Faerûn's Legends

[GDR ON] Guerra in arrivo alle Porte Sud

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view post Posted on 20/3/2022, 21:02

Sterminatore di Orchi

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L’aria di guerra ormai si respira a pieni polmoni anche all’interno delle mura di Baldur’s Gate. Dionea è arrivata, fuggitiva e forestiera, alla Città dei Duchi quando già la situazione si stava dirigendo in questa direzione, ma non aveva altre scelte, o disponibilità, altrimenti non avrebbe escluso altre mete.
Una camminata di meno di una decina di ore separano le porte sud, il ponte della Viverna e l’accampamento eretto dal Pugno, accampamento dove la giovane donna ha lasciato molti bendaggi dando fondo alle sue scorte di cotone, tessendo con mano delicata morbida trama per poi tagliarla riempiendo, nel suo piccolo, le scorte dell’avamposto di difesa.
In mezzo a tutti quei soldati è consapevole di poter almeno allietare i giorni che passano tenendo loro compagnia e, proprio mentre camminava scambiando poche parole con i presenti, intravede Davor dal lato opposto dell’accampamento intento a sproloquiare ordini da quel suo sorriso zannuto.
Il Pugno, nota subito Dionea e la sua veste succinta, con la pelle scoperta e le forme accentuate. Nonostante lo sguardo del mezzorco non fosse esattamente ai suoi occhi, il tono è serio e le rammenta, vista la pericolosità del luogo, di indossare qualche protezione idonea. Per sicurezza.
E forse non tanto per sicurezza delle loro vite, ma per collaborazione della collettività nella difesa di Baldur’s Gate, coinvolge lei e Rathar, appena giunto nei suoi vestiti colorati e vistosi, a dare il loro contributo sfruttando le capacità di entrambi.

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Dionea coglie l’occasione per far notare le sue capacità, valutando anche il fatto che la voce sarebbe circolata nei giorni successivi. Con passo ancheggiato, l’occhio allenato di una giovane donna, non sempre vissuta in stile agiato, ha setacciato le distanze attorno all’avamposto del Pugno tracciando i perimetri per catapulte e arcieri, indicate da Davor: lembi di stoffa per gli arcieri e cumoli di pietra, spostati dai membri del Pugno che la scortavano, per le catapulte.

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Poco prima del termine vede Rathar slanciato nei suoi movimenti mentre taglia legna, di cui una parte è destinata alle fosse poco profonde che Davor scava attorno all’avamposto sud.Solo ora Dionea comprende il parlare di Davor con Pitor riguardo al richiamo di pioggia per una fanghiglia di terra olio e fuoco.

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Le ore passano, e la stanchezza di fa sentire mentre tra la milizia del Pugno si fa strada sonante il rumore metallico di un’armatura del passo noto: Maghtara.
Cercatrice di Rune, assidua frequentatrice di biblioteche, anche lei offertasi per aiutare Baldur’s Gate, secondo le sue capacità, nella lotta contro la minaccia strisciante da sud. Dopo alcune domande di Davor, le viene dedicata una tenda da adibire, con l’aiuto della carpenteria di Rathar, alla cura dei feriti che ne avranno bisogno.
Dionea desidera abbandonare la sua nuda pelle tra morbide lenzuola di seta, ma nessuno si aspetta l’imminente visita di alcune figure di spicco del Pugno, tra gli strateghi di questa difesa, e un nuovo obiettivo per difendere al Città dei Duchi.
 
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view post Posted on 23/3/2022, 13:50
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Il vortice ai confini dell'Universo

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Quando a Teziir giunse la notizia che Crimmor era stata distrutta ed un esercito di non morti avanzava verso nord, Ethan sapeva già cosa fare.
Suo zio gli ripeteva sempre: “Le migliori invenzioni nascono spesso dalla necessità di sopravvivere a grandi pericoli” e così prese la decisione di partire.
Sapeva che era abbastanza pronto per mettersi in gioco.
Finora aveva dovuto difendere solo dei magazzini (che nella Costa del Drago erano importanti quanto dei castelli) da troll e goblinoidi, ma stavolta le cose erano diverse.
Bastò un'occhiata allo zio Rufus per capire quali fossero le intenzioni del nipote, e concorde anche lui sulla sua preparazione, lo aiutò a partire, comprandogli un biglietto su una nave diretta nel Cormyr e da li, via terra fino alla Costa della Spada.

Così giunse al Gate, constatando di essere arrivato in un momento cruciale.
Il Braccio amico era caduto ed il nemico doveva trovarsi solo a pochi giorni di distanza.
Senza perder tempo, prese contatto con un soldato del pugno: Davor e preparò per lui due progetti.
Il giorno seguente, lo stesso, gli comunicò la decisione di costruire il Trabucco.
Visto che il tempo scarseggiava, la soluzione suggerita da Ethan era quella di costruirne due.
6 x 4 come base, un braccio lungo 10 metri con la fionda del proiettile in pelle d'orso.
Senza perder tempo, Ethan, Davor, Rathar e Gabriel, si misero a lavoro per preparare le basi per queste macchine da battaglia.

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Una volta prese tutte le misure, l'imbastitura era completata.
La prima avrebbe difeso la zona del porto, mentre la seconda in direzione del ponte della Viverna.

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Ethan non si negò un sorriso di soddisfazione per un attimo, ma lo spense immediatamente.
Il tempo stringeva e dovevano riuscire a completare i due trabucchi in tempo per la battaglia.
Ce l'avrebbero fatta?


Edited by Kralizec - 23/3/2022, 16:05
 
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view post Posted on 24/3/2022, 10:30

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Il Pugno Davor chiede proprio a Dionea di consegnare alcune polveri a Tyernin, con un sorriso zannuto che lasciava intendere diverse cose. Ma non si limitò a questo, infatti Tyernin era richiesto per un lavoro alquanto delicato.
Infatti, tempo prima, Rathar, spiegò con attenzione la presenza di alcuni cunicoli che collegavano la zona a sud dell’avamposto di difesa fino a nord di Baldur’s Gate: un potenziale accesso per l’esercito invasore che risaliva verso la Città dei Duchi.
Erano apparse anche diverse gerarchie del Pugno quali sergente, caporale e comandante, e da quel che la giovane donna poteva intuire, un’idea comune era condivisa da queste figure: far crollare quell’accesso impedendo così l’avanzare sottoterra della minaccia che stava per infrangersi sulla città.
Dionea, con il suo carico di polveri minerali, si dirige verso l’Accademia Silente conscia di non potersi trattenere molto con il mago, limitandosi ad informarlo del messaggio di Davor riguardo all’impiego e trasporto di pozioni molto pericolose in mani sbagliate e poco ferme, messaggio che i giorni a seguire sfocia nella presenza di alcuni civili volontari e soldati del Pugno pronti a farsi carico delle ampolle esplosive per trasportarle, con massima cautela, nei cunicoli scoperti da Rathar.
Il gruppo si muove tra le vie della città, celando le ampolle e tenendole in sicurezza al meglio, con la giusta tensione di chi sta tenendo tra le mani qualcosa che, al minimo errore, potrebbe spazzarli via. Subito alle porte del Ponte della Viverna incontrano una donna del Pugno dalla personalità esuberante e stordente che mette in riga tutti i civili cercando di raddrizzarli come fossero soldati addestrati.
Dionea, un filo indispettita, si sente alla stregua di un militare mentre, tra le fluenti maniche della sua seta, tiene celata l’ampolla. Non dà molto peso alle parole della donna, ma ne apprezza la volontà dirompente ed il modo in cui sottomette tutti i presenti, d’altronde non è li per ideali cittadini o di dovere, ma è li per tutelare libertà e opportunità che quella città le può offrire dopo il suo arrivo da forestiera.
Alcuni civili sembrano quasi passare un interrogatorio, ma per fortuna la traversata riprende dopo altre ore di cammino verso quei cunicoli, tra sangue ci Coboldi prima, accompagnato da qualche ultima riflessione di strategie e poi teste di Goblin e squarci nelle carni di alcuni briganti.

pozze


In qualche punto non definito tra la roccia e l’ombra, le ampolle sono deposte da chi le ha tenute con sé tutte quelle ore, abbracciando un rischio gratuito. Il rumore echeggia nell’aria e le orecchie dei presenti restano ovattate dopo essere stati sbalzati dall’urto dell’esplosione innescata da Tyernin.
Il gruppo si riprende, avanzando verso la luce e l’aria aperta a Nord della Città dei Duchi, pronto a rifocillarsi e terminare il lavoro iniziato.
Dionea esprime il suo parere: far saltare anche l’accesso non è comunque utile, questo perché, secondo la sua poca esperienza, tanto valeva farli entrare e poi trovare la via chiusa in modo da disperderli anche se in parte, dando un effetto sorpresa di breve durata.
Ma non vi sono storie: il Pugno è unanime e decide di far saltare anche l’ingresso sud di questi passaggi. Dionea, ovviamente, non si oppone, la strategia sono loro.
Un forte boato fa vibrare l’aria, un rumore più soffocato rispetto a quello causato nelle viscere di quei cunicoli, polvere ed erba si sollevano mentre la roccia cade rumorosa chiudendo l’ingresso quell’anfratto che striscia da sotto al Nord di Baldur’s Gate.
Inutile trattenersi li, il gruppo si muove verso l’accampamento di difesa, pronto ad essere scortato nuovamente in città. Sono state ore e giornate lunghe, faticose, sia per chi è addestrato sia per i civili che, appunto, non lo sono.
Al loro arrivo, le vie di Baldur’s Gate sono sempre più silenziose rispetto ad altre quotidianità e l’umore cupo per chi è rimasto. Il rumore dei passi sembra quasi un ticchettio e fa pensare al momento cruciale ormai alle porte della vita di Dionea.
La giovane donna decide di prendersi cura di se e della sua bellezza, dormendo nei giorni successivi nella migliore e più costosa stanza dell’Elmo e Mantello, avvolgendosi tra lenzuola di seta rosse dopo un calice di vino Calishita davanti alle fiamme del camino che scaldano la sua nuda pelle.

camino



Edited by ar_ra - 24/3/2022, 11:16
 
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view post Posted on 30/3/2022, 09:00

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Il momento è giunto: i corni strillano, l’esercito invasore dal sud incalza e travolge Baldur’s gate da terra, acqua e cielo.
A poco è valso l’ostacolare il loro passaggio attraverso i colli dei corvi cinerini, così come l’avamposto sud: ogni strategica protezione della Città dei Duchi vacilla, come lo scorrere di un torrente accerchia tra terra e roccia.
Il Pugno, i civili volontari e tutti coloro giunti in aiuto si dividono in diverse zone della città, ma gli attacchi sono visibili ovunque, i corni risuonano rompendo il silenzio insieme al rumore degli edifici attaccati e le urla dei civili presi.
Dal porto sembra iniziare tutto, sia su nave che dall’acqua stessa, tra schiere di non morti e armi in argento, il lembo di pietra che costeggiava il porto era ormai tinto di sangue e il volto dei presenti impallidiva, in un limbo cadenzato dal rumore di battaglie e in lontananza e altri corni squillanti.
Dionea e chi con lei, alzando lo sguardo dal porto verso la città, comprende che si tratta di vampiri, ma non solo perché anche una grande creatura viene vista scendere verso nord est e si tratta di un Dargolich. La popolazione durante gli attacchi viene aggredita dall’alto, molti spariscono, alcuni periscono.

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I primi attacchi sembrano durare in eterno, iniziati dal porto continuano fino al mercato e anche alla torre dei Kraken dove tra le molte vittime anche il nemico cade.

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Tutto poi si focalizza alle porte nord, dove emissari e portavoce dell’esercito invasore si palesano, esercito ormai incalzante ed esteso davanti a quelle mura, tremolanti e segnate dai duri colpi nemici.
Oltre quei cancelli, il più dei vivi non può far altro che osservare, tra spiragli di persone, guardando l’invasore posto di petto dinnanzi a loro.

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Anche Dionea, da dentro le mura, vede poco, ma avanza fino ad origliare le richieste per la resa fatte a Baldur’s Gate, richieste totalmente declinate all’unisono dai presenti, seppure stremati e feriti dalla battaglia, tra esortazioni per la Vergine dell’Eclisse e minacce.

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Ma i baldussiani non sono soli e la piazza viene illuminata da un fascio di luce azzurrina: un emissario schierato contro l’esercito corrotto che volando oltre le mura infligge un duro colpo agli sothillisiani.

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Il clangore della battaglia non si ferma, continua tra vittime di entrambi gli schieramenti, ma Baldur’s Gate resiste, nonostante fumo e polvere si alzano ancora alte in cielo. La Città dei Duchi rimane sotto assedio, ferita, pronta a risollevarsi dalle sue ferite per difendere la propria libertà. 6
 
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view post Posted on 13/4/2022, 20:26

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È una sorpresa inaspettata quella che si scaglia davanti agli occhi di Dionea, mentre dal mercato, oltre quel cancello, si dirige verso nord, guardinga e attenta.
Enormi muri di pietra s'innalzano, oltre il suo cammino, davanti alle porte nord: probabilmente magiche vista la velocità con cui sono apparse in breve tempo.

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In un certo senso tranquillizzata dalla cosa, non sa come rientrare al sicuro nella città, finché non nota il passaggio di alcune guardie e le segue.
L’aria che si respira a Baldur’s Gate è pesante, drammatica, ci sono rovine e chi piange i propri cari. Parlare e cercare di tenere un morale, per quanto possibile, alto, non serve a nulla.
Poi un corno: qualcosa si muove, e i volontari guidati dal Pugno si dirigono verso le porte sud fino oltre il ponte.

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Le voci si uniscono in un grande volume di ordini, qualche consiglio, contrordine, strategia: quasi tutti dicono la loro, tra esplosioni e creature in volo, soppesando anche il valore del Braccio Amico e degli stessi alleati.
Ogni sorta di protezione è ben pensata tra tutti i presenti, strategicamente lasciando sacrificabile chi può essere meno utile alla causa e poi prendono la marcia, incrociando i Kraken appena sbarcati a cui si uniscono, ma la strada di Dionea termina di li a poco, vicina all’avamposto sud che quasi si poteva vedere ancora scorgere in lontananza, mentre tutti si gettano a capofitto nella battaglia lei ne rimante sopraffatta, dal nulla, indifesa, ignara di quello che avrebbe aspettato il resto delle anime pronte alle armi.
Gravemente ferita, le sembra di vedere la morte in faccia, ma qualcuno l’ha soccorsa e curata: i suoi occhi si aprono dentro le mura della Città dei Duchi, protetta e curata dai sacertodi di Ilmater che la rimettono in sesto come se il suo corpo non savesse mai sofferto.
Ma dentro di la giovane donna qualcosa inizia a serpeggiare, qualcosa che va oltre semplice carne e ossa, tra insicurezze e paura, libertà e “amor proprio”.
 
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view post Posted on 17/5/2022, 09:44

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Nonostante le vicissitudini che hanno travolto Dionea, la giovane si presenta tra la salsedine dove i Kraken sono soliti radunarsi, stretta nelle vesti da funzionaria, visibilmente scomoda avvolta in essi, e si siede ad un tavolo adibito a riunione strategica per quell’occasione.
Dionea si limita ad ascoltare, nella speranza di poter fornire un adeguato resoconto ad Ash, dando di lì intanto qualche consiglio logico, a suo avviso, visto quel che si stava valutando di fare.

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Giunge in fine il momento, ed i baldussiani celano gli abiti impersonando Cyriti e Tempussiani: un rinforzo, una messa in scena rischiosa per trovare Venerius e venire a conoscenza della completezza di una profezia.
Grazie alla Trama, il gruppo raggiunge Bosco Ammantato in tuniche scure e per alcuni manti con effigi di Cyric e inizia a farsi strada con occhi e orecchie attenti tra il fitto bosco dove la luce non riesce a penetrare le fronde.

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Incontrano prima un gruppo di cacciatori, all’apparenza, che vedendo la nuova immagine del gruppo se la danno a gambe dopo aver parlato di un capanno a sud est del fiume.

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Muovendosi tra rami, fogliame e un sottobosco difficilmente valicabile, trovano a ridosso del fiume questo capanno, sprangato, che cela il cadavere di uno sconosciuto lì da diversi giorni.

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La ricerca continua sempre più nel cuore di Bosco Ammantato fino al palesarsi dei drappi dei Cyriti e qui la recita del gruppo continua più rigidamente, sebbene la tranquillità e la lucidità della mente di tutti vacilla in quel campo di ricerca. Anch’essi erano li appositamente per cercare Venerius, eppure non erano sprovveduti, soprattutto la sacerdotessa. Per certo, qualche domanda a cui rispondono, ha dato da capire a quella donna gelida che il gruppo composto da Tempussiani e Cyriti è una farsa.

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Con motivazioni non del tutto chiare vengono condotti verso una tenda, e li l’agguato ha inizio, ma il gruppo di Baldur’s Gate vanta elementi non comuni e ogni bestia e cyrita viene ucciso.

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Non vi sono tracce del profeta, ma il Druido Ragandast si palesa davanti al gruppo di improvvisati Cyriti e Tempussiani, quasi ringraziandoli di un favore, definendoli comunque sozzeria di città.
È passato poco tempo dalla foga della battaglia e un fuoco abbatte un albero incrinando la situazione si e portando Illis nel luogo più profondo di Bosco Ammantato dove alle radici si riuniscono i Druidi d’Ombra, dopo che Dionea è stata quasi stritolata da una pianta.

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I Druidi d’Ombra prendono la sofferenza di Illis come sacrificio, l’odore acre di pelle e abiti bruciati pervade la zona attorno al gruppo.
Al termine di ciò, mentre Dionea se ne è stata adeguatamente in disparte, per volontà dei Druidi d’Ombra, Venerius viene fatto chiamare.

ultima


Un anziano, sorretto da un bastone con barba folta e senza capelli parla di un inganno, ma dopo essersi sincerato dei cuori della maggior parte dei presenti, ripete loto le parole che Sarvas gli ha detto.
Una profezia, delle catene, ma qualche altro significato per i Cyriti sembra essere nascosto tra quelle parole che tanto cercano, parole che non possono cadere in mano ad altri.

“I druidi d’ombra sanno essere brutali, ma sono proprio loro il pericolo del bosco. Sarò al sicuro qui”

 
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