Faerûn's Legends

Patto Oscuro

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view post Posted on 18/5/2020, 09:18
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Il Tifone Umanoide

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*Questa volta era sicuro di quello che voleva. Non era più un capriccio, non era più un qualcosa ricercato per tornare indietro nel tempo, era qualcosa da cui iniziare, era qualcosa per andare avanti, era qualcosa per diventare un Diavolo.
Questa volta stava organizzando un piano, stava organizzando la propria squadra.

Sigfrid. Era tornato, finalmente, e non avrebbe potuto scegliere un momento migliore. Non sarebbe andato da nessuna parte senza di lui.
Garos. Quel mezzelfo pazzo lo aveva accompagnato in migliaia di battaglie. Questa, era la sua personale, non sarebbe mancato.
Lupo Nero. Da poco aveva saputo chi era, e la cosa lo aveva fatto non poco incazzare, ma si fidava di lui, del suo occhio, delle sue gambe, della sua lama.
Arandir. Se era diventato quel che era ora, lo doveva principalmente solo grazie a lui. Lo ha odiato, lo ha rispettato. Era il vero verbo di Bane.
Myos. Il punto cardine di tutta la missione è lui. Nulla si può realizzare senza la sua presenza, insostituibile.
Celine. La prima con cui ha parlato del suo piano, la prima che gli ha proposto qualcosa di concreto.
Silerah. Una ragazzina, ma una ragazzina che ha visto crescere in pochissimo tempo. Sarà molto utile.
Xander. Prolisso...forse troppo...
Rukano. Quel ragazzino era il futuro degli Zhentilar. Lo stava crescendo. Sarebbe stato il suo scudo.



Immerso nelle acque delle terme, lo sguardo del mezzorco era perso nel vuoto, assente. I fumi salivano tutti intorno a lui, gli odori gli inebriavano le narici.
La fase uno del piano era conclusa, aveva la sua squadra di attacco. Era pronto per la fase due: individuare Patto Oscuro.*


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view post Posted on 4/6/2020, 14:45
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*L'aveva trovata...finalmente era riuscito a scoprire dove si trovava.
Per anni era stato l'unico pensiero nella sua testa. Per anni era stato quasi un tormento.
Poi era sparita, rimpiazzata da un cambiamento radicale nel suo cuore, nel suo spirito, nella sua fede.
La sua fede...che cosa strana e ridicola avrebbe pensato anni fa...ma non ora...non ora...
Dalla sua fede era ripartito, si era rinforzato, se possibile era anche cresciuto, migliorato.
E ora, rinvigorito dalla consapevolezza dei suoi marchi, rivitalizzato dalla sua nuova natura, l'aveva trovata.
Un caso? No...non prendiamoci in giro...il caso non esiste...
Chi dice che "accade quel che accade", è soltanto un povero disgraziato che ha in mano soltanto le sue mani, e solitamente le tiene anche in tasca, perchè non vuole nemmeno vederle, tanto gli fanno schifo.
No...non era un caso, non era un caso il fatto di averla trovata proprio ora..
Prima non sarebbe stato pronto, mentalmente...
Prima sarebbe stato un ammasso di muscoli e grasso, ancora troppo rancoroso per poterla re impugnare..
Prima avrebbe chiesto aiuto per recuperarla...ora l'aiuto gli era stato offerto...
*

...
...
...



"VIENI DA ME...VIENI DA ME...
TI STO ASPETTANDO...
VIENI DA ME...
NON POSSO ASPETTARE...
SEGUIMI...SEGUIMI...
UN'ALTRA VOLTA....
SEGUIMI...SEGUIMI...
VIAGGIA CON ME NEL BUIO."


*Si risvegliò, improvvisamente, nel suo letto, in un bagno di sudore, e con la mano verso la sua arma.
Tremava.
Quella voce...quella voce gli era entrata nel cervello, gli aveva parlato, in un miscuglio tra implorazione e ordine...
Quella voce...la voce di chi brama qualcosa...*

"Attendimi...mi sono appena svegliato dalla pazzia..."

*Richiuse gli occhi e dormì, profondamente, profondo come la notte,profondo come l'ombra, profondo come il suo nemico.*

Temeraire_by_sandara

 
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view post Posted on 26/6/2020, 17:57
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Il Tifone Umanoide

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*Infine era li, di fronte a quelle rovine viste nella visione da Arandir. Alla fine era li.
Guidava la spedizione, la sua lama si muoveva così meccanicamente, da non vedere neanche quello che gli si parava di fronte. Non aveva importanza.
Solo dopo seppe cosa stava combattendo: Shadovar, gli antichi abitanti di Thultanthar, l'enclave dell'ombra. La strada era giusta, e la tensione dei suoi compagni ne era la prova.
Si voltò un attimo a guardare il gruppo che stava guidando. Quanta gente aveva risposto al suo appello.
Esercito...Chiesa di Bane...Accademia Cupa...
Tutti avevano aderito alla spedizione, tutti avevano offerto i propri talenti, tutti dipendevano da un suo comando.
Si rivoltò, e come se fossero comparse dal nulla, come apparse improvvisamente da un banco di nebbia, delle scalinate che portavano giù...giù...in profondità.
Cosa stavano proteggendo gli Shadovar? Erano gli sgherri del Drago?
Ma la domanda più importante era...avrebbero veramente trovato il drago? Sarebbe stato li, ad aspettarli?
Troppe domande...poche risposte...solo una certezza, andare avanti.
Askard alzò lo spadone in aria, e come se stesse calando un pesante fendente ad un nemico immaginario, lo abbassò lo scatto fermandosi a metà aria, ad indicare le scale, la loro meta.
Minuti interminabili...la luce sempre più soffusa...e quelle scale...quelle scale interminabili...scolpite nella roccia più buia della notte...*


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*Ombre...ombre che non solo si riflettono sui muri causati dalle torce, ma che ti attaccano e ti lacerano la pelle.
Askard avverte il dolore, ma non c'è tempo per fermarsi a vedere le conseguenze delle sue ferite.
Guarda la sua spada, la sua spada non ha ferite, non sanguina, non si ferma. Perchè dovrebbe fermarsi lui?
Avanza.
Improvvisamente, anche il buio e il silenzio smettono di fare rumore. Sembra di essere nell'eterno nulla, quando...*


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*...due enormi occhi viola si materializzano dal nulla al centro di una grande caverna.
Un boato, un ruggito straziante e terrificante invade l'intera sala, dando vita e forma al corpo mastodontico del suo ospite, un Drago di Ombra, IL Drago di Ombra.
E' lui, lo riconosce, lo riconoscerebbe anche da cieco, non ha dubbi.
E' il momento, ma allora perchè la sua mano trema? Perchè la presa sulla spada vacilla? Perchè ha gli occhi lucidi,sotto l'elmo? *


"Perchè hai paura, dannato mezzorco...hai dannatamente paura"

*Stava crollando, anche la voce nella sua testa gli diceva che ormai era finita, era fin...
Una voce, una voce alle sue spalle.
Ma certo...non era solo, lui OGGI non era solo.

Voltò la testa a destra, vide Krast.
Voltò la testa a sinistra, vide Rukano e Neruem.
Si guardò alle sue spalle, Arandir e Xander stavano invocando il potere di Bane.
Più indietro, alto più di tre metri, vide un Titano e un Cornugon fianco a fianco, Garos e Myos erano pronti.
In fondo, nelle retrovie, Silerah e Ssyther proteggevano tutti con glifi magici.
Non vide Lupo Nero, ma sapeva che c'era, lui c'era sempre.


"E ora smettila, dannato mezzorco...apri gli occhi e smettila di..."

*Scosse violentemente la testa, come a scacciare una mosca troppo fastidiosa che ti vola vicino la faccia.
La presa sulla spada si strinse, ora era ben salda.
La sua mano ora era immobile, ferma.
Gli occhi erano aperti, sbarrati, fissi sulla figura che li sovrastava.
Era il momento.*


"MUORIIII"

*Si scagliò contro l'ombra, convinto che non sarebbe stato da solo.*
...
...
...
*Quando il corpo del dragone cadde al suolo, l'intera caverna tremò all'urto.
Lo scontro era stato spaventoso, terribile, ma non ci furono vittime, tranne una, tranne la più importante, il drago.
Askard lo guardò per molti istanti, poi si mosse verso di lui..
L'elmo non gli serviva, doveva avere una visuale pulita.
Gli occhi di tutti erano puntati su di lui.*


"Sei stato il mio peggior nemico. Sparisci dalla mia vita e dai miei incubi."

*E, dicendo questo, calò con violenza, tre, quattro, cinque volte la spada sul collo del drago, finendo per mozzargli la testa, che rotolò enorme, fino a cozzare la parete.*

"ASKARD, VIENI QUAA"

*Garos gli stava urlando, ancora in forma di Titano, da una piccola alcova alle spalle del corpo del Drago. Li, il maledetto, teneva il suo tesoro.
Monete, forzieri pieni d'oro. L'avidità dei Draghi è pari solo a quella dei nani, e anche li, non si sa chi è dei due a prevalere....
Stava per rispondere qualcosa di stupido, poi, come se sotto l'effetto di un incantesimo di ammaliamento, la sua bocca si bloccò improvvisamente.,
La vide, era li, adagiata su di un letto di monete.
Si avvicinò, l'accarezzò, la strinse forte in mano*

"PATTO OSCURO"

*Ora rimaneva solo una cosa da fare, benedire, finalmente, l'arma a Bane.
Ma non oggi, oggi era il giorno per festeggiare, oggi era il giorno per brindare, oggi era il giorno per smettere di avere paura, oggi era il giorno per tornare completi.*


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view post Posted on 3/7/2020, 18:49
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Il Tifone Umanoide

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Era li, seduto su quella lastra di marmo , i suoi occhi marroni puntati solo e soltanto sull'altare, dove era poggiata, su di un panno di velluto, Patto Oscuro.
Tutto intorno, l'aria era pregna di incenso, accompagnata dai canti dei monaci e accoliti.
Il tempio di Bane di Zhentil Keep, un posto per pochi.
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La sala era ormai piena di persone, gran parte suoi compagni di avventura, di quell'avventura, venuti li ad assistere all'epilogo di tutto, a gioire con lui.
Il tempo passava, minuti interminabili, eppure per Askard sembrò solo un attimo, un battito di ciglia, e solo il vedere Arandir scendere dalle scale della navata centrale risvegliò i movimenti e le reazioni dell'ufficiale Zhentilar, troppo assorto nei suoi pensieri, troppo silenzioso, con la faccia priva di emozioni ma con gli occhi carichi di passione, di impazienza.
Poi Xander fece alzare tutti per una preghiera. Il rituale, nel frattempo, era già iniziato.
Le parole dell'Adepto Letale riecheggiavano nella grande sala, mentre Arandir mormorava parole in Infernale.
All'improvviso, l'aria si fermò, e dalla spada scaturì un'energia oscura, talmente potente da far spegnere tutte le candele nella sala.
Ed eccola li, avvolta da un'aura di pura malvagità, consacrata a Bane, Patto Oscuro, quasi sospesa in aria sotto le mani del sacerdote, risplendeva impietosa.
Cosa sarebbe cambiato ora, rispetto a prima?
Era più forte o più debole?
Avrebbe ancora avuto sete di sangue dei suoi nemici?
Che domande, che domande sciocche...
Era tornata da lui, poteva ristringerla in mano, e sussurrare alla lama...

"Bentornata a da me.."

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