Le due dame, l'algida e lieve Lyora e l'affascinante e urticante Cornelia, vengono ricevute dalla dama Raylene Hornraven nella biblioteca che dirige.
Immagine opposta a quel che pensava Cornelia, Raylene č giovane e bella, d'un afflato celestiale e come angelico che si starebbe a guardarla per ore.
Lyora invece č pił interessata ai libri e a ciņ che ascolta, continuando a fare domande come ne avesse estrema sete.
Mentre Cornelia fa fatica a tenere gli occhi aperti, che ha pure mangiato troppo pesce e per tutta la mattina non ha fatto altro che correre da latrina a cespuglio, Lyora e Raylene procedono lungo il ginepraio di parole in cui soltanto chi ne mastica sa intendere. Di questa matassa se ne viene a capo: maghi, studiosi, chiesero qualcosa, tempo addietro, un libro che Charlton, il diligente bibliotecario, ricorda bene di aver trovato per loro. Un libro che non č sugli scaffali ma di sotto, nei polverosi ventricoli del sapere non risaputo; che scende a prendere.
Ma quale sacrilegio: al libro son state strappate le pagine!
Dama Raylene Hornraven č incuriosita dalla storia, cosģ come un gatto che vede la punta di un piccolo orecchio sorcino sbucar dall'ombra.
Dama Lyora, nell'indifferenza del suo appassito sguardo, s'illumina al nuovo dettaglio, alle promessa evidente di nuova conoscenza.
Dama Cornelia, nella magnifica villa Hornraven, pensa che il tappeto non puzza di piscio, il camino non sbuffa vapori lardosi e pure il cimitero raffigurato alla parete di fondo appare carino. Cosa avranno ancora da chiacchierare quelle due?
Le tre si accordano per procedere assieme.
Due amanti della conoscenza e una strega che pensa soltanto a riportare a casa viva la compagna, altrimenti ne paga lei la sola torsione del capello.
Pure per il ruzzolamerde ha molto valore ciņ che con tanta fatica mette assieme.
