Faerûn's Legends

Il mio viaggio

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view post Posted on 9/2/2022, 16:42
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Il Custode

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"Caro Padre,
scusatemi se vi scrivo solo ora, ce l'ho fatta, finalmente sono a Waterdeep, è proprio come mi raccontavate voi, è immensa e piena di persone.
Il viaggio è stato tranquillo e sicuro, ho seguito la strada insieme ad una grande carovana.
Ho visitato la Casa delle Meraviglie, un vostro Fratello, il Servitore del Mistero Marcus Blackstar, mi ha accolto come suo apprendista, è un uomo molto saggio e devo dire che in alcune cose mi ricorda voi, ha deciso di farmi da guida in questo Percorso che voglio intraprendere, mi ha spiegato quanto sia ardua questa via e ne ho avuto anche un assaggio.
Mi sono illuso di essere pronto e di poterlo affiancare, mi ha fatto esplorare una zona paludosa, ho trovato il mio obiettivo, ho guidato una squadra in quella distesa putrescente, non è stato facile, non ho potuto fare niente, mi sono sentito debole ed inutile, ma non mi sono arreso e lui era la ad aiutarmi.
Per quanto ogni giorno esco a cercare nuove vie, nuove tracce, non sono ancora pronto, come più volte mi avete detto, ma come vi rispondevo sempre, più queste tracce si allontanano, più mi spingono in terre lontane e sconosciute, più il sapore dell'ignoto mi chiama a se e fremo dalla voglia di scoprire dove mi porterà, cosa scoprirò, dove metterò piede, quale meraviglia mi attende.
Forse questa Via mi porterà molte delusioni ed ogni passo mi porterà solo dolore o sofferenza, ma ho appena compiuto il mio primo passo, e di certo non smetterò, non mi fermerò ora, magari potrò impiegarci più tempo per fare il prossimo, molte domande mi vengono alla mente in questi casi, cosa ci porterà il domani? Cosa ci sarà al prossimo crocevia? Dove mi porterà questa strada? Solo Mystra può saperlo, ma io sarò pronto, passo dopo passo.

Mi sto preparando per la prossima Missione, vi scriverò appena possibile.

Spero che i vostri studi proseguano in serenità, vi prego di riguardavi dai mali che vi affliggono.
Che Mystra vi benedica

Con affetto,
il Vostro Tristan"



 
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view post Posted on 11/2/2022, 18:01
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Forse ho fatto il passo più lungo della gamba, dovevo solo controllarla, fare in modo che non si perdesse, forse non ho ancora fatto abbastanza strada per esserle vicino.
Ed eccoci la, a parlare con un teschio, le ossa da terra unitesi in questa forma di non vita, terrificante, non era minacciosa nei nostri confronti, ma ci parlava come fossimo nulla, con una superiorità secolare, di chi ne ha compiuti di passi, e che ne compirà ancora quando io farò il mio ultimo.
Ansia, impotenza, cosa fare?

Non comprendo ancora queste cose, ma ne sono consapevole...

Lei parla, forse non dovrebbe..
Ritiriamoci!

Dubbi.

Non riesco a pensare, le mie parole sono bloccate in gola, quasi mi soffocano e come per cercare un po di aria, escono fuori, in un balbettio isterico, confuso.
La mente che segue le parole, la morale che che cerca un appiglio, la vita che mi rende inerme davanti a tutto ciò.
Il Tempo sembra fermo, eppure percepisco il mio cuore quasi esplodere nel petto, Vikris tentenna, Lei parla...

Lui come nulla fossimo ci sbeffeggia..
Parole ingannatrici, proposte che insidiano l'anima...
Lui lo sa che non faremo nulla, annoiato se ne va, ignorandoci, come fossimo polvere al vento
Eppure questa sua forza, questo suo potere non erano abbastanza, ne voleva ancora, un ego e una fame che spingono un vivente ad abbracciare la fredda immortalità, sposi per l'eternità...

La mia presa vacilla, la mia mente...non so...cerca di focalizzarsi su un pensiero, ma questo svanisce nel nulla, facendola cadere in preda ad un disperato bisogno di qualcosa...

Quando la sua figura si dilegua, riprendo il controllo del mio respiro, torno padrone del mio corpo, delle mie idee, di me stesso.

Devo andare da Lui.


 
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view post Posted on 20/2/2022, 20:53
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Osservava la luna fuori la finestra...

"Trova queste bestie..."

Nella sua testa risuonavano quelle parole, una ricerca impegniativa gli venne commissionata dal suo Mentore Blackstar...lo aveva lasciato appena fuori Daggerford, con lo scopo di cercare delle bestie dal comportamento insolito...di certo come punto di inizio era nulla, ma quello era il suo scopo, rendere concreto il nulla...iniziò cercando di farsi un idea del territorio che lo aspettava...la temibile Foresta Velata, un luogo misterioso, dove in pochi osano mettere piede e coloro che hanno il coraggio di addentrarsi sono per lo più orchi o barbari che tentano di assaltare le carovane lungo la Via del Commercio, scendendo dall'Alta Brughiera...anch'essa un lugo temibile, Orchi, Hobgoblin e creature ben peggiori si annidano tra i crepacci e tra i tratti rocciosi, sfruttando la nebbia che pervade la zona.

Non ci volle molto prima di trovare alcuni briganti, nascosti a proteggere la refurtiva di alcuni mercanti malcapitati...e decisamente non ci volle molto ad ucciderli, sfruttando la nebbia...ma per quanto la nebbia lo stesse aiutando a nascondersi, nascondeva anche ogni sorta di indizio o traccia, orientarsi non era facile, ululati, ringhi, forti boati riecheggiavano intorno a lui...


Heart_Of_Ice_Wendigo_x_Reader_-_Isolation

Rientrò prima del calare delle luci, quando il sole oramai stanco della lunga giornata ,accompagnava i contandini lungo la strada che portava verso Daggerford, i fattori rientravano nelle proprie case, gli artigiani chiudevano le proprie bottege, le guardie iniziarono ad accedere le torcie sulle grandi mura...per quanto fosse un semplice villaggio, riusciva ad ospitare molte persone, tutti mercanti o carovanieri, che seguendo la Via del Commercio, potevano far riposare i propri cavalli e ripararsi dai pericoli nottorni.

Iniziò ascoltando il parlottare di alcuni fattori, poi le discussioni di alcune donne, si guardava in giro cercando di capire a chi chiedere e cosa ascoltare...per quanto la Via del Commercio fosse pericolosa, alcuni mercanti avevano temuto più del solito di passare vicino la Foresta Velata, secondo alcune voci, durante la notte vi sono stati ripetuti attacchi violenti contro le carovane, altri dicevano che alcuni orsi avevano sbranato dei cavalli, lasciando il proprio mercante appiedato, il quale fu derubato di tutto dai briganti.

Fiutò una possibile traccia...

Decise di andare in locanda, alla "Mucca Felice", nome stravangante...l'aria era molto conviavale, la gente beveva e chiacchiarava a gran voce, vi era il solito chiasso da taverna frequentata...l'oste, un Halfling dalle veste violacee, si presentò con fare allegro


"Salve, benvenuto alla Mucca Felice, sono Fulbar Hardcheese, cosa posso servirvi?"

Passò la serata, in un tavolo ad osservare la luna fuori la finestra...


"Trova queste bestie...non deluderlo ancora"

 
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view post Posted on 21/2/2022, 19:06
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Passarono vari giorni e le ricerche procedevano lente, ma lentamente stava capendo come orientarsi, aveva affrontato alcuni Alaghi, un piccolo gruppo aveva creato una tribù, su una piccola altura, era venuto in contatto con due o tre di loro, ma preferì non ingaggiare altri combattimenti, voleva evitare che una tribù scendesse a dargli la caccia.

Le giornate proseguivano così, con le orecchie fisse ad ascoltare ogni suono, sibilo o ulutato che rompeva il silenzio in quella fitta nebbia, aveva tracciato una mappa, grazie alcuni segni, segni che intagliava sugli alberi, aveva creato un percorso che gli permetteva di orientarsi in quel labirinto di rocce e cortecce...

Fu quando sopra il segno che aveva tracciato, sul trentesimo albero ad est, nella zona sud dell'alta brughiera, quasi alla fine di essa, trovò una profonda artigliata, che si preoccupò.

"Non sembra un orso, i lupi non scavano nella corteccia e di certo non hanno artigli così affilati...il gruppo di Alaghi non scenderebbe mai qua giù..."

Lo percepì...qualcosa lo stava osservando, un lieve movimento dei cesplugli, un ramo spezzato...e delle grandi fauci squarciarono la nebbia...la...dove fino a pochi minuti prima vi era la sua testa, ora una bestia stava masticando l'aria...da dietro un tronco di un grande albero, Tristan osservava la figura camminare, cammina quasi eretta, con una folta pelliccia, in cerca di una scia di odore sulla sua preda...un ululato in lontananza però distrasse la Bestia...con una incredibile velocità iniziò a correre a quattro zampe, difficile inseguirla, ma solo uno stupido avrebbe seguito quell'animale, sempre se di animale si potesse parlare...



Decise di aspettare, chiese aiuto alla sua Dea, che gli concesse un passo più veloce attraverso il fitto bosco e non lasciare traccia del suo passaggio...la notte ormai regnava padrona sulla landa di nebbia e alberi, resto in alto, su un abete a fare da guardia, vigile, non potendo andare da nessuna parte, forse per paura, forse per non dover affrontare quella creatura...la notte passò, il giorno, per quanto la nebbia lasciasse passare solo alcuni flebili raggi solari, gli diedero la sicurezza di mettersi sulle tracce di quella creatura...sapeva bene cosa fosse, la lunga nottata passato sveglio gli permise di ragionare a lungo sulla creatura...trovò le prime traccie poco più ad est...da prima impronte di lupo, di un grande lupo in corsa, spinto verso qualcosa, poi rallentò, le impronte si fecerò più vicine, poi la vide, da zampa a impronta...



La seguì ancora per un po, i nervi tesi, le orecchie dritte pronte a captare ogni movimento, i muscoli tesi, pronti a scattare...trovò quello per cui stava arrivando...

Inviò un piccolo volatile da lui...

"Li ho trovati, vi attendo a Daggerford...Mannari"

Non aggiunse altro, fece prendere il volo al piccolo uccello, si sedette al solito posto nella taverna, guardando l'esterno...

lui stava arrivando

 
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view post Posted on 1/6/2022, 21:23
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Che rumore fa un stella cadente?
Cadono dall'alto del cielo, lasciando questa scia luminosa di polvere di stelle, ma nessuno le vede, bruciano fino a consumarsi e sparire nel buoio, che sia questo lo scopo di una stella cadente...mostrarsi per poi sparire nel buio, lasciandosi dietro solo la lucentezza delle sue sorelle, un flebile ricordo che permane nei piccoli strati di oscurità della volta stellata. E dal basso guarda quel cielo, un innaturale silenzio.

unknown

Era questo che immaginava di se stesso, era un ombra, il suo cammino era tra quelle fessure di oscurità che si nascondevano nel cielo, lui era l'ombra delle stelle, sapeva quell'era la sua missione, seguire quella via, Padre Marcus, gli aveva creato quello spazio in cui nascondersi, mentra lui da Grande Stella, attirava le attenzioni di quell'immenso Dragone, Tristan lentamente bruciava per immergersi nelle ombre di quella grotta e impossessarsi della Keystone, non era compito suo brillare, e come una Stella Cadente, sparì lasciando di lui solo il silenzio...quando il dragone morì, Marcus cercò la sua ombra, che la stava aspettando, con la Keystone in suo possesso.

Cosa accadde poi?

Come ogni stella cadente che si rispetti...bruciò...i ricordi si fecero pochi chiari, il respirò si affannò, la mente lentamente si spense.

Solo una volta seduto allo Zaffiro, quando l'adrenalina si scaricò, quando riuscì a fare un lungo respiro, per calmare il battito incessante del cuore, mise a fuoco cosa avessero affrontato.

Lo stesso Marcus, era provato, pallido, non riusciva a tenersi in piedi...tutto il suo splendore, la sua lunimosità vacillò e io con lui...come un ombra che sparisce in assenza di luce.




Edited by Keelt - 2/6/2022, 00:40
 
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view post Posted on 21/6/2022, 16:24
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Si stava godendo la mattinata...



Era con lei, felice, gli sorrideva dolce, le sua braccia intorno al collo, lo abbracciava...era tutto così calmo, gli occhi fissi su di lei, non doveva pensare ad altro, non vi erano ombre pronte ad attaccare, non vi era nulla, solo loro...non vi era dovere, ordine, paranoia...era tutto lento e tranquillo...poteva tenere la guardia abbassata, i suoi sensi annebbiati dal suo profumo, i suoi gesti delicati, i suoi capelli mossi in perfetto ordine, il suoi occhi capaci di renderlo indifeso...si lasciava cullare, dalle sue parole, dal suo modo di essere, da quel tiepore mattutino, quel silenzio tra i suoi pensieri, concentrati su di lei, solo su di lei, era pura pace, era questo per lui...Serenità.

Fu la vista di Marcus, vicino a quell'uomo, vestito di nero, a farlo tornare in quel suo gelido stato di ragionamenti, la sua mente si attivò subito, veloci meccanismi scattarono in lui, i sensi si acceserò subito, il suo sorriso si cancellò, in poco mise a fuoco ogni cosa lo circondasse, il suo battito, il suo respiro, le persone intono a lui, il vento leggero che soffiava da nord ovest, portando nuvole cariche di pioggia, il respiro dei cavalli, i movimenti delle due ragazze dietro di lui, il via vai di persone lungo la via, ogni gesto, movimento, parola veniva registrato nella sua testa e analizzato...il suo sguardo era fermo sull'uomo ammantato di oscurità, aveva il rispetto di Tristan, era uno degli incantatori più potenti che avesse mai visto e per tale motivo gli dimostrava tale rispetto...ma sapeva benissimo che non portava mai buone notizie, la sua sola esistenza non era una cosa buona...il tiepore della tranquillità, quel momento di felicità, quando teneva fra le sua braccia la ragazza, fu completamente spezzato...gli fu ordinato di attendere e così fece, aspettò Padre Marcus, iniziò già preparando il necessario, scorte di cibo e acqua, prese varie mappe, una piccola tenda, arrotolò il sacco a pelo, il regalo che lei gli fece, così da poterla avere sempre con se, non vi erano emozioni in lui, nella sua mente già stava preparando possibili piani in caso Marcus non sarebbe tornato, ogni possibile scenario si palesò, chiuse il suo zaino...e attese...non parlò per tutto il tempo, pensava, ragionava, immaginava le prossime mosse da fare.

Al suo ritorno, il Padre disse poco...

"Partiremo tra cinque giorni, verso Sud, con un manipolo di persone"

Non aggiunse altro e non volle farlo, nonostante le domande che gli fece.

Nella sua testa nuovi ragionamenti, silenzioso soppesava ogni parola, cercava risposte nelle poche frasi che Marcus disse...

"Marcus e Blackrose...sei dita...Nesha...verso Sud...non ha specificato nulla, troppo vago...forse teme Scrutamenti...di certo ci sarà anche Blackrose...ancora momentanei alleati? che sia una trappola?...La richiesta che ha fatto a Livia, che voglia qualcosa da lei?"

Freddo come suo solito, davanti ad una missione, davanti al suo prossimo obiettivo...si limitò ad annuire, mano chiusa portata al petto, l'altra dietro sulla schiena, chinò il capo in un lieve inchino

"Come ordinate Padre...è già tutto pronto"



 
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view post Posted on 18/7/2022, 01:39
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Quando aprì gli occhi quella mattina, si soffermò ad osservarla, i boccoli castani che le coprivano in parte il viso, le sue labbra morbide, i lineamenti sottili e delicati, era così indifesa e meravigliosa.



Delicatamente le scostò un ciuffo, le diede un bacio leggero sulla guancia e con il suo solito silenzio si alzò dal letto, le rimboccò le coperte e si mise a fare i suoi allenamenti mattutini, con il pensiero che vagava tra la ragazza e la sera precendete.
Ripensare a ciò che vedeva, sentiva era parte del suo risveglio muscolare, tenere attiva la mente, prima ancora di qualsiasi cosa, si preparava un piano, le cose da fare, tutto in assoluto silenzio.

Pensava, riviveva ogni momento, ogni sensazione, dall'odore dolce, profumato, suadente di lei, al suo corpo delicato, morbido e caldo
Dall'odore forte, pungente e metallico del sangue sulle sue scimitarre, al panico, le urla di dolore, le lacrime, l'odio, la paura sulla pelle di quell'arcanista...
Dalla passione alla paura, prima inebriato poi confuso, dall'amore al dovere...


Ripensò a quella sera, quando l'Oscuro Mago si accomodò di fronte a loro, parole blasfeme uscirono dalla sua bocca, ma purtroppo rispecchiavano la realtà, l'esistenza di quella Trama...

"Sa molte cose, troppe cose...Possibile che lui?....Non credo o forse spero che non lo sia...eppure queste sono parole di uno che ha toccato, intonato formule...lui parla per esperienza"


...le aveva portato la colazione in camera, ormai cosa le piacesse lo aveva imparato: the, pane caldo, marmellate, della frutta.
Li lasciava sul tavolo in attesa che lei si svegliasse, sapeva che svegliarla prima non avrebbe cambiato nulla,lei non si scomponeva mai...mai che si lasciasse andare a gesti clamorosi o frasi sdolcinate.

Ma la conosceva bene e sapeva che si sarebbe svegliata all'ultimo minuto possibile e che non avrebbe mangiato, gli avrebbe sorriso, dato un bacio fugace sulla guancia, si sarebbe truccata nella fretta e lui sarebbe rimasto incantato nel vederla riflessa nello specchio invidiando quel rossetto rosato sulle sue labbra.
Poi un ultimo bacio e sarebbe svanita, lasciandolo ai suoi pensieri...


Era una serata difficile, quell'arcanista era davanti a loro con sguardo vacuo, i suoi colleghi morti a terra, Marcus aveva appena sanato una zona malata, una ferita profonda nella Trama, l'aveva ricucita, curata e ora la luce tornava in quel punto buio e morto.
Per quanto Blackrose lo avesse soggiogato, la mente di quell'Arcanista aveva una resistenza inaudita...una volontà spaventosa...così non potendo piegare la sua mente si decise di spezzare il suo corpo

Non era felice di quello che stava facendo, quelle urla, lo strazio, quelle lacrime...Vikris voleva che ci fermassimo, era abbastanza forte da decidere e dirlo...

"Fa male...Vi prego smettiamo, non riesco a sopportalo...io...io...Uccidiamolo, poniamo fine a tutto questo, a questo suo dolore...No, deve parlare, deve dirci qualcos'altro...E' la mia via, la Mia Fede, il Mio Dovere...lo so, punire il male è giusto, ma questo lo è?...Affrontiamo un nemico sconosciuto, dobbiamo farlo, ogni sua parola è un possibile passo avanti...A costo di spezzare il mio cuore, a costo di lacerare la mia Anima...Non vi è Odio...Non vi è rabbia...Non vi è felicità...Non vi è bontà...Vi è solo la mia Dea e io la devo difendere"


Alzò lo sguardo...


...Si era svegliata e come suo solito, gli sorrideva, era splendida, non aveva bisogno di parlare, gli bastava solo guardarla e così faceva.
La seguiva in ogni suo movimento, in quella sua routine mattutina così fastidiosamente svelta e precipitosa.
Sempre di fretta tra studi e lavoro non passava poi molto tempo, prima che con un bacio e d'un ultimo sorriso, lo lasciasse la...da solo, nel silenzio dei suoi logoranti pensieri.



Edited by Keelt - 18/7/2022, 03:00
 
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view post Posted on 27/7/2022, 08:49
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Osservava un punto imprecisato fuori la finestra, non vi era nulla che gli interessasse particolarmente, il vociare dei passanti, il vento leggero che silenzioso gli accarezzava il volto, gli uccelli che volteggiavano difronte, roteando e inseguendosi, vedeva e sentiva tutto, sentiva anche lei, che continuava a parlare, non capiva bene quello che stesse dicendo, preoccupazione, paura, tenere attenzioni che voleva dedicargli?
Aveva provato ad entrare in quel suo mondo, a capirla, ma era ovvio quanto fossero diversi, amava quella vita serena che gli dava, sapeva dove trovarla, amava vederla girare per i banconi del negozio, si capiva quanto impegno vi mettesse, però lei non era solo quello, non si sarebbe meritata le parole che Tristan le stava per rivolgere, ma neanche le voleva dire, non voleva essere offensivo, però tutto quel discorso non lo comprendeva, non lo condivedeva e senza pensarci lo disse.



La sua attenzione, quella sera, era rivolta ad altro, forse per la prima volta non le dava ascolto veramente, sarà stata la stanchezza che in quei giorni lo martoriava, non che non volesse dormire, ma appena chiudeva gli occhi veniva inghiottito da pensieri...

"I gemelli, il porto, i demoni, Blackrose".

...Riviveva quelle dannate sensazioni, il petto di quell'essere, che si incrinava sotto al peso del suo stivale, la paura negli occhi di quel ragazzo, aveva visto uomini più grossi di lui, cadere in lacrime, pregando, le lacrime che si mischiavano alla saliva...

"ed ora ci mancavano queste dannate sfere."

Prima Peter, poi Livia, sapeva benissimo che erano pronti, ma comunque quando l'ignoto ti convoca hai sempre paura e finché si trattava di affrontarlo da solo, non vi erano problemi, ma quando la tua famiglia ti deve seguire...beh le cose cambiano.
Ed é quando puoi perdere qualcosa che si compiono errori.

Ma la botta più grande arrivo quando lei uscì di corsa in strada, quando disse quelle parole "Soggetto Idoneo", che ebbe un vuoto in petto...

"I gemelli, il porto, i demoni, Blackrose, Livia, Idoneo, Vanja, una vita serena..."

Con dolcezza, le prese le guance, guardava i suoi occhi, per qualche secondo il silenzio regnava nella sua testa, solo lei riusciva a renderlo così.

"Non mettere mai in dubbio la mia fedeltà, mai"

Con quella frase, rispose a tutte le domande che gli aveva fatto fino a quel momento...l'avrebbe amata, l'avrebbe difesa, l'avrebbe sempre cercata, sempre..non vi erano dubbi in quella frase...ma loro erano diversi, vivevano insieme solo in quegli attimi di normalità, in una vita piena di ignoto. Tra loro si era rotto qualcosa, lo sapeva di aver esagerato, però non poteva fermarsi a dedicarle tempo, non poteva dirle cosa realmente pensasse, la lasciò da sola, come nulla fosse succeso, sperando di poterle dare il tempo che si meritasse ma in quel momento nella sua testa contiava a ripetersi...

"Io non vedo bene o male, io non devo perdonare, io non provo rabbia...io provo compassione per voi...per tutti voi, per voi che incrocerete la mia strada sarò sentenza...sarò morte o redenzione...prego per la vostra anima, non chiedetemi misericordia, non chiedetemi perdono, non sono la Dea, ma solo il suo silente sicario"

Si caló il cappuccio sul viso e sparì tra i vicoli del porto, come un ombra nella notte, avvolto dalla lieve nebbia mattutina.


 
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view post Posted on 7/4/2023, 20:43
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Per quanto si ricerchi la felicità essa é solo un momento, un attimo, come un respiro dopo un infinita apnea, poiché dopotutto nessuno é realmente felice ma fa di tutto per ricercare questa sensazione.
Eppure la sua non é stata una brutta vita, amato dal padre, colui che gli ha mostrato le meraviglie della trama, gli ha mostrato l'amore, gli ha mostrato la vita.
Ma gli ha insegnato anche la mancanza di una madre, il temibile potere della trama, tanto bella quanto potente, la sofferenza che si prova a perdere l'amore, la paura della morte.

Ora la guardava dormire, una brezza dolce nella sua vita, eppure la notte, per quanto cercasse tranquillità, non riusciva a calmare la sua mente, i pensieri che danzavano nella testa, il senso del dovere, la sua caccia, la terribile idea di non essere all'altezza, la costante paura di perdere persone a lui care...

"L'oscurità è radicata molto più in profondità di quanto voi sciocchi possiate mai immaginare!"

Un po' invidiava l'ignoranza altrui, il poter vivere sereni, ridere e scherzare, ma dietro quei sorrisi lui vedeva possibili mostri...

"Il male si nasconde alla luce"

Odiava quella sensazione, aveva appena ritrovato un minimo di felicità, un altra persona per cui provare qualcosa, eppure non vi era solo lei nei suoi pensieri, una continua danza di visioni, emozioni, decisioni...

"Se l'oscurità è così profonda, non mi resta che scavare semplicemente ancora più a fondo, fino ad esserne assorbito."

Indosserò questa maschera, per Mystra, per le Persone che Amo, per la mia Famiglia...



 
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view post Posted on 19/11/2023, 17:43
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"Lucida Luna, Perla d'estate,
Nella tua luce zampettano fate;
Pallida Luna, perla d'argento,
con cinquecento bambini di vento..."


La donna ripeteva con fare inquietante mentre cantava la ninna nanna;

"..Candida Luna, perla perfetta,
anche il mio sogno con loro Zampetta..."


Ripeteva il ragazzo ammantato di Blu;

"...E tutto il sonno del mondo riposa,
sotto la luna tutta ombrosa..."

Terminò l'uomo;

I due si scambiarono un breve sguardo, il ragazzo guardava l'uomo, sperando di scorgere delle somiglianze, un tratto, uno spiraglio in quel nero che lo copriva.

L'idea di un fratello lo emozionava, eppure era conscio che non potesse esserlo, l'idea di loro due, fianco a fianco, mentre partecipano a grandi feste, piene di persone, grandi balli in cui i due si univano, danzando ininterrottamente, come fosse la cosa più bella e letale del mondo.

I ricordi...questi dannati ricordi, così lontani, per ore si esercitava nella camerata da solo, per quanto realmente non lo fosse, volteggiava per la stanza, memoria muscolare forse, ogni tanto inciampava eppure era così felice mentre lo faceva.

Sapeva quale fosse il suo scopo in quel mondo, la sua Fede era salda, ma i ricordi la notte lo tormentavano, alla continua ricerca di ricordare, la voce inquietante della donna, lo cullava nel buio della sua mente, in una inquietante ma dolce melodia...

"Se nel buio è tutto nero,
sta arrivando l'uomo nero.
E se il buio ancora dura..."


Cercava di scorgere qualcosa, si girava e rigirava nell'oscurità dei sogni, voleva vedere da dove arrivasse la voce, voleva vedere la donna, la madre...

"...Possiam solo aver Paura."

Per un po' sarebbe rimasto solo, non lo avrebbe potuto seguire, non era il momento e non poteva aiutarlo

"Ti prego, ovunque tu debba andare, presta attenzione e quando tornerai, torna a trovarmi..."


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Edited by Keelt - 19/11/2023, 19:04
 
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view post Posted on 21/1/2024, 22:32
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Camminava lungo il grande corridoio, cercando di sistemare il colletto della camicia, la madre ci teneva che facesse bella figura con la Famiglia Reale. Il corridoio dava su un piccolo giardino in un cortile, la luna illuminava la piccola fontana, in lontananza si udivano i rumori delle arpe e dei flauti intrattenere gli ospiti, un lieve venticello freddo gli causò un piccolo brivido, l’inverno stava arrivando e forse questa sarebbe stato l’ultimo inverno, prima che la neve e il gelo chiudessero tutti dentro casa.

Continuò a camminare, si era allontanato per godersi un poco la serata e prendere una boccata d’aria, amava queste feste e i grandi balli che la famiglia reale era solita dare, però vi era talmente tanta gente che delle volte mancava l’aria.
Svoltò a destra e si ritrovò su un ampio balcone, la luna era splendida, da la si poteva ammirare tutto il paesaggio…varie case, qualche luce, il fumo di qualche camino, poteva vederli bene o, meglio, li percepiva anche da così distante, come se sapesse che vi fossero e la sua mente li posizionava sul paesaggio, come una macchia sfumata su un altrettanto sfumato paesaggio, cercò si focalizzarsi meglio su ciò che vedeva…

“Nostra sorella ti cerca…ti vuole come cavaliere prima dell’ultimo ballo”

Si voltò, con calma, osservando la figura che si palesò, facendo un passo avanti e uscendo dalle ombre del corridoio, così che la luce della luna potesse mettere in risalto l’individuo.

L’uomo si avvicinò e gli sistemò con cura il colletto e il mantello, coprendolo dal freddo, aveva un ciuffo nero che gli cadeva sul viso, un sorriso gentile e spensierato, gli pose le mani sulle spalle e lo guardò…calma e serenità, un calore tenue e famigliare…gli ricambiò il sorriso come fosse una cosa normale spontanea e come nulla fosse, come se le parole uscissero da sole...

“Stavo entrando Fratello, non potrei mai lasciarla da sola”

Fratello…per un istante ci pensò…un ricordo liquido, come se qualcuno avesse increspato l’acqua ed ora non si riuscissero a distinguere le figure…Fratello, lo riconosceva ma non lo vedeva veramente.

“Forza entriamo, o qua prenderai freddo”

Lo seguì, era appena più alto di lui e più magro, molto slanciato fisicamente, teneva le mani in tasca, si sentiva bene. Raggiunsero una grande porta, la musica era divenuta più forte e il vociare dei festeggiamenti coprì il rumore del silenzio, spalancata la porta venne investito da un’ondata di tepore, un’ampia sala luminosa, una luce calda ed accogliente, alcune persone si voltare e sorrisero verso i due, ampi vestiti da ballo di vario colore adornavano i corpi delle donne, camerieri passano tra la folla offrendo cibo e vivande, le arpe e i flauti accompagnavo le danze e le voci di ogni presente.

Stava cercando qualcuno tra la folla, girò su sé stesso un paio di volte, cercando di trovarla, non sapeva effettivamente chi o cosa, però era sicuro fosse la. La musica si intensificò, le coppie al centro della sala iniziarono a volteggiare più velocemente, sembravano un'unica entità, perfettamente coordinata, nella sala tutto si muoveva a tempo, i bicchieri che brindavano, le risate, anche le torce sembravano muoversi a tempo, creando una danza anche con le ombre sulla parete, la stava cercando…

“Eccoti finalmente”

la ragazza aveva un ampio abito color oro e si teneva con le mani la gonna mentre avanzava tra la folla, si vedeva non essere abituata ad indossare quel genere di abiti, eppure era raggiante, un ampio sorriso dolce, le lentiggini che le decoravano il viso, i capelli castani e lunghi…

“Dov’eri finito? Mi avevi promesso un ballo”

D’istinto un sorriso dolce comparve, la guardava, non sapeva perché eppure era felice, le porse la mano, intorno a loro sembrava tutto ovattato, come se ora vi fossero solo loro due, varie sfumature di Giallo, Arancio, Oro, si muovevano sullo sfondo, seguendo la musica…tutto divenne un turbinio di luce, colori…poi il buio.

“Se nel buio è tutto nero
Sta arrivando l’uomo nero.
E se il buio ancora dura…
Possiamo solo aver Paura.”


Una voce gli sussurrò alle orecchie

“Guarda la luna, Tristan Shadefall, guarda la luna splendente...”

Aprì gli occhi.



 
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