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Finalmente è arrivato il momento di cominciare il lungo viaggio che Rathar ci ha proposto ormai da lunga data e del quale parliamo quasi ogni giorno…i preparativi sono stati fatti, a dire il vero si è praticamente occupato l’ hin di tutto, viveri, tende, mappe…
Non ha voluto svelarci completamente quelle che dovrebbero essere le tre tappe fondamentali, ma ora sappiamo che la prima ci porterà nelle terre di pietra e l’ ultima a Elventree, dove finalmente potrò riconsegnare la tunica antica trovata in quella grotta…mi pare giusto che torni agli elfi, e forse potrebbe permettermi di incontrare qualcuno del consiglio a cui chiedere dei miei genitori e del mio retaggio.
Ci troviamo tutti all’ accademia, siamo io, Rathar, Ven, la sacerdotessa che parla strano ( credo si chiami kaluth o qualcosa del genere), Burku e Lukradin…
Pare si sia aggiunto anche Tabstar, e questo mi fa estremamente piacere perché seppur vero che dovrebbe essere un tranquillo viaggio di ricerca di luoghi e costumi, non si sa mai cosa si può trovare in giro.
Quando è tutto pronto ci avviamo verso l uscita nord del gate, ed è lì che incontriamo il mezzorco…Hork mi pare si chiami…
Si propone di seguirci, alcuni sono titubanti ma io ho avuto occasione di seguirlo in alcune avventure…è molto forte, una specie di gigante, combatte come una furia e per la stessa ragione che mi vede felice nel sapere che Tabstar ci segue, così mi sento ancora più rilassato nel sapere che un altro guerriero si sta aggiungendo.
Si parte dunque, il viaggio prosegue lento anche per l’ incomprensibile decisione di non cavalcare ma procedere a piedi tirando i cavalli per le briglie.
Superiamo il passo dietro il gate e ci accampiamo.
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Siamo in viaggio da giorni ormai, tutto procede tranquillo, secondo i piani… all’ altezza più o meno di quello che viene chiamato valle della danza delle ossa vediamo un piccolo villaggio…
È di Rathar l’ idea di chiedere ospitalità, ben accetta da tutti i compagni a dire il vero…sembrano secoli che non dormono su un letto o non mangiano una zuppa…sebbene pasti caldi ce ne siano ogni volta che si monta l’ accampamento, spesso non si riesce a montare le tende, e ancora più spesso non si può accendere fuochi…sono terre desolate e abitate da ogni sorta di bestie e mostri, non sempre è saggio farsi notare.
Il nano sembra stremato, credo abbia portato parecchi libri con lui, il suo zaino deve pesare molto e non ha il carattere adatto a chiedere aiuto…
Ci addentriamo nel villaggio ad armi abbassate, certi di venir accolti come semplici viandanti…ma così non è!!! Le frecce scoccano ancora prima ci si possa rendere conto di essere circondati…il nano viene colpito quasi subito, non pare molto avvezzo ad usare abiurazioni e questo lo sta pagando caro…i guerrieri si fiondano sugli arceri che sono si numerosi, ma per niente addestrati ad una vera battaglia…ne loro ne i loro compagni armati di spade, tantomeno i loro maghi…
In pochi minuti l intero villaggio è riempito di corpi, alcuni caduti sotto i colpi dei nostri guerrieri, altri bruciati dal fuoco della trama…
Molto di loro fuggono per un sentiero che si inerpica su una montagna a fianco del villaggio…
Li lasciamo andare, non siamo li per depredare, cercavamo solo un riparo amico.
Discutiamo un po’ sul da farsi, alcuni di noi, me compreso, sono dell’ idea di inseguirli e porre fine a questa cosa, pensando che invece di noi sarebbero potuti trovarsi lì semplici contadini…altri sono dell’ idea opposta, alla fine si decide per dare retta a Rathar, perché è lui il capo carovana, e ci allontaniamo dal villaggio…alcune ore più tardi montiamo finalmente l’ accampamento alle pendici di un monte, e legati i cavalli, si accende un fuoco per far riposare tutti e permettere al nano di guarire dalle ferite…
Essendo il solo a non aver bisogno di dormire mi offro per il lungo turno di guardia, e nel silenzio della notte ne approfitto per richiamare Artiglia con me e godere della compagnia a me più cara.
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Siamo ancora accampati, le ferite del nano sono quasi guarite del tutto ma si preferisce attendere ancora un po…i cavalli sono un po irrequieti, una tempesta pare seguirci da giorni, si sta avvicinando pian piano, non conviene ripartire sotto i fulmini.
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Quella che sembrava una normale tempesta si è pian piano rivelata qualcosa di tragico. Ven è stata la prima ad accorgersi che i fulmini non erano normali, qualcuno sembrava spostarsi tra di loro, usandoli come cavalcature…
Smontiamo tutto più velocemente possibile perché i fulmini man mano sembrano avvicinarsi, e trascinando i cavalli, costeggiamo il monte, cercando di restare almeno in parte riparati.
Ad un certo punto quattro fulmini esplodono proprio davanti a noi e da essi quattro cavalieri si ergono…senza dire una parola ci sommergono di evocazioni…
Enormi elementali del fuoco ci attaccano, qualcuno cade, io stesso vengo colpito alla testa e perdo i sensi.
Mi risveglio ancora in piena battaglia…in quel momento Ven ha l’ intuizione più geniale, usando i suoi stivali incantati riesce a correre come il vento e facendosi inseguire dal gruppo di elementali lì porta lontano dai caduti facendo poi perdere le proprie tracce.
Probabilmente una volta perso ogni essere davanti, gli evocati hanno fatto ritorno al loro piano.
Davanti a me le quattro figure giacciono in terra morte; vorrei davvero scrivere chi fù dei prodi al mio fianco a ucciderli, ma tutto avvenne mentre io giacevo svenuto, quindi non so dire in questo caso chi restò in piedi a combattere e chi invece come me fu abbattuto, sebbene solo per poco tempo; fatto sta che i quattro non avrebbero potuto più nuocere… che errore avete commesso a mettervi contro di noi.
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La tempesta sembrava essersi allontanata, ma proprio ora si vedono fulmini molto più grandi dietro di noi.
Rathar suggerisce di raggiungere un tempio lì vicino e lì ripararsi…pericoloso, il sentiero che porta al tempio è lungo e stretto…nella battaglia contro i quattro cavalieri abbiamo perso la maggior parte dei cavalli, quindi non si può correre come si dovrebbe…
Diamo retta all’hin, e raggiungiamo il tempio.
Vicino all altare c’ è una tenda, montata sicuramente per i pellegrini che hanno il coraggio e l ardire di arrivare fin lassù,e dentro un comodo letto, nonché un fuoco appena fuori con un calderone pronto per preparare pasti caldi a chi sopraggiunge…deve essere un tempio conosciuto ai pellegrini e sebbene in un posto così impervio, abbastanza frequentato…
Comunque qualcuno si sdraia, ma molti restano vigili, ed è in quel mentre che appare una donna proprio davanti l’ altare…arriva come i cavalieri, cavalcando un fulmine.
Dice di essere una sacerdotessa di non so chi, e sembra molto arrabbiata perché abbiamo ucciso i suoi adepti, che vanno per il mondo a suo dire portando distruzione…
Beh…se lei è arrabbiata io sono furioso, l’ attaccherei subito ma i miei compagni sono troppo vicini, rischierei di dar fuoco anche a loro…
Lei dice che i suoi guerrieri hanno sottovalutato la nostra forza, ma lei non lo farà…ci propone due strade, morire o unirci a lei…domanda inutile, ognuno di noi morirebbe mille volte piuttosto…
Dice ancora che avendo noi combattuto con onore, non ci attaccherà subito, ma ci darà il tempo di pensare alla sua offerta e ci aspetterà ai piedi della montagna.
Mentre sono risoluto a dar fuoco all’ intero monte, la sacerdotessa sparisce così come è arrivata, cavalcando un fulmine.
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Neanche parliamo del da farsi, ognuno si prepara come può…
Sfruttando tutta la trama a mia disposizione proteggo ogni guerriero…pelle di pietra, cerchio magico contro il male, protezione verso i fulmini…mi preparo ad adocchiare ognuno di loro perché non finiscano le protezioni…non appena arriviamo ai piedi del monte veniamo investiti dai fulmini, ma siamo ben protetti!!!
Che anche lei ci abbia sottovalutato? Arriva la sacerdotessa, ci lancia addosso mille magie ma nessuna ci sfiora neanche, e lei cade sotto i colpi dei guerrieri in pochi minuti…
Guardo il suo corpo in terra…ho passato le ultime ore a tremare per un misto di paura e adrenalina…e il tutto si è concluso in pochissimo tempo…
Il mio corpo prende quasi fuoco, la rabbia cresce e non so fermarla…mi ritrovo ad urlare guardando il cielo
“ È TUTTO QUI? QUESTO ERA IL TUO POTERE?”
Dalle mani una enorme palla di fuoco mi scaturisce senza che io ne abbia il controllo e do fuoco alla radura che ho davanti.
Rathar cerca di calmarmi…mi dice che devo controllarmi, ma le sue parole sono distanti…
Non sono un mago, uno studioso…la trama a volte fa di me quello che vuole, e stavolta è stata troppo forte.
Un ruggito enorme verso di noi!!!
L avete uccisa dice, avete ucciso la mia amata…
Vieni, qualunque cosa tu sia…ne abbiamo d’ avanzo oggi, c'è ne sarà anche per te…
Un enorme drago blu ci piomba addosso, già pienamente coperto di incanti abiurativi…i guerrieri si fiondano su di lui, io lo tempesto di palle di fuoco…Ven opera in silenzio…prima lo priva di ogni incanto protettivo, poi lo rende debole, poi stupido…probabilmente lo avrebbe trasformato in un rospo, se solo ne avesse avuto il tempo, ma le spade dei guerrieri sono state più veloci…il drago prova a fuggire, poi in un ultimo tentativo, con gli occhi pieni di paura, prova a sferrare un ultimo attacco, alla fine cade definitivamente sotto gli attacchi dei dardi incantati.
Decidiamo di tornare al tempio a riprenderci, ora che la tempesta si è definitivamente allontanata.
Edited by Elowin - 2/2/2024, 19:06Attached Image: image-1