| Dokamur lascia libri a Haoreb archivista di Palazzo Della Memoria-Biblioteca di Adbar. Libri scritti perfetti in Dethek, tutti firmati..
Anno 1391 Adbar Questo libro vuole narrare, rivelare e tenere vivido il ricordo della scoperta di un nuovo Cunicolo crollato e scoperto da alcuni membri del nostro popolo. Il racconto si basa su testimonianze dei membri di tre clan diversi riuniti per combattere, ispezionare e liberare lo stesso Cunicolo di recente rivelatosi a noi. Alcuni cittadini dicono che sia stato proprio Dumathoin a rivelare i cunicolo e così dare modo di salvare la nostra gente. Altri sostengono che Moradin, Nostro Padre e creatore era furibondo dello scempio che veniva fatto ai suoi figli, dunque pare che abbia scosso la montagna facendo franare i cunicoli e mostrando una via di salvezza e o di vendetta. Ciò nonostante, tra un pensiero ed un altro, io Dokamur Ferroliquido scrivo qui per voi tutti la storia e metto le testimonianze per iscritto di chi era presente al recupero della nostra povera gente intrappolata, malmenata, usata come carne da macello ed infine rialzata come non morti, affinchè tutti possano sempre tenere in memoria chi ha subito e chi ha compiuto grandi gesta, nei secoli a venire. Il racconto è raccapricciante, nelle loro parole si può benissimo sentire il rammarico, la rabbia e la voglia di vendicare i propri fratelli, cugini e amici.
Dalle parole di Kathorahm Ferrolquido: "Tutto è partito con un crollo che ha aperto la via verso il Fardrimm. All'inizio, tutti pensavamo fosse una nuova via, ma così non è stato. I goblin che vivevano in quel cunicolo avevano colonizzato una nostra vecchia via che portava sulle montagne al di sopra del Bosco Freddo, ma il sottosuolo non è mai semplice. Un labirinto tortuoso tanto per il corpo quanto per la mente. Dove oltre a creature oscure si annidano dubbi e tensioni. I goblin non erano che parte di un traffico vittime dei Grigi, corpi da accumulare per costruire un esercito. Questi Grigi erano comandati da un Lich di nome Albishor. Pensa che forse i piu graduati del loro esercito erano a conoscenza del suo vero volto, perche i soldati si riferivano a lui come se fosse un mostro, qualcosa di inimmaginabile dagli occhi Ametista. Proprio per questo, devo dirti la verità, sono stato tratto in inganno, pensa a un Illithid, ma non riuscivo a capire come mai gli servissero corpi, e non persone. Scoprimmo che in verità quello a cui stavamo andando incontro era una lotta tra una Kaxanar di nome Varud Norod rimasta pietrificata per almeno 50 anni. Siamo riusciti a liberare Norod e ti assicuro eravamo confusi, molto confusi. Perche ancora non avevamo alcun genere di informazione. La tensione ci portava ad attaccare spesso, come cani rabbiosi. Quindi, non siamo riusciti a ricostruire tutta la storia, perche abbiamo interrogato poco, vuoi per il pericolo vuoi per la lingua. Chiaramente, il Sottosuolo non è luogo per fare domande, è un luogo dove puoi prenderti i tuoi tempi. La guerra ti porta a prendere decisioni anche gravi, spesso sbagliate. Abbiamo molte anime sulla coscienza. Albishor aveva schiavizzato i nani che vivevano nel bosco freddo, aveva catturato umani, penso anche gnomi, insomma, chiunque. Per lui non importava. Dopo averli spremuti fino all'osso, dopo averli costretti a lavorare, dopo averli violentati, dopo aver distrutto ogni briciolo di dignità. Allora e solo allora li avrebbe trasformati in non morti. Mi fa davvero male ancora, posso dirti solo che non sono andato contro il diavolo della fossa pensando di farcela, neanche per un secondo ho creduto. Ho affidato la mia vita al Morndisamman. Ho invocato il nome del Re e mi sono fatto coraggio. Non ho pensato a me, per me era solo furia cieca, quasi nel mio petto ardesse la fiamma di Raziel."
Ancora oggi, trascrivendo queste righe e leggendole, sento il rammarico dello stesso Kathorahm Ferroliquido. Continueremo con il racconto di Boindil Forteincudine:
"Il nostro arrivo ha allertato il nemico, siamo arrivati tardi, abbiamo trovato solo corpi accatastati su pire ancora fumanti. I nostri esploratori hanno fatto dei passi avventati, svelando la nostra presenza in modo troppo evidente o forse il nemico aveva gia pianificato tutto questo, non possiamo saperlo. Resta sulla nostra missione la sofferenza di quei nani e nelle nostre orecche le urla che pur non abbiamo udito, ma il ricordo ci spinge a cercare con piu determinazione. Dopo aver ispezionato la rocca gelata per giorni, abbiamo trovato una Norod era pietrificato, che ci pareva una statua all'inizio. Poi siamo riusciti a spezzare la sua decennale maledizione. Norod ci ha narrato la sua storia che ti racconterò e ci ha mostrato un passagio sotterraneo. Da li siamo giunti dopo giorni e duri scontri con i Grigi, al covo del Lich, ha provato a ostacolarci per giorni, abbiamo sfidato e battuto uno a uno quattro dei suoi antichi adepti prima di raggiungerlo. Uno di essi era un nano. Furono scontro molto duri in luoghi a noi ignoti mentre il nemico si muoveva a suo piacimento in quelle stanze, ma la sapienza in battaglia di Kathorahm e le preghiere del Telhund Fibur ci hanno salvato e condotto fino alla zona piu profonda dove il lich si nascondeva. I giorni, le settimane, il duro viaggio pesavano sui nostri passi e i morti sui nostri cuori, ma avevamo una rabbia furente che ci spingeva a trovare il nemico, ci alternavamo al comando del nostro piccolo gruppo. Spesso io stavo in prima linea e di errori ne ho fatti anche io. Mi sentivo addolorato si, ma anche pieno di rabbia e voglia di vendetta, voglia di liberare il regno del Padre dalle nefandezze di quella creatura e Norod fece accrescere tale desiderio, aggiungendo il suo sentimento e la sua rabbia alla nostra, il suo aiuto, il suo sacrificio."
Per quanto un Forteincudine possa essere "duro", anche nella sua voce si poteva intuire il dispiacere e la rabbia. In fine, ma non per meno importanza, la testimonianza da un punto di vista piu arcano, dallo stesso Arcanista Brorin Frontealta:
"Rispetto alla magia, in quanto unico utilizzatore di magia arcana, posso dire che in alcune situazioni il mio aiuto è stato un po utile, ma in verità ho commesso tanti errori, tali da compromettere la missione stessa. Questi pero' non sono riconducibili alle mie carenze in ambito magico. Piu che altro alla mia inesperienza, però ho imparato tanto, tra le altre cose l'importanza di una buona strategia. Quando il combattimento con il lich volgeva alle battute finali, ondate di Duergar ci stavano sopraffacendo e un enorme Diavolo.. una bestia infernale.. si è affacciato dalle balconate della fortezza, è stato a quel punto che Norod si è sacrificato, lanciandosi all'attacco della creatura con un coraggio fuori da ogni logica, saremmo entrati tutti seguendolo, ma le porte, quelle pesanti porte si chiusero dietro le sue spalle e poi, nella confusione, nella battaglia, ho perso anche i sensi per un pò, ma poi ho visto Kathorahm che riusciva a entrare tra le macerie crollate delle porte e poi l'ho visto uscire vittorioso, ma non ho mai visto nessuno camminare con tante ferite, poi infatti è caduto, ordinandomi di scappare per salvarci, ma ho disobbedito ad un ordine diretto di un mio superiore e di questo mi rammarico, ma come ho gia detto lo rifarei. Ho trovato il Talhund urlando con la gola che mi sanguinava. Tutti feriti e malconci, ma abbiamo soccorso il capitano della spedizioni e siamo fuggiti via, tutti, tranne Norod. Io non sono un fabbro, ma ho visto come lavoravano e piegano e ripiegano il metallo su se stesso allungandolo e ripiegandolo ancora e ancora, fino quasi a spezzarlo, eccome come mi sentivo. Come quel metallo piegato e ripiegato, fino quasi a spezzarmi, ma mi ha temperato."
Occorre avere voce ferma nel pronunciare gli incantesimi da effettuare, ma quel giorno, nella voce di Brorin Frontealta si sentì l'impercettibile tremolio affranto, sincero, ma allo stesso tempo pieno di rabbia. Non mi sono soffermato all'intervista dei soli presenti alla spedizione, ma anche di alcuni presenti che hanno potuto ascoltare i loro racconti. Chiesi a Skoragar Ferroliquido cosa avesse provato nel sentire questo racconto, ma le sue uniche parole sforzate furono: "Rabbia e tristezza" Poi chiesi la medesima cosa a Cor Ferroliquido, gradioso Fabbro forgiatore di meraviglie, ma per quanto possa aver battuto il metallo svariate volte con mano ferma, la sua voce non portava quella stessa fermezza, preso dall'emozione: "Non avendola vissuta in prima persona, non posso certo dire che avrei fatto di meglio, come non posso dire avrei fatto peggio, mi fa rappia pensare a cosa possono aver patito altri nani. Pensare che nessuno aveva saputo di loro o che nessuno, tanto meno loro stessi, era stato in grado di difenderli o di difendersi. Il nemico se ho capito bene è stato scaltro e vista la sua caratteristica ha avuto tutto il tempo di pianificare alle spalle delle vittime, ridurre al minimo il suo rischio. Si, mi fa sentire arrabbiato ma anche spaventato. Spaventato al pensiero che sarebbe potuto toccare a me, finire morto di stenti e buttato su una pila di cadaveri dati alle fiamme, come sfregio magari, anche io odio gli orchi, i mezz'orchi quasi tutti gli elfi e anche buona parte delle razze umane, ma non farei mai del male così, senza motivo."
Chiesi anche a Durgrim Frontealta che fu in parte presente alla spedizione: "Anche io non c'ero, anche se alla seconda spedizione c'ero, quella per recuperare il corpo, ho visto questi posti, le varie pile di cadaveri e molto altro, mi hanno lasciato brutte sensazioni. Una strana tristezza di un passato altrettanto triste e durante la spedizione io che ero ancora a studiare al templio, sentivo la mancanza e la paura di perdere un famigliare o un amico, ma anche esserne fiero, di avere persone a me vicine, partire per una spedizione così importante. Ho provato queste due sensazioni, anche se sono opposte tra loro."
Edited by Mano Amica - 1/12/2021, 21:32
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