragazzini, basta abbassare la testa per ogni minima cosa, basta sorrisi inutili, basta rinchiudersi in miniera alla minima crisi...diventiamo utili, mostriamo le nostre vere capacità

I tre seduti più in basso con lo sguardo alzato, smisero di discutere, si guardarano l'uno con l'altro, in coro risposero...


"Come ordinate Giovane Drago Nero!"

Così il piccolo Rukano saltò giù dalla sedia, con la sua veste lunga bianca a logora, si diresse verso la sedia vuota più vicina, senza dire o fare nulla, a capo chino a fissare il pavimento.

"Finalmente...ecco il posto che mi spetta...ora facciamo in modo di distinguerci ed essere utili, le cose da ora in poi cambieranno



Edited by Keelt - 12/10/2021, 12:02
 
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view post Posted on 14/12/2022, 19:39
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Vedere tali cose ti cambiano, sapere che oltre a ciò in cui credi vi è altro, il solo fatto di essere consapevoli che l'ignoto esiste ed è reale, portatore di distruzione, capace di annientare ogni cosa e che ben presto non vi sarà più nulla...vivere solo in mezzo a quel nulla, senza uomini, senza ideali, senza un Dio, ti porta a fare solo una cosa.




Si guardava allo specchio, ormai non aveva dubbi, incertezze, quando compi un tale atto non vi è nulla che puoi fare o dire.

Pur di non essere costretto a rivivere tale esperienza si era sottoposto alla più indicibile delle sofferenze, ora realmente capiva cosa significasse la vera paura, l'aveva vissuta in prima persona, l'aveva vista.

Sentiva su di se ancora il dolore, ogni tanto perdeva il respiro, come se soffocasse ancora, contraeva i muscoli piegandosi in due dal dolore.

Non riusciva a pensare ad altro, più cercava di concentrarsi su ciò che aveva davanti, più tentava di aggrapparsi a qualcosa di concreto e più tutto finiva con il suo sguardo, riflesso sulla lama, prima di tagliarsi la gola.





"Determinazione...la tua Determinazione"

Ripensava alle sue parole, risuonavano nella sua mente, accompagnate da quelle angoscianti immagini che ormai si insidiavano in ogni suo ricordo.

"Devo affrontare la Paura, la vera Paura, una cosa che va al di là della comprensione umana, al di sopra degli Dei stessi...bisogna Epurarla"




"Se vogliamo conquistare il mondo, dovremmo prima salvarlo!"


 
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