Camminava lungo il grande corridoio, cercando di sistemare il colletto della camicia, la madre ci teneva che facesse bella figura con la Famiglia Reale. Il corridoio dava su un piccolo giardino in un cortile, la luna illuminava la piccola fontana, in lontananza si udivano i rumori delle arpe e dei flauti intrattenere gli ospiti, un lieve venticello freddo gli causò un piccolo brivido, l’inverno stava arrivando e forse questa sarebbe stato l’ultimo inverno, prima che la neve e il gelo chiudessero tutti dentro casa.
Continuò a camminare, si era allontanato per godersi un poco la serata e prendere una boccata d’aria, amava queste feste e i grandi balli che la famiglia reale era solita dare, però vi era talmente tanta gente che delle volte mancava l’aria. Svoltò a destra e si ritrovò su un ampio balcone, la luna era splendida, da la si poteva ammirare tutto il paesaggio…varie case, qualche luce, il fumo di qualche camino, poteva vederli bene o, meglio, li percepiva anche da così distante, come se sapesse che vi fossero e la sua mente li posizionava sul paesaggio, come una macchia sfumata su un altrettanto sfumato paesaggio, cercò si focalizzarsi meglio su ciò che vedeva…
“Nostra sorella ti cerca…ti vuole come cavaliere prima dell’ultimo ballo”
Si voltò, con calma, osservando la figura che si palesò, facendo un passo avanti e uscendo dalle ombre del corridoio, così che la luce della luna potesse mettere in risalto l’individuo.
L’uomo si avvicinò e gli sistemò con cura il colletto e il mantello, coprendolo dal freddo, aveva un ciuffo nero che gli cadeva sul viso, un sorriso gentile e spensierato, gli pose le mani sulle spalle e lo guardò…calma e serenità, un calore tenue e famigliare…gli ricambiò il sorriso come fosse una cosa normale spontanea e come nulla fosse, come se le parole uscissero da sole...
“Stavo entrando Fratello, non potrei mai lasciarla da sola”
Fratello…per un istante ci pensò…un ricordo liquido, come se qualcuno avesse increspato l’acqua ed ora non si riuscissero a distinguere le figure…Fratello, lo riconosceva ma non lo vedeva veramente.
“Forza entriamo, o qua prenderai freddo”
Lo seguì, era appena più alto di lui e più magro, molto slanciato fisicamente, teneva le mani in tasca, si sentiva bene. Raggiunsero una grande porta, la musica era divenuta più forte e il vociare dei festeggiamenti coprì il rumore del silenzio, spalancata la porta venne investito da un’ondata di tepore, un’ampia sala luminosa, una luce calda ed accogliente, alcune persone si voltare e sorrisero verso i due, ampi vestiti da ballo di vario colore adornavano i corpi delle donne, camerieri passano tra la folla offrendo cibo e vivande, le arpe e i flauti accompagnavo le danze e le voci di ogni presente.
Stava cercando qualcuno tra la folla, girò su sé stesso un paio di volte, cercando di trovarla, non sapeva effettivamente chi o cosa, però era sicuro fosse la. La musica si intensificò, le coppie al centro della sala iniziarono a volteggiare più velocemente, sembravano un'unica entità, perfettamente coordinata, nella sala tutto si muoveva a tempo, i bicchieri che brindavano, le risate, anche le torce sembravano muoversi a tempo, creando una danza anche con le ombre sulla parete, la stava cercando…
“Eccoti finalmente”
la ragazza aveva un ampio abito color oro e si teneva con le mani la gonna mentre avanzava tra la folla, si vedeva non essere abituata ad indossare quel genere di abiti, eppure era raggiante, un ampio sorriso dolce, le lentiggini che le decoravano il viso, i capelli castani e lunghi…
“Dov’eri finito? Mi avevi promesso un ballo”
D’istinto un sorriso dolce comparve, la guardava, non sapeva perché eppure era felice, le porse la mano, intorno a loro sembrava tutto ovattato, come se ora vi fossero solo loro due, varie sfumature di Giallo, Arancio, Oro, si muovevano sullo sfondo, seguendo la musica…tutto divenne un turbinio di luce, colori…poi il buio.
“Se nel buio è tutto nero Sta arrivando l’uomo nero. E se il buio ancora dura… Possiamo solo aver Paura.”
Una voce gli sussurrò alle orecchie
“Guarda la luna, Tristan Shadefall, guarda la luna splendente...”
Aprì gli occhi.
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