Faerûn's Legends

Autocommiserazione

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view post Posted on 1/2/2021, 10:40
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Assassino di Briganti

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Interrogatorio pt. 1
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<< Insomma, da dove vuoi che cominci? Posso darti del tu vero? Non ti offenderai immagino, devi esser abituato a cose peggiori di queste, insomma, guardati... Non crederai che mi beva la storia della bontà d'animo e tutto il resto no? Ego.>>
<< In verità voglio parlare di..>>
<< Zitto, fammi parlare, è il mio interrogatorio no? Il tuo scopo è farmi parlare giusto? Allora fa un favore ad entrambi e chiudi quella bocca. Stavo dicendo....Ego.
E' proprio questo il punto focale del discorso non trovi? Il movente, il motore perpetuo, l'eterno combustibile.
Ego, si. Il tuo, non il mio. Il mio c'è, ma per assurdo è nullo rispetto al tuo. Vedi..lascia che ti spieghi...ciò che fai, ciò che fate, tu e la tua gente, non è diverso da quello che faccio io, ma c'è una ed una sola differenza tra me e voi, indovina quale? >>

<< Mmmh probabil..>>
<< Zitto, non confutare eventuali dubbi sulla tua inadeguatezza per questo interrogatorio, lasciami sognare. Te lo dirò io quale e tu ascolterai: Io non avevo scelta. >>
<< Ah non avevi scelta? E tutte le persone che hai ucciso? Tutti gli uomini, donne, ragazzi! Non avevi scelta!? Non dire cazzate maledetto bastardo! Prendi questo! >> gridò il carceriere, dandogli un pugno in faccia <<che ne pensi? Avevo scelta? >> concludendo con un altro pugno che fece praticamente svenire l'arcanista.



--------------





<< Hey pezzo di merda è ora di alzarsi! Che c'è? Hai bisogno di un invito scritto "vostra mostruosità"! Ah ah ah ah >> ed insieme alle sue risate, quelle di altre guardie si accodarono.
<< E' differente adesso vero? Oh si grande mago si...fammi una bella magia! Ah ah ah ah! Ohh tremo tutto! Ah Ah ah ah! >>.
<< Quel...che è giusto...è giusto....immagino tu ti senta al sicuro qui. Immagino tu creda che non ci sia null'altro che possa nuocerti se non la mia magia...Immagino che tu creda che queste manette possano in qualche modo impedirmi di lanciare i miei incantesimi vero? E' questo che ti hanno detto? Ti hanno anche detto che non succederà nulla alla tua famiglia vero? Che la proteggeranno loro..si? >>
<< Lurido ratto zhentiliano non osare mettere in mezzo la mia famiglia!! >> rispose furente ma con la voce che, sul finale, quasi si strozzava in gola
<< Altrimenti cosa? Mi torturerai? Mi ucciderai? Sai che non puoi farlo...guardati...guarda cosa ti hanno fatto. Guarda come ti sei ridotto. Impossibilitato perfino a difendere la tua famiglia, ma per cosa? Quello? >> indicando con un cenno del capo il mantello della guardia <<davvero una scelta saggia la tua. Vero? Nessuno di noi racconterà questa storia, lo sappiamo bene, chi pensa il contrario è un folle o un bugiardo>>

Le guardie non ribatterono limitandosi a riportarlo dall'uomo dell'interrogatorio, che sta volta era diverso, un uomo diverso, piu' adulto, dai capelli corti e ben curati, lo sguardo fiero ed intelligente, che si posava su di lui, valutativo, mentre lo trascinavano e lo legavano alla sedia.

<< Buongiorno Blackrose, dormito bene? >>
<< Divinamente, grazie. Vogliamo continuare da dove ci eravamo lasciati? >>
<< Intendi il momento in cui ti fanno svenire a suon di pugni? Naaa. Ah..non ti dispiace se ti do del tu no? >>
<< Oh mi dispiace molto, ma non penso di potermi opporre no? D'altronde, sei tu quello in piedi ed io quello seduto ed ammanettato. Dammi pure del tu, se ti fa sentire più a tuo agio... >>
<< Cominciamo pure, allora, parlami di quella mattina a Suzail e di come è cominciato tutto. >>
<< Dunque vediamo..... >>


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...continua...
 
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<< Quel giorno era un giorno come tanti, io e mio fratello Valmar vivevamo le nostre vite, così maledettamente opposte e...lo sai come funziona tra fratelli...così maledettamente unite. Pensa che quel folle piromane mi aveva fatto un regalo, un regalo insignificante per molti, ma per noi due che non avevamo nulla era, si insomma, era praticamente tutto. Il gesto, capisci? Aveva rinunciato ai suoi soldi per farmi fare un bastone d'ossa tutto per me. Ero un aspirante mago, di quelli incapaci e consapevoli di esserlo, non come quelli di oggi che fanno apparire due fiammelle e si sentono arcimaghi...insomma...ero un inetto e andava bene così. >>

Il mago fece una breve pausa, perdendosi in qualche ricordo, e l'uomo dall'altro lato del tavolo annuiva, ascoltando attento. Sembrava ci fosse quasi rispetto nei loro reciproci sguardi

<< E vedi, fu proprio quel giorno che capii come il mio mondo sarebbe stato. Come si sarebbe plasmato attorno a me. Camminavo per le vie affollate di Suzail, tornavo dalla biblioteca cittadina, era li che passavo la quasi totalità del mio tempo, leggevo, provavo a scrivere qualcosa, mi sentivo inadeguato e tornavo a leggere e leggere e leggere, dannazione se avessi avuto un platino per ogni cosa che ho letto li dentro non avrei avuto bisogno di nulla nella vita...ma insomma dicevo...proprio quel giorno, camminando tranquillo e fiero della mia prima staffa, venni fermato da tre uomini: un guerriero dei Draghi Purpurei, un chierico di Tempus che ebbi la sfortuna di incontrare piu' volte nella mia vita ed un altro guerriero che però sembrava un indipendente. Questi tre mi accerchiarono vicino la piazza iniziandomi a dire che non avrei potuto portare quel bastone, che dovevo consegnarglielo, che dovevo metterlo via e tutta una serie di cose che mi costrinsero a farmi requisire il regalo di mio fratello, chinando il capo, rimanendo in silenzio e...si...è assurdo lo so...dicendo anche "Sissignore" >>
<< Posso immaginare il dispiacere che hai provato, ma cosa centra questo con quanto accaduto fuori città? >>
<< Beh vedi, immagina un ragazzo giovane, con una naturale attitudine alla crescita personale, attaccato a quella visione distorta di "obblighi familiari", orgoglioso dei piccoli progressi che muoveva giorno dopo giorno, ed ora immagina l'umiliazione, la sconfitta, i traguardi personali raggiunti con immensa fatica sgretolarsi in un paio di secondi...cosa poteva fare quel ragazzo? Cosa avrebbe potuto fare se non covare dentro di se il risentimento e l'odio e la voglia di vendicarsi? Avevano preso ciò che era mio. Io non avevo mai preso nulla a nessuno. Eppure loro avevano preso ciò che era mio, capisci? Se era così che girava il mondo tanto valeva adeguarsi no? Come si dice... "Chi non conosce il mondo, lo subisce" >>
<< Non potevi semplicemente lasciar perdere come tutti? Insomma Blackrose...era un bastone...>>
<< No...mmh come ti chiami? >>
<< Daedalus Dragonbreath. >>
<< No, Dragonbreath, no...non cogli il dettaglio fondamentale, il pilastro di tutta questa storia... Non era solo un bastone. E con questo non intendo dire "Oh no, me lo aveva regalato il mio fratellino pazzo..oh no...", intendo dire che era il principio della Tirannia. Capisci cosa intendo? >>
<< Veramente no. Spiegati. >>

Il necromante annui' e riprese a parlare, cercando di mettersi piu' comodo su quella sedia di legno duro

<< Intendo dire che se tre uomini potevano permettersi il lusso di prendere ad un ragazzo quello che volevano, solo perché "non era quello che avrebbero scelto loro", il grande piano che tanto, tutti, cercano in qualche modo di contrastare, sai no? Bane è un Tiranno, abbasso la Tirannia, Viva la Libertà, e tutte quelle idiozie che dicono quei quattro menomati mentali che poi armati di tutto punto vanno a fare i bulli con il primo che incontrato...insomma...capisci che allora....anzi...capii, io, che l'unica cosa che serviva quindi era il potere. Perché era l'unica cosa che differenziava me da loro. L'unica cosa che gli aveva permesso di averla vinta su di me era quello, loro avevano potere e io no. Ma vedi...mi sono sempre ritenuto una persona intelligente e decisamente dotata di onestà intellettuale, quindi non feci come gli altri, e per altri intendo, purtroppo per voi, quei dementi che vi circondano, non dissi: "Oh maledetti tiranni! Oh!" sfogando poi la mia frustrazione su quelli piu' deboli di me, mascherando il tutto con parole finte e ripetute su qualche peccato che "sicuramente" quelli contro i quali mi accanivo avrebbero commesso...no. Accettai la cosa, ne presi atto, e agii di conseguenza. >>
<< Stai divagando...ma, dimmi, come hai agito di preciso? >>
<< Nell'unico modo possibile...Decisi che dovevo semplicemente ottenere più potere. Il problema, Dragonbreath, è che quando un ragazzino capisce questa cosa, questa banalità, non ha la benché minima idea di cosa, realizzarla, comporti. >>
<< E' vero, non si sa mai a cosa si va incontro, te lo saresti mai aspettato? Insomma, avevi mai immaginato che ti saresti trovato qui? >>
<< Beh, Dragonbreath, cosa credi? Che mi abbiano davvero catturato i tuoi uomini?..... >>

I due si guardarono per un lungo momento, senza espressioni di scherno o di rabbia sul volto, non esisteva nulla di tutto ciò in quella cella buia e umida. Si limitarono ad annuire poi e continuarono a parlare.

<< Quindi tutto è nato da un bastone...mi fa quasi...sorridere questa cosa...è atroce te ne rendi conto? >> disse con tono quasi amichevole
<< Lo so, lo è. Non avrebbero dovuto prendere quel bastone. >>


...continua...

Edited by L'Ombra di Myos - 1/2/2021, 17:24
 
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La piccola fessura nella porta di legno massiccio si aprì ed il solito piatto venne tirato dentro da quelle guardie che, giorno dopo giorno,
mantenevano sempre quell'espressione di fastidio ogni volta che incrociava i loro sguardi. Il necromante sapeva bene che se fosse stato per loro, lo avrebbero ucciso nei peggiori modi possibili, spinti dalla collera e dalla sete di vendetta...sicuramente, tra la massa, c'erano elevate probabilità che il mago avesse ucciso qualcuno dei loro amici o familiari...

<< Grazie, ma non ho fame oggi >>
<< Fa come cazzo ti pare, se ci accorgeremo che sarai troppo debole per rispondere ti infileremo un tubo in gola e ti faremo mangiare come le bestie >>

Il mago non rispose. La guardia non continuò riprendendosi il piatto, non lasciando spazio al ripensamento.

<< Fatti bello Blackrose, ti riportiamo a colloquio >>

Legato, mani e piedi, un bavaglio sulla bocca, trascinato sui pavimenti ruvidi della prigione, venne, nuovamente, condotto nella sala interrogatori.

<< Buongiorno Signor Blackrose, dormito bene? >>
<< Divinamente, come al solito. Te? >>

Daedalus Dragonbreath si limitò ad annuire, distendendo una parvenza di sorriso gentile.

<< Continuiamo? Dove eravamo rimasti? Al bastone rubato? >>
<< Esattamente, il bastone rubato. Da li in poi fu tutto in discesa. Non vi erano piu' vincoli particolari, legami deludenti o cose simile, l'obiettivo era semplice. Si, è fondamentale darsi obiettivi semplici, no, non semplici, chiari. Devono essere chiari, o metteranno nel dubbio anche te. Il mio era chiarissimo, almeno all'inizio: Diventa potente. Cominciai a trascurare tutto e tutti, da mio fratello alle amicizie che mi ero fatto in città, ne lasciai solo due: la prima una donna di Suzail che mi raccontava storie su quanto accaduto nel Toril, la mia preferita era quella sulla Grande Conflagrazione di Kossuth. Credo fosse anche la sua preferita, poiché la raccontava sempre con entusiasmo. Con lei ho mantenuto un rapporto particolare, forse è, fuori dalla mia casa, l'unica persona a cui affiderei parte della mia vita. >>
<< Addirittura? E come si chiama questa donna? >>

I due si guardarono a lungo, in silenzio, poi Dragonbreath distese un sorriso alzando appena le mani

<< Dovevo chiedertelo, lo sai. >>
<< Posso capire. Un buon tentativo. Continuiamo? >>
<< Continuiamo, si. >>
<< E l'altra era una ragazza di nome Kaitlyn o qualcosa di simile, non la ricordo piu'. Era una donna normale, comune, ma con lei riuscivo a metabolizzare meglio tutto ciò a cui stavo rinunciando per raggiungere il mio scopo. Fu con lei che viaggiai la prima volta verso la Sembia, Saerloon, e fu sempre con lei che riuscii a sentire il canto dei Gargoyle. Fu una relazione breve, ma decisamente intensa. >>
<< Breve? Non siete piu' in contatto? >>
<< L'ultima volta che l'ho vista la stavamo portando al patibolo a Zhentil Keep, se non ricordo male, aveva insultato qualcuno di importante o simile...sono passati molti anni >>
<< Come fai a non ricordare l'ultima volta che hai visto una tua amica...soprattutto se la stavate conducendo a morte certa? >>
<< Ci sono due inesattezze nella tua frase: non eravamo amici nel vero senso della parola e non ero io a condurla da nessuna parte, io mi stavo occupando di altro, non ho mai avuto interesse nei criminali cittadini o a condannare qualcuno perché dice ad un sacerdote di Bane che è un coglione, anzi..escludendo due uomini gli altri mi sembrano assolutamente dei coglioni invasati >>
<< No? Non ti stanno simpatici? Non sono "la voce del tuo Dio?" >>
<< Ma per favore, se volessi sentire la voce del mio Dio come la chiami te, parlerei direttamente con lui, no? Pensa..una volta uno di loro venne in casa mia, tronfio del suo grado nella cerchia interna, chiedendomi di sottomettermi a lui...come posso averli in simpatia? >>
<< Beh ma alla fine lo hai fatto, ti sei sottomesso. >>
<< Oh no, Dragonbreath, questa storia è molto piu' recente, non mi sottomisi, anzi, lo feci inginocchiare davanti a me. Lui vedeva questo come un'affronto al Dio della Tirannia, io lo vedevo come onorarlo. Come il discorso di prima.... Sono tutti Tiranni, tutti, anche le tue guardie, finché se lo possono permettere. Credi che se avessi le mani libere mi parlerebbero o mi guarderebbero in quel modo? Credi che mi direbbero parolacce e che mi tratterebbero come fossi un cane? >>
<< Blackrose, non dire assurdità, lo fanno perché sono arrabbiati per ciò che hai fatto. >>
<< Apri gli occhi Dragonbreath, lo fanno perché possono. Vuoi fare un'esperimento con me? Vuoi vedere che ho ragione? Lasciami uscire di qua senza le catene, e ti dimostrerò che staranno tutti in silenzio e a testa bassa. Ti do la mia parola che me ne andrò diritto in cella e non farò del male a nessuno. Ti dimostrerò che la Tirannia e la Prepotenza sono parte intrinseca del nostro essere, della nostra anima, pure nel combatterle non si fa altro che alimentarle. Quindi perché? Perché farlo? Perché non accettare semplicemente la verità delle cose? Io sono un Tiranno. Tu sei un Tiranno. L'uomo che mi sputa nel piatto e poi me lo lancia nella cella è un Tiranno. Allora, facciamo questo esperimento?>>

I due si guardarono, seri, non vi era alcuna espressione di sfida o di scherno, ancora una volta, si fissavano, studiandosi con attenzione.

<< Per oggi mi terrò la mia curiosità e lascerò aperta la porta del dubbio sul fatto che tu possa avere ragione. Continua pure. >>
<< Come preferisci. Dunque stavamo dicendo...il viaggio a Saerloon...>>


...continua...

Edited by L'Ombra di Myos - 1/2/2021, 17:23
 
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<< Si, Saerloon, ma prima voglio farti delle domande, prima di lasciare Suzail...ti va bene? >>
<< Beh Dragonbreath, se ti dicessi che non mi va bene potrei tornare a casa mia? >>
<< Molto probabilmente no, anzi. >>
<< Capisco, dunque prego, sono entusiasta di rispondere ad ogni tua domanda. >>
<< Come hai fatto a far convivere i tuoi studi ed i tuoi obiettivi con i Maghi della Guerra, insomma, c'è una lieve discrepanza di visione no? >>
<< Ti dirò, mi piacciono molto i Maghi della Guerra, alcuni di loro sarei felice di vederli appesi per il collo nel mio salotto, ma altri sono molto intelligenti, o se non altro, non stupidi. Si ecco, forse "non stupidi" è piu' corretto. Una volta combattemmo insieme per affrontare un problema che affliggeva Suzail, circa mmmh, circa 3 anni fa, mese più mese meno. >>

Dragonbreath sfogliava un libretto, cercando qualcosa con l'indice

<< Ma tre anni fa eri già a Zhentil Keep e avevi già il tuo circolo...>>
<< Accademia. >>
<< Accademia, scusami, avevi già la tua Accademia...perchè li aiutasti? Cosa accadde? >>
<< Li aiutai perché mi sembrava giusto farlo, cosa credi? A cosa pensi serva "il potere"? Se avessi potere e non lo usassi per fare ciò che ritengo giusto sarei un chierico no? >>
<< In che senso scusa? >>
<< Nel senso che il mio potere è mio, frutto del mio studio, del mio lavoro, non me lo concede nessuno e quindi non devo appagare i desideri di nessuno. E dunque, dal momento che è mio, e non possono togliermelo se non uccidendomi, beh...ne faccio ciò che voglio no? >>
<< Ha senso...ma...come la metti con gli Dei e con i fedeli, insomma, con quello che accade nella tua casa... >>
<< Per quanto riguarda gli Dei, dubito che si interessino veramente a cosa faccio o non faccio, se così fosse sarebbero tutti parecchio nervosetti non credi? >>
<< Perchè ? >>
<< In che senso perché? Non lo capisci? Non c'è molto che loro possano fare con quelli come me...possono lusingarmi, possono degnarci di attenzioni aspettandosi i nostri occhietti lucidi e le ginocchia tremolanti, ma poi? La nostra fede è finta. Non possiamo avere fede, crediamo troppo in noi stessi. Però una volta ho incontrato un Dio, e ha detto che gli piacevo. Ma era il Dio della Menzogna, quindi non so quanto possa pavoneggiarmi di questa cosa. >>

Dragonbreath si perse qualche secondo, guardando il mago, con la bocca semi aperta e le sopracciglia lievemente inarcate

<< Tranquillo, non sono un Cyrita, io li detesto i Cyriti. >>
<< Si..si..insomma...si lo immagino, dopo quello che hanno fatto a Zhentil Keep...ed al clero di Bane >>
<< Ma no...non per quello...li detesto perché sono degli idioti. Detesterei anche te se fossi un idiota. Capisci ora il succo del discorso? Capisci perché mi trovo qui? >>
<< Se..dovessi assecondarti Blackrose, ti risponderei perché sei stato circondato da idioti? >>
<< Bravo. Esattamente. Io non dovrei essere qui. Io dovrei essere in una torre, alta, silenziosa, isolata, a fare ciò che mi piace fare. Svelare i misteri della trama e della vita e della morte. Ed invece..eccomi qui, a parlare con te. >>
<< Ti rendi conto che non è così vero? >>
<< E tu ne sei veramente sicuro? >>

I due si guardarono ancora, in silenzio, per qualche altro secondo.

<< Hai altre domande ? >>
<< Si, un'altra domanda: Se dovessi tornare a quei giorni a Suzail faresti le stesse scelte? >>

Ancora silenzio, si fissarono, poi il mago parlò.

<< Voglio proporti una cosa, non ti risponderò ora, ma ti rigirerò la domanda quando avrai finito di interrogarmi. Quando vedrai dove, queste scelte mi hanno portato, perfino te, dovresti ringraziarmi. Perfino la tua gente dovrebbe ringraziarmi per le scelte ed i sacrifici che ho fatto. Senza di loro, probabilmente tu non saresti qui. >>
<< Va bene. Accetto la tua proposta. Parlami di Saerloon ora. >>
<< Adoro Saerloon, una città splendida, piena di magia, piena di Trame. Cosa vuoi sapere di Saerloon? >>


...continua...

Edited by L'Ombra di Myos - 1/2/2021, 17:13
 
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<< Ricordo benissimo i discorsi che mi faceva Kayth mentre preparavamo i bagagli...ero giovane, inesperto e desideroso di scoprire il mondo, volevo affrontare studi che a Suzail trovavano un certo tipo di opposizione...>>
<< Che genere di studi? >>
<< Necromanzia, ne sono stato affascinato sin da bambino, non ho mai smesso di appassionarmene, diciamo che per un periodo della mia vita era divenuta quasi un'ossessione. Mi sono sempre concentrato molto sulla ricerca del "perché" e di cosa accadesse "dopo". Ma ho portato avanti anche diversi studi sulla scuola di Ammaliamento, secondo me le due non sono distanti come si crede...ma insomma..a Suzail non era semplice condurre determinati tipi di esperimenti >>
<< Beh dipende dal tipo di esperimenti, di cosa ti occupavi all'epoca di preciso? >>
<< Di preciso...mmh...credo che all'epoca mi occupassi di innesti incorporei. >>
<< Innesti incorporei? >>
<< Si, per renderla comprensibile anche per te....la possibilità di congiungere ad un corpo vivo, ad esempio, il braccio di uno spettro. >>
<< ....Ma...perchè?... >>
<< Perché non ci era ancora riuscito nessuno. >>

Un breve silenzio, poi il mago ricominciò a parlare.

<< ...e insomma Kayth mi aveva riempito la testa di idiozie e bugie, sapeva fare bene il suo lavoro. Oggi, con l'esperienza accumulata probabilmente l'avrei uccisa appena usciti dalle mura cittadine.>>
<< Perchè? Non credi di parlare della morte delle persone con un po' troppa leggerezza? >>
<< Come ne dovrei parlare? La morte è leggera, è la vita che è terribilmente pesante e difficile. Gli avrei fatto un favore se ci pensi. >>
<< Se non altro non sarebbe stata sacrificata a Bane o cose simili...>>
<< Se non altro...si... >>
<< Stavi dicendo che quella ragazza ti aveva riempito la testa di bugie...perchè? >>
<< Si, giusto, beh perché mi aveva detto che in quella città Sembiana avrei trovato persone come me, studiosi, reietti li chiama lei, quegli uomini e donne costretti a scappare e nascondersi per non esser perseguitati da quelli come voi. Diceva che la città era magica, che l'ombra li era viva e che era molto pericolosa, talmente pericolosa che la gente spariva nel nulla...Ero così inquietato che rimandammo la partenza piu' e piu' volte, ma poi ebbi una sorta di ultimatum, dovevo partire o sarebbe partita senza di me e non avrei avuto piu' alcun appoggio li. >>
<< E quindi partiste...>>
<< Esattamente. Il viaggio fu eterno, e nel viaggio conobbi quello che divenne il mio primo vero Maestro di magia >>
<< Non hai avuto una formazione accademica? >>
<< No. Ho appreso da autodidatta, ci ho messo molto piu' tempo, ma partivo avvantaggiato. Ma è un'altra storia, antecedente a ciò che sono ora, non è rilevante per la tua accusa. >>

Dragonbreath si limitò ad annuire, quasi sembrava credere alle parole del mago, senza mettere in discussione la rilevanza o meno delle informazioni.

<< Dicevo...il mio Primo Maestro di Magia, Ixia si chiamava, un tipo strano, anche lui Necromante...se così si può dire... era un'innato, uno stregone...si lo so, non fare commenti, è già abbastanza umiliante, ma lui era molto bravo. Anche se era piu' bravo a mentire che come necromante. Ma quell'incontro segnò molto la mia vita e il mio cammino verso quello che sono diventato. Ricordo una delle prime cose che mi disse di fare...un'esercizio...Per tutti i diavoli degli inferi, ero solo un ragazzo...e l'esercizio che mi aveva dato era quello di progettare un'attentato ai danni del Guardiano dell'Ordine Vigile dei Maghi Protettori di Waterdeep, Par Elidan Firenweer, magari lo conosci anche >>

Dragonbreath annuì ancora una volta estremamente pensieroso.

<< Mi aveva dato informazioni sui luoghi in cui era ricercato, mi aveva chiesto di uccidere, tramite un veleno di sua invenzione di cui andava molto fiero, un Drago Purpureo per assumerne le fattezze ed attirarlo...insomma...il classico esercizio che dai a uno studente se vuoi trasformarlo in un mostro. >>
<< Mi dispiace...>>
<< Perchè? Era un esercizio interessante. Ma il Guardiano una volta, a Suzail, fu gentile con me, pensa che fu lui ad insegnarmi a miscelare la mia prima pozione alchimica, dopo giorni e giorni di fallimenti lui arrivò mi disse due parole e puff...il mio primo successo. Giurai a me stesso che non avrei mai dimenticato quella gentilezza, per me la gentilezza e' fondamentale. Quindi feci di tutto per rendere quel piano irrealizzabile, insomma, era comunque un esercizio no? >>

Dragonbreath annuì ancora e ancora...sempre piu' perplesso.

<< Lui sapeva piegare il tempo e lo spazio, nonostante non avesse probabilmente idea di ciò che faceva o di come funzionassero gli incanti che eseguiva, era molto potente. Quindi mi veniva a trovare di tanto in tanto durante il viaggio, fino a poco fa ci sentivamo spesso, poi ha deciso di prendere una brutta strada e quindi quando uscirò di qui dovrò chiarire alcune cose con lui >>
<< Se..uscirai di qui Blackrose...>>
<< Se uscirò da qui, Dragonbreath. >>

Dragonbreath lo fissò a lungo e poi, limitandosi ad annuire, gli fece gesto con la mano come a dirgli di continuare.

<< Eravamo ormai giunti alle porte di Saerloon e le statue mi fissavano invadenti. Tutte le storie che quella ragazza mi aveva raccontato mi avevano sicuramente condizionato, ma ancora oggi ricordo la sensazione costante di essere osservato, ovunque andassi, qualsiasi cosa facessi, qualsiasi parola dicessi, ne riuscivo quasi a sentire l'eco bisbigliato che si muoveva di bocca in bocca spargendosi per la città. Ero terrorizzato da quella città. Ma ormai ero li. >>
<< Perchè ne eri terrorizzato? >>
<< Perchè ero curioso, e i curiosi a Saerloon finiscono nell'unico posto da cui non si può sbirciare nulla...>>
<< Cioè? >>
<< Una fossa interrata Dragonbreath. >>
<< Ah....>>

Il necromante annuì e poi proseguì

<< Una nuova città, nuove conoscenze, nuovi segreti e iniziavo a sentire la mancanza di ciò che avevo...puoi immaginare quella donna quanto ci ricamò sopra...>>
<< Posso immaginare? >>
<< Fu lei a farmi conoscere per la prima volta una divinità che voi conoscete con il nome di Shar. >>

Un lungo silenzio scese nella stanza, gelido, ridondante, eterno, la fiammella della candela si mosse come spinta da un vento maligno, di quelli che si leggono nei romanzi. Dragonbreath la fissò a lungo, serio, pallido, rigido.

<< Tranquillo Dragonbreath, la Signora della Notte non è qui...io e lei non andiamo molto d'accordo. Sta pur certo che non verrebbe qui ora ad interrompere la nostra conversazione >>
<< Mmmh. >>



...continua...
 
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<< Ma cosa accadde realmente a Saerloon...? >> - chiese Dragonbreath con quasi eccessiva curiosità

Il Necromante lo guardò e distese un lieve sorriso, tirandosi indietro con la schiena fino a raggiungere lo scomodo schienale

<< Non vi starete appassionando alla mia storia Dragonbreath, sarebbe inopportuno e scomodo, in fin dei conti...mi porterete alla forca >> - commentò con un velo di sarcasmo nel tono

<< Non preoccupatevi Blackrose, sono solo interessato a comprendere a pieno la situazione prima di elargire il mio giudizio >> - intervenne Dragonbreath, dopo essersi schiarito leggermente la voce

<< Come se non lo aveste già espresso dal momento in cui siete riusciti a catturarmi >> - rispose con ancor più sarcasmo, poi inspirò dal naso

<< Cosa successe a Saerloon fu molto complicato. Immaginate di perdere ogni cosa, la vostra famiglia, i vostri figli, i vostri sogni...
Si quella fu la cosa che più mi colpii. Non riuscivo più a sognare, per tutta la mia permanenza li non v'era stata un'alba in cui fossi riuscito a ricordare cosa avessi sognato durante la notte...questa cosa mi stava mandando in frantumi. Sognavo sempre, spesso diciamo, ed era sempre bellissimo..ma li non vi era più spazio per nulla nella notte >>


<< Cosa sognavate di solito? >>

Un breve silenzio interruppe prepotentemente la conversazione, un silenzio intenso, carico di rimpianti, un silenzio pregno di dolore. Dragonbreath era un'uomo intelligente e lo comprendeva, assecondandolo senza dire una parola.

<< ...Faccio quasi fatica a ricordarlo...cosa...cosa ci fa questa vita, vero Dragonbreath? >> - preseguì il necromante con tono tra il malinconico e l'infastidito
<< Ci spinge al limite, ci accompagna fino alla soglia di innumerevoli porte, senza mai schiuderle, senza mai rivelarci cosa ci aspetterà al loro interno, e quel singolo istante, ripetuto per tutto il nostro cammino, ci logora...quel minuscolo frazionamento dell'attimo in cui la serratura scatta, le cerniere cigolano, il cuore si ferma e noi...attendiamo di morire. Poiché nessuno mai saprà se oltre la soglia si cela l'ultimo passo, nessuno, neppure il più grande degli Arcanisti, nessuno. Sappiamo solo una cosa però...che quella soglia va varcata...>> - proseguì Blackrose, mettendo in fila parole senza senso per sviare la domanda sui sogni

<< Cosa ti spinse a lasciare la città dei gargoyle quindi? >> - incalzò Dragonbreath come ad appoggiare il suo desiderio di cambiare discorso

<< Il tempo. Nulla di più, nulla di meno. Era tempo per me di muovermi. La Dea Shar non era interessata a me, ed io perdevo lentamente interesse nei suoi confronti. Smisi di pregarla, smisi di ricercare la sua approvazione, smisi di pensarla >>

<< Mmmmh...perchè mai la cercasti in principio, non comprendo, come si può pregare per quello che lei ha da offrire?...>> - chiese Dragonbreath pensieroso

<< No, è questo l'errore di fondo, non la preghi per quello che ha da offrire, la preghi perchè tu non hai più nulla da offrire a nessun altro...>>

<< Mmmh...>> - stava ragionando ma venne interrotto
<< Ciò che è importante è che da li me ne andai, e lo feci con le mie gambe. Mi diressi a Nord, avevo sentito di una città che si chiamava Zhentil Keep, immagino tu la conosca per fama, ma non è del tutto vero quello che si dice sulla Città Stato >>
<< Certo che la conosco Blackrose... >> - rispose quasi in maniera rassegnata

<< Tu credi di conoscerla. La conosci per ciò che vogliamo farti sapere, per quello che i tuoi capi ti spingono a pensare, per quello che tutti gli abitanti del resto del Toril vogliono credere... Ma Zhentil Keep è molto, molto di più. Te ne innamoreresti se venissi con me...>> - rispose Blackrose con un tono simile a quello di un uomo che descrive la più passionale delle proprie amanti.

<< Ne dubito Blackrose...>> - rispose con fermezza

<< Dragonbreath non essere sciocco, non ti si addice. Come fai a dubitarne se non la conosci? Tu non sai nulla della Città Stato, non sai nulla dei motivi, del perchè, del come...>>
<< Bane... >>
<< Bane?...No..Dragonbreath... No... Bane è solo il combustibile...ma la fiamma vera è tutt'altro...>>

<< Mmmh...di cosa parli?....>>

I due si guardarono per un lungo istante...


continua...
 
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view post Posted on 29/11/2021, 11:40
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Assassino di Briganti

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<< Ho cambutto molte guerre per la Città Stato, ed infinite battaglie. Così tante che a fatica ne ricordo il numero, il luogo, il tempo... Ricordo a malapena i volti degli uomini che ho dovuto affrontare, alcuni di loro erano come voi Dragonbreath, fieri, saldi nei loro principi, impavidi...Almeno fino a quando la battaglia non infuriava. >>

I due si guardavano in quell'attimo di pausa, erano attenti, concentrati l'uno sull'altro.

<< Quando le armi si incrociavano, in quel preciso istante in cui i metalli si univano in un fragoroso chiasso, l'arte manufatturiera dei due mondi, dei due regni, dei due Nemici, si mescolava, creando un'unica ed inconfondibile nuova creatura: "Il guerriero". Si, perchè in quel preciso istante si perdeva ogni fonte di ispirazione divina, ogni superba dottrina, ogni dogma, in quel particolare momento, si calavano le maschere.

Sopravvivere, Dragonbreath, sopravvivere ad ogni costo. >>



<< C'è però modo e modo di affrontare una battaglia, ci sono dei principi di onore e lealtà. Non puoi calpestare tutto ciò, facendolo, calpesteresti la civilità tutta. Non pensi di nasconderti dietro un velo di "dovere" per occultare a te stesso la tua vera natura? Hai mai pensato che forse, tutto questo, a te piaccia realmente? E se non sapessi far altro? Se non riuscissi a pensare ad altro che a questo genere di cose? Poco fa mi hai detto che Bane era solo il combustibile, se così fosse, non pensi che le tue azioni siano la miccia? >> - rispose Dragonbreath con un certo fervore

<< E' possibile. Ma posso assicurarti che se ci fosse un altro modo, anche solo una possibilità su un milione, anche fosse la strada piu' dissestata tra tutte, io la percorrerei pur di cambiare le cose. Ma non c'è. Insomma, guardati. Guarda il tuo popolo, la tua gente, i tuoi uomini. Cosa avete dovuto fare per catturarmi? Non siete stati costretti a muovere un passo verso la mia linea di pensiero? Non avete forse ingannato, tradito, ucciso anche.... Sai che quello Zhentilar che i tuoi uomini hanno sgozzato era da poco diventato padre di una splendida bambina? L'avevamo battezzata due settimane fa. >>

Un lungo silenzio cadde nella sala degli interrogatori.

<< E' solo una questione di colori, di bandiere e di chiacchiere. Ognuno di noi, sia da un lato o l'altro dell'Anauroch, vuole tiranneggiare ed imporre sugli altri la propria visione del mondo. Hai mai pensato a come sarebbe il mondo se la Città Stato dovesse espandere il suo dominio su tutti gli altri popoli? Facciamo un gioco, assecondami, ma si onesto. Prova ad aprire la mente, pensa al mondo che ti circonda e calalo nella realtà di Zhentil Keep...>>

<< E' un gioco stupido Blackrose, non ha senso >>

<< Suvvia, assecondami, prendilo come l'ultimo desiderio di un uomo condannato alla forca...>>

Dragonbreath inspirò dal naso, socchiudendo gli occhi, espirando infine dalla bocca

<< Va bene...ti asseconderò. Sarebbe un mondo triste, privo di gioia, privo di colori, un mondo in cui il singolo non potrebbe esprimersi, un mon...>>

L'Arcanista sbattè i pugni, incatenati, sul tavolo, in uno scatto d'ira, fissando l'uomo malamente.

<< Non mi fai paura Blackrose >>

<< Sbagli a non aver paura, Dragonbreath. Ma cosa più importante, rispetta il gioco e concentrati, non sei così superficiale >>

<< Non ti asseconderò oltre. >>

I due si fissarono a lungo, sapevano entrambi che il primo a parlare avrebbe rivelato la propria debolezza. Il silenzio sembrava incessante, perpetuo, quasi non vi fosse più nulla nel multiverso.

*BOOM BOOM BOOM*

<< Il prigioniero è atteso dagli alti consiglieri, Dragonbreath! >>


Prigioniero e carceriere si guardarono, ed entrambi distesero un lievissimo sorriso. Era finita in un paradossale pareggio.

<< Entrate e fatelo preparare. Incantenategli mani e piedi e tappategli la bocca. Potrà parlare solo quando dovrà rispondere ai Lord >>


<< Tutta questa premura non vi servirà, Dragonbreath...te l'ho detto...uscirò di qui quando sarà il momento >>


<< Portatelo via. >> - sentenziò Dragonbreath ai soldati

<< Signor si, signore >>
 
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view post Posted on 29/1/2024, 21:57
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Le catene strette ai polsi e alle caviglie segnavano, ad ogni passo, la carne del Necromante. Si muoveva seguendo i suoi carcerieri che lo guidavano attraverso corridoi larghi e adornati di arazzi e quadri, perfino il tappeto era tanto soffice da rendere ogni passo quasi piacevole.

<< Spero che la sala degli "alti consiglieri" sia lontana, è davvero piacevole parlare con voi. Voi avete piacere a parlare con me? Come vi fa sentire l'avermi in catene, al vostro comando, come un cane rabbioso? >>

I quattro soldati che lo scortavano non risposero, uno di loro si apprestò ad infilargli uno straccio di stoffa in bocca per farlo tacere.

Fu condotto fino ad una grande porta, la varcarono tutti e cinque ed entrarono. Ad attenderli cinque persone, seduti su troni rialzati, fissavano il condannato.

<< Benvenuto al nostro cospetto, Lord Myos Blackrose di Zhentil Keep, Maestro della Torre delle Arti e Zhentarim della Rete Nera. E' un piacere avervi tra noi....in catene. >>

proferì quello al centro, il più anziano, che poi aggiunse+


<< MMmhhhmmmmhh mmhm mmmhhhmmh >> replicò il mago, con la bocca bloccata

<< Oh suvvia, toglietegli pure quel sudicio pezzo di stoffa dalla bocca, come potremmo ascoltare le sue confessioni altrimenti? >>

Le guardie eseguirono immediatamente.

<< Non avete paura che le mie parole possano uccidervi tutti? Perchè potrei. Sapete che potrei. >>

alzò appena le mani, incatenate

<< Anche con queste, si. >>

scese un silenzio gelido ed i consiglieri si guardarono

<< No..no...non fate così, non dovete cercare risposte tra voi o alimenterete il dubbio. Già riesco a percepire i vostri pensieri. Li sento, come se stesse dando voce ad ognuno di loro: "Davvero potrebbe ucciderci?", "Sono davvero in pace con la mia coscienza", "E se quell'errore commesso dovesse rimanere senza perdono?" >> ci fu una brevissima pausa << Lasciate stare. Non crucciatevi. Sono qui per dirvi tutto ed andarmene >>

<< Oh ma voi non andrete mai via da qui, vivo, Lord Blackrose, e questo lo sapete benissimo. >> disse il più giovane dei consiglieri

<< Ma io, Lord Consigliere, non sono neppure entrato qui - vivo. >> e distese un lieve sorriso, fissandolo intensamente fino a veder nascere una piccola, minuscola, ma estremamente brillante goccia di sudore che andava ad imperlare la fronte del più giovane, poi continuò << e voi, giovane consigliere, si, proprio voi, credo siate troppo avventato per sedere su quella sedia. Ne troveranno un'altro dopo che sarete scomparso. Dunque ditemi...Vi ascolto. Cosa volete sapere? >>

<< Ciò è inaccettabile! >> gridò il più giovane, alzandosi dal trono, ma venne subito fulminato dagli sguardi degli altri quattro

<< Siedi e fa silenzio. >> disse il più anziano

<< Si, siedi e fa silenzio, cucciolo >> incalzò l'arcanista, continuando a fissare il giovane, mentre vedeva nella sua espressione germogliare l'odio figlio dell'umiliazione. Poi continuò.

<< Ecco. Questo è tutto. Potete riportarmi in cella >> indicando il giovane con le mani << Osservatelo bene, analizzate la sua reazione e poi tornate a chiamarmi. Quando avrete capito Lui, potrete capire me. Prima di questa consapevolezza, ogni mia parola sarà sprecata. >>


I consiglieri si guardarono interdetti

<< Portatemi in cella! Voglio tornare dal mio carceriere. Ci avete interrot-! >> alzando la voce fino a quando un colpo secco lo colpì allo stomaco, facendolo piegare in due dal dolore.

<< Riportatelo in cella. >> comandò, pensoso, il più anziano.

E le guardie obbedirono.

...


<< Già di ritorno? >> proferì Dragonbreath, che quasi sembrava non essersi neppure mosso di un millimetro

<< Che vuoi che ti dica, sei decisamente più interessante di loro. Dunque...dove eravamo? >>

Ed i due tornarono a fissarsi in silenzio, riprendendo quel gioco che nessuno dei due aveva dimenticato.

 
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