Aveva passato tutta la notte seduta sul cornicione del suo terrazzo avvolta nel suo mantello grigio più caldo rispetto a quello che usava di solito.
Aveva passato la notte a guardare Selune e le sua lacrime, a vederla riflessa nel mare calmo.
Una notte lunga, un silenzio assordante che la circondava.
Aveva riflettuto a lungo in quella notte lunga e silenziosa, aveva lasciato campo libero ai suoi pensieri.
Lo faceva spesso, tratteneva tutto e poi sceglieva una notte, solitamente quando Selune era alta e splendente in cielo, per lasciarsi andare.
Per ammettere a se stessa le cose che si nascondeva, che reprimeva, che lasciava accumulare dentro.
E così aveva fatto. Aveva analizzato tutto quello che era successo nell'ultimo anno, dal suo arrivo al Gate a quel momento. Normalissimo, banalissimo momento.
E così l'aveva capito, l'aveva accettato con estrema serenità, quasi come se fosse stato lì da tanto tempo.
Lyra Tellus era morta.
Metaforicamente morta.
Almeno lo era la Lyra che era arrivata al Gate molto tempo prima. Lo era la Lyra timida che correva tra le strade di una città che stava imparando a conoscere. La Lyra dal mutismo selettivo, come lo definiva Jakilar.
La Lyra che aveva paura. La Lyra ferma, statica.
Lyra Tellus era morta...
Troppe cose erano cambiate, troppi eventi avevano scosso la bolla in cui aveva vissuto per ventiquattro anni.
Le avventure che aveva vissuto, tutte le volte che si era trovata vicinissima a sfiorare la morte. E poi la Torre e le persone che aveva conosciuto, come avessero cambiato tutto in lei, il suo modo di vedere e di pensare. Il suo rigore. Che forse in realtà non aveva mai avuto ma voleva credere fosse così.
La sua gentilezza. Il suo sorriso. Tutto era cresciuto, mutato.
Lo sentiva dentro di sè, lo percepiva nella sua magia, più aggressiva.
C'erano tante cose che non erano più e molte altre che stavano diventando...
C'era una nuova consapevolezza.
Una nuova visione.
Una nuova Lyra.
Si alzò lentamente stando attenta a non cadere, ormai la luce del del giorno illuminava tutta la città. Presto i cittadini del Gate si sarebbero svegliati e sarebbe stato davvero inopportuno se i vicini l'avessero vista in quella situazione. Con la camicia da notte, avvolta in quel mantello, con gli occhi stanchi e lucidi e il sorriso sul volto.
Scese le scale per andare di sotto, nella loro camera da letto. Tolse il mantello e si accoccolò nelle coperte calde.
Andava a dormire mentre il mondo si svegliava.
Edited by I.D - 10/11/2020, 11:05